AFFERMARE IL DIRITTO ALLA VITA NELL'UNIONE EUROPEA
PER TUTTI I BAMBINI ROM
Roma 19 luglio 2012
Al Presidente della Commissione Europea Manuel Josè Barroso
Alla Commissione
Europea Giustizia - CHAP 04005(2010)
Al Consiglio
d’Europa
All’ONU – CERD
Comitato per l’eliminazioni delle discriminazioni razziali
All’ECRI –
Commissione Europea contro il Razziamo e l’Intolleranza
Alla Procura
della Repubblica – Direzione Investigativa Antimafia
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Al Presidente del Senato Renato Schifani
Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
Al Presidente del Consiglio Mario Monti - Al Consiglio
dei Ministri
All’ UNAR –
Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Josè Manuel Barroso - Presidente della Commissione Europea
RICHIESTA APERTURA INDAGINE CONTRO STATO
ITALIANO PER VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA SULLA NON DISCRIMINAZIONE
Il CONSIGLIO
DEI MINISTRI VUOLE IMPEDIRE L’INCLUSIONE DELLA POPOLAZIONE ROM – PRIMA
MINORANZA ETNICA DELL’UNIONE EUROPEA VIOLANDO LA DIRETTIVA 2000/43/CE
Mario Monti - Presidente del Consiglio dei Ministri - Italia
La
Presidenza del
Consiglio dei Ministri nella persona del Prof. Mario Monti con decreto legge
del 6 luglio 2012 detto spending review ha messo in serio pericolo la vita e
l’esistenza dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. L’Unar
è stato istituito in attuazione della direttiva 2000/43/CE attuata in Italia
con il decreto legislativo 9 luglio
2003,
n. 215.
L’UNAR è il Punto di Contatto Nazionale che il Consiglio dei
Ministri ha indicato alla Commissione
Europea per l’attuazione della Strategia di Inclusione per Rom, SInti e
Camminanti varata il 24 febbraio 2012 in
adempimento all’Accordo Quadro n. 173
sottoscritto dai 27 Capi di Stato e di Governo dei 27 Stati membri il 5 aprile
2011. La cancellazione fattuale dell’Unar pone lo Stato Italiano in una
situazione di grave inadempimento delle
direttive europee sulla non discriminazione.
Lo Stato Italiano è obbligato alla corretta applicazione delle direttive europee.
Lo Stato Italiano è obbligato alla corretta applicazione delle direttive europee.
Il caso è attualmente in discussione c/o il Parlamento Italiano
Parlamento Italiano - Camera dei Deputati di Montecitorio
Il 17 luglio 2012
alla Camera dei Deputati
della Repubblica è stato sottoposto un “question
time” sullo smantellamento Unar. Presentato da ITALIA dei VALORI.
(Protocollo n. (3-02401) DONADI, MURA, EVANGELISTI, BORGHESI, PALAGIANO e
ZAZZERA. —
Al Ministro del Lavoro e
delle Politiche Sociali. — Per sapere – premesso che:
In attuazione della
direttiva 2000/43/CE dell'Unione
europea, l'articolo 39 ha previsto l'istituzione di un «Ufficio di controllo e
di garanzia della parità di trattamento e dell'operatività degli strumenti di
garanzia, diretto da un responsabile nominato dal Presidente del Consiglio dei
Ministri o da un Ministro da lui delegato, che svolga attività di promozione
della parità e di rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o
sull'origine etnica, in particolare attraverso (...) l'assistenza indipendente
alle persone lese dalle discriminazioni nei procedimenti giurisdizionali o
amministrativi intrapresi; lo svolgimento di inchieste indipendenti in materia
di discriminazione, nel rispetto delle prerogative e delle funzioni
dell'autorità giudiziaria»;
In attuazione della delega,
il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, ha previsto, all'articolo 7, rubricato «Ufficio per il
contrasto delle
discriminazioni», l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri –
Dipartimento per le pari opportunità di un ufficio per la promozione della parità
di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine
etnica (Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali);
Il percorso di
rafforzamento dell'autonomia e dell'indipendenza di fatto dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
è stato di recente riconosciuto anche nel rapporto della Commissione Europea
