martedì 27 dicembre 2011

Commissione Europea - Direzione Generale Giustizia (27 dicembre 2011) - RICHIESTA PROCEDURA DI INFRAZIONE vs STATO ITALIANO‏




Roma 27 dicembre 2011

Commissione Europea
Direzione Generale Giustizia

Direzione C: Diritti fondamentali e cittadinanza dell’Unione Europea
Unita C2: Cittadinanza dell’Unione Europea – Capo Unità

Ref. Ares(2011)1294924 – 01/12/2011
Just/C2/Chb/hk (2011) s 1407047

Just CHAP (2010)04005 - 25/01/2011


Oggetto: Precisazioni in merito alle denuncie di non corretta applicazione
               delle direttive 2000/43/Ce e 2004/38/Ce

               Richiesta procedura di infrazione vs Stato Italiano


Miss Viviane Reading
Miss Dana-Trama Zada
Miss Lina Papamichalopoulou
Miss Chiara Adamo
Miss Pia Lindholm
Miss Enrica Chiozza
Mr Massimo Serpieri
Mr Lucio Battistotti


Gentile Commissione Europea Direzione Generale Giustizia

La presente lettera per informarvi degli sviluppi e delle condizioni vissute dalla società
civile  rom  a Firenze, in Toscana ed in Italia.

Apprezziamo gli sforzi iniziali del nuovo Governo Italiano e del Ministro dell’Integrazione
e  Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi. Il 6 dicembre si è tenuto a Roma, c/o 
l’aula difesa del Senato della Repubblica un workshop organizzato dalla Commissione 
Straordinaria Diritti Umani, da Fieri (Presidenza della Repubblica) e dalla Fondazione 
Open Society che ha permesso la realizzazione del primo tavolo di lavoro nel territorio 
dello Stato Italiano intorno al quale la società civile rom, il Governo Italiano, il Consiglio 
d’Europa e la Commissione Europea hanno condiviso l’esigenza di una strategia
nazionale  di inclusione sociale.

Lo Stato Italiano, in base agli accordi sottoscritti in sede comunitaria il 23-24 giugno
deve  approntare una strategia nazionale di inclusione sociale della popolazione rom
come  specificato nella lettera del Capo Unità Lina Papamichalopoulou – Commissione
Europea  Unità D4 il 24 ottobre 2011 con protocollo JUST/D4 – In/st/ Ares (2011)
1133029 nel  rispetto del quadro Ue adottato il 5 aprile 2011 e le conclusioni del Consiglio
del 19 maggio  2011.

La strategia deve essere varata entro il 31 dicembre 2011.

Il Governo Italiano ha indicato l’Unar, a seguito della riunione tenutasi il 10 novembre
2011  c/o il Comitato Tecnico Permanente Integrato del CIACE - Dipartimento
Politiche Europee  della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale punto di contatto
nazionale PCN per le  strategie di integrazione dei Rom fino al 2020, con il compito
di elaborare nei termini stabiliti  uno schema di piano strategico di interventi da sottoporre
all’attenzione della Commissione  Europea.

L’Unar ha pubblicato un Avviso di Manifestazione di Interesse per la partecipazione
alle  strategie di inclusione dei Rom il 12 dicembre 2011 con protocollo Rep. Unar
n 787  del 12 dicembre 2011.

Segnaliamo che le misure adottate con questo provvedimento dirigenziale, nel quale si 
richiede l’iscrizione al registro di cui all’articolo 6 del D.Lgs. 9 luglio 2003, n. 215 
continueranno ad escludere larga parte della società civile rom da ogni percorso di 
inclusione sociale contraddicendo la natura stessa degli accordi sottoscritti in ambito 
Ue dove si  prevede di “concepire, realizzare e monitorare le strategie in stretta 
cooperazione ed attraverso un dialogo continuo con la società civile Rom e con 
le autorità regionali e locali”.

