martedì 1 febbraio 2011

Rom muore di polmonite, istituzioni sotto accusa: "E' morto perché abbandonato e colpito da odio razziale"

Rom
Un romeno di etnia rom,  Ion Grancea, 52 anni, che viveva nel campo nomadi di Ponte a Quaracchi (Sesto fiorentino), muore a causa di una polmonite e scoppiano le polemiche.

LA VICENDA. Nonostante l'allarme lanciato sulle stato di salute dell'uomo, non è stato fatto niente. E' questa la denuncia che arriva dal Gruppo EveryOne e Opera Nomadi Toscana. Ion era stato ricoverato a Careggi già a metà gennaio. Ieri mattina è morto nello stesso ospedale fiorentino per  insufficienza respiratoria e pregressa polmonite.

LA DENUNCIA. “Era in condizioni preoccupanti - dicono Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau,  co-presidenti di Everyone - e appena dimesso era tornato a vivere nel campo, al confine tra Sesto Fiorentino e Firenze. Le nostre organizzazioni umanitarie e la Croce Rossa Italiana avevano ripetutamente lanciato un allarme socio-sanitario riguardo a Ion e ad altri Rom di Quaracchi gravemente malati, ma invano”.

LA VITTIMA. Ion era uno dei portavoce della comunità di Quaracchi. Il 14 gennaio scorso aveva partecipato al sit-in pacifico sotto gli uffici della Regione, per chiedere un sostegno sociale per le famiglie rom di Sesto Forentino.

“ODIO RAZZIALE”. "Non è stato ricevuto e ora è troppo tardi - denunciano gli attivisti - . Saranno le autorità a valutare eventuali responsabilità riguardo al decesso. Una cosa è certa: Ion aveva bisogno di cure e di un riparo in cui guarire al caldo, con un'alimentazione e medicine adeguate, ma non ha avuto niente di questo. E' morto perché abbandonato e colpito da odio razziale".

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