contro il Razzismo e l'Intolleranza (Ecri)
del Consiglio d'Europa, il quale ha sottolineato come il direttore dell'Ufficio
nazionale antidiscriminazioni razziali abbia «innalzato il livello di autonomia
e imparzialità che dovrebbe caratterizzare l'ufficio e che, in pratica, l'Unar antidiscriminazioni razziali è stato capace di censurare misure
discriminatorie adottate in ambito nazionale e di farle annullare»; in
questi anni l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ha assicurato
un'importante attività di presidio istituzionale a tutela dei diritti
fondamentali delle persone oggetto di discriminazioni razziali, conseguendo
riconosciuti e importanti risultati;
In particolare, per quanto
concerne il monitoraggio dei fenomeni di discriminazione, il Contact Center dell'Ufficio
Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, sulla base della riorganizzazione del
servizio avviata dal 2010,
ha conseguito nell'ultimo biennio un efficace ed
esponenziale aumento dell'emersione dei fenomeni, perlopiù sommersi, di
discriminazione;
In base alla direttiva generale per l'azione amministrativa
del Dipartimento per le pari opportunità emanata dal Ministro interrogato il 31
maggio 2012, l'Ufficio
nazionale antidiscriminazioni razziali deve obbligatoriamente conseguire:
-entro il 31 dicembre 2012, una serie di
imprescindibili obiettivi, quali: la predisposizione dello schema del primo piano di azione nazionale contro il
razzismo e la xenofobia da sottoporre all'approvazione del Consiglio dei
Ministri entro il 31 dicembre 2012
-il monitoraggio dello stato di avanzamento della strategia di inclusione
dei rom varata il 24 febbraio 2012 dal Governo italiano e di cui l'Ufficio
nazionale antidiscriminazioni razziali è punto di contatto nazionale
-la definizione e l'attuazione del piano di azione per la lotta alle
discriminazioni delle persone lgbt da realizzarsi nell'ambito dell'accordo
già sottoscritto il 16 febbraio 2012 dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni
Razziali con il Consiglio d'Europa
Per converso, si è appreso, invece, che l'organico dell'Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali, già oggi ridotto al 50 per cento di quanto
previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11 dicembre
2003, tra luglio e ottobre 2012 verrà
quasi azzerato, riducendosi da 13 a 4 unità, in virtù di una
circolare emanata nel maggio 2012 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
e avente a oggetto la restituzione alle amministrazioni di appartenenza dei
cosiddetti dipendenti pubblici «fuori comparto», disperdendo così competenze di
estrema e peculiare professionalità formate da anni di operatività sul tema del
razzismo e delle discriminazioni, assolutamente non fungibili;
Inoltre, il compito del direttore dell'Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali verrà a scadenza il 22 luglio 2012 e, secondo
quanto testualmente e pubblicamente dichiarato l'11 luglio 2012 dal Ministro
interrogato, nel corso della presentazione dell'indagine Istat
sull'immigrazione, pur essendo già stato «riconfermato» nell'incarico fino alla
scadenza del Governo, dovrà obbligatoriamente essere sostituito con un
dirigente interno, esclusivamente a causa della cosiddetta spending review
Risulterebbe agli interroganti che lo stesso Ministro
abbia convocato e ricevuto il direttore dell'Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali, per comunicargli la sua intenzione di proporne il
rinnovo fino alla scadenza del mandato dell'attuale Governo, solo il 15 giugno
2012, ovverosia dopo che si era tenuta la riunione del Consiglio dei Ministri
che aveva già formalizzato il taglio del 20 per cento dei dirigenti di Palazzo
Chigi. Il comma 20 dell'articolo 2 95, vieta espressamente il rinnovo del decreto-legge 6 luglio 2012,
n. dei soli incarichi dirigenziali conferiti ai sensi del comma 5-bis 165 del
2001 e non di quelli dell'articolo
19 del decreto legislativo n. di cui al comma 6, tra cui rientra appunto
l'incarico a suo tempo conferito al dottor Monnanni.
