Condividere la strategia di inclusione sociale elaborata dal Consiglio d'Europa
Questo è l'invito che rivolgiamo a tutta la Toscana
L'occasione è il summit organizzato a Strasburgo il 22 settembre 2011.
Troppo spesso la questione rom viene affrontata con superficialità,
Troppo spesso la questione rom viene affrontata con superficialità,
distacco o vero e proprio fastidio da parte di molte amministrazioni.
La politica è stata sino ad oggi impreparata per comprendere la questione rom.
Il Porrajmos (Shoa) è stata la principale causa che ha ridotto nella povertà più assoluta la principale minoranza etnica dell'Unione Europea. Un terzo della popolazione Rom fa annientata e sterminata nei campi di concentramento del Nazismo e del Fascismo. Ogni avere fu sequestrato dagli stati. Nessun tribunale ha mai processato il Porrajmos ne le famiglie ottenuto un risarcimento riparatorio.
E' il Presidente del Parlamento Europeo Jersy BuzeK a chiedere il riconoscimento dell'olocausto Rom nel recente intervento in occasione delle giornate della memoria per il 66° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau rivolgendosi ai "fratelli e sorelle rom"
Il Italia vi è un ritardo storico culturale politico e sociale sulla questione rom. Questo ritardo ha comportato una significativa esclusione della popolazione rom costretta a vivere ai margini della società. Nei decenni la volontà di riscatto sociale e una profonda dignità hanno permesso ad un settore dei Rom in Italia di potersi organizzare, crescere ed autodeterminarsi. Molti settori rimangono però in uno stato di estrema marginalità ed esclusione. Il razzismo, la non conoscenza, la xenofobia verso i Rom continua ancora oggi.
La politica è stata sino ad oggi impreparata per comprendere la questione rom.
Il Porrajmos (Shoa) è stata la principale causa che ha ridotto nella povertà più assoluta la principale minoranza etnica dell'Unione Europea. Un terzo della popolazione Rom fa annientata e sterminata nei campi di concentramento del Nazismo e del Fascismo. Ogni avere fu sequestrato dagli stati. Nessun tribunale ha mai processato il Porrajmos ne le famiglie ottenuto un risarcimento riparatorio.
E' il Presidente del Parlamento Europeo Jersy BuzeK a chiedere il riconoscimento dell'olocausto Rom nel recente intervento in occasione delle giornate della memoria per il 66° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau rivolgendosi ai "fratelli e sorelle rom"
Il Italia vi è un ritardo storico culturale politico e sociale sulla questione rom. Questo ritardo ha comportato una significativa esclusione della popolazione rom costretta a vivere ai margini della società. Nei decenni la volontà di riscatto sociale e una profonda dignità hanno permesso ad un settore dei Rom in Italia di potersi organizzare, crescere ed autodeterminarsi. Molti settori rimangono però in uno stato di estrema marginalità ed esclusione. Il razzismo, la non conoscenza, la xenofobia verso i Rom continua ancora oggi.
Si ha paura dei Rom e non si conoscono. Per questo si rifiutano.
Chi ha invece conosciuto in profondità questa popolazione è rimasto affascinato dalla profonda umanità e cultura di questa etnia, una cultura umana che merità di essere rispettata.
Chi ha invece conosciuto in profondità questa popolazione è rimasto affascinato dalla profonda umanità e cultura di questa etnia, una cultura umana che merità di essere rispettata.
L'occasione per affrontare con responsabilità la questione Rom
è offerta dal Summit del 22 settembre.
E' una occasione che può vedere le istituzioni, le amministrazioni comunali protagoniste insieme alle famiglie rom ed alle loro organizzazioni.
Protagoniste di una ricostruzione.
La ricostruzione di rapporti di fiducia tra le famiglie Rom ed i cittadini italiani. Ricostruzione di case, salvaguardia del territorio e del patrimonio ambientale storico e culturale, possibilità di lavoro per i Rom e gli autoctoni. In poche parole la presenza delle famiglie Rom può essere una occasione di crescita per tutti se si saprà raccogliere questa sfida. Il continuare con le politiche di esclusione e di sgomberi non farà che approfondire un baratro di miseria e povertà.