Nelle misure dirigenziali adottate dall’Unar prevedono soltanto la cooperazione con 
organizzazioni italiane e rom con sufficiente numero di sedi a livello nazionale.


Ad oggi non è stata elaborata nessuna strategia nazionale di inclusione 
sociale  per la popolazione rom da parte dello Stato Italiano


Numerose amministrazioni comunali continuano ad escludere e perseguitare le 
popolazioni  rom. Nelle città di Firenze, Prato, Pesaro, Bologna e molte altre le 
amministrazioni rifiutano incontri con la società civile rom. Le segnalazioni costanti 
delle discriminazioni razziali  operate dalle Amministrazioni comunali contro i cittadini 
Rom fatte all’Unar ed agli Osservatori  Provinciali da esso istituiti non producono 
nessuna iniziativa istituzionale. Nella città di Torino, soltanto dopo l’intervento della 
Magistratura l’Unar avvia una indagine sul pogrom razzista.

L’Unar è stato istituito dallo Stato Italiano recependo la direttiva 2000/43/Ce. Il suo 
assetto istituzionale lo vede collocato alle dipendenze della Presidenza del Consiglio 
dei Ministri. Questo assetto impedisce una effettiva indipendenza dell’Osservatorio 
sulle discriminazioni razziali dal Governo. L’essere il PNC lo rende organo di Governo 
effettivo della strategia di inclusione sociale per conto dello Stato Italiano. 

Come può un organo di Governo controllare se stesso nel caso di Discriminazioni Razziali?

La proposta che portiamo alla Commissione Europea, al Governo Italiano ed al 
Consiglio d’Europa è l’Istituzione di un Consiglio Nazionale Rom (CNR) direttamente 
collegato al Consiglio dei Ministri. Il CNR composto da rappresentanti del Ministero degli 
Interni, del Lavoro e Politiche Sociali, della Giustizia, dell’Istruzione Università e Ricerca, 
delle Pari Opportunità, dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale, della Salute, della 
Conferenza Presidenti delle Regioni, dell’UPI, dell’ANCI, della Società Civile Rom, della 
Commissione Europea (rappresentanza in Italia) e del Consiglio d’Europa 
(Mediatori Interculturali – Romed) potrebbe rappresentare una garanzia per una effettiva e 
concreta implementazione della Strategia di Inclusione Sociale all’interno del quadro UE.

L’Unar svincolato da compiti di Governo potrebbe solo in questo modo essere il garante 
effettivo come Osservatorio sulle Discriminazioni Razziali in base alla direttiva 2000/43/Ce.

L’Associazione Nazione Rom (opera nomadi toscana) è presente a livello nazionale
e  rappresenta un importante segmento della società civile rom, di quella parte più 
povera,  perseguitata ed umiliata. In questi giorni, nonostante il freddo polare, intere 
famiglie continuano ad essere sgombrate da insediamenti spontanei senza nessuna 
alternativa posta in essere dalle Amministrazioni Comunali. Questo settore di società 
civile rom, non  possiede nessuna ricchezza, non possiede alloggi, è esclusa da percorsi 
lavorativi e scolastici.  Le nostri sedi sono gli stessi insediamenti spontanei, le nostre 
riunioni avvengono sotto i ponti,  nelle baracche di legno e cartone.

Il 10 dicembre 2011 a Torino un insediamento Rom nel quartiere delle Vallette è stato 
incendiato da cittadini della popolazione maggioritaria al termine di una manifestazione 
xenofoba e razzista. Le abitazioni delle famiglie rom sono state rase al suolo. Ad oggi,
 l’Amministrazione comunale di Torino, nonostante numerosi solleciti non ha predisposto 
nessun tipo di inclusione sociale e supporto logistico, sanitario, umano per le popolazioni 
colpite dal pogrom razzista.

Dopo il pogrom la Regione Piemonte offre ai cittadini Rom il progetto Nivar 
rimpatri assistiti”. E’ evidente la volontà di offrire un’unica soluzione alle famiglie
vittime  della violenza razzista.  E’ la stessa Magistratura di Torino ed il Pm Giancarlo 
Caselli  e Laura Longo ad affermare che siamo di fronte a gravissime forme di violenza
e razzismo.

