venerdì 30 settembre 2011

Rom: Italia - Minacce di morte a Marcello Zuinisi e questione Rom

foto -  Thomas Hammarberg e Joroen Schokkenbroex durante il Summit sulle questioni Rom - Starsburgo 22 settembre 2011


Salerno 30 settembre 2011 

Comunicato Stampa


Consiglio d'Europa:  Minacce di morte e questione Rom

Apprendiamo dai quotidiani e ringraziamo per  le parole di solidarietà espresse da rappresentanti politici italiani ed europei, da associazioni e cittadini in relazione alle minacce di morte ricevute il 28 settembre da Marcello Zuinisi, esperto sulle questione rom e delegato al Summit del Consiglio d’Europa sulle questioni Rom.

Apprendiamo però dagli stessi quotidiani che i Consiglieri del Pdl di Massa (Popolo della Libertà ) Stefano Benedetti e Stefano Caruso sostenuti dall’organizzazione politica Forza Nuova  di Massa rappresentata dall’esponente Francesco Mangiaracina, nonostante le parole di solidarietà e di condanna sulle minacce non intendo desistere dalla loro azione di raccolta firme contro l’inclusione sociale  dell’etnia rom rappresentata concretamente nel Comune di Massa da un nucleo familiare composto da Sinti: uomini, donne e bambini cittadini italiani.


Appaiono quindi come ipocrite e prive di sostanza le espressioni di solidarietà politica ricevute sulle minacce di morte da questi esponenti politici. L’azione di raccolta firme contro una etnia rappresenta una violazione delle normative europee ed italiane sulla non discriminazione e rappresenta una azione che sviluppa odio razziale e come tale va arrestata e condannata giuridicamente, politicamente e soprattutto umanamente.

Ancora più grave  è l’azione della raccolta firme contro l’etnia rom avviata a Massa dopo la recente pubblicazione del rapporto del Commissario Europeo Thomas Hammargerg in cui la politica italiana veniva bocciata proprio nel mancato rispetto dei diritti umani fondamentali e nel discorso di incitamento all’odio etnico

Ancora più grave  dopo la dichiarazione del Summit sulla questione rom svoltosi a Strasburgo il 22 settembre 2011. Nella dichiarazione viene evidenziato come l’inclusione sociale dei rom rappresenta un enorme vantaggio per le comunità locali ribadendo con ferma convinzione che il futuro democratico della società europea  richiede l'inclusione e la partecipazione di tutti gli europei, compresi i Rom,  alla costruzione della democrazia nell’intera comunità con tutti i diritti e le responsabilità che questo comporta.

Le minacce di morte appaiano gravissime perché sono oltretutto giunte a Salerno durante le giornate di formazione del programma ROMED (Rom Education). Romed è un progetto del Consiglio d’Europa  e della Commissione Europea e fa parte  della strategia per l’inclusione sociale dei rom adottata a Strasburgo nella riunione di alto livello il 20 ottobre 2010. In Italia sono già 30 i mediatori interculturali rom, cittadini rom ed italiani esperti sulle questioni rom che hanno intrapreso il percorso educativo.

Le minacce rappresentano un tentativo di intimidazione grave perché vogliono porre un ostacolo allo sviluppo in Italia della strategia condivisa con il Consiglio d’Europa. Attraverso un intenso lavoro diplomatico stiamo proponendo al Governo Italiano l’apertura di un Tavolo Nazionale sulla questione Rom per adottare un piano nazionale di inclusione sociale ed impedire il proseguimento degli abusi in atto. Le deportazioni, espulsioni, persecuzioni, sgomberi senza alternative anche di campi illegali dei rom sono violazioni delle normative comunitarie e delle direttive CEE.
Nella giornata di ieri a Roma, nella zona di Via Salaria l’ennesimo sgombero senza alternative di una comunità umana composta da 200 cittadini europei, rom con cittadinanza rumena

Lo Stato Italiano è tenuto al rispetto delle direttive e delle convenzioni firmate. L’Europa rappresenta una casa comune e come cittadini europei dobbiamo iniziare a confrontarci, crescere e lavorare insieme.  

Nel chiedere l’apertura in un tavolo nazionale stiamo nello stesso tempo chiedendo l’apertura di Tavoli Regionale e Locali sulla questione Rom: tavoli di lavoro e condivisione di percorsi di inclusione sociale tra le Istituzioni, le Associazioni Rom e pro Rom, i Mediatori Interculturali Rom inseriti nel programma ROMED  ed i cittadini.

In Toscana il Comune di Livorno ha adottato e condiviso per primo questa strategia. Questa buona prassi deve essere ora estesa in tutti i territori compreso quello di Massa.

Chiediamo al partito politico Pdl e Forza Nuova di sospendere immediatamente la raccolta di firme contro la popolazione Rom ed al Sindaco Pucci ed alla Amministrazione di Massa di convocare urgentemente un tavolo di lavoro.

Chiediamo alla Magistratura di avviare urgentemente una inchiesta per risalire agli autori ed al luogo dal quale sono partite le minacce di morte.

Chiamiamo i cittadini ed i partiti politici, le associazioni e le Istituzioni ad una assunzione di responsabilità per affrontare positivamente una emergenza che riguarda la vita di decine di migliaia di persone, di esseri umani che sono drammaticamente di fronte ad un bivio. Quello della morte o della vita. Noi crediamo e scegliamo il percorso e la strada della vita.


Cordiali Saluti


Marcello Zuinisi
Educatore Professionale
legale rappresentante
Nazione Rom (Opera Nomadi Toscana)
Via XXV Aprile 61, Ameglia (Sp)
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
Tel: + 39 3209489950

giovedì 29 settembre 2011

Rom: Marcello Zuinisi minacciato di morte - EveryOne "le autorità lo proteggano"


http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2011/9/29_Minacce_di_morte_allattivista_Marcello_Zuinisi.html

http://www.irispress.it/Iris/page.asp?VisImg=S&Art=120466&Cat=1&I=null&IdTipo=0&TitoloBlocco=Esteri&Codi_Cate_Arti=16

29/09/2011 - 13.42

MINACCE DI MORTE ALL'ATTIVISTA MARCELLO ZUINISI (NAZIONE ROM):

EVERYONE, "AUTORITÀ LO PROTEGGANO"

IRIS) - ROMA, 29 SET -

"Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 28 settembre, Marcello Zuinisi, fondatore dell'associazione Nazione Rom, attivista e osservatore per il Consiglio d'Europa sulla condizione dei Rom in Italia, ha ricevuto due telefonate da utenze private che lo minacciavano di morte".

Lo denunciano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti dell'organizzazione umanitaria EveryOne. "Nel corso delle telefonate," ha spiegato Zuinisi agli attivisti del Gruppo EveryOne e all'autorità giudiziaria, "si faceva riferimento alla vicenda di cui mi sto occupando in questi giorni, ovvero dell'insediamento Rom di Turano, frazione del comune di Massa, e della sensibilizzazione dei cittadini residenti e delle istituzioni locali sulla condizione di marginalità che i Rom stanno attraversando". Nelle telefonate, infatti, due diverse voci dicevano "Zuinisi, se vieni a Turano ti ammazziamo" e "Sappiamo bene dove abiti".

