Ciungo Mihai e Stefan Nicuser, padri Rom abbracciano i propri bambini
Firenze
28 aprile 2012
Rom
“Genti Libere”: una vittoria dei diritti umani
Oggi è
una giornata storica per la popolazione Rom in Italia.
Il
Tribunale di Pesaro ha archiviato il processo ai co-presidenti
di EveryOne Roberto Malini e Dario Picciau accusati dalla Questura di
Pesaro di interruzione di pubblico servizio. I difensori dei diritti
umani, amici e profondi sostenitori della popolazione Rom avevano affiancato pacificamente (nel 2008) alcuni attivisti
rom rumeni durante un controllo di documenti, assicurando attraverso
la propria testimonianza le forze dell'ordine sulla identità dei
fermati. Accusati dalla Procura e multati in prima istanza sono stati
ritenuti innocenti dal Tribunale perchè il fatto non costituisce
reato.
Il
Tribunale di Firenze, con sentenza emessa dal Giudice dott.
Frangini ha rimesso in libertà quattro padri di famiglia di etnia
Rom arrestati ieri pomeriggio dai Carabinieri di Firenze con accuse
di danneggiamenti e violazione della proprietà privata.
Nel
pomeriggo del 27 aprile a Firenze in Via Pistoiese 321 i padri Rom
erano entrati all'interno di una abitazione abbandonata dai
proprietari all'incuria ed al degrado da venticinque anni.
I padri
Rom sono stati costretti a questo atto di violazione della proprietà
privata dopo le minacce e pressioni subite dalla Polizia Municipale
di San Donnino (Firenze) distante poche centinaia di metri
dall'immobile occupato: “se non andate via da qui vi prendiamo i
bambini” le parole usate dagli esponenti delle forze
dell'ordine.
Le
famiglie Rom vivevano in delle baracchine costruite sul libero suolo
pubblico del Comune di San Donnino a seguito della distruzione delle
proprie abitazioni avvenuto a Quaracchi il 16 giugno 2011 in una
operazione di pulizia etnica e deportazione condotta dalla Regione
Toscana (Assessore al Welfare Salvatore Allocca - PRC, dal Sindaco di
Firenze Matteo Renzi - PD, Sindaco di Sesto Fiorentino Gianni
Gianassi - PD e Caritas Diocesana di Firenze – Alessandro Martini).
L'operazione portò alla totale distruzione delle abitazioni delle
famiglie rom. Le famiglie rom erano le stesse sgombrate in pieno
inverno dallo stesso Sindaco di Sesto Fiorentino (Fi) Gianni Gianassi
il 16 gennaio 2010.
Il
progetto varato dalle istituzioni toscane prevedeva il “rimpatrio
assistito” in Romania con fondi del Ministero del Lavoro affidati
alla Regione Toscana e destinati invece a progetti di inclusione
sociale sul territorio. La cabina di regia regionale coordinata
dall'Assessore di Rifondazione Comunista Salvatore Allocca e dal suo
collaboratore Matteo Giordano tentò di deportare intere famiglie
fuori dallo Stato italiano. Il progetto vide la collaborazione di
tutte le istituzioni locali: Prefettura, Questura, Regione Toscana ,
Comune di Firenze e Sesto e l'ong Caritas Diocesana.
Le
famiglie Rom si opposero da subito alla volontà di esclusione
sociale ed in questi mesi hanno continuato a lottare per affermare la
libertà di circolazione e di soggiorno prevista dalla direttiva
2004/38/CE e la non discriminazione razziale verso l'etnia Rom
prevista dalla direttiva 2000/43/CE.
Durante
il processo ai padri Rom avvenuto per direttissima nel Tribunale di
Firenze le dichiarazioni dei padri Rom sottoposti a giuramento sono
state chiarissime.
Famiglie Rom davanti al Tribunale di Firenze
in attesa del processo ai padri, i bambini, le mogli
e la società civile rom
Mihai
Ciungo coniugato con la sig.ra Tutu Elena e padre di una bambina
di 1 anno di vita ha affermato: “Siamo entrati nella casa
abbandonata di Via Pistoiese in 21 persone. Cinque uomini, sette
donne, cinque bambini piccolissimi e due minori. APPENA ENTRATI
ABBIAM INIZIATO A PULIRE LE STANZE PER FAR DORMIRE I NOSTRI BAMBINI.
E' arrivata la padrona della casa dopo mezz'ora e ci ha detto di
andare via. Mentre andavamo via sono arrivati i Carabinieri e ci
hanno arrestato e portati in carcere. Non abbiamo rotto niente per
entrare nella casa abbandonata. La porta e le finestre erano tutte
murate ma c'erano dei passaggi aperti. Io ho preso delle porte
abbandonate nel cassonetto vicino alla casa ed ho iniziato ad
aggiustarle per sistemare la casa e l'entrata” sono state le
risposte alle domande del Giudice e del PM dott.sa Turco.
