Massa 29 febbraio 2011
Il 29 febbraio 2012 alle ore 8.00 si è riunito il Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazione Rom (opera nomadi toscana) in Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
Sono presenti Novac Tudor, Danciu Gheorghita, Marcello Zuinisi, Carolea Ionel, Stefan Mures, Stefan Nicuser, Stefan Ciuraro, Toma Crister, Mamadou Sene, Lacatus Victor, Ahmetovic Duja.
Ordine del giorno: Strategia di costruzione nazionale
Adozione Statuto costitutivo Consiglio Nazionale Rom
Adesione Punto di Contatto Nazionale PCN – RCS (Unar)
Strategia di Costruzione Nazionale
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazione Rom convocato in sessione straordinaria per affrontare importanti e decisivi elementi della strategia adottata il 2 ottobre 2011, i risultati raggiunti dall’avvio della fase congressuale permanente, la prossima formazione del Consiglio Nazionale Rom, la proposta varata dal Governo Italiano in seguito all’incontro avvenuto il 6 dicembre 2011 c/o l’Aula difesa – Senato della Repubblica al quale abbiamo partecipato (delegati Marcello Zuinisi, Mamadou Sene, Mohamed Adzovic, Valter Conti) insieme alla Commissione Europea, Consiglio d’Europa, Ministro all’Integrazione e Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi, al Vice Presidente del Senato Emma Bonino, Presidente Commissione Diritti Umani del Senato Pietro Marcenaro, Associazioni Rom, pro Rom ed importanti fondazioni internazionali tra cui il Segretariato Gitano di Madrid e Open Society Istitute.
In questi ultimi mesi di lavoro registriamo un forte crescita della nostra proposta costruttiva che ha raggiunto una dimensione nazionale. E’ stato varato lo Statuto del Consiglio Nazionale Rom per permettere una corretta implementazione nello Stato Italiano degli accordi siglati e sottoscritti dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in sede europea il 23-24 giugno 2011. Gli accordi sottoscrivono il quadro di inclusione sociale della popolazione rom varato dalla Commissione Europea il 5 aprile 2011, successiva all’approvazione del Parlamento Europeo nel 9 marzo 2011 della risoluzione sulla questione rom e alla riunione di alto livello tenutasi nel Consiglio d’Europa il 20 ottobre 2010.
L’11 dicembre 2011 alle ore 18.00 si è svolta l’Assemblea di una parte della Sezione Opera Nomadi di Genova c/o il Campo Rom di Molassana, Via Gelassio Adamoli 501 (Ge). L’assemblea, alla quale erano presenti componenti della sez Opera Nomadi Genova e giovani attivisti rom e per i diritti umani (Sergio Sejad Cizmic, Omerovic Nihad, Zahirovic Aleks, Zahirovic Serif, Cizmic Senad, Cizmic Rasid, Cizmic Avdija, Zahirovic Ramson, Miguel Gutierrez) ha fondato nuova Associazione con il nome di Rom Anticamente superando l’esperienza da cui provengono di Opera Nomadi. Il termine nomadi è assolutamente obsoleto, in quanto indica una realtà che rispecchia la vita dello 0,2 % della popolazione rom in europa. Il 99,8 % dei dodici milioni di rom presenti attualmente in Eu sono di fatto stanziali da numerose generazioni. Lo stesso Parlamento Europeo ha invitato gli Stati ad abbandonare la definizione di nomadi riferita alla Popolazione Rom e Sinti. Opera Nomadi di Genova in successiva riunione è stata sciolta e superata.
L’Assemblea dell’Associazione Rom Anticamente si è costituta al fine di implementare in Italia, nella Regione Liguria e nella Città di Genova la strategia di inclusione sociale così come riportato nella lettera che la Commissione Europea ha indirizzato in data 24 ott. 2011 con protocollo Just/D4-IN/st/ Ares (2011) n° 1133029 alla Associazione Nazione Rom adottandone la progettualità e ponendo lo Statuto Consiglio Nazionale Rom come base fondativa e costruttiva.
