La Commissione europea e il Consiglio d’Europa
intensificano la loro azione a favore dei Rom
con l’accordo sui mediatori
In data odierna, il Consiglio d’Europa e la Commissione europea hanno adottato un piano d’azione congiunto per la formazione di mediatori rom, intensificando in questo modo i propri sforzi volti a migliorare la situazione della minoranza rom nella società europea.
Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, e il Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou, hanno firmato una dichiarazione congiunta durante una riunione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Quest’atto suggella ufficialmente l’accordo sull’avvio di un programma di formazione di mediatori rom.
Il programma prevede due contratti di finanziamento, il primo dei quali è già stato firmato e stabilisce che l’Ue metta a disposizione del Consiglio d’Europa, nel 2011 e nel 2012, 1 milione di euro per assicurare la formazione di 1.000 mediatori.
Questa misura rafforza il programma di formazione di mediatori rom (ROMED) lanciato dal Consiglio d’Europa all’inizio del 2011. ROMED mira a formare delle persone di origine rom, provenienti da comunità rom locali o che abbiano una buona conoscenza delle questioni che riguardano questa minoranza, come mediatori tra rom e le istituzioni pubbliche. Ad oggi il programma ha reso possibile la formazione di 427 mediatori in 15 paesi¹ e in Kosovo². Attualmente i mediatori stanno lavorando sul campo; un secondo ciclo di formazione per redigere un primo bilancio del loro lavoro è previsto per la seconda metà dell’anno.
Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, ha dichiarato quanto segue: “i rom continuano a subire pregiudizi, intolleranza, violenza ed esclusione sociale nella loro vita quotidiana.
L’accordo firmato oggi contribuirà a migliorare la loro situazione ed integrazione nelle società europee”.
Androulla Vassiliou, Commissario europeo, ha aggiunto: “l’Istruzione rappresenta un fattore chiave per spezzare il circolo vizioso degli ambienti svantaggiati e dell’esclusione sociale che confinano milioni di rom ai margini della società europea. Un migliaio di mediatori lavorerà con le famiglie e i bambini rom nelle città e nei paesi di tutta Europa. Si occuperanno delle questioni relative alle cure sanitarie, all’accesso all’occupazione e alla scolarizzazione dei bambini. Oggigiorno, un numero troppo elevato di bambini rom lascia la scuola prematuramente e ciò nuoce al loro sviluppo personale e alle loro prospettive di lavoro”.
Per maggiori informazioni: http://www.coe.int/t/dc/roma/default_EN.asp
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[1] Ucraina, Romania, Bulgaria, Moldova, “ex Repubblica yugoslava di Macedonia”, Italia, Germania, Grecia, Ungheria, Turchia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Francia e Serbia.
[2] Qualsiasi riferimento al Kosovo nel presente documento, che si tratti del territorio, delle istituzioni o della popolazione, deve essere inteso nel pieno rispetto della Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, fatto salvo lo status del Kosovo.
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