mercoledì 19 gennaio 2011

“Un Percorso di cittadinanza attiva per il Popolo Rom dell’Ex- Osmatex”

OPERA NOMADI Toscana  Ente Morale (D.P.R. 26.03.1970 n.347)

                                                                                                                Massa 26/04/2010

All’Assessore al Sociale del Comune di Sesto Fiorentino Conti Caterina
All’Assessore al Sociale di Firenze Saccardi Stefania
All’Assessore al Sociale di Campi Bisenzio Pier Natale Mengozzi
All’Assessore all’Immigrazione di Campi Bisenzio Conti Nadia
Al  Sindaco di Sesto Fiorentino Gianassi Gianni
Al  Sindaco di Firenze Renzi Matteo
Al Sindaco di Campi Adriano Chini
Al Presidente Regione Toscana Enrico Rossi
Al Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci
All’Assessore al Sociale della Regione Toscana Salvatore Allocca
Al  Prefetto di Firenze  De Martino Andrea
Al Ministero Per le pari opportunità  (Unar) Massimiliano Monnanni

E p.c. All’Assessore al Sociale di Massa     Gabrielli Gabriella
          All’Assessore al Sociale di Carrara    Bernardi Massimo
          All’Assessore al Sociale di Sarzana    Pittiglio Rosanna
          All’Assessore al Sociale di La Spezia Belloni Omero

Oggetto: Progetto di inclusione sociale per i Rom dell’Area Ex-Osmatex di Sesto Fiorentino

“Un Percorso di cittadinanza attiva
per il Popolo Rom dell’Ex- Osmatex”

Premessa

Il progetto  nasce dai bisogni rilevati tra i cittadini Rom di origine rumena sgombrati, su richiesta del Sindaco Gianni Gianassi, il 16 gennaio 2010 dalle baracche abusive all’interno dell’Area Ex- Osmatex di Sesto Fiorentino (Fi).

Breve analisi e considerazioni.

La seconda Repubblica Italiana vive un contesto sociale, economico, culturale, politico,
giuridico nel nuovo millennio  che, in  questo periodo, viene definito da molti esperti, sociologi, antropologi, economisti, giuristi come drammatico.
Le condizioni socio-economiche, culturali, politiche, territoriali stanno attraversando un’ involuzione dal punto di vista dell’affermazione dei bisogni e diritti inalienabili dell’uomo:
il diritto alla vita, al lavoro, alla casa, alla salute, alla libertà.
Corruzioni, concussioni, scandali di varia natura attraversano le istituzioni nazionali: parlamento,  protezione civile, associazioni di imprenditori, partiti, banche, finanziare. Nessuno ne è escluso.
Le recenti leggi in materia di immigrazione varate da Governo centrale del paese affermano un principio di illegalità diffusa costringendo decine di migliaia di cittadini nella clandestinità.
In un quadro generale di crisi internazionale avvertiamo l’esigenza di ritrovare e riaffermare un principio di responsabilità umana, ed affermare una nuova etica e morale.
Il bivio

Se i cambiamenti strutturali rappresentano una certezza, corroborata da tutti i più recenti studi prodotti dalle università e dall’intellighenzia diffusa, la coscienza e la cultura della popolazione italiana appare ancora in forte ritardo nell’accogliere, comprendere, condividere i cambiamenti in atto. Ampli settori di popolazione sono sinceramente razzisti ed irresponsabili al pari di alcuni settori delle Istituzioni nazionali e locali.
Sono sostanzialmente due le strade che si stanno affermando:


Una è quella del rifiuto, della chiusura, dell’isolamento.
I risultati prodotti dal percorrere questa strada sono evidenti. Decine di migliaia di vittime nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa da parte dei cittadini immigrati, esseri umani che lasciano paesi dove spesso la prospettiva è solo la desolazione o la  morte.
Le Rivolte  nelle città italiane ed europee un chiaro sintomo di questo malessere generale e diffuso.
Dai sobborghi di Parigi ai quartieri di Milano, ovunque, le politiche di esclusione sociale producono effetti devastanti scatenando violenza, repressioni, paura.
Le organizzazioni criminali italiane, la Camorra, Mafia, Indrangheta speculano sulla pelle dei più poveri arricchendosi illecitamente, riducendo nei fatti migliaia di persone in stato di schiavitù.
Il caso di Rosarno e Gioia Tauro in Calabria è emblematico. 
Le vicende delle campagne campane dominate dal Clan dei Casalesi  parlano chiaro.
E’ in atto uno sfruttamento brutale degli immigrati.
Chi si ribella viene ucciso. Sono già decine le vittime di questa nuova guerra, prima tra tutte Jerry Essan Masslo  che per primo, negli anni ’90 provò a ribellarsi.