Il lavoro di rete sviluppato a livello nazionale si è concretizzato nelle presentazione al Consiglio d’Europa di un progetto “una strada per affermare i diritti umani in Italia: Interculturalità ed Autodeterminazione” condiviso congiuntamente dall’Associazione Nazione Rom, Associazione Rom Anticamente (Genova), EveryOne Group, Associazione Romanò pàla Tetehàra (Rom per il Futuro - Torino), Associazione Roma Onlus (Roma), Associazione New Romalen (Roma), Associazione Partida Romilor Pro Europa – Italia, Associazione di Volontariato la Strada (Lamezia Terme – CT), Associazione Opera Nomadi Reggio Calabria, di cui attendiamo l’approvazione.
Il 10 novembre 2011 il Governo Italiano del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi indica l’Unar, a seguito della riunione c/o il Comitato Tecnico Permanente Integrato del CIACE - Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale punto di contatto nazionale PCN per le strategie di integrazione dei Rom fino al 2020, con il compito di elaborare nei termini stabiliti uno schema di piano strategico di interventi da sottoporre all’attenzione della Commissione Europea. Il termine fissato è il 31 dicembre 2011.
Il 12 novembre 2011 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rassegna le dimissioni.
Il 13 novembre 2011 viene nominato Presidente del Consiglio il prof. Mario Monti
Nei mesi successivi, la formazione del nuovo esecutivo del Governo Italiano permette l’inizio di una nuova fase e possibilità per l’inclusione sociale della popolazione rom sinti e camminanti precedentemente negate nei fatti dal precedente Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Ministro degli Interni Roberto Maroni. La nascita del Tavolo Interministeriale Permanente sulle questioni Rom avvenuta il 24 gennaio 2011, alcuni elementi contenuti nella Strategia di Inclusione Sociale per Rom, Sinti e Camminanti (R.C.S.) promossa dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Unar, sembrano indicare una volontà di cambio di rotta e ricercare un percorso concreto di inclusione sociale per i 40.000 cittadini e cittadine Rom attualmente in gravissimo stato di esclusione e marginalizzazione sociale. La Commissione Europea fissa per il nuovo esecutivo il 29 febbraio 2012 come termine ultimo per consegnare la strategia di inclusione sociale per rom e sinti.
Il 24 gennaio 2012, l’Associazione Nazione Rom con lettera inviata al Governo Italiano, al Tavolo Interministeriale Permanente, all’Unar, alla Commissione Diritti Umani – Senato della Repubblica, alla Commissione Europea ed al Consiglio d’Europa segnala come già comunicato, in data 27 dicembre 2011 di aver avanzato richiesta alla Commissione Europea di procedere con avvio di procedura di infrazione vs Stato Italiano per non corretta applicazione delle direttive comunitarie 2000/43/Ce e 2004/38/Ce (allegato) precisando che la richiesta è volta al raggiungimento di una effettiva implementazione della strategia di inclusione sociale per la popolazione rom presente all’interno dello Stato Italiano e non prefigge nel suo scopo un carattere punitivo ma semplicemente educativo.
La richiesta di apertura di infrazione è motivata dalla persistente azione discriminatoria che la società civile rom, le famiglie continuano a subire a causa delle azioni di molte Amministrazioni Comunali. Nei mesi di dicembre 2011, gennaio e febbraio 2012 sono continuati incessanti azioni di sgombero senza alternative di insediamenti spontanei di numerose famiglie Rom in particolare nelle città di Roma e Firenze. Un numero incredibilmente alto di incendi, alcuni dei quali di natura dolosa a seguito di veri e propri pogrom (10 dicembre 2011 – Torino) hanno distrutto le umili baracche nelle quali vivevano centinaia di famiglie nelle città di Roma, Napoli, Bari, Cosenza, Torino, Udine, Latina, Cagliari. Le espulsioni illegittime, le violenze, le deportazioni mascherate da “rientri assistiti”, l’uso distorto ed illegale del denaro pubblico denunciate alla Commissione Europea.
