venerdì 8 febbraio 2013

Rom Versila - Lucca - Regione Toscana - COMMISSIONE EUROPEA: Procedimento inadempimento diritto dell’Unione Europea Violazione della direttiva 2004/38/Ce e direttiva 2000/43/Ce


Rom - Versilia - Lucca- Regione Toscana
Le famiglie rom scrivono e chiedono alla
Commissione Europea di mettere sotto indagine
lo Stato Italiano ed il comportamento delle 
Prefettura e delle Questura per razzismo e
mancata applicazione delle direttive europee
2004/38/Ce e 2000/43/Ce


Lucca/Bruxelles 8 febbraio 2013

Alla Commissione Europea Giustizia Diritti Fondamentali e Cittadinanza
Vice Presidente Miss Viviane Reading -  Miss Dana Trama-Zada
Capo Unità Miss Chiara Adamo
Vice Capo Unità Miss Georgia Georgiadou
Mr Emmanuel Crabit
Unita d4 Politiche Antidiscriminatorie e Coordinamento azioni Rom
Miss Lina Papamichalopoulou
Banca dati Chap – Arthur Pooley

e p.c.

All’Ecri – Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza
Mr Stefano Valenti

Al Consiglio d’Europa
Commissario ai Diritti Umani – Nils Minsk

Al Consiglio d’Europa
Segretario Generale questione Rom
Mr Jeroen Schokkembroek

Alla Presidenza del Consiglio
Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Unar
Direttore Marco de Giorni
Contact Center Unar – numero verde 800901010

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero all’Integrazione e Cooperazione Internazionale
Ministro Andrea Riccardi
Prefetto Mario Morcone
Vice Prefetto Angelo Carbone

Al Ministero degli Interni
Ministro Annamaria Cancellieri
Prefetto Antonio Manganelli

Alla Prefettura di Lucca
Prefetto
Dott.sa Teresa Trimarchi
Questora di Lucca
Dott Cracovia
Commissariato di Polizia Forte dei Marmi
Dott. Parrini

Alla Conferenza delle Regioni e delle Province – Presidente Vasco Errani

Alla Regione Toscana Presidente Enrico Rossi
Assessorato al Welfare Salvatore Allocca

Comune di Seravezza – Forte dei Marmi – Stazzema – Pietrasanta – Viareggio
Massa – Carrara - Sindaci della Versilia Storica -   Assessori al Sociale


CHAP 04005(2010)

Oggetto: Procedimento inadempimento diritto dell’Unione Europea
               Violazione della direttiva 2004/38/Ce e direttiva 2000/43/Ce


Prefettura di Lucca responsabile di espulsioni illegittime
di cittadini europei dal territorio della Versilia storica



Ogni Stato membro è responsabile dell’applicazione del diritto dell’Unione Europea nel rispetto dell’ordinamento giuridico interno.

La presente lettera denuncia una violazione da parte dello Stato italiano, Prefettura di Lucca – Questura di Lucca, del diritto dell’Unione Europea.

Con la presente trasmettiamo documentazione di prova ed informazioni per aiutare a determinare gli elementi di fatto e di diritto del caso.


Caso: Otet Livio Marian – cittadino europeo – di etnia rom – nato in Romania
           Mitoc Mic Ion – cittadino europeo – di etnia rom – nato in Romania



Il 7 febbraio 2013, alle ore 06.00, una pattuglia di Polizia di Stato del Commissariato di Forte dei Marmi, ha prelevato il cittadino europeo Otet Livio Marian dalla roulotte dove vive sulla strada provinciale 45 – Comune di Seravezza – Comune di Forte dei Marmi – Provincia di Lucca – Versilia Storica


la roulotte dove viveva il cittadino europeo Otet Livio Marian
sulla strada provinciale 45 - Forte dei Marmi/Seravezza (Lu)


La roulotte è stata collocata in quel punto dall’Associazione Berretti Bianchi in accordo con le Amministrazioni Locali. La Regione Toscana ha finanziato con la delibera n. 779 del 18 giugno 2012 un “progetto di rimpatrio assistito” per i cittadini rom della Versilia Storica.

Solo 47 cittadini rom della Versilia Storica hanno accetttato il “progetto di rimpatrio assistito” e sono partiti per tornare a Gruia – Romania. I 47 cittadini rom, nei mesi successivi, sono tornati nella zona della Versilia Storica, denunciando di essere stati truffati dall’Associazione Berretti Bianchi, dai Comuni della Versilia e dalla Regione Toscana. I cittadini rom si sono rivolti alla autorità locale di pubblica sicurezza denunciando gli abusi subiti tra cui le minacce e violenze una volta ritornati in Italia.