L’altra strada percorribile è quella che faticosamente, ma quotidianamente sta attraversando l’Italia da ventenni.
Era il 1990 quando uno sciopero della fame dei senegalesi in Piazza del Duomo a Firenze scosse l’opinione pubblica italiana.
Da allora sono state decine, centinaia, migliaia le manifestazione, gli eventi, gli incontri le cene, le associazioni nate per affermare un nuovo modello culturale basato sull’inclusione, il rispetto, l’interetnicità, l’affermazione delle diversità come principio di arricchimento e non di divisione.
Il nostro paese e scosso da una percorso che afferma nuovi ed antichi diritti.
L’affermazione e la ricerca concreta per dar vita ai primi articoli della Costituzione Italiana è un percorso che quotidianamente attraversa la vita di ogni cittadino, nel bene e nel male.
La Costituzione afferma che ogni cittadino ha pari dignità di fronte alla legge senza distinzione di sesso, razza, cultura, religione, credo politico e culturale.
La stessa carta Costituzionale afferma che la Repubblica deve rimuovere quotidianamente tutti gli ostacoli di natura economica, sociale, culturale che impediscono la piena affermazione dell’individuo nella collettività.
Le recenti manifestazioni tenutesi il primo di marzo in tutto il paese, forniscono al riguardo un esempio illuminante. Trecentomila cittadini vi hanno partecipato direttamente, altrettante ne hanno sostenuto il percorso nei modi più  svariati.







Il contesto territoriale del Comune di Sesto Fiorentino e  Firenze


I comuni toscani non sfuggono al contesto generale e la crisi complessiva coinvolge sempre più la popolazione nel suo complesso.
Le comunità immigrate presenti nella nostra zona rappresentano ormai da tempo un innegabile risorsa alla costruzione del benessere comune essendo inserite in ogni settore dell’economia.
Nella produzione, nel commercio, nei servizi gli immigrate e le immigrate rappresentano un anello fondamentale dello sviluppo.
Non di meno ampli settori di questa popolazione vivono ancora condizioni di vita degradate ed umilianti, ammassate in strutture o case decrepite.
Spesso si ricorre a pratiche illegali come occupazioni di edifici, scuole, ospedali abbandonati per sfuggire al freddo e trovare un riparo, un conforto che non viene offerto dalle istituzioni.
Al contempo le vecchie strutture adibite all’accoglienza dei senza tetto e all’emergenza freddo sono al collasso. Non vi sono più posti liberi e nei fatti è stata instaurata una prassi di rotazione delle persone che passano dalla strada all’Accoglienza invernale in Piazza Piattellina, tornano in strada per poi essere accolti all’Albergo popolare e tornare nuovamente in strada. Finire nella povertà fa entrare in un percorso infernale: nessuna certezza, nessun progetto di inclusione, solo una disperazione che non trova soluzioni da parte delle istituzioni.
Queste strutture, nate per i singoli cittadini in stato di bisogno abitativo, sono completamente impreparate ad accogliere interi nuclei familiari come nel caso delle famiglie Rom sgombrate dall’Ex – Osmatex.
Le uniche soluzioni offerte, di fronte all'emergenza, dalle strutture della Caritas di Firenze e Sesto Fiorentino hanno riguardato una donna con un bambino a fronte di 80 persone che dormono al freddo dalla data del 16 gennaio 2010.
E' evidente quanto le politiche adottate sino ad oggi dalle Amministrazioni Comunali non rispondono minimamente ai bisogni elementari delle persone.
L'organizzazione Medu (medici per i diritti umanitari) ha raccolto un'ampia documentazione di queste persone dal punto di vista sanitario. (Allegato 1)
Il quadro che emerge è allarmante anche da un punto di vista di possibili diffusioni di malattie infettive.
La Chiesa Valdese di Firenze è riuscita per un breve periodo ad accogliere parte delle persone sgombrate, in seguito, impossibilitata per mancanza di risorse a proseguire, ha dovuto rimettere in strada decine di persone. (Allegato 2)
Sono stati presentati numerosi esposti alla Magistratura ordinaria denunciando il dramma in corso. (Allegato 3).
Di fronte ad un quadro sinceramente preoccupante e drammatico chiediamo attraverso questo progetto un’assunzione di responsabilità da parte delle amministrazioni comunali di Sesto Fiorentino e di Firenze in primo luogo ed alla Regione Toscana Assessorato al Sociale come garante per la sua attuazione.
Chiediamo allo stesso tempo al Comune di Campi Bisenzio ed al suo Assessorato al sociale impegnato nelle politiche di inclusione sociale di condividere lo spirito e la ricerca di soluzioni positive.