Il 18 gennaio 2012 il Presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori dichiara sul sito web del Comune di Roma: “ Il Piano nomadi deve essere completato senza ulteriori indugi, fermare gli sgomberi è uno schiaffo alle leggi e ai cittadini onesti, ma per completare il Piano servono le espulsioni e il rimpatrio coatto dei cittadini comunitari, senza arrendersi ad un’overdose fatale di tolleranza inutile e a senso unico”. E’ evidente come le intenzioni espresse rappresentino gravi violazioni delle direttive 2000/43/Ce e 2004/38/Ce sulla non discriminazione e libertà di circolazione. Lunedì 27 febbraio 2012 il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno procedeva allo sgombero illegale e senza garantire nessuna procedura prevista dalle normative europee di numerosi insediamenti abitati da decine di famiglie di etnia rom.
Gli esempi sopra riportati rappresentano solo gli ultimi gravi atti di discriminazione che la società civile rom vive all’interno dello Stato italiano. L’Associazione Nazione Rom, il Gruppo EveryOne, l’Associazione 21 luglio sono state costrette a denunciare costantemente alle autorità preposte gli abusi che quotidianamente si verificano sul territorio dello Stato Italiano.
Compito istituzionale come Osservatorio sulle Discriminazioni Razziali dovrebbe essere esercitato dall’Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Denunciare un abuso, una discriminazione razziale, denunciare una Amministrazione Comunale è un compito ingrato che mette in una situazione scomoda esponendo il denunciante alle antipatie di molte istituzioni.
Il solo Comune di Roma Capitale ha effettuato negli ultimi due anni 420 sgomberi si insediamenti spontanei costringendo centinaia di famiglie rom a vivere una deportazione permanente. Non una sola procedura di indagine per discriminazioni razziali, violazione delle direttive europee è stata aperta dall’Unar nei confronti dell’Amministrazione del Sindaco Gianni Alemanno.
L’attuale assetto dell’Unar istituito dallo Stato Italiano recependo la direttiva 2000/43/Ce lo vede collocato alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo assetto impedisce una effettiva indipendenza dell’Osservatorio sulle discriminazioni razziali dalle stesse istituzioni che dovrebbe controllare nel caso di abusi. Nel IV rapporto pubblicato dall’ECRI viene richiesta una effettiva indipendenza dell’Unar ed il rafforzamento dei suoi poteri.
La denunce prodotte dall’Associazione Nazione Rom, unitariamente al Gruppo Internazionale EveryOne, dall’ Associazione “21 luglio”, dall’ERRC, da Amnesty International, dall’Unicef, dalla società civile rom, da cittadini eritrei e somali, ed inviate in questi anni alla Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo, alla Commissione Europea – Direzione Generale Giustizia, al Consiglio d’Europa, all’Unar, all’Osservatorio sulle Discriminazioni Razziali – Camera dei Deputati, alla Commissione Diritti Umani – Senato della Repubblica, sulle azioni illegali e contrarie alle leggi ed ai principi fondativi dell’UE, sul razzismo, le discriminazioni, le persecuzioni e le violenze contro la popolazione rom ed immigrata, commesse nel precedente Governo di Silvio Berlusconi trova ampio e motivato riscontro nelle recenti prese di posizione dei massimi organismi europei ed italiani.
Il Consiglio di Stato Italiano con sentenza n. 6050 ha bocciato il 16 novembre 2011 come illegittimo il “piano nomadi” varato dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dall’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni il 21 maggio 2008. Il “piano nomadi” con esplicito e diretto riferimento ai cittadini Rom e Sinti, alle famiglie presenti nel territorio, descriveva la nostra presenza nelle città come “turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica” dando mandato ai Sindaci ed ai Prefetti di sgomberare violentemente centinaia di insediamenti spontanei.
