sabato 3 settembre 2011

Rom, profughi, gay, ebrei, minoranze etniche, religiose e razziali devono unirsi contro la discriminazione




Roma, 1 settembre 2011.

Rom, profughi, stranieri senza documenti, gay, carcerati, ebrei, senzatetto, difensori dei diritti umani, liberi pensatori, minoranze razziali, culturali e religiose: solo restando uniti si può sperare di contrastare con la ragione della nonviolenza le atrocità del razzismo e dell'intolleranza. In questi giorni il nostro gruppo ha ricevuto comunicazoni da parte di esponenti di alcune comunità etniche e comunità di minoranza in cui essi rivendicavano un "tasso di persecuzione" superiore rispetto alle altre vittime della discriminazione e dunque maggiori diritti. E' comprensibile che ogni gruppo sociale discriminato, dopo tanta sofferenza, cerchi di "vantare" un primato della persecuzione subita, delle privazioni, delle misure repressive che ha dovuto fronteggiare.

Il Gruppo EveryOne, tuttavia, è pienamente calato in tutte le realtà toccate da persecuzione: i gay torturati e messi a morte nei regimi islamici o privati in Occidente del diritto fondamentale all'unione (oltre che aggrediti, pestati, uccisi da gruppi intolleranti o da cittadini omofobi); i profughi respinti in mare o rispediti in Paesi dove subiranno gravi vessazioni, il carcere o la morte, oppure rinchiusi nei Cie - autentici luoghi di tormento - e quindi deportati; gli stranieri senza documenti, molti dei quali scompaiono nel nulla, mentre altri sopravvivono ai limiti dell'umano, senza alcun supporto, sempre a rischio di arresto; i carcerati, spesso persone povere ed escluse, gettate in carcere da giudici disumani (quanti Rom, quanti senzatetto, quanti stranieri indigenti, fra loro!); gli ebrei, certo, perché l'antisemitismo è ben vivo e se in questo momento il popolo ebraico può almeno respirare... un'ombra si allunga sempre sul suo futuro... Ecco tutto. Il razzismo è uno e non concede privilegi ad alcuna vittima designata.

Roberto Malini

Every One

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