"Chiediamo alle autorità di polizia di avviare un'immediata indagine e di fornire adeguata protezione all'attivista, che nei giorni scorsi ha portato il suo contributo quale esperto italiano sui Rom al Summit del Consiglio d'Europa su Strategia per l'Inclusione Sociale dei Rom".

Concludono Malini, Pegoraro e Picciau. EveryOne ha chiesto inoltre l'interessamento nella vicenda di Marcello Zuinisi, oltre che del Ministero dell'Interno italiano, di Front Line, organizzazione internazionale per la tutela dei difensori dei diritti umani a rischio di vita nel mondo, e di Margaret Sekaggya, Special Rapporteur ONU sulla condizione dei difensori dei diritti umani.

Autore: Spie

Rom Italia: Congresso Nazionale - E' tempo di lavorare per l'inclusione sociale - Nessuno Escluso


http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2011/9/28_Dalla_lettera_di_Marcello_Zuinisi_a_tutta_la_popolazione_Romani.html

Questo testo di Marcello Zuinisi afferma con parole vere e civili l'unica filosofia di azione possibile per cambiare rotta e iniziare a occuparsi realmente dei Rom in Italia e nell'Ue, senza speculazioni e meschinità. Se giriamo la faccia di fronte ai Rom più poveri (che sono la maggioranza, in Europa), se dividiamo i Rom in categorie, se dedichiamo energie solo a quelli che già hanno iniziato - da anni - un processo di integrazione, se non capiremo che bisogna essere ispirati dai più poveri ed esclusi, avremo fallito, continueremo a fallire e rappresenteremo un pessimo esempio di attivismo umanitario. Grazie, Marcello!”


Firenze, 28 settembre 2011. "Vogliamo una politica Rom dove nessuno sia escluso, dove ci sia solidarietà concreta ed attiva tra tutti, dove ci si aiuti uno con l'altro, dove si superino le divisioni e gli orticelli, dove si impari dalle famiglie più povere che sopravvivono proprio grazie alla solidarietà ed all'aiutarsi l'uno con l'altro.

Molti rappresentanti hanno scordato cosa significhi vivere sotto un ponte al freddo, sotto la pioggia e senza mangiare. Vogliamo rappresentare gli interessi di tutti a partire dai più poveri. Se non si parte dai Rom più poveri per migliorare le condizioni di tutti significa che non si fa una buona politica Rom. Vogliamo inclusione sociale per tutti. Non vogliamo un'élite che pensa solo al proprio guadagno individuale.

Questa è una polemica fraterna e vera. Bisogna parlarsi seriamente. Non stiamo giocando. Ci sono le vite di centinaia e migliaia di bambini, di donne, di anziani, di uomini in gioco. I rappresentanti Rom devono cercare l'inclusione per tutti. Devono lottare per questo. Non vogliamo le caste all'interno delle organizzazioni Rom. Dobbiamo costruire le nostre rappresentanze in Europa ma non le élite staccate dalla popolazione. Ci sono Rom molto ricchi mentre ci sono bambini Rom che muoiono nelle baracche. Uno dei motivi che impedisce alla popolazione Rom di avere i diritti e le opportunità che merita è la corruzione. 

Dobbiamo lottare contro la corruzione. Credo che sia giunto il tempo di organizzare un 
Congresso Nazionale aperto a tutte le realtà Rom. Un congresso che decida una strategia e che ponga le basi di una nuova vita per tutti. Nessuno escluso. Vogliamo inclusione e vita per tutti".

martedì 27 settembre 2011

ROM ITALIA: Lettera aperta a tutte le organizzazioni rom ed a tutti i cittadini rom, a tutti i cittadini liberi dal razzismo‏



 
Salerno 28 settembrer 2011

A tutta la Popolazione Romanì

A Gian Luca Magagni
Presidente Aizo sinti e rom per il Trentino A.A. 
e p.c. a tutta Aizo

Lettera aperta  a tutte le organizzazioni rom ed a tutti i cittadini rom,
a tutti i cittadini liberi dal razzismo
In riferimento alle note polemiche di Gian Luca Magagni sul rapporto pubblicato
in riferimento al Summit di Strasburgo 22 settembre

"solo per chiarezza con riferimento a quello ricevuto oggi ci tengo a precisare che rispetto  a quanto affermato in queste due righe presenti nel comunicato inviatomi TUTTE LE ORGANIZZAZIONI ROM PRESENTI ALL'INCONTRO AVEVANO UGUALE RICONOSCIMENTO DA PARTE DEL CONSIGLIO D'EUROPA e che quindi nessuna è stata privilegiata. Tutti, e dico tutti!, abbiamo dato un contributo importante all'evento. Sottolineo che nelle conclusioni del vertice sono presenti solo quelle amministrazioni - e non organizzazioni - che hanno dato la disponibilità al Consiglio d'Europa rispetto ai punti della conclusione condivisi da tutti i presenti. Qui di seguito le due righe che non comprendo...
Gian Luca Magagni Presidente Aizo sinti e rom per il Trentino A.A. "

 "La delegazione delle organizzazioni Rom proveniente dall'Italia e riconosciuta dal Consiglio d'Europa è stata rappresentata da Graziano Halilovic - Presidente della Romà Onlus (Federazione Romanì), Samir Alija – Mediatore Interculturale Rom (Roma)
e Marcello Zuinisi – Educatore Professionale e Presidente di Opera Nomadi Toscana. "

Io sottoscritto Marcello Zuinisi voglio precisare che:

Abbiamo contattato la Presidente Nazionale di Aizo Carla Osella precedentemente al Summit per organizzare insieme il viaggio. Ci è stato risposto che la delegazione di Aizo sarebbe partita per Strasburgo con una macchina in cui non c'era disponibilità di posti. La delegazione di aizo presente al Summit era in realtà composta da solo 2 persone.

Ci sono stati diversi delegati Rom che non hanno potuto raggiungere Strasburgo per mancanza di mezzi economici. Da Torino un delegato è rimasto a casa perchè non poteva permettersi il viaggio.
La macchina di Aizo è partita da Torino con solo due delegati.

Altri delegati sono rimasti a casa nonostante fossero formalmente iscritti al Summit per mancanza di mezzi economici. Molti di questi sono tra l'altro mediatori interculturali che si stanno formando con il progetto Romed del Consiglio d'Europa.

Il sottoscritto ha cercato di garantire la presenza di tutti in ogni modo possibile,
lavorando incessantemente  e gratuitamente.

Chi altro lo ha fatto?

Il tavolo di lavoro che si è creato durante il Summit coinvolge 6 paesi europei.
L'Italia non figura tra gli aderenti. 