Il Consiglio d’Europa ha condannato il 31 gennaio 2012 lo Stato Italiano per aver violato l’articolo 31 comma B della Carta dei Diritti Sociali in relazione alla mancanza di politiche di inclusione sociale e diritto alla casa per homeless e famiglie rom.
La Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza – ECRI ha pubblicato il 21 febbraio 2012 il IV rapporto nel quale lo Stato Italiano viene condannato per i trattamenti disumani ai quali sono state sottoposte le famiglie Rom, gli immigrati e tutte le categorie vulnerabili fino al 22 giugno 2011. Il Gruppo Internazionale EveryOne viene considerato fonte ufficiale per l’ECRI.
La Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato il 24 febbraio 2012 lo Stato Italiano per respingimenti ed espulsioni di massa commesse nel 2009. La sentenza definitiva è per aver violato il diritto degli esseri umani a non essere sottoposti a tortura o trattamenti umani degradanti. In 60 anni di vita è la seconda volta che uno Stato membro del Consiglio d’Europa viene condannato per questa violazione.
Venerdi 17 febbraio 2012 l’Unar – Punto di Contatto Nazionale PCN pubblica la Strategia di Inclusione Sociale per Rom Sinti e Camminanti RSC. L’avviso di manifestazione di interesse per partecipare ai lavori del PCN aperto alla Società Civile Rom ed alle Associazioni viene aperto il 12 dicembre 2011 e fissato il termine di chiusura il 29 febbraio 2012. Nell’avviso viene affermato che il documento presentato è aperto ai contributi da parte della Società Civile Rom e delle Associazioni non riconosciute. L’incontro con le Associazioni ad oggi riconosciute dall’Unar e dal Governo Italiano si tiene mercoledì 22 febbraio 2012 in Via Largo Chigi 19, Roma. Venerdì 24 febbraio 2012 il Consiglio dei Ministri approva il piano Rom da consegnare alla Commissione Europea.
Martedi 28 febbraio 2012 il Ministro dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi, nel corso di un’audizione al Comitato Schengen afferma l’approvazione della strategia di inclusione sociale per Rom Sinti e Camminanti RCS. Tra le novità presentate la definizione di un disegno di legge governativo per il riconoscimento dei Rom come minoranza nazionale e la sperimentazione di un modello di partecipazione delle comunità rom e sinte ai processi decisionali che li riguardano. Il Ministro per la Cooperazione e l’Integrazione dovrebbe costruire in concerto con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Interno, della Salute, dell’Istruzione e della Giustizia una cabina di regia delle politiche nei prossimi anni, coinvolgendo le rappresentanze degli Enti Regionali e Locali, compresi i Sindaci di grandi aree urbane e le stesse rappresentanze delle Comunità Rom, Sinti e Camminanti presenti in Italia.
In base alle considerazioni sopra riportate suggeriamo al Governo Italiano le seguenti proposte costruttive per implementare una corretta strategia di inclusione sociale della società civile rom:
1. Rendere autonomo l’Unar svincolandolo da compiti di Governo. Solo in questo modo l'Unar potrà essere il garante effettivo come Osservatorio sulle Discriminazioni Razziali in base alla direttiva 2000/43/Ce rafforzandone i poteri. In ogni Stato dell’Unione Europea i corrispettivi osservatori sulle discriminazioni sono autonomi ed hanno una effettiva indipendenza dai Governi, dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni.
2. Istituire un Consiglio Nazionale Rom (CNR) direttamente collegato al Consiglio dei Ministri ed al Tavolo Interministeriale Permanente. Il CNR composto da rappresentanti del Ministero degli Interni, del Lavoro e Politiche Sociali, della Giustizia, dell’Istruzione Università e Ricerca, delle Pari Opportunità, , della Salute, dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale, della Conferenza Presidenti delle Regioni, dell’UPI, dell’ANCI, della Società Civile Rom, della Commissione Europea (rappresentanza in Italia) e del Consiglio d’Europa (Mediatori Interculturali – Romed) potrebbe rappresentare una garanzia per una effettiva e concreta implementazione della Strategia di Inclusione Sociale all’interno del quadro UE.