Due cittadini italiani sono stati arrestati con l’accusa di esercitare odio etnico. Di fronte a 
questo quadro i rimpatri offerti sono in realtà dei tentativi di allontanare dall’Italia le 
famiglie Rom Rumene, ovvero quello che chiedeva la manifestazione da cui è nato 
il pogrom. Per le famiglie rom rumene non c’è liberta di scelta: questi “rimpatri assistiti” 
sono delle vere e proprie deportazioni. Le famiglie Rom rumene vogliono invece vivere 
in Italia come liberi cittadini europei.

Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota è un’appartenente al partito politico 
della Lega Nord. Ricordiamo alla Commissione Europea il recente intervento dell’
esponente Lega Nord Claudio Morganti (It) nella riunione plenaria nel Parlamento 
Europeo, il 17 novembre 2011, dove sosteneva che i cittadini Rom di Quaracchi 
(Sesto Fiorentino) avessero sottoscritto  rimpatri concordati a pagamento con la 
Caritas ed il Comune di Firenze, elusi poi dagli stessi ''che si sono ripresentati nei 
medesimi posti da cui se ne erano andati, facendosi beffe di tutti, Regione Toscana 
in primis''. Le sue conclusioni sono che ''non ci si puo' aspettare molto da una 
cultura in cui il furto e' tollerato, se non addirittura esaltato''

Lo stesso Presidente Jerzy Buzek ha dovuto richiamare il parlamentare leghista. 
L’esponente della Cdu Bernd Posselt (De) ha definito il linguaggio di Claudio 
Morganti come “discorso razzista”.

La Lega Nord è una organizzazione apertamente razzista che incita all’odio etnico. 
Nella Provincia di Monza ha presentato il 2 settembre 2010 un ordine del giorno in 
cui chiedeva “l’espulsione di tutti i cittadini rom presenti sul territorio” (allegato)

L’organizzazione Neo Nazista Stormfront ha recentemente pubblicato in Italia una 
black-list con i nomi di Giudici, Magistrati, Avvocati, Politici, Esponenti Religiosi, 
Giornalisti, Difensori dei Diritti Umani accusati di sostenere l’inclusione sociale. 

La Procura di Roma ha aperto il 23 dicembre 2011 una inchiesta per incitamento 
all’odio etnico dopo la denuncia del Gruppo EveryOne e dell’Associazione 
Nazione Rom. Lo scrivente Zuinisi Marcello è stato minacciato di morte per la 
propria attività di sostegno alla popolazione rom, il Co-Presidente di EveryOne 
Roberto Malini ha ugualmente ricevuto ripetute minacce di morte.

Il 25 dicembre 2011 una bomba è stata fatta esplodere di fronte al centro di 
accoglienza per minori stranieri di Lamezia Terme (Ct). 

Il 13 dicembre 2011 a Firenze due cittadini senegalesi sono stati barbaramente  
uccisi ed altri tre gravemente feriti da un esponente razzista dell’organizzazione 
neo fascista Casa Pound. In Italia c’è una emergenza Diritti Umani

Il razzismo è diffuso da un settore delle stesse istituzioni tra cui la Lega Nord che 
incita alla caccia “al negro ed agli zingari”.

E’ lo stesso Consiglio d’Europa ed il Commissario per i Diritti Umani 
Thomas Hammarberg a riportarlo nella sua relazione sull’Italia pubblicata il 
7 settembre 2011 nella quale chiede lo “stop alla propaganda razzista e 
xenofoba” da parte dei partiti politici italiani.

Il 1 e 5 dicembre le famiglie Rom di Firenze sono state sgombrate dagli insediamenti 
spontanei di Piazza SS. Annunziata e del Ponte all’Indiano senza rispettare la direttiva 
2000/43/Ce. Sono le stesse famiglie che dal 2009 subiscono gravi forme di 
persecuzione e sgomberi sistematici senza alternative. 
Nel 15 gennaio 2010 (sgombero ex – osmatex), 16 giugno 2011 (sgombero quaracchi).