Perchè?

Il Ministero degli Esteri italiano era però presente ai lavori del Summit tant'è che ha invitato i rappresentanti delle istituzioni Italiane nella sua casa. Il governo italiano sta facendo pressioni sul Consiglio d'Europa e minaccia di levargli i finanziamenti perchè non accetta le politiche razzista e di esplulsioni di massa in atto sul territorio italiano.

Forse le organizzazioni Rom non riescono a portare dei risultati concreti per la propria gente nonostante
i recenti incontri avuti con i rapprentanti del Governo Berlusconi.

Perchè?

Vorremmo sapere i contenuti di tali incontri!
Di cosa si è parlato?
Cosa abbiamo ottenuto?
Perchè non vengono diffusi dei rapporti?

I rom rumeni vengono quotidianamente espulsi in tutta italia. Le minacce e le violenza da parte della polizia sono quotidiane. I Rom dell'area balcanica stanno subendo politiche repressive da parte
del Governo e delle ambasciate e consolati dei loro paesi.
Non vengono rinnovati i passaporti nelle ambasciate di Bosnia e Macedonia.

I permessi di soggiorno non vengono rilasciati dal Governo Italiano.

Stiamo facendo un lavoro difficilissimo per porre un freno a tali ingiustizie e saremo ben contenti di condividere con tutti la strategia del Consiglio d'Europa varata il 20 ottobre 2010. 

Noi stiamo lavorando per applicare tale strategia anche in Italia però c'è chi rema contro e lo fa con metodi
oscuri. C'è chi non è chiaro, chi mette costantemente ostacoli alla crescita di questo percorso.

C'è chi si crede onnipotente ma nessuno è Dio!

Poi, purtroppo nel nostro paese molte realtà che dovrebbero rappresentare gli interessi di tutta la popolazione Rom coltivano solo il proprio orticello senza pensare a quello che succede anche a poche decine di kilometri dalla propria città o dentro la propria città. Siamo stanchi di questa politica.
Vogliamo una politica rom dove nessuno sia escluso, dove ci sia solidarietà concreta ed attive tra tutti, dove ci si aiuti uno con l'altro, dove si superino le divisioni e gli orticelli, dove si impari dalle famiglie più povere che sopravvivono proprio grazia alla solidarietà ed all'aiutarsi l'uno con l'altro.

Molti rappresentanti hanno scordato cosa significhi vivere  sotto un ponte al freddo sotto la pioggia e senza mangiare.

Vogliamo rappresentare gli interessi di tutti a partire dai più poveri.
Se non si parte dai rom più poveri per migliorare le condizioni di tutti significa c
he non si fa una buona politica rom.


Vogliamo inclusione sociale per tutti.

Non vogliamo un elite che pensa solo al proprio guadagno individuale.

Questa è una polemica fraterna e vera. Bisogna parlarsi seriamente. Non stiamo giocando.
Ci sono le vite di centinaia e migliaia di bambini, di donne, di anziani, di uomini in gioco.
I rappresentanti rom devono cercare l'inclusione per tutti. Devono lottare per questo.


Non vogliamo le caste all'interno delle organizzazioni rom.

Dobbiamo costruire le nostre rappresentanze in Europa ma non le elite staccate dalla popolazione.
Ci sono Rom molto ricchi mentre ci sono bambini Rom che muoiono nelle baracche.
Uno dei motivi che impedisce alla popolazione rom di avere i diritti e le opportunità che merita è la corruzione.

Dobbiamo lottare contro la corruzzione.


La lettera di Aizo da la possibilità di aprire un confronto serio e profondo tra tutti.
Credo che sia giunto il tempo di organizzare un Congresso Nazionale aperto a tutte le realtà Rom.
Un congresso che decida una strategia e che ponga le basi di una nuova vita per tutti.
Nessuno escluso.
Vogliamo inclusione e vita per tutti.


Se Gian Luca Magagni ed Aizo vogliono figurare nel rapporto che abbiamo scritto ben felici di inserirli.


Questa lettera è rivolta a tutti e scritta con il cuore in mano.

Organizziamo un Congresso Nazionale
e costruiamo un  Consiglio Nazionale.

Apriamo ufficialmente un dibattito aperto e trasparente.

Costruiamo una casa di vetro dove tutti possano sapere su tutto.
Una casa per tutti i Rom, nessuno escluso, dove ci si aiuti uno con l'altro.
Dove far circolare le informazioni sia un dovere.
Dove si ricerchi il bene comune e con una costante vigilanza di tutti su tutti.
Costruiamo un Consiglio Nazionale che sia la casa di tutti.
Una casa che dia sostegno e solidarietà concreta, supporto legale e politico
su tutto il territorio nazionale ad ogni rom che ne faccia richiesta
Gelem Gelem



un saluto a tutti

Marcello Zuinisi
Nazione Rom
web http://nazionerom.blogspot.com
tel +39 3209489950

lunedì 26 settembre 2011

Rom: Consiglio d'Europa - Progetto ROMED - Formazione di Mediatori Interculturali Rom



La Commissione europea e il Consiglio d’Europa
intensificano la loro azione a favore dei Rom
con l’accordo sui mediatori

Strasburgo, 06.07.2011-

In data odierna, il Consiglio d’Europa e la Commissione europea hanno adottato un piano d’azione congiunto per la formazione di mediatori rom, intensificando in questo modo i propri sforzi volti a migliorare la situazione della minoranza rom nella società europea.

Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, e il Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou, hanno firmato una dichiarazione congiunta durante una riunione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Quest’atto suggella ufficialmente l’accordo sull’avvio di un programma di formazione di mediatori rom.

Il programma prevede due contratti di finanziamento, il primo dei quali è già stato firmato e stabilisce che l’Ue metta a disposizione del Consiglio d’Europa, nel 2011 e nel 2012, 1 milione di euro per assicurare la formazione di 1.000 mediatori.

Questa misura rafforza il programma di formazione di mediatori rom (ROMED) lanciato dal Consiglio d’Europa all’inizio del 2011. ROMED mira a formare delle persone di origine rom, provenienti da comunità rom locali o che abbiano una buona conoscenza delle questioni che riguardano questa minoranza, come mediatori tra rom e le istituzioni pubbliche. Ad oggi il programma ha reso possibile la formazione di 427 mediatori in 15 paesi¹ e in Kosovo². Attualmente i mediatori stanno lavorando sul campo; un secondo ciclo di formazione per redigere un primo bilancio del loro lavoro è previsto per la seconda metà dell’anno.
Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, ha dichiarato quanto segue: “i rom continuano a subire pregiudizi, intolleranza, violenza ed esclusione sociale nella loro vita quotidiana.