3. I mediatori interculturali (Romed) formati dal Consiglio d’Europa in base agli accordi sottoscritti dal nostro Stato il 20 ottobre 2010 nella riunione di alto livello convocata dal Consiglio d’Europa a Strasburgo per la condivisione di una strategia di inclusione sociale dovrebbero essere assunti direttamente dal Ministero dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale costituendo una importante e professionale mediazione e raccordo tra il Ministero, le famiglie rom, comunità locali e le Amministrazioni stesse.
4. Ogni Amministrazione locale dovrebbe istituire un Consiglio Cittadino Rom composto dai rappresentanti istituzionali locali, assistenti sociali, mediatori interculturali, educatori professionali, ed Associazioni Rom con il preciso compito di individuare i bisogni, le necessità e garantire la progettazione inclusiva. All’interno di questo organismo si dovrebbe garantire l’uso corretto e l’impiego dei Fondi Sociali Europei previsti dalla Commissione Europea.
5. Creazione di Consigli Regionali Rom con il compito di indirizzo e coordinamento della progettazione inclusiva. Consiglio Nazionale, Regionale e Locale garantirebbero una effettiva strategia di inclusione sociale sui quattro piani concordati nell’accordo sottoscritto il 23-24 giugno 2011 tra lo Stato Italiano e la Commissione Europea: alloggio, lavoro, formazione ed educazione, protezione sanitaria.
6. Per affrontare le emergenza degli insediamenti spontanei proponiamo la costituzione di Case della Pace e dell'accoglienza in ogni città e quartiere. Le Case dovrebbero garantire immediatamente un luogo alle famiglie rom dove poter trovare una sistemazione provvisoria e garantire una immediata protezione sociale. Strutture messe a disposizioni dalle Amministrazioni Comunali, dalle Chiese locali, dalle Province dove ogni nucleo inizierebbe a percorre una strada di inserimento lavorativo per gli adulti ed inclusione scolastica per i bambini. Strutture anche da recuperare con il lavoro delle stesse famiglie rom recependo gli insegnamenti positivi di esperienza già in essere come il Dado di Torino. http://terradelfuoco.org/topos/ildado/. Attuare immediate politiche di housing sociale.
7. Programmi ed iniziative educative, diffusione della culture rom rivolti alla popolazione maggioritaria e di minoritaria. Dibattiti pubblici, iniziative culturali, seminari, formazioni che vedano il coinvolgimento dell’Associazionismo Rom e pro Rom, della società civile e delle Istituzioni completerebbero una strategia di inclusione possibile.
Adozione Statuto costitutivo Consiglio Nazionale Rom
L’Associazione Nazione Rom supera l’esperienza di Opera Nomadi Toscana adottata il 30 agosto 2010. Si invita ogni sezione di Opera Nomadi presente in Italia ad abbandonare la terminologia nomade riferita alla popolazione rom e sinti in piena sintonia con le buone prassi e la letteratura europea.