Legalità ed inclusione: le leggi

L’intero progetto nasce all’interno del quadro normativo esistente che va dagli accordi emanati dal Parlamento Europeo, sottoscritti da tutti i paesi dell’Unione come il Trattato Costituzionale del 2004 fino al pieni rispetto del decreto legislativo del 6 febbraio 2007, n. 30 in attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione Europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.
I Rom

I Rom sono una popolazione originaria dell'India che nel corso di secoli e millenni si è diffusa in tutta l'Europa: Spagna, Francia, Germania, Italia, Slovenia, Bosnia, Kossovo, Montenegro, Serbia, Grecia, Romania.
Nel corso della seconda guerra mondiale si stimano in 500.000 i Rom,  morti nei campi di concentramento nazisti nella Germania di Hitler.
Nel 1999 in seguito alla guerra vissuta nei paesi dell'Ex-Yugoslavia migliaia di Rom riuscirono a fuggire arrivando in Italia. Molti di quelle famiglie vivono oggi nel nostro paese, qualcuna riuscendo a trovare percorsi di inclusione sociale (casa, scuola, lavoro), qualcuna vivendo ancora all'interno dei campi Rom nelle periferie di Firenze.
E' bene ricordare che il presunto nomadismo dei Rom risale alle migrazioni dei secoli scorsi. Tutti i Rom che provengono in Italia vengono o sono venuti da paesi nei quali avevano case, lavoro ed erano inseriti all'interno della vita sociale.
Nel Kossovo vi erano università in lingua Rom distrutte dalla recente guerra.
Nei vari paesi europei il Popolo Rom trova accoglienza e dignità da molti decenni.
Lavoratori nelle industrie, contadini ed allevatori, musicisti ed artisti contribuiscono al benessere collettivo in Spagna Francia, Germania.
A San Marie de la Mere in Francia si festeggia da duemila anni Santa Sara richiamando migliaia di persone da tutto il mondo.
In Italia il loro percorso di inclusione è stato da anni segnato da ignoranza, pregiudizi e vero e proprio razzismo. Più volte l'Europa è intervenuta segnalando l'Italia come paese nel quale non vengono garantiti i diritti umani.
Qualche passo in avanti è stato compiuto soltanto nell'ultimo decennio grazie alla cultura musicale e cinematografica che ha iniziato a diffondere  elementi della cultura gitana, trovando soprattutto nei giovani ampia accoglienza.
Molto il lavoro da fare per superare la xenofobia ed il razzismo verso questa popolazione.


