Razzismo. Ong italiane lanciano appello europeo: salviamo l'Unar, punto di riferimento istituzionale contro le discriminazioni
Firenze 26 febbraio 2011 Alcune organizzazioni per i diritti umani impegnate contro il diffondersi del fenomeno del razzismo hanno inviato una lettera alla Commissione Giustizia, Diritti Umani e Cittadinanza dell'Unione europea in riferimento alla proposta da parte di cinque senatori della Lega Nord di chiudere l'Unar, Ufficio Nazionale contro le Discriminazioni Razziali. "La Lega Nord, che ha rappresentanti in posizione di grande responsabilità istituzionale, fra cui il Ministro degli Interni Roberto Maroni, è componente fondamentale del Governo Berlusconi e non ha mai nascosto la sua ostilità pregiudiziale contro Rom, immigrati, profughi e omosessuali" recita un passo della lettera, "ma il suo progetto di annichilire la più importante voce istituzionale contro il razzismo non è democratica né in linea con i principi europei".
Firenze 26 febbraio 2011 Alcune organizzazioni per i diritti umani impegnate contro il diffondersi del fenomeno del razzismo hanno inviato una lettera alla Commissione Giustizia, Diritti Umani e Cittadinanza dell'Unione europea in riferimento alla proposta da parte di cinque senatori della Lega Nord di chiudere l'Unar, Ufficio Nazionale contro le Discriminazioni Razziali. "La Lega Nord, che ha rappresentanti in posizione di grande responsabilità istituzionale, fra cui il Ministro degli Interni Roberto Maroni, è componente fondamentale del Governo Berlusconi e non ha mai nascosto la sua ostilità pregiudiziale contro Rom, immigrati, profughi e omosessuali" recita un passo della lettera, "ma il suo progetto di annichilire la più importante voce istituzionale contro il razzismo non è democratica né in linea con i principi europei".
La proposta dei senatori del Carroccio rientra nel decreto Milleproroghe: con questa mossa la Lega Nord intende fermare, usando le parole del senatore leghista Sandro Mezzatorta "questi oscuri burocrati che da sei mesi a questa parte si sono messi a fare politica trasformandosi in maestrini dalla penna rossa: qui siete razzisti, lì xenofobi, abusano del concetto di discriminazione indiretta e pretendono una parificazione totale tra il cittadino autoctono e l'extracomunitario ospite temporaneo. Quei due milioni sono soldi buttati, l'ufficio va soppresso".
I parlamentari leghisti, con la modifica numero 1.146, che andrà al voto all'inizio di marzo, ha chiesto la soppressione "a decorrere dal 31 marzo 2011" dell'Unar, nato per volontà dell'Unione europea e accolto dal governo Berlusconi solo nel 2005. In un successivo emendamento, già depositato, si suggerisce che quei soldi siano destinati "alla Fondazione Teatro Regio di Parma per la realizzazione del Festival Verdi".
Le organizzazioni per i Diritti Umani ricordano che "L'Ufficio contro le Discriminazioni Razziali è insediato in tutti i Paesi dell'Unione Europea e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tutti i cittadini, le associazioni, i partiti, i sindacati che cercano di contrastare le discriminazioni razziali affermando cultura del rispetto,dell'inclusione e della convivenza pacifica tra i popoli.
Nel 2010 l'Unar è stato promotore della Campagna Europea Dosta (Basta) permettendo la realizzazione di iniziative in più di 30 città italiane sul tema della cultura Rom e sul contrasto alle discriminazioni razziali. Ha aperto in Italia centinaia di casi fondati su solide basi giuridiche, intervenendo sulle amministrazioni comunali che hanno attuato - a volte per convinzioni errate, a volte per ignoranza delle leggi contro le discriminazioni - violazioni nei confronti delle minoranze etniche, razziali e di genere. Si è rivelato un organismo capace di difendere persone e comunità perseguitate, fra cui la popolazione Rom".
Tra i firmatari della lettera, Opera Nomadi Toscana, Gruppo EveryOne, Sindacato Europeo dei Lavoratori, Partito Romilar, Gruppo Watching The Sky, Associazione La Ruota Rossa.
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