Non vi è,
pertanto, alcuna norma che impedisce la proroga dell'incarico all'attuale
direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, perlomeno fino alla scadenza del Governo attuale. Inoltre,
la sostituzione dell'attuale direttore con un dirigente interno, soggetto in
via permanente ed esclusiva al vincolo gerarchico di dipendenza rispetto alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarebbe incompatibile con quanto
stabilito dalla direttiva 215 del 2003
La mancata applicazione della direttiva 2000/43/CE e del decreto legislativo n. 9 luglio 2003, n. 215, la necessaria
continuità della direzione e lo smantellamento della struttura dell'Ufficio
Nazionale Antidiscriminazioni Razziali non
consentiranno di assicurare il puntuale adempimento degli impegni assunti
dall'attuale Governo davanti alle Nazioni Unite il 5 marzo 2012 in sede di discussione del rapporto sull'attuazione
della Convenzione internazionale sulle discriminazioni razziali (Cerd),
in merito alla predisposizione del primo piano di azione nazionale contro il
razzismo che il Governo deve varare entro dicembre 2012 e all'attuazione della
strategia di inclusione dei rom e sinti prevista dalla comunicazione 173/2011
della Commissione europea, compiti e funzioni in entrambi i casi appunto
attribuiti all'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali;
Nils Muiznieks - Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa
Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils
Muiznieks, il 6 luglio 2012, al termine della sua visita in Italia, ha
dichiarato alla stampa che l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali non
rischia una semplice riduzione del personale, ma drastici tagli, che
compromettono la realizzazione degli adempimenti internazionali assunti dal
Governo italiano –:
Se e come
intenda assicurare l'attuazione degli adempimenti
internazionali assunti dal Governo italiano o derivanti dall'appartenenza dell'Italia
all'Unione europea, garantendo la prosecuzione della continuità gestionale
dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, mediante la proroga
dell'incarico al direttore, dottor Monnanni, fino alla scadenza dell'attuale
Governo, non vietata da alcuna norma ed il mantenimento del personale
attualmente in servizio presso l'ufficio, già oggi ridotto al 50 per cento di
quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11
dicembre 2003. (3-02401) (17 luglio 2012)
Giorgio Napolitano - Il Presidente della Repubblica Italiana ha firmato,
davanti alla Commissione Europea, il 5 aprile 2011 l'accordo Quadro 173
per l'inclusione della Popolazione Rom in Italia
davanti alla Commissione Europea, il 5 aprile 2011 l'accordo Quadro 173
per l'inclusione della Popolazione Rom in Italia
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Giarda
ha risposto in modo assai deludente all'Idv che con l'on Zazzera chiedeva al
governo con il “question time” di oggi il motivo della rimozione del direttore
della struttura e del taglio del personale addetto al servizio. Il Ministro Giarda ha riferito che i taglio
all'UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali è pensato per aumentare l'efficienza del
servizio
In serata L’On Pierfelice Zazzera ha commentato la risposta del ministro Giarda
“Il governo è accecato dalla furia di tagliare
tutto, anche gli enti che funzionano. Infatti con la Spending Review ha
deciso di azzerare l’UNAR, L’Ufficio Nazionale Antidiscrimazioni e Razzismo
della Presidenza del Consiglio, un taglio di fatto sui diritti e sulla lotta al
razzismo. L’Italia continua ad essere un paese che discrimina gli immigrati, le
donne, i disabili e gli omosessuali. L’UNAR rappresentava un piccolo fiore
all’occhiello per l’azione in questi anni a difesa delle vittime del razzismo e
delle discriminazioni, impegno riconosciuto da enti internazionali come l’ONU e
la Commissione
Europea.
Questi tagli dissennati fanno uscire l’Italia
dall’Europa dei diritti e indebolisce
un ente importante, che invece secondo i richiami della Comunità Europea
avrebbe bisogno di essere rafforzato nella sua indipendenza e autonomia di
gestione. Questo taglio peraltro non fa risparmiare un bel niente, mentre
restano ancora intatti privilegi e sprechi. Insomma questo è un governo che
opera sempre più per l’Europa delle banche e sempre meno per l’Europa dei
diritti”. E quanto ha dichiarato l’on. Pierfelice Zazzera vicepresidente della
Commissione Cultura rispondendo al governo durante il Question Time circa il
depotenziamento dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione e Razzismo.
Unar ha pubblicato l’ultimo rapporto sulle discriminazioni razziali in Italia: crescono le discriminazioni. Mille casi in sei mesi
Gli atteggiamenti razzisti
in Italia non diminuiscono. Dall'inizio
dell'anno a oggi l'Unar, Ufficio per la promozione della parità
di trattamento e la rimozione delle discriminazioni della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, ha gestito 1001
istruttorie su eventi a sfondo discriminatorio e registrato oltre 16mila
contatti, con un aumento rispettivamente del 90% e del 60%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo ha reso noto il direttore
dell'ufficio, Massimiliano Monnanni,
che venerdì, 20 luglio, lascerà il suo incarico a seguito degli effetti della
spending review del Governo?