L’accordo firmato oggi contribuirà a migliorare la loro situazione ed integrazione nelle società europee”.
Androulla Vassiliou, Commissario europeo, ha aggiunto: “l’Istruzione rappresenta un fattore chiave per spezzare il circolo vizioso degli ambienti svantaggiati e dell’esclusione sociale che confinano milioni di rom ai margini della società europea. Un migliaio di mediatori lavorerà con le famiglie e i bambini rom nelle città e nei paesi di tutta Europa. Si occuperanno delle questioni relative alle cure sanitarie, all’accesso all’occupazione e alla scolarizzazione dei bambini. Oggigiorno, un numero troppo elevato di bambini rom lascia la scuola prematuramente e ciò nuoce al loro sviluppo personale e alle loro prospettive di lavoro”.

Per maggiori informazioni: http://www.coe.int/t/dc/roma/default_EN.asp
------------
[1] Ucraina, Romania, Bulgaria, Moldova, “ex Repubblica yugoslava di Macedonia”, Italia, Germania, Grecia, Ungheria, Turchia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Francia e Serbia.
[2] Qualsiasi riferimento al Kosovo nel presente documento, che si tratti del territorio, delle istituzioni o della popolazione, deve essere inteso nel pieno rispetto della Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza  delle Nazioni Unite, fatto salvo lo status del Kosovo.
Direzione della Comunicazione del Consiglio d'Europa
Tel: +33 (0)3 88 41 25 60
Fax:+33 (0)3 88 41 39 11

pressunit@coe.int

www.coe.int

Rom: Ungheria, rom disoccupati ai lavori forzati


http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/1022113/ungheria-rom-disoccupati-ai-lavori-forzati.shtml

22 settembre 2011

Ungheria, rom disoccupati ai lavori forzati

Sottopagati, sono obbligati ad andare nei campi per non perdere il sussidio

Sgobbano per otto ore al giorno: zappando nei campi, pulendo le strade, estirpando le erbacce. Ma formalmente sono disoccupati: il loro lavoro è un progetto sociale del governo ungherese, che offre ai senza lavoro di etnia rom la possibilità di non perdere il sussidio di disoccupazione.
Formalmente non è lavoro forzato, ma nella pratica gli si avvicina molto.

Chi si rifiuta di prendere in mano la zappa, infatti, rischia di perdere il sussidio. E chi invece va a lavorare nei campi per la burocrazia resta un disoccupato, ma nella realtà diventa un operaio sottopagato, che riceve il sussidio invece del salario. Per ora l'impiego dei disoccupati nei cantieri pubblici è un "esperimento" limitato, ma secondo le intenzioni del governo dovrebbe essere esteso a tutto il Paese, arrivando a coinvolgere circa 300mila persone.

Il primo annuncio del progetto, rivolto ai disoccupati rom di Gyongyospata, era stato diffuso in estate, dopo la visita a Budapest del primo ministro cinese, Wen Jiabao; ma ora, grazie a un servizio trasmesso dalla televisione belga, si scopre che l'idea è già diventata realtà in un Paese dove l'odio razziale nei confronti dei rom sta salendo alle stelle. I militanti di Jobbik, il partito di estrema destra che regge il Municipio, spesso organizzano fiaccolate scandendo slogan come "zingari assassini". E anche questi lavori "forzati" per i rom sembrano, secondo l'opposizione socialista, un'iniziativa razzista, perché prende di mira quasi esclusivamente i rom.

Rom: Roma - Manifestazione sotto Assessorato alle Politiche Sociali - Basta con il Degrado anti umano


http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/26/news/protesta_rom-22238571/

"Viviamo senza acqua e corrente"
Sit-in dei rom del campo Cesarina

Protesta di una cinquantina di nomadi sotto la sede dell'assessorato alle Politiche sociali per ''chiedere all'amministrazione comunale di pagare per garantire i servizi essenziali. Basta degrado. I nosti figli sono sporchi e non possono andare a scuola''


''Da due mesi viviamo senza acqua calda. Da oggi ci hanno staccato anche quella corrente, l'elettricità e i servizi di pulizia. Non ce la facciamo più a stare in questo degrado''. E' esasperato Emil Costache, rappresentante della comunità rom del campo di Cesarina. E come lui anche le 150 persone che vivono nell'area autorizzata, di cui 83 minori. Una cinquantina, questa mattina, si sono riuniti in protesta davanti all'assessorato capitolino alle Politiche sociali per ''chiedere all'amministrazione comunale di pagare per garantire i servizi essenziali''.

''Il nostro è un campo autorizzato - spiega Costache - in cui ci sono 83 minori che vanno a scuola. Stiamo protestando perché il Comune di Roma, affittuario del campo, non paga il proprietario, che di conseguenza da stamattina ci ha staccato tutti i servizi. Oggi non abbiamo mandato neanche i nostri figli a scuola perché in questo degrado non è possibile continuare a vivere normalmente''. Davanti alla sede dell'assessorato di viale Manzoni sono 'accampate' anche donne e bambini. Uno di loro, di una decina d'anni, espone un foglio di carta con su scritto un messaggio per il sindaco Gianni Alemanno, pieno di errori ortografici ma dal contenuto chiaro: ''Caro sindaco siamo romeni della Cesarina. Questo campo non ha acqua calda, niente luce e bambini tutti sporchi. Maestra a scuola non vuole bambini sporchi. Come facciamo? Fai qualcosa per noi. Grazie''.

Anche Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra, Ecologia e Libertà, ha partecipato
alla protesta. "Il campo rom di Cesarina è uno dei villaggi attrezzati del Comune, nonostante questo campo versi in pessime condizioni. Le famiglie rom da oltre un mese sono senza acqua calda - ha osservato Peciola - e da oggi hanno anche staccato la corrente. Il piano nomadi è un mare di parole vuote, in realtà nei villaggi attrezzati non c'è integrazione. Questo è un altro risultato di un'amministrazione allo sbando, non ci può essere integrazione senza il riconoscimento della dignità delle persone. L'amministrazione deve rifare il punto sulla situazione dei villaggi attrezzati insieme alle associazioni e alle comunità rom".

 
(26 settembre 2011) © Riproduzione riservata

sabato 24 settembre 2011

Rom: Consiglio d'Europa - Rapporto delegazione Rom (Italia) ai lavori del Summit di Strasburgo 22 settembre 2011




Strasburgo 23 settembre 2011

Si è appena concluso il Summit organizzato dal Consiglio d'Europa sulla questione Rom.

Sono stati 400 i delegati delle Istituzioni Europee, degli Stati Nazionali e delle organizzazioni Rom e pro Rom e del Consiglio d'Europa che hanno condiviso la Strategia per l'Inclusione Sociale della Popolazione Romanì elaborato dal Consiglio d'Europa il 20 ottobre 2011.


La delegazione delle organizzazioni Rom proveniente dall'Italia e riconosciuta dal Consiglio d'Europa è stata rappresentata da Graziano Halilovic - Presidente della Romà Onlus (Federazione Romanì), Samir Alija – Mediatore Interculturale Rom (Roma) e Marcello Zuinisi – Educatore Professionale e Presidente di Opera Nomadi Toscana.