I Rom di Sesto Fiorentino

Delle 165 persone sgombrate, ad oggi, 80 non ricevono nessun tipo di supporto ed assistenza.
Si tratta di 8 famiglie allargate provenienti dalla Romania, tutte con regolare documentazione (Carta  d'Identità – Codice Fiscale)
Il concetto famiglia è molto radicato nella cultura di questa popolazione rappresentando un valore fondamentale nella vita quotidiana.
Queste famiglie allargate vedono la presenza di bambini appena nati (2), bambini con pochi anni di vita, minori, anziani, donne ed uomini.
La percentuale di analfabetismo è altissima. (95 %).
I nuclei familiari non sono omogenei per provenienza geografica ed origine.
Al loro interno vi sono nuclei provenienti originariamente dalla Moldavia e nuclei Rumeni anche se tutti hanno cittadinanza Rumena.
Tutte queste famiglie avevano attività economiche in Romania che per i motivi più svariati  sono cessate: la crisi internazionale ha accentuato un fenomeno di migrazione.
Ogni famiglia possiede risorse e capacità da cui attingere per un progetto di inclusione sociale: allevatori ed agricoltori, muratori, manovale ed imbianchini, badanti, baby-sitter.
Le donne Rom posseggono una grande dote nel prendersi cura dei bambini e crescerli anche in condizioni difficilissime, alta la loro capacità di amare e prendersi cura dell'altro.



Inclusione Sociale

Vista la mancanza di capacità da parte delle Amministrazioni Comunali di Sesto Fiorentino e Firenze di trovare soluzioni positive all'affermazione e difesa della vita,  è nata l'idea di abbandonare queste città ancora troppo culturalmente arretrate per accogliere
la cultura ed il Popolo Rom. Negli ultimi 10 anni tre milioni di euro sono stati investiti per affrontare l’Emergenza Rom (che non riguardava la recente area dell’Ex-Osmatex) con risultati disastrosi. Solo una piccola parte del Popolo Rom ha trovato soluzioni positive ed includenti. Per gli altri ancora esclusione, povertà, miseria e privazioni.
E' stata individuata un'area geografica che si estende a La Spezia, Sarzana, Carrara, Massa, Avenza dove affermare un progetto possibile.
In questa zona d'Italia le politiche di inclusione sociali sono più avanti, numerose famiglie Rom provenienti dalla Bosnia, dal Kossovo, dalla Romania vivono in appartamenti, lavorano, vanno a scuola e fanno parte del tessuto cittadino. Non mancano certo le contraddizioni quotidiane, ma il lavoro fatto dalle amministrazioni comunali ha prodotto risultati positivi.
Massa e Carrara ha visto nell'ultimo anno, in controtendenza rispetto all'intero paese, abbassarsi  il numero di reati commessi, smentendo cosi l'equazione Immigrazione=Criminalità.
Nonostante la crisi economica in atto stia colpendo duramente anche queste città, le politiche di inclusione sociale premiano le illuminate amministrazioni comunali primis tra tutte quella di Massa riconosciuta recentemente dalla Regione Toscana come la migliore in termini di politiche verso l'immigrazione.


Il Metodo

Il metodo di lavoro usato per condividere il progetto con l'intera comunità si è basato si metodologie di partecipazione attiva.
Passo dopo passo si è condivisa l'idea di lasciare Firenze e Sesto per trasferirsi definitivamente.
Tutta la comunità ha condiviso questo percorso, attraverso momenti assembleari, incontri individuali e per famiglie.


La Casa

Sono stai individuati appartamenti affittabili con un costo medio mensile di 550 euro nei comuni di La Spezia, Sarzana, Ortonovo, Ameglia, Carrara, Marina di Carrara, Massa, Marina di Massa, Fiumaretta ed altri.













La Scuola

Sono state individuate le scuole dove svolgere corsi di alfabetizzazione, lingua italiana, formazione professionale.

Scuola Media Dazzi - Centro di Formazione Permanente Bonascola
Carrara

Scuola Edile per la formazione e sicurezza in edilizia
Via Pelliccia 5 / b
Massa - Carrara

Istituto Professionale Alberghiero “G.Casini”
Corso per Cuochi
Via Fontevivo 129
La Spezia

Istituto Professionale “Salvetti”
Via XXVII Aprile 12 Massa

Il progetto formativo sarà sottoposto all'Ufficio Immigrati, Via Cavour 23 Massa
ed all'Ufficio diritto allo Studio di Massa, Via Cavour 23, Massa


Il Lavoro

Gli inserimenti lavorativi, base per uno stabile percorso di autosufficienza a cui mira questo progetto sono stati pensati in  tre fasi  misurabili nel breve, medio e lungo periodo.
Da rilevare il fatto che la zona di Massa – Carrara è considerata area di sotto-sviluppo ed una recente legge garantisce alle ditte che assumeranno mano d’opera il non pagamento delle tasse nei primi 4 anni ed il pagamento al 40% per i successivi 4 anni.

