sabato 10 settembre 2011

Rom: Toscana - lettera ad Enrico Rossi - Invito all’incontro promosso dal Consiglio d’Europa per l’Inclusione Sociale della Popolazione Rom – 22 settembre 2011 – Strasburgo‏






Massa  10 settembre 2011


Al Presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi

e. pc alla Regione Toscana
         alle Province
         ai Sindaci


Oggetto: Invito all’incontro promosso dal Consiglio d’Europa per
              l’Inclusione Sociale della Popolazione Rom – 22 settembre 2011 – Strasburgo


Con la presente siamo ad invitarla all’incontro per l’inclusione sociale della Popolazione Rom promosso dal Consiglio d’Europa che si terrà il 22 settembre 2011 a Strasburgo (Francia)


L’incontro è parte integrante della strategia varata ed adottata dal Consiglio d’Europa il 20 ottobre 2010: “Dichiarazione di Strasburgo sui Rom” a cui va sommata la risoluzione del Parlamento Europeo del 9 marzo 2011 (2010/2276/(INI)) nella quale si riconosce che “le comunità Rom sono vittime di discriminazioni e/o di pregiudizi in numerosi Stati membri dell’Ue”.

Lo Stato Italiano che è parte  fondativa dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa appare in fortissimo ritardo nell’applicare ed assumere i principi di uguaglianza, libertà e democrazia promossi dalle massime Istituzioni Europee “sulla questione Rom”.

Le comunità Rom continuano a vivere in condizioni di estrema marginalità, sono perseguitate e subiscono spesso politiche di Apartheid in numerosi Comuni Italiani.

I Sindaci, le Province e la Regione sono a norma di legge responsabili della vita dei cittadini presenti nei territori da loro amministrati ed è per questo che l’incontro promosso dal Consiglio d’Europa assume una valenza importantissima per permettere alla strategia dell’Ue e del Consiglio d’Europa la piena e coerente applicazione nella vita quotidiana in tutta la Toscana.

La Popolazione Rom è vittima di discriminazioni, pregiudizio e razzismo da centinaia di anni ma è negli anni 30’ e 40’ che le politiche di Apartheid fanno un salto di qualità diventando sterminio ed olocausto: il Porrajmos (Shoa). Sotto il Fascismo ed il Nazismo le famiglie Rom vengono decimate. In ogni famiglia Rom ci sono parenti e familiari morti nei campi, nei lager, nelle camere a gas.




Il Porrajmos al contrario della Shoa non è mai stato processato da nessun tribunale internazionale ed i crimini anti-rom sono restati impuniti. Le famiglie Rom non hanno mai ottenuto nessun risarcimento. Da allora molti, vivono una condizione di estrema marginalità ed isolamento dalla popolazione maggioritaria. Solo recentemente, grazie al lavoro ed alla lotta per la dignità delle famiglie rom, di intellettuali ed artisti di valore mondiale la denuncia di questa verità storica inizia a riaffiorare ed essere ricordata e riconosciuta.




In Italia vi è un ritardo storico, politico e culturale che deve essere affrontato. Non si potrà costruire nessuna vera politica sociale e di ricchezza economica se si continua ad escludere, emarginare, perseguitare la principale minoranza etnica dell’Ue, la popolazione Rom. La drammatica condizione di esclusione sociale della popolazione rom in Italia, è stata affrontata con risultati ancora parziali  rispetto alle famiglie di lungo insediamento, insoddisfacenti rispetto alle famiglie proveniente dai paesi balcanici ed è esplosa con l’arrivo delle famiglie rom provenienti dalla Romania.

Negli ultimi 4 anni sono purtroppo tanti i bambini morti nei campi e ripari di fortuna dove vivono numerose famiglie rom. Non si tratta solo di incidenti, attentati incendiari razzisti hanno determinato queste morti. Le parole rivolte recentemente all’Italia dal Segretario Generale sulle Questioni Rom del Consiglio d’Europa Thomas Hammargerg sono chiare ed inequivocabili. Molti politici sono razzisti nei confronti dei rom, i giornali amplificano il razzismo, l’Italia deve cambiare.

Lungo i binari delle ferrovie, sotto i ponti delle città, a ridosso delle discariche, vivono migliaia di esseri umani. Vere e proprie favelas, dove le condizioni di vita sono medioevali: non c’è acqua, luce, impianti e servizi igienici. Le baracche sono di legno e cartoni. Questo insediamenti sono costantemente sgombrati senza che le amministrazioni comunali forniscano una alternativa.
Intere famiglie vivono in tende e ricostruiscono le baracche quando vengono abbattute dalle ruspe.
Ogni volta si riparte da zero, si ricostruisce anche a poche decine di metri dal precedente campo.
La realtà è evidente e per non vederla bisogna letteralmente chiudere gli occhi o far finta di niente.