La delegazione delle Istituzioni Italiane ha visto l'attiva partecipazione dell'Anci – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani rappresentata dal Sindaco di Lodi Lorenzo Guerini

http://nazionerom.blogspot.com/2011/09/rom-consiglio-deuropa-summit-di.html

del Presidente della delegazione italiana CPLRE Congresso dei Poteri Regionali e Locali d'Europa
e Vice Presidente della Provincia di Catanzaro Emilio Verrengia

http://nazionerom.blogspot.com/2011/09/rom-consiglio-deuropa-summit-di_24.html

del Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, dell'Assessore all'Educazione del Comune di Bari Fabio Losito, dell'Assessore ai Diritti Umani del Comune di San Giuliano Terme (Pi) Dini Fortunata.

Presente ai lavori del Summit anche l'Unicef Italiana rappresentata da Laura Baldassarre.

La delegazione delle organizzazioni Rom Italiane ha partecipato attivamente ai lavori del Summit sia nella fase di preparazione che di realizzazione invitando alla condivisione della strategia per l'inclusione della popolazione rom l'insieme delle istituzioni italiane e delle organizzazioni rom e pro rom confrontandosi e condividendo attivamente percorsi con tutte le organizzazioni Rom a livello Europeo.

Riteniamo un primo ma importante passo la condivisione di questa giornata di lavoro al quale devono necessariamente seguirne altri coerentemente con quanto dichiarato e sottoscritto.

Il Consiglio d'Europa auspica da tempo la realizzazione in Italia di un tavolo per l'inclusione sociale della popolazione romanì ancora discriminata e sottoposta ad emarginazione, esclusione e razzismo. L'invito è stato raccolto ed espresso nelle dichiarazioni rilasciate dall'Anci e dal suo portavoce Sindaco di Lodi Lorenzo Guerini.

Chiediamo urgentemente al Governo Italiano di convocare un incontro nazionale con lo scopo di realizzare un piano nazionale per l'inclusione della popolazione rom condividendo il percorso e la strada intrapresa dal Consiglio d'Europa, dalla rappresentanza per le Regioni CPLRE e dall'Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Chiediamo la convocazione urgente di tavoli Regionali per intraprendere un percorso di contrasto all'emarginazione ed all'esclusione della popolazione romanì condividendo una progettazione inclusiva in tutto il paese.

La Commissione Europea di Bruxelles EC ha ribadito durante i lavori del Summit l'esistenza di ingenti finanziamenti destinati alla progettazione inclusiva della Popolazione Rom.

Fondi Sociali Europei e Fondi Strutturali possono garantire economicamente la realizzazione delle politiche inclusive. Risorse finanziare che se usate correttamente dalle Istituzioni Italiane potrebbero garantire possibilità di lavoro sia agli autoctoni che ai rom.

Politiche lavorative e concrete possibilità di autonomia per centinaia e migliaia di famiglie.

Politiche di alloggio (housing sociale) potrebbero garantire una sistemazione abitativa dignitosa per tutti superando le logiche di esclusione nei campi legali e/o spontanei.

Si potrebbero utilizzare i fondi per ristrutturare, con il fattivo e concreto contributo dei lavoratori rom e dei lavoratori autoctoni le numerose case, colonie, strutture oggi abbandonate al degrado, all'incuria e realizzare abitazioni per gli stessi lavoratori e le loro famiglie.

La Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa CEB (http://www.coebank.org/) dichiara la sua immediata disponibilità a supportare la progettazione in favore della popolazione rom.

Ora c'è bisogno della volontà umana e politica per il concretizzarsi della strategia 
del COE - Consiglio d'Europa

L'ultimo ma fondamentale aspetto sul quale siamo intervenuti nei lavori del Summit è stato quello educativo.

Riteniamo fondamentale per lo sviluppo della Strategia del Consiglio d'Europa quello della formazione dei mediatori interculturali rom che possano rafforzare il lavoro dei mediatori rom che già da anni stanno affrontando la drammatica condizione di vita della popolazione romanì in Italia sia nelle scuole che nell'educazione non formale.

Il programma ROMED è un progetto COE con il quale stiamo da tempo condividendo il cammino insieme al Dipartimento Educazione del Consiglio d'Europa partecipandovi attivamente, monitorandone il percorso e suggerendo i consigli per una strutturazione formativa solida ed adeguata.

Quello educativo è senza dubbio uno degli aspetti fondamentali per permettere concretamente l'avvio di un dialogo tra pari e lo sviluppo di relazioni di fiducia tra le famiglie rom, i mediatori stessi, le istituzioni italiane ed il Consiglio d'Europa.

L'interculturalità è un percorso che non può realizzarsi senza la volonta di supersi e crescere nella comprensione delle vicende umane. E'un percorso consapevole e scelto iniziato dalla comunità rom, dalle comunità immigrate, dal Consiglio d'Europa e da alcuni Comuni d'Italia.


Alcuni passi sono stati compiuti in questo contesto. C'è ora bisogno di saper raccogliere il meglio sino ad oggi prodotto e poter concretamente elaborare una strategia formativa adeguata alle condizioni concrete presenti nel territorio italiano.

Dobbiamo dare corpo e sostanza all'importante intelaiatura promossa dal Consiglio Europeo con il progetto ROMED. I buoni risultati raggiunti in alcuni paesi tra cui la Grecia, la Slovenia e la Moldavia  sono la concreta dimostrazione che questo percorso è possibile.

In Italia dobbiamo superare dei limiti di sostanza e supportare quotidianamente il persorso umano dei mediatori interculturali. E' una strada difficile ed in salita ma va percorsa con il giusto passo per raggiungere dei risultati positivi.

La delegazione rom giudica positivamente i lavori del Summit del 22 settembre e ne esce rafforzata politicamente, umanamente e concretamente. La nostra è una convinzione profonda e matura.

Crediamo che la strada intrapresa possa concretamente permettere alla prima minoranza etnica dell'Ue, la popolazione rom, di trovare quelle opportunità e condizioni sino ad oggi negati da una politica anti-storica ed anti-umana che ha visto nella popolazione rom solo un soggetto da perseguitare, sterminare ed umiliare.

L'olocausto rom, il Samudaripe o Porrajmos è stato per decenni negato o disconosciuto.
Oggi la denuncia dello sterminio di massa subito dal popolo rom ad opera del nazismo, del fascismo e del razzismo trova finalmente una sua casa. Il libro scritto dal Commissario Coe Thomas Hammarberg (aprile 2011) e le parole pronunciate dal Presidente del Parlamento Europeo Buzek ad inizio febbraio siano di monito a chi ancora oggi nega le libertà fondamentali ed i diritti umani con azioni e parole razziste. Quel processo ai crimini subiti dai rom e non processati dal Tribunale di Norimberga alla fine della seconda guerra mondiale potrà forse un giorno tenersi.

Nel frattempo bisogna continuare a costruire la strada dell'inclusione sociale, dell'educazione e del rispetto della dignità umana.

