sabato 27 agosto 2011

Rom: Il Porrajmos - Olocausto di un Popolo mai processato a Norimberga



La Spezia

“Porrajmos”, cioè “Divoramento”.

Con questa parola, rom e sinti ricordano ciò che accadde loro fra il 1936 e il 1945 in Italia e Germania.
“Rom e sinti sono stati perseguitati dai rispettivi governi per motivi razziali, con la cattura di intere famiglie.”


Comincia illustrando il significato di questo termine che contrassegna una fase tragica per i due popoli, il racconto di Carlo Berini, coordinatore del gruppo di ricerca sul porrajmos dell’Istituto di Cultura Sinta.


“Le date principali del porrajmos sono l’8 Dicembre 1938 – narra in un’accurata ricostruzione - , quando Himmler emanò il decreto contro la ‘piaga zingara’ e l’11 Settembre 1940, quando il Capo della Polizia Bocchini firmò la circolare, diretta a tutti i prefetti del Regno d’Italia, per la destinazione di rom e sinti italiani ad appositi campi di concentramento. Oggi non ci sono ancora numeri precisi sulle perdite subite dai due popoli, e per gli storici questa è stata una pagina a lungo dimenticata. 


Dobbiamo a Giovanna Boursier e a Luca Bravi l’aver riportato alla luce quanto accaduto.”


La persecuzione italiana e tedesca hanno seguito strade differenti: “In Germania – continua Berini – la questione era problematica: i rom e i sinti si sono spostati nell’anno 1000 dalla valle dell’Indo verso l’Europa, e vista la loro origine erano più ariani dei tedeschi. Non a caso, per tutta durata del porrajmos, si è sviluppato un acceso dibattito fra Himmler da una parte e Hitler e Göring dall’altra: il primo voleva salvare i ‘puri’ e rinchiuderli in uno ‘zoo’ in Ungheria, ma prevalse l’idea di soluzione finale del Führer, con rastrellamenti che imperversarono dal 1934 al 1936. Ad avallare la tesi, le misure antropometriche condotte sui due popoli da pseudostudiosi incaricati dal regime, che sostennero come la razza ariana, nel percorso dall’India alla Germania durato quattro secoli si fosse ‘imbastardita’ con i geni slavi del nomadismo. 




Prima ci fu il progetto di sterilizzazione, poi quello dello sterminio. Nel nostro paese, gli scienziati erano prevalentemente impegnati a far risultare che la razza “italica” fosse una commistione di altre, giovane e forte.

Riguardo rom e sinti, la tesi degli ‘studiosi’ era che la migrazione verso il paese, avesse indotto un forte mutamento psichico, che li aveva portati ad essere ladri, truffatori assassini e altro, fattore diventato poi un gene ereditario.”


Oggi in Slovacchia viene di nuovo proposta la sterilizzazione:

http://www.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-b01b6bde-68fc-4ff3-8e2c-fd43831afb07.html

L'Olocausto Rom non è mai finito e continua in tutta l'Europa
 Vogliamo un Tribunale Internazionale che processi i crimini contro la Popolazione Rom

STOP PORRAJMOS



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