martedì 28 giugno 2011

Il Consiglio Europeo vara un piano per l'integrazione dei Rom

di Gruppo EveryOne

Milano, 28 giugno 2011.


I dossier presentati dal Gruppo EveryOne, da Opera Nomadi Toscana, dall'Associazione 21 luglio, dal Coordinamento Nazionale Antirazzista e altre ong sono stati esaminati e dibattuti in sede di Consiglio dell'Unione europea insieme ai rapporti provenienti dalle altre nazioni dell'Ue. Prove, testimonianze, relazioni, fotografie, rassegne stampa attestanti le fasi di una lunga persecuzione hanno convinto i consiglieri riguardo alla gravità delle misure discriminatorie e repressive riservate a Rom e Sinti da istituzioni e autorità, misure sostenute - nel nostro paese - dai media che, salvo rare eccezioni, non hanno risparmiato campagne mirate a diffondere ostilità e pregiudizi contro questi popoli. Il Consiglio Europeo ha finalmente adottato il documento programmatico elaborato recentemente dalla Commissione Europea, rendendo effettivo un piano di contrasto alla persecuzione della più importante minoranza etnica presente sul territorio dell’UE.

Gli Stati membri sono ora chiamati ad attuare piani nazionali che affrontino quattro punti chiave: istruzione, occupazione, salute e abitazione. I piani nazionali dovranno essere presentati entro la fine del 2011 e saranno valutati dalla Commissione Europea nella primavera 2012.

Viviane Reding, vicepresidente della Commissione Europa e commissaria per la Giustizia, ha manifestato soddisfazione per il varo del progetto, definendolo "un enorme passo avanti per i milioni di Rom che vivono in Europa, un segnale forte rivolto a tutti gli stati Ue sull'incompatibilità fra la discriminazione dei Rom e Sinti, i nostri valori sociali e il nostro modello economico".

La Reding ha riassunto gli obiettivi del piano come "una sfida che i governi dovranno ora dimostrare di saper vincere, trasformando le parole in azioni". Il commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, László Andor, chiede ai governi "programmi nazionali ambiziosi e realistici, di fronte a una situazione che è progressivamente peggiorata negli ultimi anni e richiede adesso un effettivo  cambiamento di scenario. I rappresentanti dei Rom potranno svolgere un ruolo decisivo nel garantire che le strategie di integrazione di tali popolazioni siano adeguate ed efficacemente attuate, svolgendo un’attività di controllo per assicurare che le strategie nazionali siano effettivamente poste in atto e che i fondi destinati all’integrazione dei Rom arrivino realmente ai beneficiari".

Da parte nostra, non è la prima volta che assistiamo al lancio di un programma contro la persecuzione dei Rom e Sinti, ma anche in questo caso ci sembra che manchino idee e progetti, che gli inviti a nazioni che si sono distinte per una discriminazione senza scrupoli siano troppo accondiscendenti, che i promotori del piano non abbiano alcuna conoscenza della situazione in cui si trovano i "rappresentanti dei Rom", regolarmente esclusi dalle riunioni in cui vengono destinati i fondi per l'integrazione, salvo poi ricevere intimidazioni o persecuzione giudiziaria quando denunciano sprechi e ruberie da parte di politici e organizzazioni umanitarie gradite ai rappresentanti istituzionali e alle autorità, ovvero agli autori della persecuzione etnica.

Riteniamo dunque lodevole il progetto varato dal Consiglio, ma non notiamo nelle basi su cui è stato creato possibili argini al razzismo, alla corruzione, alle speculazioni. L'evidente mancanza di veri strumenti di monitoraggio e controllo del piano - funzioni che il Consiglio affida... alle vittime stesse della persecuzione, che non dispongono di alcuno strumento per svolgere tali funzioni - induce purtroppo a prevedere il solito impiego di risorse umanitarie per reprimere, sgomberare ed espellere piuttosto che sostenere, impiegare, scolarizzare e accogliere. Intanto, nel leggere il testo del programma, che promette un flusso di ingenti fondi, qualcuno di certo si sta fregando le mani...

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