Nella sua lettera, il Capo Unità Chiara Adamo fa riferimento al progetto elaborato 
dalla Caritas sul “rimpatrio assistito” a cui le famiglie avrebbero aderito liberamente 
senza pressioni da parte delle forze di polizia. Il progetto elaborato dalla Caritas nasce 
su un presupposto di illegalità. I fondi assegnati alla Caritas di Firenze dal Comune 
di Firenze e Sesto Fiorentino il 16 giugno 2011 con delibera 2011/DD/05263 (allegato
erano stati istituiti dalla Regione Toscana  il 26 aprile 2011 con delibera n. 279 (allegato). 
Questi fondi, provenienti dal Ministero del Lavoro, dovevano essere interamente finalizzati 
per politiche di integrazione sul territorio, come specificato nelle delibere e sono stati
 illecitamente utilizzati per politiche di rimpatrio assistito.

Lo scrivente ha denunciato alla Procura Italiana il grave illecito in data 5 luglio 2011 
(allegato)

Lo sgombero del Campo Rom di Quaracchi è avvenuto il medesimo giorno nel quale il 
Comune di Firenze elaborava la strategia dei rimpatri assistiti. Il 16 giugno 2011 una 
imponente operazione di polizia distruggeva l’intero insediamento. Nei mesi precedenti 
sono state decine le operazioni di polizia condotte contro i cittadini Rom rumeni residenti 
nell’insediamento spontaneo. Le espulsioni, negazione della residenza, pressioni 
sistematiche per costringere al rimpatrio l’intera comunità.

Stefan Claudia e Stefan Cornelia sottoposte ad ingiuste espulsioni dalla Prefettura 
di Firenze. Gli effetti materiali della persecuzione hanno portato Stefan Claudia a 
dover lasciare lo Stato Italiano per il concreto timore di essere imprigionata per 
cinque anni. Il 28 ottobre 2010 Stefan Claudia, analogamente a molti altri cittadini 
ha presentato richiesta di residenza anagrafica nel Comune di Sesto Fiorentino. 
Il 16 novembre 2011 lo stesso Comune notificava il preavviso di rigetto alla stessa 
Stefan Claudia in Via di Ponte a Quaracchi 72 all’interno del campo Rom spontaneo. 
(allegato). Il 26 novembre 2010 lo scrivente presentava dichiarazione di sostegno 
al reddito di Stefan Claudia (allegato). Ad oggi attendiamo ancora l’iscrizione di Stefan 
Claudia nelle liste dei cittadini residenti nel Comune di Sesto. E’ stato presentato ricorso 
straordinario avverso all’espulsione al Capo dello Stato Italiano sig. Presidente della 
Repubblica Giorgio Napoletano (allegato). Ad oggi non abbiamo ricevuto nessun 
accoglimento della domanda. Stefan Claudia ha nel frattempo perduto due gemelli 
nell’Ospedale di Careggi il 18 ottobre 2010. (allegato)


Queste altre espulsioni illegali operate dalla Prefettura di Firenze


E' il 15 gennaio 2010 e Petrache Ion viene espulso lo stesso giorno in cui il Campo 
Rom Ex Osmatex viene abbattuto. Petrache Ion rientra in Romania. Il 4 febbraio 
2010 è all'Ambasciata Italiana di Bucarest. Petrache Ion rientra in Italia e dopo 
soltanto due mesi viene di nuovo espulso: è il 14 aprile 2010. Nello stesso giorno
 il figlio Petrache Dragos presenta denuncia per le violenza subite all’interno della 
Questura di Firenze. La normativa 2000/38/CE viene violata.
La normativa sulla libera circolazione 2004/38 /CE viene violata (allegato)