Ringraziamo il Coe per la disponibilità, l'ascolto, il dialogo e la relazione umana:

Mr Jeroem Schokkembroek
Mr Thomas Hammerberg
Mr Dmitri Marchenkov
Miss Aurora Ailincai
Miss Eleni Tsetsekou
Miss Antonella Cagnolati

e tutto lo Staff del Summit

Ringraziamo il Sindaco Roland Ries e la città di Strasburgo per l'accoglienza fraterna e solidale ricevuta


Gelem Gelem


Cordiali Saluti

Graziano Halilovic
Presidente Romà Onlus
(segretario Federazione Romanì)
Via Altavilla Irpina, 34/36
00177 Roma
Tel +39 0664829795
Fax +39 0664829795
email: info@romaonlus.it
web: www.romaonlus.it

Samir Alija
Mediatore Interculturale Rom
Via di Salone 323
00155 Roma
Tel *39 3888590674
email: alija3000@live.it
web: http://new-romalen.blogspot.co m


Marcello Zuinisi
Educatore Professionale
(Presidente Opera Nomadi Toscana)
Via XXV Aprile 61, Ameglia (Sp)
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
tel: +39 3209489950

Rom: Consiglio d'Europa - la Caritas di Salerno ospita il corso per Mediatori Rom ROMED organizzato dal Dipartimento Educazione di Strasburgo

 

 

http://www.arcidiocesidisalerno-campagna-acerno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=542:cs-caritas-diocesana&catid=126:comunicati-stampa&Itemid=488

Caritas Diocesana di Salerno


COMUNICATO STAMPA

La Caritas Diocesana organizza presso il Grand Hotel Salerno, dal 28 al 30 settembre, una sessione straordinaria del programma Europeo di Formazione per Mediatori Rom ROMED, promosso dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea

http://nazionerom.blogspot.com/2011/09/rom-consiglio-deuropa-rapporto.html 

Nell’ambito del progetto “Fuori Campo” della Caritas Diocesana di Salerno, in collaborazione con il team di supporto del Rappresentante speciale del Segretario Generale per le questioni Rom, si svolgerà a Salerno, presso il Grand Hotel Salerno, Lungomare Clemente Tafuri, 1 dal 28 al 30 settembre, la sessione straordinaria del progetto ROMED, iniziativa congiunta del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea.

L’Italia è stata inclusa nel primo gruppo di Paesi ammessi a partecipare al Programma di Formazione per Mediatori Rom che il Consiglio d'Europa sta sviluppando. Il programma ROMED mira a elevare la qualità e l'efficacia del lavoro dei rappresentanti e mediatori Rom attraverso l'offerta di abilità, strumenti e approcci addizionali in modo da integrare le iniziative di formazione a livello nazionale.

Ogni Paese che partecipa al programma,  deve prevedere la formazione di un certo numero di mediatori provenienti da differenti Comuni. In Italia hanno già partecipato a una prima sessione, che si è tenuta a Roma dal 12 al 15 aprile 2011, 15 mediatori che lavorano con le comunità Rom e Sinti oppure che svolgono un ruolo di facilitatori nell'accesso di Rom e Sinti ai servizi pubblici.

Altri 18 mediatori parteciperanno alla  sessione di formazione che si svolgerà a Salerno tra il 28 e il 30 di settembre; alcuni provengono dalle Caritas diocesane di  Salerno, Napoli (Comunità  di S.Egidio), Cosenza, Lamezia Terme, Teramo, Pescara, Vicenza, altri da organizzazioni Rom italiane.

La mediazione è una delle misure impiegate in Europa allo scopo di superare le disuguaglianze cui i Rom devono far fronte in materia di accesso al lavoro, ai servizi sanitari e ad un’educazione di qualità.  Essa consiste nell’impiego di persone con un bagaglio culturale Rom, provenienti dalle comunità locali o che abbiano una buona conoscenza delle questioni Rom, per svolgere il ruolo di mediatori con le istituzioni pubbliche.

L’appuntamento salernitano vuole essere un riconoscimento per il lavoro svolto sul campo dalla  Caritas diocesana ed in particolar modo per il  progetto “Fuori Campo”  che è nato  nel 2009 come attenzione della Caritas diocesana di Salerno alle condizioni di vita della popolazione Rom del territorio.

Per info: segreteria “Progetto Fuori Campo”, tel. 089-226000, www.caritassalerno.it   fuoricampo2010@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
 Salerno, 23 settembre 2011
Il direttore della Caritas Diocesana
Sac. Marco Russo

Caritas Diocesana  Telefono: 089 226000  Via Bastioni, 4 -84125- Salerno (SA)

Rom: Consiglio d'Europa - Summit di Strasburgo - Emiliano Varrengia Presidente della delegazione Italiana CPLRE - Costruire Inclusione Sociale per la popolazione Rom


http://www.aiccre.it/?sez=1&tipo=articolo&id=910

Costruire Inclusione Sociale
e garantire i diritti fondamentali

Casa Scuola e lavoro per la popolazione Rom

Contrastare il Razzismo e le discriminazioni


A Strasburgo il Summit dei Sindaci per i Rom organizzato dal
Congresso dei Poteri Locali e Regionali d’Europa

Emilio Verrengia  Presidente della delegazione italiana del CPLRE

’’tassello importante per realizzare comunità di Stati priva di pregiudizi, capace di accoglienza e legalità’’.

Porre freno alla crescente discriminazione contro le Comunità Rom e la loro emarginazione sociale ed economica nei Paesi europei: questo l’obiettivo del Summit dei Sindaci per i Rom, che si è svolto ieri 22 settembre a Strasburgo, organizzato dal CPLRE (Congresso dei Poteri Locali e Regionali d’Europa)

Le comunità locali sono direttamente coinvolte nel processo di integrazione dei Rom ed è proprio a livello del territorio che devono essere prese misure ed iniziative.

Uno degli scopi del Summit sarà quello di confrontare le esperienze e le “buone pratiche” in direzione dell’integrazione effettuate da città e regioni europee e, in futuro,  di creare un network paneuropeo con la partecipazioni di vari attori istituzionali.  
   
Emilio Verrengia, Presidente della delegazione italiana del CPLRE, ha partecipato al Summit, promuovendone l’iniziativa nel nostro Paese:  “anche come Dirigente dell’AICCRE ed Amministratore locale mi  sta molto a cuore la tematica dell’integrazione dei Rom.

Questo Summit voluto dal Consiglio d’Europa è un tassello importantissimo per realizzare quella comunità di Stati priva di pregiudizi, capace di accogliere e fare integrare i Rom in un quadro di legalità; Rom che vivono, spesso da generazioni, nelle nostre città ma spesso ghettizzati in campi privi degli standard minimi di vivibilità. Per limitarci al nostro Paese, anche per via dell’emergenza immigrazione  l’Italia ha messo un po’ da parte la questione Rom ma questa deve tornare tra le priorità delle nostre azioni politiche e culturali sul territorio.

