di Marco Squicciarini
Roma, 24 agosto 2011.
Dopo la storia a lieto fine della piccola Irina nata cieca in Russia, che poi ha riacquistato la vista grazie al viaggio umanitario che abbiamo organizzato, molte famiglie chiedono aiuto per i bambini da paesi che non hanno nulla. “Quando Roberto Malini circa due mesi fa mi chiamò alle undici di sera mentre stavo per addormentarmi avevo subito capito che si trattava di un problema grave. Era così.
Ma non si arrendono. Chiamano Roberto Malini di EveryOne e chiedono aiuto. Lui si rivolge a me come per la scorsa volta, perchè sa che qui abbiamo una squadra regionale non indifferente. Un'altra storia di povertà, di dolore, di genitori che scoprono che il piccolo ha solo un mese di vita perchè affetto da un morbo gravissimo con compromissione del midollo.Il piccolo viene messo sul primo aereo dopo tre settimane perchè non avevano la tessera sanitaria del loro paese (che qui serve per il ricovero).
Io trovo al Bambin Gesù il riferimento per questa rara malattia tramite un uomo meraviglioso dal nome Michele Salata (valido medico pediatra del PS del Bambin Gesù, eroe nel mondo, che ho avuto il piacere di incontrare ad Haiti nel 2010 in una missione umanitaria). Michele mi mette in contatto con il primario che poi l'ha preso in carico.
Tradotto in parole povere o paga 120mila euro più le spese di cure successive o... muore. Ma ecco il primo grosso problema: non ha la tessera sanitaria della regione Lazio e quindi non puo' fare la richiesta nella banca dati mondiale del midollo.Non appena ottenuta - grazie all'impegno di alcuni difensori dei diritti umani, fra i quali va citato Marcello Zuinisi, che ha consentito di vincere una difficile lotta contro il tempo - parte e arriva a Roma.
Iniziamo subito a capire come fare ad avere la tessera. Il papà o la mamma devono avere un lavoro, ma non solo non c'è per gli italiani ma i genitori di Daniel non parlano neppure una parola di italiano tanto che Annamaria Pulzetti ha dovuto trovare una interprete che ogni volta traduce tutto. Annamaria Pulzetti, Giovanni Kheraui subito in moto per trovare un alloggio (incredibile Annamaria!) e curare la logistica (straordinario Giovanni). Io non so come ha fatto giovanni Kheraui ma oggi è accaduto un miracolo: tessera con codice fiscale e tessera sanitaria per tutta la famiglia.
Un diritto sacrosanto: quello alla vita. Questo diritto era stato messo in periocolo da ostacoli, imprevisti e burocrazia, ma probabilmente lassù qualcuno vede, ama e provvede. Oggi pomeriggio sarà inoltrata la richiesta e questo piccolo bambino di nome Daniel potrà avere la speranza di vivere, visto che al bambin Gesù lo hanno rimesso in sesto, almeno per ora io non so come ha fatto Giovanni ma questo bambino gli deve la vita.
Il miracolo quotidiano di chi crede ancora in un mondo fatto di persone che non girano la testa, di chi crede che la vita di un bambino lontano di un paese che neppur eè sulla cartina valga qualcosa, di chi non fa finta di nulla e si impegna per gli altri senza chiedere nulla in cambio.
I medici del Bambin Gesù hanno applaudito Giovanni increduli. Anche per loro questo è, e continua ad essere un piccolo grande miracolo dei giorni nostri in un mondo che apparentemente non si cura del prossimo.
Il mondo è pieno di tante belle persone che ogni giorno fanno cose straordinarie, ed io voglio gridarlo a a tutti.Fare, fare bene e far sapere. Questo il motto .
Oggi è una bella giornata per tutti noi, ma sopratutto per Daniel e per i genitori che dalle ore 11 continuano a piangere guardando un semplice pezzettino di plastica colorata: una tessera sanitaria regionale. Un grazie a chi ha creduto ed ha reso possibile tutto questo.
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