Come recentemente sottolineato dal Comitato Economico e Sociale Europeo nel documento “il dialogo interculturale e i Rom” (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 25.8.2011) sono state spese, a livello UE somme considerevoli con risultati deludenti a causa dell’insufficiente coinvolgimento nella realizzazione pratica dei Rom interessati e delle loro organizzazioni (3.8)

Nello stesso documento viene affermato che d’ora in avanti, invece di elaborare strategie per i Rom ed effettuare analisi sulle questioni che li riguardano è necessario adottare misure concrete di attuazione insieme ai Rom ed alle organizzazioni che li rappresentano (1.2)  compiendo azioni congiunte (1.4)

L’Italia, ha per anni alimentato una politica di esclusione, marginalizzazione e sottomissione sociale e politica della rappresentanza rom. Si è tentato di impedirne la piena e cosciente autodeterminazione confinando le famiglie rom nei campi nomadi. I progetti, quando ci sono stati affidati ad organizzazioni e fondazioni italiane hanno visto le famiglie rom al massimo come destinatarie. Progetti che hanno portano divisioni tra le famiglie, provenienti da diverse aree geografiche dell’europa, progetti che non hanno permesso di superare le emergenze. Decine di milioni di euro spesi per costruire nuovi campi ed insediamenti destinati a poche famiglie. Con questo soldi si potevano garantire condizioni dignitose ad ogni famiglia.

Si sono infine applicate politiche di rimpatri assistiti che violano il principio di libera circolazione e non risolvono niente. Le famiglie che ricevono fondi pubblici per tornare in Romania ritornano poi nuovamente in Italia ed in Toscana visto che le condizioni di emarginazione dalle quali sono scappati sono rimaste immutate.



I Rom, come gli immigrati e gli autoctoni, rappresentano una possibilità concreta di uscita dalla crisi che è in primo luogo umana. La crisi economica, finanziaria, politica, sociale, morale ed etica si può e deve affrontare. L’esclusione crea povertà, la povertà genera altra povertà.

L’inclusione delle comunità Rom rappresenta una opportunità di ricchezza umana ed economica per tutti. Esseri umani che collaborano perché nessuno sia escluso. Superamento delle logiche razziste o/e assistenziali e caritatevoli (due facce della stessa medaglia) che riducono la dignità umana e la capacità di costruire. Affermazione ed educazione allo sviluppo della personalità umana, dello studio, della formazione, dell’autonomia ed indipendenza. Attraverso il lavoro le comunità Rom hanno dimostrato di essere abili costruttori al pari di molti autoctoni.

Nella Strategia promossa dal Consiglio d’Europa il 20 ottobre 2010 per costruire una strada di inclusione sociale per la popolazione rom viene sottolineata l’importanza della formazione e dell’educazione. Lo stesso principio è sottolineato dal Comitato Economico e Sociale Europeo.
Il Parlamento Europeo vara il 9 marzo 2011 una strategia sull’inclusione Rom. La strategia è improntata sulla necessità di garantire condizioni di vita sostenibili e la necessità di promuovere una rappresentanza politica rom.

Grazie alle sinergie che stiamo costruendo con il Consiglio Europeo si può finalmente aprire una strada nuova anche in Italia. Una strada di conoscenza e fiducia reciproca presupposto per sviluppare un dialogo tra pari. Questo dialogo è quello che stiamo ricercando con la Regione, le Province e le  amministrazioni locale senza rinunciare a denunciare gli atti di esclusione è razzismo quando si verificano e sostenere le buone prassi quando vengono finalmente concretizzate.

Opera Nomadi Toscana è una organizzazione rom che condivide, collaborando da tempo con il Consiglio d’Europa la ricerca ed applicazione delle politiche di inclusione sociale.




Le leggi  impediscono alle organizzazioni di accedere direttamente ai fondi sociali europei ed ai fondi strutturali. Per permettere una progettazione inclusiva si deve cercare la fattiva collaborazione degli enti locali, provinciali, regionali e nazionali. Questo è quello che vogliamo costruire: una progettazione per permettere la piena inclusione sociale per tutti.

Da tempo stiamo preparando il Summit del 22 settembre a Strasburgo: una occasione di incontro tra  la Regione,  le Province  i Sindaci della Toscana, la rappresentanza Rom ed il Consiglio d’Europa. Una occasione per costruire insieme.

Queste le motivazioni che ci spingono a chiederle un incontro per condividere questi contenuti ed il nostro invito a partecipare all’incontro di Strasburgo. Condividere la strategia e l’impegno per l’inclusione sociale della Popolazione Rom. Inclusione sociale, diritti, non discriminazione, cooperazione, educazione alla cittadinanza attiva senza escludere nessuno, questo è l’impegno che chiediamo.

E’ possibile superare il razzismo, la povertà, l’esclusione, la marginalità. E’ un impegno che vogliamo assumerci responsabilmente. Alla stessa responsabilità chiamiamo la Regione, le Province i Sindaci, le Amministrazioni, le Associazioni ed ogni cittadino presente in questo paese.

E’ un percorso di crescita e di auto superamento dei limiti mentali e culturali prima ancora che economici quello che auspichiamo e ricerchiamo quotidianamente. E’ una strada di conoscenza, di superamento di paure ingiustificate, di incontro. E’ una strada di superamento della crisi.

Accogliere lo straniero significa aprire le porte alla conoscenza, alla cultura, alla ricchezza.


In attesa di vostre comunicazioni


Cordiali saluti


Marcello Zuinisi
Presidente e Legale Rappresentante
Opera Nomadi Toscana
Via XXV Aprile 61, 19031 Ameglia (Sp)
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
tel +39 3209489950
email operanomadi.toscana@hotmail.it

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