Dobbiamo poter garantire a queste etnie diritti fondamentali come sanità, istruzione e lavoro, oltre a risolvere la questione abitativa, abolendo i vecchi campi a favore di un’integrazione anche dal punto di vista edilizio.

Quello di Strasburgo è un importante appuntamento che affronterà le politiche sociali legate alla questione Rom con i Sindaci ed altri rappresentanti istituzionali. Sono proprio gli Enti locali lo strumento di costruzione di un’Europa più accogliente”. 

Rom: Consiglio d'Europa - Summit di Strasburgo - L'Anci chiede un piano nazionale per l'Inclusione Sociale della Popolazione Rom e contrastare discriminazione e razzismo


http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=810124&IdDett=32172

[22-09-2011]
Il sindaco di Lodi ha rappresentato l’Anci al summit di sindaci europei organizzato dal Consiglio dEuropa per frenare la discriminazione

“Per evitare che le buone prassi realizzate in questi anni dai Comuni italiani sul tema dell’inclusione si disperdano in azioni frammentate, serve un Piano d’azione nazionale che le inserisca in un quadro organico ed armonico”. E’ quanto ha ribadito il Sindaco di Lodi Lorenzo Guerini parlando al summit di sindaci che il Consiglio dEuropa ha organizzato oggi a Bruxelles per porre freno alla crescente discriminazione ed emarginazione sociale ed economica dei rom presenti nei Paesi europei.

Nel suo intervento al convegno Guerini – che rappresentava l’Anci nazionale – ha presentato le buone pratiche che “i Comuni realizzano sul tema dell’inclusione sociale dei Rom e su come cercano di combattere i pregiudizi che si possono formare nella popolazione”. Ma si è anche soffermato su come le amministrazioni garantiscono e sviluppano le politiche di assistenza sia nel campo dell’educazione che dell’assistenza sanitaria, della ricerca dell’abitazione e dell’ approccio al lavoro.

Per il sindaco di Lodi tutto questo patrimonio di attività rischia di disperdersi se manca una ‘cornice’ di linee di azioni definite a livello nazionale. “L’attività di ogni singolo Comune non può essere lasciata alla buona volontà degli amministratori, né svolgersi sempre in situazioni di emergenza che – ha sottolineato – vedono comunque sempre i Comuni in prima linea sul terreno dell’accoglienza ed integrazione”.

Una posizione quella espressa da Guerini per conto dei Comuni e dell’Anci che ha incassato importanti riconoscimenti.“Abbiamo avuto l’autorevole conferma della correttezza della nostra posizione da parte del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg”, evidenzia il sindaco di Lodi.

“Ma anche gli altri rappresentanti delle istituzioni comunitarie presenti al summit hanno richiamato l’esigenza, non solo per l’Italia ma per tutti i paesi europei, di sviluppare queste politiche in un quadro nazionale omogeneo”, ha concluso Guerini. (gp)

Rom: Consiglio d'Europa - Dichiarazioni finale dal vertice di Strasburgo per l'Inclusione delle popolazione Rom - 22 settembre 2011

Strasburgo, 22.09.2011
Per affrontare la situazione della stima 10 a 12 milioni di Roma e i viaggiatori, il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa ha organizzato un vertice dei sindaci su Roma, a Strasburgo (Francia) il 22 settembre 2011.
Il vertice è stato una risposta alla crescente discriminazione contro i Rom in Europa e la loro emarginazione sociale ed economica. La dichiarazione di Strasburgo su Roma, adottata il 20 ottobre 2010, nella riunione ad alto livello degli Stati membri del Consiglio d'Europa ha evidenziato l'importanza particolare dell'azione regionale e locale per migliorare la situazione dei Rom.

Il vertice dei sindaci su Roma, tenuto sotto il tema "edificare la fiducia reciproca con la base", è stato organizzato in collaborazione con il rappresentante speciale del Consiglio di Europa Segretario generale per questioni di Roma, Jeroen Schokkenbroek e in collaborazione con la città di Strasburgo e la rete comunale di Strasburgo Club.
Il vertice ha riunito i rappresentanti di comuni, regioni e reti attivamente affrontare la situazione dei Rom o interessati a impegnarsi, organizzazioni ROM e rappresentanti eletti così come altre istituzioni interessate a questa situazione, al fine di fornire un quadro di cooperazione per l'azione a favore di Roma.
Il vertice dei sindaci lancia il gruppo kick-off per Alleanza europea delle città e delle regioni per l'inclusione della Popolazione Rom

– In una dichiarazione finale adottata dal primo vertice europeo dei sindaci sui Rom a Strasburgo, che ha visto la partecipazione di 47 paesi di membro del Consiglio d'Europa,è stata confermata la determinazione a intraprendere un'ulteriore azione per migliorare l'inserimento della popolazione rom.

"A questo fine, noi sosteniamo la proposta di creare un'alleanza europea delle città e delle regioni per l'inclusione dei Rom", ha concluso il vertice che è stato organizzato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa in collaborazione con diversi partner.

Creazione di un gruppo kick-off, tra cui sei città europee e regioni (Aubervilliers/Francia, Kavarna/Bulgaria, Spagna/Malaga, regione di Madrid/Spagna, Heraklion/Grecia e il quinto distretto di Bucharest/Romania) hanno dato adesione e sviluppare il lavoro  per preparare la creazione di questa nuova rete europea a livello di base.

Il vertice dei sindaci, che ha riunito 300 politici locali e regionali, i rappresentanti delle organizzazioni ROM, amministrazioni territoriali e la società civile, nonché partner istituzionali europei ha esaminato la persistente emarginazione e discriminazione dei rom nelle comunità locali e regionali in tutta Europa.

Ciò è reso evidente dalla costante emarginazione e mancanza di accesso all'istruzione, alloggio, assistenza sanitaria e l'occupazione.

"Questo è anche alimentato da pregiudizi, diffidenza e perfino all'odio. Siamo profondamente preoccupati per questa situazione che sta peggiorando e deve essere affrontata con urgenza", hanno dichiarato i partecipanti al vertice.

Della futura alleanza europea delle città e delle regioni per l'inclusione di Roma, il vertice ha invitato comuni e delle regioni per lavorare sulle modalità di attuazione delle pertinenti raccomandazioni del Consiglio d'Europa e, per quanto riguarda le politiche territoriali, in particolare quelle del Congresso dei poteri locali e regionali.