Nel periodo in esame sono praticamente raddoppiati i testimoni di atti di razzismo e discriminazione, con un dato che passa dal 19,5% del 2011 al 40% del 2012. Il principale ambito in cui le discriminazioni si verificano risulta ancora una volta quello lavorativo, con il 38,3% rispetto al 19,6% del 2011. Seguono il settore della vita pubblica con il 14,1% (16,7% nel 2011), i mass media con l'11%, in netto calo rispetto al 22,6% del 2011, e l'erogazione dei servizi da enti pubblici, che dopo il picco raggiunto nel 2010 con il 15,9% scende ulteriormente dal 10,9 del 2011 al 10,3%.
La percentuale di istruttorie concernenti altre discriminazioni, già salita dal 7,8% all'11,2% tra il 2010 e il 2011, supera il 40%. In aumento risultano in particolare le discriminazioni connesse all'età (24%) quasi sempre collegate all'ambito del lavoro e quelle attinenti all'orientamento sessuale e all'identità di genere (8,5% rispetto al 3,6%), mentre quelle nei confronti dei disabili si attestano al 5,6% (rispetto al 3%). Il principale canale di ricezione delle segnalazioni che pervengono all'Unar si conferma il web (www.unar.it) con ben il 44,1% rispetto al 27,9%, cui si deve aggiungere il 13,4% (17,5% nel 2011) delle e-mail pervenute all'ufficio.
Nel periodo in esame sono praticamente raddoppiati i testimoni di atti di razzismo e discriminazione, con un dato che passa dal 19,5% del 2011 al 40% del 2012. Il principale ambito in cui le discriminazioni si verificano risulta ancora una volta quello lavorativo, con il 38,3% rispetto al 19,6% del 2011. Seguono il settore della vita pubblica con il 14,1% (16,7% nel 2011), i mass media con l'11%, in netto calo rispetto al 22,6% del 2011, e l'erogazione dei servizi da enti pubblici, che dopo il picco raggiunto nel 2010 con il 15,9% scende ulteriormente dal 10,9 del 2011 al 10,3%.
Marce del Neo Nazismo a Milano - aprile 2012
La percentuale di istruttorie concernenti altre discriminazioni, già salita dal 7,8% all'11,2% tra il 2010 e il 2011, supera il 40%. In aumento risultano in particolare le discriminazioni connesse all'età (24%) quasi sempre collegate all'ambito del lavoro e quelle attinenti all'orientamento sessuale e all'identità di genere (8,5% rispetto al 3,6%), mentre quelle nei confronti dei disabili si attestano al 5,6% (rispetto al 3%). Il principale canale di ricezione delle segnalazioni che pervengono all'Unar si conferma il web (www.unar.it) con ben il 44,1% rispetto al 27,9%, cui si deve aggiungere il 13,4% (17,5% nel 2011) delle e-mail pervenute all'ufficio.
Il 15 febbraio 2012 il Presidente del
Consiglio Mario Monti, il Ministro
degli Interni Anna Maria Cancellieri,
le Prefetture Roma, Napoli e Milano, il Dipartimento della Protezione Civile,
difesi dall’Avvocatura generale dello Stato, hanno presentato ricorso alla
Corte Suprema di Cassazione, chiedendo l’annullamento
della sentenza del Consiglio di Stato 6055
Il 16 novembre 2011, il Consiglio di Stato, con sentenza 6050,
aveva accolto un ricorso presentato dai cittadini rom Herkules Sulejmanovic e
Azra Ramovic e dalle Associazioni della società civile “21 luglio” ed ERRC –
European Roma Rights Center decretando illegittimo il D.P.C.M. del 21 maggio
2008 “emergenza nomadi” voluto
dall’ex Presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi e dall’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni.
ex presidente Nicolas Sarkozy ed ex presidente Silvio Berlusconi
Secondo i ricorrenti
“la dichiarazione emergenza nomadi è
stato un atto di alta amministrazione”
Il decreto
“emergenza nomadi” equiparò la vita di una intera etnia, quella del popolo Rom,
ad un problema di “ordine pubblico” nominando Commissari con poteri speciali, cinque
Prefetti del Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania. Per il Popolo Rom
quel decreto significò una autentica odissea. Almeno 1500 sgomberi di
insediamenti formali ed informali si sono susseguiti in tutta Italia dal 2008
ad oggi, di cui più di 900 nelle sole città di Milano e Roma.
Il decreto
“emergenza nomadi” autorizzò i Prefetti ed i Sindaci a considerare la presenza
di cittadini di etnia Rom come un “problema di ordine pubblico”. Agli sgomberi
illegittimi ed in aperta violazione della direttiva europea 2000/43/CE sono
susseguite esplulsioni di massa di
cittadini comunitari in aperta violazione della direttiva europea
2004/38/CE.