La ricostruzione di rapporti di fiducia tra le famiglie Rom ed i cittadini italiani. Ricostruzione di case, salvaguardia del territorio e del patrimonio ambientale storico e culturale, possibilità di lavoro per i Rom e gli autoctoni. In poche parole la presenza delle famiglie Rom può essere una occasione di crescita per tutti se si saprà raccogliere questa sfida. Il continuare con le politiche di esclusione e di sgomberi non farà che approfondire un baratro di miseria e povertà.
Vogliamo condividere la Strategia per l'inclusione della
Popolazione Rom con tutte le Amministrazioni.
Opera Nomadi Toscana e le famiglie Rom stanno coraggiosamente denunciando alla Procura illecite attività che coinvolgono alcune istituzioni toscane.Le famiglie che hanno accettato recentemente il “rimpatrio assistito” in Romania come successo recentemente a Firenze, Sesto Fiorentino e Pisa sono state letteralmente ingannate ed ora alla fame
stanno studiando il modo di tornare in Italia.
I Rimpatri assistiti non risolvono nessun problema e
producono ulteriore povertà.
La pratica degli sgomberi e della deportazione chiamata "rimpatrio assistito" ha visto purtroppo l'Assessorato della Regione Toscana al Welfare Salvatore Allocca coprire e favorire operazioni di illegalità. Fondi che la stessa Regione aveva stanziato con la precisa e totale destinazione per l'integrazione sul territorio usati per cacciare le famiglie Rom dal territorio. La politica dei “rimpatri assistiti” voluti e pensati dal Ministro degli interni Roberto Maroni e successivamente dal Presidente Francesce Sarkozy sono un tentativo di negare l'attuazione della direttiva sulla libera circolazione. La direttiva CE 2004/38/CE prevede la libera circolazione degli individui sul territorio e la sua violazione costituisce una grave infrazione dell'ordinamento su cui si basa l'Unione Europea.
I Rom ed Opera Nomadi Toscana vogliono opporsi a queste pratiche illegittime ed illegali affermando con coerenza politiche di Inclusione Sociale per tutti. A questa Toscana ed ai Sindaci che sgombrano e cacciano le famiglie Rom dal loro territorio si contrappone un altra Toscana.
E' la Toscana che vuole includere e che vede nella presenza delle famiglie Rom una occasione per affrontare l'estrema marginalità nelle quali vivono come una sfida di accoglienza ed educazione al rispetto dei diritti umani. Una sfida che potrà produrre benessere e ricchezza per tutti.
educativa la sua base portante.
Una sfida che rimetta in discussione le pratiche assistenzialistiche
che non hanno portato significativi risultati.
I progetti elaborati sino ad oggi sono stati spesso e volentieri dei progetti non condivisi con le famiglie rom. Progetti destinati per questo al fallimento. Progetti calati dall'alto, decisi senza una reale partecipazione delle famiglie, progetti che sono stati spesso contro gli stessi rom. Speculazioni sono state fatte sulla pelle delle famiglie rom e delle stesse famiglie italiane. Risorse considerevole impiegate in modo contrario a quelle per le quali erano state destinate. L'Unione Europea ha composto una take force che sta indagando sull'utilizzo reali dei fondi sociali europei destinati ai Rom. Progetti che hanno avuto come unica finalità la pratica dell'assistenzialismo, quella degli sgomberi e delle deportazioni.
L' assistenzialismo svuota il protagonismo delle persone di ogni valore e riduce gli esseri umani a fruitori di servizi. Assistenzialismo tra l'altro destinato a pochi privilegiati visto che la maggioranza delle famiglie rom ne sono state escluse. Una sfida che metta la progettualità educativa al centro del pensiero. Una progettualità pensata per costruire l'autonomia e l'autodeterminazione delle famiglie e degli individui attraverso il lavoro, la scuola e soprattutto la capacità degli individui di affrancarsi dalla miseria e dalla povertà. Una progettualità che restituisca dignità agli individui e con essa il rispetto. Una progettualità che pensi alla relazione ed alla conoscenza come sapere diffuso, consapevolezza e coscienza sociale.
L'invito è ad iscriversi e partecipare al Summit.
L'invito è ad incontrarsi e conoscersi.
Insieme, Regione, Province, Comuni, Italiani, Rom ed Immigrati
possiamo affrontare la crisi morale ed economica e ricostruire il paese.
Opera Nomadi Toscana
Per info tel 3209489950
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