"Ribadiamo la nostra ferma convinzione che il futuro della società democratica europea richiede l'inclusione e la partecipazione di tutti gli europei, tra cui i Rom, nella costruzione della democrazia e la vita delle loro comunità con tutti i diritti e le responsabilità che questo comporta"

                                                            Vertice dei sindaci su Rom:
 Rafforzare la fiducia reciproca a livello di base
 (Strasburgo, Francia, 22 settembre 2011) 

 DICHIARAZIONE FINALE

Noi, rappresentanti eletti dei comuni e delle regioni d'Europa, riuniti a Strasburgo, in Francia, il 22 settembre 2011 per il vertice dei sindaci per i Rom, insieme ai rappresentanti delle amministrazioni locali e regionali, le organizzazioni rom e gli altri attori della società civile europea, dalle parti istituzionali, esperti e docenti universitari, solennemente dichiara che:

1. Siamo pienamente consapevoli e profondamente preoccupato per la persistente esclusione e la discriminazione dei rom in comunità locali e regionali di tutta Europa, reso evidente dalla loro continua emarginazione e la mancanza di accesso all'istruzione, alloggio, assistenza sanitaria e l'occupazione, e alimentato da pregiudizi, diffidenza e per sinodiscorsi di incitamento all'odio. Questa situazione sta peggiorando e deve essere affrontata con urgenza;

2. Condividiamo la convinzione che, al fine di superare questa situazione che può e deve essere cambiato in meglio, tutti gli attori e le parti interessate a l'inclusione dei rom devono unire le forze;

3. Noi riaffermiamo che i rappresentanti eletti locali e regionali che sono responsabili di assicurare il benessere e la difesa dei diritti fondamentali di tutti coloro che vivono nelle nostre comunità, indipendentemente dalla loro origine o di sfondo; sottolineiamo la nostra determinazione a dare il buon esempio nel condannare anti-rom discorso e il nostro impegno a garantire il rispetto dei diritti dei Rom che sono garantiti per tutti in Europa nell'ambito della Convenzione europea sui diritti dell'uomo e la Carta sociale europea;

4. Siamo convinti che la partecipazione attiva e l'inclusione dei Rom è di grande vantaggio per ogni comunità nel suo complesso, e che la strada è in avanti con la costruzione di fiducia reciproca a livello di base e combinando l'integrazione delle questioni relative ai rom in generale azione locale e regionale e politiche complementari con le misure mirate per compensare gli svantaggi e promuovere l'uguaglianza;

5. Siamo consapevoli delle molteplici sfide che le autorità locali e regionali si trovano ad affrontare ogni giorno in situazioni che sono molto diverse da una comunità all'altra, e diamo il benvenuto a questo proposito le numerose iniziative per l'inclusione dei rom che vengono effettuati dai comuni e regioni, le loro reti nazionali ed europee, nonché le organizzazioni della società civile, e che insieme ad altri esempi da seguire, abbiamo anche riconoscere e apprezzare l'importante lavoro a sostegno della inclusione dei rom adottato dalle istituzioni europee - il Consiglio d'Europa e il suo Congresso di Poteri Locali e Regionali, l'Unione europea, il suo Comitato delle regioni e la sua Agenzia dei diritti fondamentali;

6. Invitiamo le autorità locali e regionali alla creazione di reti a livello nazionale per l'azione sui Rom in paesi in cui non esistono ancora;

7. Convinto dell'utilità di mediazione tra le autorità locali e regionali e le comunità rom, abbiamo anche appello a comuni e regioni ad impiegare mediatori in modo duraturo, sostengono nel loro lavoro e fare pieno uso del programma del Consiglio d'Europa Romed formazione per mediatori Rom settori dell'istruzione, della sanità e l'occupazione, effettuata dal rappresentante speciale del Consiglio d'Europa, il Segretario Generale per questioni relative ai rom;

8. Ringraziamo gli organizzatori del Summit dei Sindaci su Rom per questa opportunità di condividere le nostre difficoltà, le preoccupazioni e la nostra visione per l'azione futura. Ringraziamo, in particolare, la città di Strasburgo per la sua ospitalità e la sua determinazione a lavorare a favore di Rom, come dimostra il lavoro che ha già fatto nel quadro del suo Club Strasburgo. Siamo ispirati dalle iniziative e le politiche presentate durante il vertice, in particolare con riferimento alla partecipazione politica, combattendo i pregiudizi, promuovendo opportunità di lavoro e parità di accesso all'istruzione, all'assistenza sanitaria, alloggio e altri servizi pubblici;

9. Riconosciamo la necessità di perseguire la cooperazione tra comuni e regioni in Europa e siamo determinati a prendere forti iniziative ulteriori di costruire su questo Vertice. A questo scopo, sosteniamo la proposta di istituire un'alleanza europea delle Città e Regioni per l'inclusione dei rom, per essere impostato come un quadro per la cooperazione, la condivisione di buone prassi, il rafforzamento delle capacità locali e regionali per l'azione, identificando i problemi specifici e proporre soluzioni, e contribuire ad assicurare il finanziamento di attività di Rom a livello di base. Diamo il benvenuto a questo proposito le dichiarazioni di diversi comuni e regioni dichiarano il loro impegno a formare un nucleo di costruire l'alleanza, e invitiamo i comuni e le regioni europee ad unirsi in questo quadro di cooperazione;

10. Siamo convinti che il Consiglio d'Europa, che comprenda gli 47 Stati membri, rappresenta una piattaforma eccellente per paneuropea di cooperazione verso l'inclusione dei rom, e chiedere al Congresso dei poteri locali e regionali e il Rappresentante speciale del Consiglio d'Europa Segretario Generale per le questioni Rom per lavorare con questo gruppo di base in compiendo passi per la creazione di tale alleanza;

11. Invitiamo l'Unione europea ad aderire e sostenere questa iniziativa, in linea con la priorità data alla inclusione dei rom da parte dell'UE, in quanto siamo convinti che possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'UE in questo campo;

12. Chiediamo ai membri dell'Alleanza futuro di lavorare con altri comuni e regioni sulla modalità di attuazione delle raccomandazioni della Dichiarazione di Strasburgo del 20 ottobre 2010, adottata dalla riunione ad alto livello del Consiglio d'Europa, gli Stati membri, la risoluzione e raccomandazione sulla situazione dei Rom: una sfida per le autorità locali e regionali, che sarà adottata dal Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d'Europa nell'ottobre 2011, nonché le raccomandazioni di varie altre istituzioni e organismi del Consiglio d'Europa, compresa la sua Comitato dei Ministri, dell'Assemblea Parlamentare, Commissario per i Diritti Umani e della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza;

13. Noi ribadiamo la nostra ferma convinzione che il futuro della società europea democratico richiede l'inclusione e la partecipazione di tutti gli europei, compresi i Rom, in costruzione della democrazia e la vita piena delle loro comunità con tutti i diritti e le responsabilità che questo comporta.


Il vertice dei sindaci su Roma è stato organizzato dal Consiglio d'Europa Congresso dei Poteri Locali e Regionali in collaborazione con il Rappresentante speciale del Consiglio d'Europa, il Segretario Generale per le questioni Rom, in collaborazione con la città di Strasburgo e il Club di Strasburgo , e con il contributo del Ministero degli Affari Esteri di Francia, la Commissione europea e fondazioni Open Society.