DOSTA RACISME
BASTA RAZZISMO
Ad oggi sono
numerosi i cittadini europei di etnia Rom che devono ricorrere ai Tribunali per
chiedere l’annullamento delle espulsioni tramite i nostri avvocati. L’ultimo il
ricorso presentato dal cittadino rumeno di etnia rom Wachloswka Iulian tramite l’Avv. Gianni Mannucci (ASGI)
espulso il 5 marzo 2012 dalla Questura di Firenze su ordine del Vice
Prefetto Delegato di Firenze Rosa Milano il 18 novembre 2009.
Il 15 ottobre 2010 ci siamo rivolti alla
Commissione Europea Giustizia, alla Camera dei Deputati, al Senato della
Repubblica ed all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - UNAR
chiedendo l’apertura di indagini per discriminazioni razziali ai danni dei
cittadini europei di etnia Rom.
La
Commissione
Europea ha aperto
una indagine il 25 gennaio 2011 con protocollo CHAP 04005(2010) in relazione all’espulsione delle cittadine
europee Stefan Claudia e Stefan Cornelia. Con successiva corrispondenza del 25 febbraio, 16 marzo, 2 e 10 maggio, 14, 20, 27, 28
e 30 giugno, 1, 6 e 29 luglio, 2,10,18, 23 e 26 agosto, 2, 8 16 e 23 settembre
2011, 5 ottobre, 24 ottobre, 25 novembre, 1 dicembre,
27 dicembre 2011 e successive nel corso del 2012.
Marcello Zuinisi - legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom
ricevuto dalla Commissione Europea Giustizia il 13 aprile 2011
Il 24
febbraio 2012 il tavolo interministeriale permanente del Consiglio dei
Ministri approva la
Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti in
attuazione all’accordo quadro n. 173/2011
sottoscritto il 5 aprile 2011 dagli
Stati membri in sede di Commissione Europea.
La strategia è esplicitamente rivolta al
superamento dell’ “emergenza nomadi” ed alla implementazione di concrete prassi
di inclusione su quattro assi indicati dall’UE: casa, lavoro, scuola, sanità.
E’ lo stesso Ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero a ricordarlo il 15
maggio durante una audizione in Commissione
Diritti umani – Senato.
Il 29
marzo 2012 l’incontro in Sala della Lupa – Camera dei Deputati tra la
società civile rom, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Governo Italiano e la Vice-Presidente
della Commissione Europea Viviane
Reading. In quella occasione il Presidente della Camera richiamò l’intero
corpo dello Stato al rispetto della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione
Europea. (30.3.2010 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea)
Il 9 maggio 2012 l’intervento dell’Associazione
Nazione Rom, tramite il legale rappresentante Marcello Zuinisi alla conferenza internazionale the STATE of the UNION svoltasi a
Firenze, richiamava il Presidente del Consiglio Mario Monti ed i Sindaci a sospendere le azioni discriminatorie
verso il Popolo Rom, arrestare le deportazioni e fermare l’APARTHEID
Il 23 maggio 2012 la
Commissione Europea, attraverso il Vice Presidente della
Commissione Europea Viviane Reading, dopo
una attenta valutazione delle strategie di inclusione varate dagli Stati membri
chiama i Governi ad applicare
concretamente i piani nazionali di inclusione per la popolazione rom e
decide di chiudere l’indagine aperta nei confronti dello Stato Italiano il 25
gennaio 2011 CHAP 04005 su denuncia del 15 ottobre 2010.
la Società Civile Rom chiede il rispetto degli accordi Europei
Il 9 giugno 2012 l’Associazione
Nazione Rom ha richiesto una audizione alla Corte Suprema di Cassazione in merito al ricorso avverso del
Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e del Ministro degli Interni
Anna Maria Cancellieri alla sentenza 6050 del Consiglio di Stato del 16
novembre 2011 sulla illegittimità del decreto “emergenza nomadi” deliberato dal
Governo dell’ex Presidente dei Consiglio Silvio Berlusconi ed ex Ministro degli
Interni Roberto Maroni D.P.C.M 21 maggio 2008. L’audizione è stata richiesta
per la consegna di un Dossier sulla condizione della popolazione Rom
in Italia
Abbiamo inoltre richiesto
alla Direzione Italiana Antimafia
una indagine sui legami tra le organizzazioni criminali mafia, camorra,
indrangheta le Amministrazioni Locali ed il Governo Centrale dal 2008 ad oggi.