Adesione Punto di Contatto Nazionale (Unar) PCN – RCS
Il Consiglio Direttivo decide di procedere all’iscrizione al Punto di Contatto Nazionale PCN – RCS (Unar) con il preciso mandato di continuare la costruzione e la fondazione di un Consiglio Nazionale Rom
Strutturazione nazionale,regionale, locale e referenti territoriali Associazione Nazione Rom
Ogni famiglia Rom e Sinti, ogni Associazione e Federazione, ogni Cittadino o Gruppo aderendo allo Statuto del Consiglio Nazionale Rom è automaticamente parte della strategia di inclusione sociale ed è autorizzata ed accreditata per partecipare ai Tavoli Nazionali, Regionali e Locali, con il PCN - RCS, gli Enti, le Amministrazioni ed i Sindaci assumendo i principi dell’interculturalità e dell’autodeterminazione come valori per costruire un percorso condiviso ed istaurare un dialogo tra pari, rapporti di fiducia dove nessuno sia escluso. Per aderire è sufficiente rivolgersi ad un componente dell’Associazione Nazione Rom, condividere lo Statuto, fornire il proprio nome e cognome, eventuale telefono ed indirizzo dove si abita (anche se insediamento spontaneo, baracchina, kampina, camper, cavalcavia, rifugio di fortuna)
L’Interculturalità è avviare un percorso dove ognuno di noi è chiamato ad un superamento nell’ottica di costruzione di una cultura che metta al centro il rispetto e la dignità di ogni essere umano come presupposto per il superamento dell’attuale società basata sul razzismo, la divisione e l’esclusione sociale. L’Autodeterminazione è avviare un percorso dove ognuno è chiamato a costruire democrazia, rappresentando se stesso ed i problemi che vive condividendoli con tutti cercando insieme la strada per la liberazione.
L’Associazione Nazione Rom nasce all’interno di Opera Nomadi attraverso un percorso apertosi nel gennaio 2010 ed arrivato sino ad oggi. Le assemblee principali nelle quali sono stati nominati i Consigli Direttivi si sono tenute il 14 maggio 2010 in Via di Porta Labicana, Roma, 30 agosto 2010 Giardino Scotti di Pisa (Elezione Consiglio Direttivo Opera Nomadi Toscana), 27 settembre 2010 Campo Rom Via di Ponte a Quaracchi 72, Sesto Fiorentino (Fi) (Elezione nuovo Consiglio Direttivo Opera Nomadi Toscana), 2 ottobre 2011 Via di Torregalli 13, Scandicci (Fi) – Elezione nuovo Consiglio Direttivo e nascita Associazione Nazione Rom (opera nomadi toscana)
L’Associazione Nazione Rom è una associazione composta da cittadini rom, immigrati ed italiani
con atto costitutivo legalmente (scrittura privata autenticata) riconosciuto dal Segretario Comunale
Giancarlo Bedini – Comune di Massa
Sede Nazionale
Via Ricortola 166, 54100 Marina di Massa (Ms)
Tel: +39 320 9489950 - +39 328 1962409
Sedi e referenti dell’Associazione Nazione Rom
Marcello Zuinisi – Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
Novak Tudor – Viuzzo di Triozzi, Scandicci (Fi)
Danciu Gheorghita – Via della Costituzione 82, Scandicci (Fi) danciu.gheorghita@hotmail.it
Ion Carolea
Toma Rafail
Stefan Muries – Piazza della Chiesa c/o Pieve di San Martino, Sesto Fiorentino (Fi)
Marghereta Ionita
Stefan Ciuraro – Via dei Ciliegi, Scandicci (Fi)
Toma Cristea
Duja Ahmetovic – Viale Marconi, Prato
Patrizia Ahemtovic
Mamadou Sene – Via della Noce 12, Empoli
Mohamed Adzovic – Piazza Papa Giovanni XXVIII 18, Pisa
Lacatus Victor – Via Marradi Giovanni 169, Livorno
Jagoda Halilovic – Via Val D’Aposa 13, Bologna
(Avvocato Tropiano Immacolata)
Samir Alija – Via di Salone 323, Roma – Mediatore Interculturale UE
Rappresentante ufficiale del Campo Rom di Salone
L’Assemblea decide di dotarsi di una email con indirizzo telematico nazione.rom@hotmail.it e password accessibile a tutti i componenti del consiglio direttivo. Si chiude la riunione del Consiglio Direttivo alle ore 10.20 del 29 febbraio 2012 Il legale rappresentante dell’Associazione Nazione Rom Zuinisi Marcello redige e presenta il verbale al Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo approva all’umanità nella piena condivisione del percorso costruttivo