Il cittadino europeo Otet Livio Marian non ha accettato il progetto di rimpatrio assistito.

Il Comune di Forte dei Marmi e di Seravezza, hanno rifiutato qualsiasi richiesta di incontro a loro rivolta. Gli incontri richiesti chiedevano il rispetto degli accordi sottoscritti dallo Stato Italiano con la Commissione Europea il 5 aprile 2011 comunicazione n. 173, il rispetto della Strategia per Rom, Sinti e Camminanti varata dal Consiglio dei Ministri il 24 febbraio 2012, il rispetto della circolare ministeriale inviata il 15 giugno 2012 dal Ministro dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Prof. Andrea Riccardi a tutti i Prefetti, il rispetto delle disposizioni impartite dalla Conferenza delle Regioni e delle Province a tutti gli enti regionali e locali il 24 gennaio 2013.

Il cittadino europeo Otet Livio Marian è stato portato al Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi. Immediatamente la moglie Iancu Gianina ed il fratello Iancu Adrian si sono recati al Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi per chiedere spiegazioni. Nessuna spiegazione veniva loro fornita.

Il cittadino europeo Otet Livio Marian è stato quindi trasferito a Lucca c/o la Questura centrale. Il sottoscritto Zuinisi Marcello – legale rappresentante dell’Associazione Nazione Rom, Gianina Iancu moglie di Otet Livio Marian – cittadina europea, il fratello Adrian Iancu si sono immediatamente recati a Lucca c/o la Prefettura e la Questura allo scopo di avere informazioni relative a Otet Livio Marian. Lettera è stata inoltrata alle ore 12.32 a tutte le autorità locali, provinciali, regionali e nazionali, tra cui, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Unar – Punto di Contatto Nazionale della Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti. (allegato lettera inviata alle istituzioni e protocollata alla Prefettura e Questura di Lucca 7 febbraio 2013)

la cittadina europea Gianina Iancu protocolla alla Prefettura di Lucca
documentazione con richiesta di applicare la strategia di inclusione
e notizie sulla vicenda del proprio marito Otet Livio Marian


Tramite numero verde 800901010 - Unar – contact center – istituito in ottemperanza alla direttiva europea antidiscriminazione razziale 2000/43/Ce recepita in Italia con il decreto legislativo 30/2007 segnalavamo quanto stava accadendo chiedendo l’immediata apertura di una inchiesta.

Nessuna informazione veniva data dalle autorità alla moglie di Otet Livio Marian ed alla delegazione della rappresentanza rom che protocollava la documentazione alle autorità all’interno delle istituzioni alle ore 14.30. Le richiesta di incontro e spiegazioni fatte alla segreteria del Prefetto di Lucca non portavano ad ottenere nessuna spiegazione ed informazione. (allegato foto di Gianina Iancu con i documenti protocollati alla Prefettura di Lucca – davanti all’ingresso dell’ufficio del Prefetto)

La delegazione rom, la cittadina europea Gianina Iancu si recava alla Questura di Lucca e protocollava documentazione con richiesta di incontro urgente e spiegazioni. Nessuna spiegazione veniva fornita dalle autorità.

La delegazione rom, la cittadina europea Gianina Iancu, tornava alla Prefettura di Lucca alle ore 15.30 trovando ad impedire l’accesso alla Prefettura di Lucca da una pattuglia di Polizia di Stato inviata dalla Questura di Lucca.

Tramite numero verde Unar segnalavamo la discriminazione e la mancanza di informazioni da noi richieste in merito a quanto stava succedendo al cittadino europeo Otet Livio Marian fornendo il numero della targa della pattuglia di Polizia di Stato giunta sul posto.

Arrivava una telefontata dal cittadino Otet Livio Marian sull’utenza di Iancu Adrian. Otet ci spiegava che lo stavano riportando al Commissariato di Forte dei Marmi per poi trasferirlo a Roma ed imbarcarlo su un aereo alla volta di Bucarest in Romania. Le sue parole sulla difesa ricevuta da un avvocato di ufficio erano: “l’ avvocato mi ha detto cosa stai a fare in
Italia, non stai lavorando, torna in Romania.