Il 29 giugno 2011 il cittadino Rom Rumeno Toma Rafaila viene espulso in base 
ad una non corretta applicazione della direttiva 2004/38/Ce. Toma Rafaila risulta 
domiciliato in Firenze, Via di Montughi 1 ed iscritto ad un Corso di Formazione 
per Saldatori dal 18 marzo 2011 c/o la Scuola Formazione e Lavoro Don Giulio 
Facibeni con inizio 16 maggio 2011 e termine 29 luglio 2011.
Anche in questo caso l’espulsione appare illegittima infrangendo la direttiva 
2004/38/Ce. (allegato)

Nella lettera del 20 dicembre 2011 Miss. Pia Lindholm della Commissione Europea
Direzione Generale Giustizia (Unità D.1: Normativa sulla parità di trattamento
ci informa dell’intenzione di esaminare con la massima attenzione l'informazione 
inviate alla luce della direttiva 2000/43/CE.

In base alle considerazioni ed agli elementi informativi riportati nella seguente lettera, 
precisando che gli esempi descritti rappresentano solo alcuni delle migliaia di casi 
analoghi presenti su tutto il territorio dello Stato Italiano. Restando nella piena 
disponibilità ad un incontro con la Commissione Europea per fornire ulteriori prove 
delle discriminazioni e violazioni in corso all’interno dello Stato Italiano, sono 
unitariamente all’Organizzazione in difesa dei Diritti Umani EveryOne a richiedere
la chiusura delle indagini istituite dal 25 gennaio 2010 protocollo CHAP (2010)04005  
ed avviare procedura di infrazione nei confronti dello Stato Italiano.

Precisando che la presente richiesta è volta al raggiungimento di una effettiva 
implementazione della strategia di inclusione sociale per la popolazione rom presente 
all’interno dello Stato Italiano e non prefigge nel suo scopo un carattere punitivo ma 
semplicemente educativo.

E’ lo stesso Presidente della Commissione Europea Josè Barroso a richiamare il 
20 dicembre 2011 lo Stato Italiano ad un corretto uso dei Fondi Sociali Europei 
che in buona parte non vengono impiegati come dovrebbero. La programmazione 
delle  Regioni, delle Province e delle Amministrazioni Italiane non è adeguata. Si deve
 intervenire e gestire per generare nuova occupazione, formazione ed opportunità di 
vita per tutti i cittadini.

E’ questo il richiamo che la nostra Associazione Nazione Rom ha fatto al Ministro 
per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, intervenendo all'evento organizzato 
a Roma dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea il 19 dicembre 
2011 al quale ha partecipato il Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia.

Alla presenza del Direttore Lucio Battistotti e del Vice Direttore Emilio Dalmonte 
è stato richiesto  il rispetto delle direttive europee,una presa di coscienza dei benefici 
economici, politici e culturali che porterebbe la piena inclusione della popolazione Rom, 
prima minoranza etnica dell’Ue, stigmatizzando il rinnovato accordo anti-economico 
sottoscritto dal nuovo Governo Italiano con il Governo Libico di Tripoli che ricalca 
sostanzialmente il precedente siglato dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi 
ed l’ex leader Libico Mu’ammar Gheddafi.

Il rispetto delle regole è la condizione basilare per permettere la costruzione di una 
Comunità Europea unita e coesa nell’affermazione del benessere collettivo, della 
democrazia e della libertà per tutti i cittadini dell’Ue.

Il rispetto della dignità umana, dei suoi diritti, il riconoscere ogni cittadino presente 
nel territorio dell’Ue così come l’apertura ai cittadini provenienti da paesi terzi all’Ue 
sono le basi per la costruzione di una economia di benessere e ricchezza diffusa. 
Ogni altra misura restrittiva rappresenta concretamente una misura anti-economica ed anti-umana.



Cordiali Saluti



Marcello Zuinisi
Educatore Professionale
Legale rappresentante Associazione Nazione Rom
(opera nomadi toscana)
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
Tel: +39 3209489950

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