giovedì 23 giugno 2011

Fermiamo il pogrom anti Rom - Affermiamo l'Essenza Umana‏



23 giugno 2011

Si è appena concluso con risultato fallimentare il tentativo di incontro tra una delegazione dei Rom della Provincia di Firenze e la Caritas Onlus di Firenze.

Opera Nomadi Toscana organizzazione dell'autodeterminazione dei Rom nella Regione Toscana sta cercando da tempo di poter incontrare il Direttore della Caritas Alessandro Martini titolare dei fondi istituiti dalla Regione Toscana che con delibera pubblicata sul Bollettino Regionale n. 18 del 4 maggio 2011 istituisce un fondo di 400.000 euro destinato ai Rom in grave stato di marginalità.

L'emergenza Rom esplode a Firenze e Sesto quando il Sindaco Gianni Gianassi in concerto con la Questura di Firenze decide di abbattere il Campo Rom abusivo dell'Ex-Osmatex il 16 gennaio 2010. Le due città si risvegliano con le Politiche di Emarginazione sociale, esclusione, tentativo di eliminare la presenza dei Rom con l'uso della forza. E' pieno inverno e nessuna Istituzione offre un aiuto concreto ad una
comunità umana la cui unica colpa è quella di essere estremamente poveri.

I 185 Rom trovano rifugio nel Campo di Quaracchi, altri nel Centro di Firenze, altri ancora a Scandicci. In questi 18 mesi la resistenza umana di questi cittadini europei assume connotati eroici. I Rom sopravvivono a due incendi dolosi (29 e 31 dicembre 2011), ricevono decine di espulsioni
firmate dal Capo Gabinetto della Prefettura di Firenze dott. Massidda, sopravvivono alle malattie infettive come la tubercolosi, alla fame, alla  mancanza di acqua, di servizi igienici, di un posto dove scaldarsi in pieno inverno. Sopravvivono a cinque operazioni della Questura, alle denunce  della Digos per occupazioni di terreni, agli articoli razzisti comparsi su vari quotidiani locali, a chi incita all'odio razziale, a chi li vuole trafficanti di droga,  di prostituzione, di violenze sui bambini. I Rom sopravvivono a tutti i tentativi che il Potere Politico Razzista li vuole dipingere come il male.

I Rom sopravvivono perchè hanno un motivo per farlo. Come le comunità ebraiche nel ghetto di Varsavia i Rom sopravvivono perchè la solidarietà,  l'aiutarsi uno con l'altro, il prendersi cura di tutti, il non escludere nessuno, l'assistere i malati negli ospedali, crescere i bambini con amore e serenità sono la ragione di vita per la Comunità Rom di Firenze e Sesto.

In una situazione di vita che nessun autoctono sarebbe in grado di sopportare per due giorni i Rom sopravvivono per due anni, cercano lavoro, iscrivono i bambini a scuola, raccolgono il ferro, fanno raccolta differenziata, si inventano i modi per restare vivi anche umiliandosi con gli Italiani nel chiedere le elemosina. L'importante è che i bambini abbiano di che mangiare ogni giorno. A volte, spesso, si va a letto con la fame ma una energia inesauribile permette a questa comunità di continuare a sperare.

Opera Nomadi Toscana diviene nel tempo organizzazione dei Rom, autorganizzazione dei Rom. Supporto sanitario, giuridico, sociale, psicologico, economico. Il lavoro di Opera Nomadi Toscana non si limita a difendere i diritti. Il nostro lavoro è affermare i Diritti Umani.
Gli incontri e la solidarietà ricevuta dalla Commissione Europea Giustizia Diritti Umani e Cittadinanza di Bruxelles, dai Commissari del Consiglio d'Europa, le lettere di vicinanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sono motivo di orgoglio e dignità per tutta Opera Nomadi Toscana.

Il 16 giugno il Campo Rom di Quaracchi viene spazzato via. Il tentativo è quello di deportare l'intera Comunità Rom in Romania. Le Famiglie vengono ricattate.
Il tentativo ed il Progetto di esclusione sociale messo in atto dall'Assessore Allocca, Gianni Gianassi, Matteo Renzi ed il Direttore della Caritas Alessandro Martini non riesce in pieno. I Rom continuano a lottare, rivendicano di essere cittadini Europei, rivendicano l'essere portatori sani di cittadinanza attiva. Si oppongono al tentativo di Pogrom.

La Polizia continua incessantemente nei giorni seguenti a strappare le coperte, le tende i materassi alle famiglie Rom. Non si ferma di fronte ai neonati, alle donne incinta. Le azioni di sicurezza pubblica ricordano i periodi più neri del Fascismo e del Nazismo. I Pogrom sono politiche del Fascismo e del Nazismo.

I Rom di Firenze e Sesto, nipoti del milione e mezzo di Rom sterminati dal Nazismo nei Campi di Concentramento durante la seconda Guerra Mondiale sanno come affrontare le persecuzioni razziali. I Rom rimangono uniti e nulla potrà mai spezzare questo legame umano.
La difesa della vita affronta e cerca di non soccombere alla morte ma a volte si muore.
Il 31 gennaio 2011 il nostro amico, fratello socio ed attivista dei diritti umani Ion Grancea Human Right Difender si arrende alla Polmonite e decede a Careggi. L'intera comunità Rom si stringe intorno al fratello Lucian e continua nei mesi successivi a ricordarlo, rispettarlo, volergli bene anche se non c'è più.

I Valori umani praticati dai Rom sono un antidoto all'individualismo sfrenato, alla violenza, all'ipocrisia di molti autoctoni. Sono i Valori dell'essere umano, i valori che ci fanno riconoscere l'altro come un nostro simile, i valori più importanti, l'essenza umana.

Chiediamo alla Caritas, al Direttore Martini, al Sindaco di Sesto Gianni Gianassi, al Sindaco di Firenze Matteo Renzi, all'Assessore al Welfare della Regione Toscana  Salvatore Allocca, al Questore di Firenze, al Comandante di Vigili Urbani di sospendere immediatamente le politiche di securitate.

Chiediamo che i fondi istituiti (400.000) vengano spesi per aiutare le famiglie Rom ad uscire dall'estrema indigenza economica ed avviare quelle politiche abitative  e lavorative che la Toscana di Enrico Rossi e l'Italia del Presidente Giorgio Napolitano meritano. Quelle politiche sociali che i Rom meritano.
Sarebbe un iniziale riconoscimento del Porrajmos (Olocausto Rom) che ha ridotto nella povertà più assoluta la Popolazione Rom in tutta l'Europa.

L'Italia è stata complice del Nazismo per molti anni. E' ora di assumersi delle responsabilità storiche, sociali e politiche. Bisogna smettere di usare i Rom come capro  espiatorio della crisi. La crisi è responsabilità di chi Governa il Paese e le città e non certo di piccoli bambini che con le loro famiglie chiedono solo di vivere in pace. Con umiltà e consapevolezza possiamo stringere amicizia e pace con la principale minoranza etnica dell'Unione Europea: la Nazione Rom.


                       Opera Nomadi Toscana

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