martedì 20 settembre 2011

Rom: Gb - No allo sgombero del campo di Dale Farm

 

Gb/ Sgombero campo nomadi Dale Farm, rom pronti a tutto

Barricati dentro al campo sono pronti a "sorprese" per resistere

Roma, 19 set. (TMNews)

Si sono barricati all'interno del campo e minacciano di mettere in atto "qualsiasi forma di battaglia" per salvare le loro case. Per i 400 nomadi, e i loro sostenitori, che occupano il campo di Dale Farm, nell'Essex, è scattata l'ora X.

Da oggi infatti, ultimo capitolo di una saga che dura da un decennio, gli ufficiali giudiziari del distretto inizieranno lo sgombero del campo, il più grande del Regno Unito. I rom dicono di avere viveri e beni di prima necessità per resistere un anno intero e anche di essere pronti ad "alcune soprese" per fermare le forze di sicurezza. La vicenda è seguita con grande interesse dai media inglesi, che offrono una pagina live per aggiornare minuto per minuto i lettori.

Dora McCarthy, 50 anni, madre di cinque figli e nonna di due bambini, ha detto al Telegraph che "le cose si stanno mettendo male", mentre un elicottero sorvola a bassissima quota la zona. "Loro sono pittosto duri, ma possiamo esserlo anche noi", continua e "abbiamo sostenitori che arrivano da ogni angolo del mondo, dall'Irlanda, Scozia, Galles e persino Germania, abbiamo qualche asso nella manica. Auto da incendiare, bidoni di gas da far esplodere e questo genere di cose".

La battaglia, se e quando arriverà, metterà fine a un decennio di dispute, anche giudiziarie, costato oltre 18 milioni di sterline. Il campo nomadi, originariamente progettato per ospitare 48 unità abitative, negli anni è più che raddoppiato in estensione, con la costruzione senza licenza di decine di case.

Il campo nomadi vanta sostenitori di alto profilo, fra questi le Nazioni Unite, Amnesty International e un gruppo parlamentare trasversale. Anche l'Autorita europea di difesa per i diritti umani ha chiesto la legalizzazione del sito, anche se sorto in violazione delle leggi urbanistiche locali. Il piano di abbattimento viene giudicato come lesivo del diritto collettivo di queste famiglia di vivere assieme, oltre che privo di un'offerta alternativa valida per sistemare i nomadi.
http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/PN_20110919_00153.shtml

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