Riusciamo a comprendere l’accusa a lui rivolta da parte della Prefettura e Questura di Lucca. Otet Livio Marian era stato espulso dallo Stato Italiano nel 2010. Lui, ottemperando all’espulsione era tornato in Romania è si è presentato all’ambasciata italiana di Bucarest che aveva verificato il suo rientro. Otet ha fornito alle autorità di Polizia di Forte dei Marmi il documento attestante le sue dichiarazioni. La stessa moglie Gianina Iancu ed il cittadino Iancu Adrian hanno visto il foglio depositato da Otet all’interno del Commissariato di Forte dei Marmi.

Massa: Iancu Adrian e la sua famiglia rom


Ricordiamo che negli anni 2009 e 2010 lo Stato italiano ha espulso centinaia di cittadini rom dal territorio. Le espulsioni erano il frutto delle scelte politiche di un governo esplicitamente razzista presieduto dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal Ministro degli Interni Roberto Maroni della Lega Nord. Lo Stato italiano ha ricevuto numerose condanne dal Consiglio d’Europa in relazione alle politiche razziste di Lega Nord e Popolo delle Libertà Pdl. Lo Stato italiano è stato condannato dalla Cprte dei Diritti Umani di Strasburgo in relazione alle proprie condotte e politiche in materia di espulsioni, respingimenti, trattamenti degradanti riservati agli esseri umani.

Ricordiamo che il Consiglio di Stato, con sentenza 6055 del 16 novembre 2011, ha dichiarato illegittimo il “decreto emergenza nomadi” varato dal Governo di Silvio Berlusconi
Il 23 maggio 2008. Quel decreto e la politica italiana hanno portato i Prefetti a notificare ai cittadini europei di etnia rom centinaia di espulsioni.

Ricordiamo che la commissione europea ha aperto, dopo nostra denuncia, una procedura di indagine in relazione alla violazione delle direttive europee sulla libertà di circolazione e sulla non discriminazione. L’indagine è stata ufficialmente avviata il 25 gennaio 2011 con protocollo CHAP 04005(2010). Numerosissime le lettere intercorse tra la nostra associazione e la commissione europea in relazione alla necessità di interrompere le violazioni ed adottare un quadro strutturale di inclusione per la popolazione rom. Gli incontro tra lo scrivente e la Commissione Europea sono iniziati il 13 aprile 2011, quando venivo ricevuto da Miss Dana Trama Zada a Bruxelles – sede Commissione Europea, il 14 aprile 2011 dalla Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza ECRI sede di Strasburgo, dai Commissari del  Consiglio d’Europa il 14 aprile 2011 sede di Strasburgo.

Gli incontri sono continuati con il Summit of the Major a Strasburgo il 21 settembre 2011, in Italia c/o il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati. Il 29 marzo il Vice Presidente della Commissione Europea Viviane Reading incontrava a Roma, sala della Lupa, Camera dei Deputati la nostra rappresentanza con la Presenza del Presidente della camera Gianfranco Fini, del Ministro dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi, del Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Pietro Marcenaro, del direttore dell’Unar Massimiliano Monnanni.

Solo dopo aver ricevuto la Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti ed aver chiesto la sua concreta applicazione per voce del Vice Presidente della Commissione Europea Viviane Reading il 21 maggio 2012 la Commissione Europea decideva di chiudere l’indagine iniziata il 25 gennaio 2011. Comunicazione della chiusura di indagine veniva data alla nostra rappresentanza da parte della Commissione Europea – Capo Unità – Chiara Adamo il 23 maggio 2012.

La Prefettura di Lucca ha chiesto e firmato l’espulsione del cittadino europeo Otet Livio Marian. L’ordinanza è stato firmata dal funzionario della Prefettura di Lucca Stefania Trimarchi. L’atto appare come una aperta violazione delle direttive europee 2004/38/Ce e 2000/43/Ce. Sul territorio della Versilia e dell’intera Regione Toscana non applicata la Strategia e le indicazioni governativa.