Nel 2008 a
Napoli è stata la camorra ad organizzare i roghi dei campi rom a Ponticelli. Da
quei fatti nacque il “piano emergenza nomadi” varato dall’ex Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi. Una indagine sul reale utilizzo dei Fondi
Sociali Europei: decine di milioni di euro destinati alle famiglie rom sono
spariti come neve al sole negli ultimi 4 anni.
Il 10 luglio 2012 il GIP -
GIUDICE per le INDAGINI PRELIMINARI di Napoli ha arrestato grazie
all’intervento dei Carabinieri 18 cittadini italiani, appartenenti a clan
camorristici, con l’accusa di aver incendiato le umili abitazioni delle
famiglie Rom il 2 dicembre 2010 per impedire ai bambini di frequentare la
scuola. L’accusa ai cittadini italiani, oltre ai reati contestati, è aggravata
dalla finalità di odio razziale.
La Nazione 18 luglio 2012
Il 16 luglio 2012 la Procura di Lucca ha aperto una indagine sulla Regione Toscana, sui Comuni di Firenze, Pisa, Viareggio, Seravezza e Versilia Storica in
relazione alle denunce presentate dall’Associazione Nazione Rom. La denuncia è
verso le DEPORTAZIONI di MASSA, gli ABUSI ISTITUZIONALI, le OMISSIONI,
le PRATICHE DISCRIMINATORIE, un VERO E PROPRIO RAZZISMO ED APARTHEID VERSO LA POPOLAZIONE ROM PRESENTE IN TOSCANA le cui
RESPONSABILITA’ sono da attribuirsi agli AMMINISTRAORI REGIONALI e LOCALI.
Matteo Renzi - Il Sindaco di Firenze è accusato di deportazioni,
aparhteid, razzismo, abusi istituzionali, omissioni, gravi illeciti istituzionali
aparhteid, razzismo, abusi istituzionali, omissioni, gravi illeciti istituzionali
Con la presente chiediamo
Alla Commissione Europea di ri-aprire
una indagine sullo Stato Italiano per violazione delle direttive europee
2000/43/CE e 2004/38/CE adoprandosi per esercitare tutte le pressioni
possibili sul Governo ed il Presidente del Consiglio Mario Monti ad applicare
concretamente la Strategia
di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti in rispetto dell’Accordo Quadro n.
173 del 5 aprile 2011.
All’Onu – Cerd, al Consiglio d’Europa, all’ECRI Commissione Europea contro il
Razzismo e l’Intolleranza di attuare
tutte le pressioni diplomatiche necessarie verso il Governo italiano ed il
Presidente del Consiglio dei Ministri perché vengano rispettati i DIRITTI UMANI e mantenuti gli impegni
sottoscritti in ambito Europeo ed Internazionale
21 settembre 2011 - Summit di Strasburgo sulla "questione Rom"
Consiglio d'Europa - l'Associazione Nazione Rom ha rappresentato la
componente più povera ed emarginata della popolazione Rom in Italia
Consiglio d'Europa - l'Associazione Nazione Rom ha rappresentato la
componente più povera ed emarginata della popolazione Rom in Italia
Al Consiglio dei Ministri di varare urgentemente un Decreto Legge
che ristrutturi UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali rendendo piena autonomia ed indipendenza
come specificato dalla direttiva UE 2000/43/CE, sottraendo l’ufficio dalla spending
review e garantendo economicamente la piena ed efficace esistenza dello stesso
e il pieno ed effettivo organico necessario al 100%. Il motivo della richiesta
è argomentato dalla necessità di applicare concretamente la Strategia di Inclusione
per Rom, Sinti e Camminanti di cui UNAR è Punto di Contatto Nazionale.
Alla Procura della Repubblica ed alla Direzione Italiana Antimafia di approfondire l’
indagine sui legami tra le organizzazioni criminali mafia, camorra, indrangheta
le Amministrazioni Locali ed il Governo Centrale dal 2008 ad oggi.
All’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed al
Direttore Generale Massimiliano Monanni di
aprire una indagine sul comportamento
ostativo alla piena applicazione della Strategia di Inclusione per Rom,
Sinti e Cammimanti da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario
Monti e del Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri.
ASSOCIAZIONE NAZIONE ROM
Via Ricortola 166, Marina di Massa
(Ms)
e-mail nazione.rom@gmail.com
tel +39 3209489950 +39 3281962409
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