venerdì 7 ottobre 2011

Rom: Milano - Ancora Sgomberi - Continua la Politica anti rom

 
Rom. Miracolo a Milano

Milano 6 ottobre 2011
 
La nuova giunta non è brutale e razzista e non sgombera le famiglie Rom
 
Ma vogliamo scherzare?
 
Il sindaco è un compagno e i suoi assessori alla sicurezza e alle politiche sociali sono uomini di diritti umani, più rossi della buccia dei San Marzano!
 
No... la nuova giunta consiglia, persuade, convince i Rom ad andarsene dai luoghi non autorizzati, sussurrando loro con parole gentili che è sempre per il loro bene... perché certi postacci sono pericolosi, sporchi, degradati: inadatti ad accogliere quelle famiglie Rom con tanti bambini che stanno così a cuore al sindaco-papà, al sindaco che ha reso "gentile" la grigia Milano di prima...
 
Qui di seguito, il nuovo "miracolo a Milano" del compagno-sindaco e dei suoi "angeli":


http://www.milanox.eu/rom-che-si-autosgomberano/

La storia è questa.

A un certo punto del pomeriggio arriva un comunicato stampa dal Comune di Milano, assessorato alla Sicurezza, oggetto: “Rom. Famiglie lasciano campo abusivo sito in zona pericolosa al confine con Settimo Milanese”.

Toh! penso, fino a pochi mesi fa ci toccava il bollettino quotidiano degli sgomberi, ora il Comune ci informa che queste famiglie hanno lasciato il campo in cui vivevano perchè si sentivano in pericolo.

Leggo le prime righe del comunicato: “A causa della pericolosità del luogo questa mattina i cittadini rom, che dal mese di luglio vivevano in un campo abusivo in via Gaetano Airaghi, hanno lasciato le loro baracche”. Eh si, il vento è cambiato.

Continuo a leggere: “Le famiglie sono state convinte ad allontanarsi dal quel campo non autorizzato – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza e Polizia locale Marco – perché si trovava a ridosso della tangenziale in una zona pericolosa”. Ah. Sono state convinte.

Da chi? “I vigili, accompagnati dal Comandante Tullio Mastrangelo, questa mattina si sono presentati insieme agli operatori sociali del Comune e hanno spiegato alle famiglie i motivi per i quali non potevano più continuare a stare lì”. Ah ok, capito, sono state sgomberate.

Almeno così si definivano fino a pochi mesi fa queste operazioni. E non di qualche famiglia, come sembrava dall’oggetto, ma 133 persone.

Ancora il comunicato: “Il campo di via Airaghi, al confine con il Comune di Settimo milanese, era costituito da 52 baracche, dove vivevano 41 famiglie, per un totale di 133 persone, di cui 48 minori. La società Serravalle proprietaria dell’area, sta procedendo alla pulizia e messa in sicurezza dell’area”. Alle persone sgomberate il Comune ha offerto più o meno le cose che offriva la Moioli quando era nei giorni di grazia: “sistemazione provvisoria nei centri di accoglienza” ma dividendo donne e uomini: i maschi da una parte, le femmine e i bimbi dall’altra.

“Al momento però le famiglie hanno preferito abbandonare il campo senza accettare la nostra proposta” scrive ancora Granelli. E magari se ne sono andate senza neanche ringraziare.

Quell’area sicuramente era pericolosa e lo sgombero è stato pensato a “fin di bene”. Ma il risultato è lo stesso del suo predecessore De Corato, che però almeno chiamava le cose col loro nome e non usava giri di parole finto buonisti per raccontarle. O forse nel favoloso mondo di Pisapie gli sgomberi sono “gentili” e le famiglie “lasciano” le loro baracche?


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