Il cittadino europeo Otet Livio Marian non ha ricevuto nessun tipo di assistenza ed adeguata difesa legale. La rappresentanza rom, la moglie di Otet, la cittadina europea Gianina Iancu ha ricevuto dalla Digos – Polizia di Stato il nome e l’indirizzo dell’Avvocato d’ufficio che avrebbe dovuto difendere suo marito, alle ore 17.30, davanti alla Prefettura di Lucca: si tratta dell’Avvocato Manuela Eufoni, con sede in Lucca, Via Carlo del Prete n. 465 – 468, con telefono n. +39 (0)583 492505


lo studio legale dell'Avvocato Manuela Gufoni - Lucca


La delegazione rom e la cittadina europea Gianina Iancu si recavano immediatamente dall’Avvocato Manuela Eufoni. Nel suo studio mostravamo documentazione utile ad impedire il rimpatrio del cittadino europeo Otet Livio Marian. L’Avvocato Manuela Gufoni, di fronte alla nostra insistenza per tentare di impedire il rimpatrio ci diceva: “tanto l’aereo per il rimpatrio è gratis e non lo pagate. Ma cosa volete.. andate via, voi non avete denaro per me”


Lucca 7 febbraio 2013
L'Avvocato difensore d'ufficio Manuela Gufoni dice 
alla cittadina europea Gianina Iancu ed ad Adrian Iancu
"tanto l'aereo per il rimpatrio è gratis"


La rappresentanza rom segnalava immediatamente ad Unar – Contact Center l’ennesima discriminazione. Le segnalazione telefoniche fatte da Marcello Zuinisi, Gianina Iancu ed Adrian Iancu al numero verde Unar 800901010 nel corso del 7 febbraio 2013 sono state ben tre. Numerose telefonate fatte alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Alle ore 18.46 contattavamo il Ministero degli Interni – Prefetto Antonio Manganelli. Trasmettevamo email e richiesta di fermare questa grave violazione del diritto comunitario. La telefonata veniva fatta dagli uffici del Quotidiano la Nazione di Viareggio di fronte ad alcuni giornalisti presenti come testimoni. (allegato email inviata al Prefetto Antonio Manganelli)

Alle ore 21.00 il cittadino europeo Otet Livio Marian veniva imbarcato su un aereo dall’aereoporto di Fiumicino destinazione Bucarest con biglietto aereo di sola andata.

Le violazioni del diritto comunitario e delle direttive europee in atto a Lucca – Prefettura e Questura non sono relative al solo caso di Otet Livio Marian.

Il 30 gennaio 2013 al cittadino europeo Mitoc Min Ion viene notificata dal Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi decreto di espulsione emesso dalla Prefettura di Lucca in data 28 giugno 2010. Il cittadino europeo Mitoc Min Ion è stato sgombrato dal Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi in data 16 febbraio 2010 dalla Stazione di Fs di Querceta. Secondo il Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi il cittadino europeo Mitoc MinI on non adempie agli obblighi di legge previsti dal decreto legislativo 30/2007, non si è iscritto ad alcun corso di studio, non lavora, non è titolare di una assicurazione sanitaria e neppure risulta che sia un familiare che raggiunge un cittadino dell’Unione Europea con diritto a soggiornare.

Il Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi considera che il cittadino europeo Mitoc Min
Ion nato in Romania il 13 settembre 1956, e da quanto emerso dalle indagini condotte dal Commissariato in ordine a durata del soggiorno in Italia, all’età, alle condizioni di salute, all’integrazione sociale e culturale ed ai suoi legami non introduce elementi sufficienti a derogare a quanto previsto dalla normativa vigente e concede al cittadino europeo il termine di 31 giorni per lasciare il territorio dello Stato italiano.

Il termine fissato per presentare ricorso è di venti giorni.

La nostra rappresentanza rom osserva gravi violazioni del diritto comunitario.

I termini fissati dalle direttive comunitarie sulla libertà di circolazione 2004/38/Ce fissano in 31 i giorni per presentare ricorso e non venti come affermato dalla Prefettura di Lucca.

Il cittadino europeo Mitoc Min Ion è non-vedente con disabilità al 100%. Discriminato in Romania ed in Italia non riceve nessun tipo di assistenza ne sanitaria ne sociale.

Le autorità locali, rappresentanti dei Comuni di Massa, Forte dei Marmi, Seravezza hanno raccolto firme contro la presenza dei cittadini rom. La Prefettura di Massa ha rifiutato la consegna delle petizioni razziste messe in essere sia da formazioni neo-naziste come Forza Nuova, da Consiglieri Comunali del partito politico Popolo delle Libertà, da organizzazioni della sinistra. Le raccolte firme sono state denunciate alle autorità di Pubblica Sicurezza tramite decine di esposti. Le raccolte firme hanno procurato gravi atti di razzismo nei confronti dei cittadini rom e della loro rappresentanza. Lanci di bottiglie molotov contro le famiglie ed i bambini, minacce di morte, attentati contro le sede dell’Associazione Nazione Rom, danneggiamento dei nostri beni e proprietà, gomme delle auto squarciate, gravi atti di intimidazione sui mezzi di stampa. Ogni abuso è stato denunciato ai Comandi dei Carabinieri ed alla Polizia di Stato. (allegate alcune delle denunce presentate – 4 febbraio 2013 Questura di Massa – 6 febbraio 2013 Carabinieri di Massa – rassegna stampa 5 febbraio – 7 febbraio 2013)


