domenica 23 gennaio 2011

La nazione Rromani. Il popolo europeo. di Philippe Rekacewicz

Philippe Rekacewicz
La nazione Rromani
Il popolo europeo

Carta della popolazione rom in Europa
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La scelta di un colore solo, la tinta ocra, simboleggia l’unità di un popolo sparso in una moltitudine di paesi: la nazione Rromani, che raggruppa in particolare i Rrom (con due “r”), i “Manouches” (Sinti) e i “Gitani” (Kalé).
Essa si definisce come una nazione “senza un territorio compatto e senza la pretesa di avere un tale territorio” (quinto congresso dell’Unione internazionale Rromani, Praga, luglio 2000). Le sue rivendicazioni non riguardano lo spazio, ma il diritto e la giustizia. 

Una proposta di statuto-quadro, elaborata dal RANELPI LINK a www.rroma-europa.eu (Rete di attivisti rrom sulle questioni politiche e giuridiche) per l’Unione Europea, definisce il popolo rrom come “un elemento costitutivo dell’Europa, alla quale ha apportato un contributo umano, materiale, artistico, economico, militare e morale troppo spesso trascurato”. Questo popolo desidera “iscriversi in una dinamica progressista, orientata verso l’integrazione sociale, l’uguaglianza dei diritti, il rifiuto dell’esclusione e il rispetto reciproco di tutte le identità rappresentate in Europa”

Ecco un documento che Nicolas Sarkozy sicuramente non si è preoccupato di leggere, e nemmeno certi politici che riprendono in coro i suoi discorsi apertamente razzisti e “rromofobi”.
Come, ad esempio, Dominique Leclerc, senatore UMP (Unione per un movimento popolare) di Indre-et-Loire. La scena si svolge al Senato il 31 luglio 2002, nel corso dei dibattiti sulla cosiddetta legge Sarkozy: “Abbiamo parlato dei nomadi! Sono la piaga di domani. […] Costituiranno problemi enormi […]. Sono gente asociale, aprivativa [sic], che non ha alcuna radice e per cui le parole che noi usiamo non hanno significato. […] Noi, i sindaci, che facciamo ronde, che vediamo ogni notte tre, quattro o cinque camioncini di zingari che vengono a scopare – non ho altre parole - bambine di dodici o tredici anni fin sotto casa dei loro genitori, e questo non interessa a nessuno!”.
Si può leggere nel resoconto ufficiale, a conclusione di questo elegante panegirico: “Sostegno ed applausi dalle file dell'RPR, [Raggruppamento per la repubblica], dei Repubblicani ed Indipendenti, dell’Unione centrista, ed anche su certi banchi del RDSE [Raggruppamento democratico e sociale europeo]”

Dal 2002, lo Stato francese tenta di criminalizzare i Rrom di Francia per poterli espellere più facilmente. Mentre per i cittadini europei “riconosciuti” i confini scompaiono, per i Rrom, così spesso discriminati e a cui i diritti più elementari sono costantemente negati, essi rimangono un autentico incubo…
Sulla mappa quei confini sono i brutti sfregi rossi e neri.

Questo articolo si cita: Philippe Rekacewicz, La nazione Rromani. Il popolo europeo,  «Storicamente», 5 (2009), http://www.storicamente.org/07_dossier/migrazioni-rekacewicz-08.htm
Versione stampabile della Carta della popolazione rom in Europa

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