martedì 1 febbraio 2011
Campo rom di Sesto Fiorentino: muore di polmonite chiesta un’indagine
E’ morto a Careggi uno dei nomadi del discusso campo rom di Quaracchi. La notizia è riportata dall’associazione Everyone: “La Procura valuti eventuali responsabilità degli amministratori” chiesto il lutto cittadino
di Redazione – 01/02/2011
“Ion Grancea, 52 anni, romeno di etnia Rom che abitava nel campo di via del Ponte a Quaracchi 72 (Sesto Fiorentino), è morto ieri alle 9 all’ospedale di Careggi, dove era ricoverato per insufficienza respiratoria e pregressa polmonite.” Ne danno notizia le organizzazioni umanitarie Gruppo EveryOne e Opera Nomadi Toscana. Ion era stato ricoverato al Careggi già a metà gennaio. Dimesso, era tornato a vivere nel campo, al confine tra Sesto Fiorentino e Firenze, oggetto di attacchi razzisti – l’ultimo, l’incendio doloso della notte di San Silvestro che ha devastato uno dei due capannoni abitati dai Rom – e di numerose ordinanze di bonifica e minacce di sgombero da parte del Comune di Sesto Fiorentino. Due giorni fa si era sentito male e, dopo essersi recato al Pronto Soccorso, era stato subito ricoverato. “Ion aveva partecipato, il 14 gennaio scorso, al presidio pacifico sotto gli uffici della Regione in via di Novoli, a Firenze, per chiedere a i sindaci della Piana, al Prefetto e all’Assessore regionale al Welfare Salvatore Allocca un’alternativa abitativa, un progetto di inserimento sociale e una minima assistenza. Purtroppo, la reiterata esposizione al freddo, la mancanza di un riparo adeguato per la notte, la tragica situazione igienico-sanitaria del campo, l’impossibilità ad accedere a cure mediche extra-ospedaliere e a seguire un tenore di vita sano hanno portato al conseguente deterioramento delle condizioni fisiche dell’uomo e, progressivamente, alla sua morte” commentano gli attivisti. “Avevamo già lanciato da fine dicembre l’allarme ai Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino, alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana, sollecitando l’intervento della Protezione Civile per un tendone riscaldato e un presidio sanitario che scongiurasse il precipitare della situazione, ma tutti i nostri appelli sono rimasti inascoltati, e alla fine è accaduto ciò che temevamo” aggiungono EveryOne e Opera Nomadi Toscana.“L’indifferenza ha ucciso un innocente, e altrettanti, tra cui malati gravi come Ion, donne e bambini, stanno tuttora rischiando la propria vita, esposti a gelo e intemperie, senza che siano offerti loro ricoveri adeguati per l’emergenza freddo. Ci chiediamo quanti esseri umani dovranno ancora morire” affermano i rappresentanti delle due organizzazioni, “prima che le istituzioni della città si decidano a intervenire per soccorrere i Rom e iniziare un percorso serio e reale di integrazione. Per altro, la Croce Rossa Italiana ha manifestato in più occasioni alla Regione Toscana la propria volontà di attuare un progetto urgente per dare casa e lavoro ai Rom, ma ogni tentativo di incontro con l’assessore Allocca e con il Presidente Enrico Rossi è stato disatteso. Chiediamo ai Comuni di Sesto Fiorentino e Firenze di provvedere a funerali civili” continuano, “e proclamare il lutto cittadino per onorare la memoria di Ion, anche in virtù del fatto che ha sofferto un doloroso martirio e sacrificato la propria vita per restare vicino alla sua comunità chiedendone il rispetto dei diritti fondamentali. Infine, ci appelliamo alla Procura della Repubblica di Firenze, e in particolare al PM Christine Vor Borries, che già coordina l’indagine relativa al campo Rom di Sesto Fiorentino, affinché valuti eventuali responsabilità delle amministrazioni succitate relativamente alla mancata assistenza nei confronti di Ion Grancea e alla sua conseguente scomparsa”.
http://nazionerom.blogspot.com/2011/02/cam
po-rom-di-sesto-fi
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