venerdì 7 ottobre 2011
Rom: La cultura di un Popolo - Musica Arte Pittura Letteratura e Giustizia
Nella foto, "Liebespaar", dipinto di Otto Mueller
La cultura del popolo Rom
di Roberto Malini
Milano, 6 ottobre 2011.
L'amica Elena commenta sul mio Facebook un mio intervento che sottolinea come la discriminazione e la repressione della comunità Rom non sia cambiata, a Milano, neanche dopo l'avvento del sindaco Pisapia e della sua giunta di "sinistra".
"Poveri esseri umani," scrive Elena, "non interessano a nessuno, né a destra né a sinistra; sono poveri, ignoranti, sporchi, e non portano voti... ma sono esseri umani, forse più 'umani' di tanti di noi".
Sono d'accordo con Elena sulle tragiche condizioni di vita cui i Rom sono relegati a causa della discriminazione e della persecuzione istituzionale. I Rom e i Sinti sono poveri, è vero. Ed emarginati.
Ma non sono ignoranti.
Pochi conoscono la millenaria cultura - quasi sempre tramandata oralmente - di questi popoli.
Pochi conoscono il Kris Romani, il sistema giuridico Rom, che i giuristi britannici definiscono come "il sistema più avanzato e giusto che l'umanità abbia mai realizzato".
In Romania si chiama "Judecata" e sono stato uno dei pochi "gagé" ammessi ad assistere a uno di questi "processi".
E' qualcosa di straordinario, sotto l'aspetto civile.
Non tutti conoscono la musica Rom, che ha ispirato Bach, Mozart, Ciajkovskij, Rossini e tanti altri maestri.
E che dire della pittura Rom? Otto Mueller raggiunse una sintesi semantica e cromatica del corpo umano come nessun artista fece mai.
E la "nostra" Rebecca Covaciu è capace di creare opere d'arte formidabili, che appartengono alla più alta e nobile arte contemporanea.
I Rom hanno anche creato una forma letteraria - che ho imparato da alcuni dei loro anziani - assolutamente originale: lo "Sfato", parabola che può essere ascoltata o letta a più livelli.
No: la cultura e l'arte dei Rom e dei Sinti non sono "povere"!
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