giovedì 10 febbraio 2011

Denunciata Tiziana Maiolo all'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, alla Commissione europea, al Consiglio dell'Ue e al Consiglio europeo


"E' più facile educare un cane che un rom. Quelli ci odiano e ci vedono solo come possibilità per sfruttarci o rubarci qualcosa e noi gli diamo la casa".

Milano, 9 febbraio 2010. L'esponente milanese di Futuro e Libertà ha rilasciato dichiarazioni intolleranti e offensive contro un intero popolo durante una trasmissione radiofonica. "E' più facile educare un cane di un rom," ha detto Tiziana Maiolo a Radio 24. "I cagnolini e i bambini si possono educare," ha aggiunto, "ma rispetto ai rom è più facile educare il mio cagnolino. I bambini sono come i cani: li puoi educare. Quelli fanno la pipì sui muri: il mio cagnolino non fa la pipì sui muri!".
Quindi la Maiolo ha criticato le proposte del presidente della Repubblica per risolvere l'emergenza dell'esclusione sociale dei Rom: "Il presidente Napolitano ha sbagliato perché ha parlato senza cognizione di causa: ha detto che i rom devono avere una casa. E perché gli italiani no? Quelli ci odiano e ci vedono solo come possibilità per sfruttarci o rubarci qualcosa e noi gli diamo la casa. Ma l'italiano che non ha una casa cosa dovrebbe dire?". Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti del Gruppo EveryOne, hanno trasmesso le dichiarazioni di Tiziana Maiolo all'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, alla Commissione europea, al Consiglio dell'Ue e al Consiglio europeo, chiedendo una posizione decisa non solo nei confronti della Maiolo, ma di tutti i politici e i direttori di quotidiani e network che da anni proseguono indisturbati la loro propaganda razziale contro il popolo Rom, che a poco a poco ha diffuso presso tutte le fasce sociali pregiudizi talmente gravi da aver ridotto le comunità Rom e Sinte in una condizione di apartheid da cui sarà difficile uscire. "E' un nuovo Porrajmos," hanno dichiarato i difensori dei diritti umani, "che ha abbassato la speranza di vita per i Rom in Italia a soli 40 anni e li ha relegati in una condizione sociale simile a quella che colpiva ebrei e Rom negli anni di Mussolini".
Nella foto, bambine Rom ad Auschwitz

Nessun commento:

Posta un commento