Firenze 11 dicembre 2012
Cittadini europei  della versilia storica vengono ricevuti dal
Garante dei Diritti dei Bambini e dell'Adolescenza della
Regione Toscana Marina Grazia Sestini.
Per i bambini paraplegici e la sua famiglia nessuna casa,
nessuna protezione, neanche una sedia a rotelle


Il rappresentante della forza politica La Destra di Forte dei Marmi (Lu) Francesco Bertola, tramite il Quotidiano la Nazione chiedeva, il 3 febbraio 2013, l’immediato rimpatrio dei cittadini rom che stazionano sul territorio. Il Sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti rifiutava qualsiasi richiesta di condivisione di progettualità riguardanti i cittadini rom presenti sul territorio. Le proposte pubbliche fatte dall’Associazione Nazione Rom sono condivise con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Unar – Presidenza del Consiglio dei Ministri (allegato denunce, rassegna stampa 1 febbraio – 2 febbraio – 3 febbraio –2013, protocolli istituzionali ai Sindaci degli Enti Locali)

Il cittadino Mitoc Min Ion vive a quattro chilometri dal Palazzo Comunale di Forte dei Marmi all’interno dell’ex Camping Internazionale Versilia.

Il cittadino Otet Livia Marian viveva nella strada provinciale adiacente all’ex Camping Internazionale Verslia.


Pavel Nicolae ed Elisabetta Nicaole, cittadini europei 
vivono all'interno dell'ex Camping Internazionale Versilia
Rientrati in Italia dopo i "rimpatri assistiti" hanno denunciato
alle stazioni dei Carabinieri di essere stati truffati nel progetto di rimpatrio.
Nessuna casa in Romania, nessun lavoro, nessuna azienda agricola


Sono decine i cittadini europei di etnia rom che vivono dentro ed ai margini dell’ex Camping Internazionale Versilia. In questi giorni, gli agenti di Polizia di Stato del Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi hanno detto ai cittadini rom le seguenti parole: “uno alla volta vi rimandiamo tutti in Romania”

Tramite il seguente esposto, il sottoscritto Zuinisi Marcello in qualità di legale rappresentante dell’Associazione Nazione Rom, con sede in Via Ricortola 166, Marina di Massa – 54100 Massa – tel +39 3209489950  +39 3281962409, chiede alla Commissione Europea Giustizia Diritti Fondamentali e Cittadinanza di avviare immediate indagini verso la Stato Italiano – Prefettura di Lucca – Questura di Lucca per violazione del diritto dell’Unione Europea, delle direttive 2004/38/Ce e 2000/43/Ce, per violazioni dei diritti umani fondamentali, per violazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, con relativa procedura di infrazione e costituzione in mora.

Il sottoscritto Zuinisi Marcello – cittadino europeo autorizza con effetto immediato la Commissione Europea e l’Ufficio sul trattamento delle denuncia CHAP “Complaints Handling – Accuel des Plaignants) Segretariato Generale della Commissione Europea (Sg) ed il responsabile del trattamento Arthur Pooley au utilizzare ogni dato presente nella seguente denuncia e le proprie generalità.

Con la presente si richiede convocazione c/o Commissione Europea Giustizia Diritti Fondamentali e Giustizia con sede in Bruxelles – Belgio per depositare ai commissari preposti dossier video, fotografico, rassegna stampa locale, denuncie ed esposti riguardanti la questione oggetto della denuncia dal 2 luglio 2012 al 7 febbraio 2013 e relative testimonianze dirette ed indirette della società civile rom presente sul territorio.



In attesa di un riscontro



Cordiali saluti

Marcello Zuinisi
Legale rappresentante
Associazione Nazione Rom
Via Ricortola 166, Marina di Massa
54100 Massa – Italia
tel +39 3209489950  +39 3281962409



ASSOCIAZIONE NAZIONE ROM
Via Ricortola 166, Marina di Massa
54100 Massa – Italia
tel +39 3209489950  +39 3281962409