Breve periodo
Apertura di ditte individuali in ambito edilizio e ristrutturazioni con relativa partita IVA
In accordo con l’Assessorato all'Economia di Ameglia le persone andranno a ristrutturare gli appartamenti devastati dalla recente esondazione del Magra nei comuni di Ameglia e Fiumaretta.
Altri saranno inseriti come badanti, colf e manutentori di immobili c/o privati con cui è stato trovato già accordo.

Medio periodo
Nella zona è prevista la costruzione di porticcioli, case appartamenti ed agriturismi nella zona di Marinella di Sarzana e Fiumaretta. Si stima che la sua realizzazione  garantirà 3.000 posti di lavoro. I Progetti sono stati già approvati ed entreranno a breve nella fase attuativa.
Le varie ditte individuali, l’esperienza maturata, i corsi di formazione potranno essere la base per far parte di questo importante progetto costruttivo

Lungo periodo
Costituzione di una cooperativa di servizi da parte degli stessi Rom che insieme ad altri cittadini dell’Area in condizioni di marginalità sociale ed  economica potranno garantire assunzioni e creazione di posti di lavoro contribuendo alla riqualificazione, benessere e sviluppo della zona.

Attuazione

L'intero progetto verrà seguito in ogni sua fase da personale qualificato: Educatori Professionali, Psicologi, Mediatori Culturali e più in generale da personale con qualifiche e professionalità certificate, utili alla sua attuazione.

Associazioni di volontariato come Croce Rossa di Massa, Associazioni Giovanili, enti religiosi come la Diocesi di Massa, Centro di ascolto  Fondazione dr. Ezio Pelù, volontari, saranno contattate per fornire una  rete utile alla  realizzazione e più in generale per costruire un percorso di condivisione dei valori a cui il progetto si ispira.

Costi

Costo totale per rendere totale autonomia alle 80 persone coinvolte 40.000 euro
Appartamenti da affittare  numero 20.
Costo medio stimato al mese per l’affitto 550 euro.
Costo totale al mese 11.000 euro
Costo per tre mesi 33.000 euro

Materiale scolastico, libri, quaderni, materiale vario. 1000 euro.
Generi alimentari per il primo mese 1000 euro.
Costo del personale per l’attuazione del progetto 5.000 euro

Tempi

I tempi di realizzazione del progetto vengono stimati nell’arco di 4 mesi, periodo nel quale verranno reperite le case con relativi contratti di locazione, inscrizione ed iniziale frequentazione dei corsi di studio, inserimenti lavorativi.
Alla fine dei quattro mesi dalla sua attuazione è prevista la piena e totale autonomia di ogni nucleo familiare.

Ente Realizzatore

Il presente progetto è stato ideato, pensato, elaborato,  progettato, scritto e verrà realizzato
Dall’Ente Morale Opera Nomadi  – Toscana.
Il sottoscritto Zuinisi Marcello, nato a Firenze il 16 gennaio 68, residente ad Ameglia (Sp), Via XXV Aprile 61, Educatore Professionale ( Curriculum Vitae allegato) ne sarà garante e curatore assicurando la sua piena responsabilità nell’andamento, esecuzione e piena realizzazione.

Verifiche

Sono previste verifiche periodiche sottoposte agli enti istituzionali, permettendo il pieno e trasparente controllo alle  amministrazioni comunali del buon operato dell’associazione.
Tutta la documentazione delle spese sostenute verrà fatta in triplice copia dove verranno annotate accuratamente le spese sostenute per fornire tutti i riscontri alle Istituzioni.

Zuinisi Marcello,
Educatore Professionale        operanomadi.toscana@hotmail.it
Coordinatore Opera Nomadi – Toscana tel. 320 9489950  -   328 1962409

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