Nevò Drom
Firenze 21 settembre 2011
Breve descrizione del progetto
Con il termine Rom intendiamo, secondo i parametri usati dall’Unione Europea, tutta la popolazione Rom, Sinta e Camminante. Il popolo Rom rappresenta la principale minoranza etnica dell’Unione Europea che stima nella presenza di 10/12 milioni i cittadini presenti sul territorio Eu.
Secondo il monitoraggio annuale e costante presentato dall’Onu, dall’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), dal Parlamento Europeo, dalla Commissione Europea, dal Comitato Economico e Sociale Europeo, dal Consiglio d’Europa, dalla Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica i Rom sono la popolazione più discriminata d'Europa.
Svantaggiati nel lavoro, nell'alloggio, nell'istruzione e nella tutela dei propri diritti, ma anche vittime regolari di continue violenze razziste.
Il progetto “Nevò Drom” intende intervenire con azioni mirate a sostegno della popolazione Rom Toscana, attraverso interventi e strategie volte a ridurre fenomeni di discriminazione e l'esclusione sociale promuovendo una cittadinanza attiva del popolo Rom.
Il progetto avrà uno sviluppo regionale. Nella Toscana coprirà tutte le città e province dove esistono sia insediamenti legali autorizzati e/o spontanei. Sarà rivolto all’insieme della Popolazione Romanì di recente ed antico insediamento, presenti nelle abitazioni e nei campi.
- Nello specifico il progetto intende intervenire nelle Scuole Superiori e nelle Università per promuovere e diffondere la cultura Rom, attraverso visioni di documentari, film, presentazioni di libri e dibattiti. Particolare attenzione verrà posta nello sviluppo della conoscenza dell’Olocausto vissuto dalla popolazione romanì in tutta l’Europa: il Porrajmos
- Aprire uno sportello legale in collaborazione con l’Asgi Toscana (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) e con studi legali che si occupano della difesa legale. Lo sportello avrà una base locale nel Comune di Massa c/o i locali di Via Fantoni 1 (Ms) ed uno mobile in grado di raggiungere la popolazione romanì in tutta la Regione sia nei campi autorizzati che in quelli spontanei.
- Attivare un numero verde a sostegno e difesa dei diritti dei Rom.
- Fornire agli avvocati supporto e sostegno sia concreto e pratico che formativo in collaborazione con gli esperti giuristi del Consiglio d’Europa, dell’Ecri Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza e dell’Errc European Roma Right Center con sede a Budapest (Ungheria)
- Lavorare in rete con il progetto cesvot Spin (sportello per detenuti affidati e famiglie) promuovendo formazione di volontari ed offrendo supporto legislativo e giuridico secondo i parametri europei. (direttive comunitarie e risoluzioni)
- Promuovere percorsi di educazione e cittadinanza attiva nei campi. L’attività pedagogica ed educativa sarà incentrata nello sviluppare il protagonismo diretto, l’assunzione di responsabilità, la motivazione al riscatto sociale e culturale e il percorso di autodeterminazione della popolazione rom in linea con la recente risoluzione del Comitato Economico e Sociale Europeo “il dialogo interculturale e i Rom” (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 25.8.2011)
- Attivare e promuovere la strategia per l’Inclusione sociale della popolazione Romanì varata il 20 ottobre 2011 dal Consiglio d’Europa.
- Favorire i percorsi di formazione per volontari e cittadini Rom. La formazione proposta riguarderà sia il favorire e promuovere la formazione di mediatori interculturali, sia il favorire una formazione diffusa secondo le aspettative e le aspirazioni dei cittadini rom. Lo sviluppo della formazione avverrà in stretta sinergia con le principali agenzie formative territoriali.
· Lo sportello legale sarà affiancato da uno sportello amministrativo che fornirà supporto in tutte le pratiche burocratiche: permessi di soggiorno, passaporti, richieste di residenza, documenti, traduzioni legalizzate, rapporti con le Ambasciate ed i Consolati, Procure, Prefetture, Tribunali, Uffici Amministrativi Comunali
· La situazione sanitaria riscontrata sul territorio regionale è drammatica e va affrontata. Il lavoro da svolgere riguarderà sia un ambito preventivo che di accompagnamento nelle strutture ospedaliere nei presidi sanitari con interventi di mediazione interculturale ed educativi.
Data la presenza di numerose malattie infettive, tra la popolazione romanì
(soprattutto nei campi spontanei) tra cui l’emergenza principale è quella della
tubercolosi assicureremo un servizio di informazione e prevenzione ed una
presenza costante nei casi di ricovero ed ospedalizzazione collaborando con il
personale sanitario, offrendo una mediazione culturale e linguistica.
· Lavoro di rete con le istituzioni: le attività da promuovere con le istituzioni saranno quelle di costruire le basi di una progettazione comune, istaurando un dialogo tra pari, al fine di concretizzare politiche abitative (housing sociale) e lavorative (cooperative, consorzi, sviluppo di ditte individuali). Concretizzare la progettazione inclusiva su scala regionale, provinciale e comunale permettendo il giusto e corretto uso dei Fondi Strutturali Europei e dei Fondi Sociali Europei messa a disposizione dell’Unione Europea per la popolazione romanì.
· Promuovere la diffusione dell’Interculturalità con la popolazione di maggioranza attraverso iniziative mirate di carattere culturale, educativo, formativo.
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