L'Avvocato
difensore Nofri Martino ha poi chiesto all'imputato di spiegare alla
corte dove aveva abitato prima di arrivare nella casa di via
Pistoiese. Mihai Ciungo ha affermato:
“LA
CARITAS CI HA MESSO SULLA STRADA"
Mihai
Ciungo e la sua famiglia dopo i ripetuti sgomberi subiti nel 2010,
2011 e 2012, dopo la deportazione subita nel giugno del 2011 accetta
nel febbraio 2012 il progetto CARITAS - COMUNE di FIRENZE che
prevede di separare i padri e mariti dalle moglie e dai bambini.
La moglie Elena Tutu, la piccola Somna e la madre Dumetra Crenguta
entrano nella struttura madri-bambino della Caritas di Sesto
Fiorentino. Lui ed il fratello minorenne Ion Stefan entrano nella
struttura della Caritas di Firenze San Paolino in via delle
Porcellane. Nel marzo del 2012 il Responsabile delle Caritas di
Firenze Marzio Mori manda sulla strada l'intera famiglia
precedentemente divisa. Alle domande di Mihai Cingo che chiede dove
andiamo ora risponde: “andate via zingari.. trovatevi una
sistemazione”
L'Uffico
Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – UNAR – Presidenza del
Consiglio dei Ministri ha aperto una indagine nel pomeriggio del 27
aprile 2012 dopo la denuncia presentata dal legale rappresentante
dell'Associazione Nazione Rom. Le accuse verso il Comune di Firenze e
della Caritas Diocesana sono di razzismo, violazione dell'unità
della famiglia e delle leggi dello Stato a sua tutela, violazione
della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e violazione
della Strategia di Inclusione per la popolazione Rom varata dal
Consiglio dei Ministri il 24 febbraio 2012. La strategia prevede un
percorso di inclusione sociale su: abitazione, lavoro, scuola e
protezione sanitaria. Centro della strategia l'unità della famiglie
Rom.
Nelle
altre dichiarazioni giurate degli altri imputati, i padri Rom Cristea
Iulian, Negru Radi e Buica Danut hanno confermato le affermazioni di
Mihai Ciungo. Tutti i padri hanno figli piccolissimi e due delle
moglie degli imputati sono incinte.
Al
termine delle deposizioni il Pm Turco chiede la convalida
dell'arresto e l'obbligo di presentazione all'OPG. L'avvocato
difensore Nofri Martino appellandosi all'art. 54 del c.p.,
all'estrema condizione di povertà e di necessità di protezione per
i propri figli, motivo per il quale i padri Rom hanno occupato la
casa abbandonata dichiara: “l'arresto poteva essere evitato”.
Il
GIUDICE MONOCRATICO del TRIBUNALE DI FIRENZE FRANGINI dispone:
LA NON
CONVALIDA DELL'ARRESTO
LA NON
DISPOSIZIONE DI NESSUNA MISURA O OBBLIGO RESTRITTIVO
Una
multa pecuniaria di 440 euro per essere entrati in una casa
abbandonata (art. 633)
Tribunale di Firenze
Negru Radi - Cristea Iulian e Marcello Zuinisi
la Nazione Rom si abbraccia e festeggia la libertà dei padri Rom
la Nazione Rom si abbraccia e festeggia la libertà dei padri Rom
I padri
Rom ottenuta la libertà immediata ed escono dal Tribunale di Firenze
per abbracciare le proprie mogli ed i propri bambini. LA FAMIGLIA ROM
E' UNITA. Fuori dal Tribunale almeno 40 cittadini Rom, uomini, donne
e bambini, hanno atteso per ore la sentenza del Giudice. Per
l'Associazione Nazione Rom è una vittoria dei DIRITTI UMANI.
Le famiglie Rom all'esterno del Tribunale di Firenze
Le
famiglie finalmente riunite organizzano una riunione di Consiglio per
decidere come proseguire nella lotta per affermare e difendere i
DIRITTI UMANI. Si decide di tornare nelle baracche di via Pistoiese
(Firenze). Il 2 maggio 2012 la Polizia Municipale ha minacciato di
portare via i bambini alle madri ed ai padri.
Batalina anziana Romnì guida con il proprio bastone le donne Rom,
le madri, le figlie e le nipoti alla riunione del Consiglio Rom città di Firenze
le madri, le figlie e le nipoti alla riunione del Consiglio Rom città di Firenze
Il
Consiglio Rom della città di Firenze inserito nella strategia
dell'Associazione Nazione Rom e parte del CONSIGLIO NAZIONALE ROM
continua a chiedere alle istituzioni locali (Regione e Comuni)
l'apertura di un Tavolo di Inclusione con la Società Civile Rom e
l'attuazione della Strategia varata dal Consiglio dei Ministri . UNAR
PCN (punto di contatto nazionale)
Il
presente documento verrà trasmesso alle autorità mondiali, europee
e nazionali: Onu, Consiglio d'Europa, Commissione Europea, ECRI,
UNAR, WORD ROMA ORGANIZACTION, Consiglio dei Ministri, Ministero
dell'Integrazione, Regione Toscana, Comune di Firenze, Sesto
Fiorentino, San Donnino, Scandicci, Campi Bisenzio, Fiesole, Prato,
Empoli, Livorno, Pisa, Viareggio, Massa, Carrara.
Padri e bambini Rom nella Città di Firenze
La famiglia umana non si divide.
I Padri Rom crescono ed amano i propri bambini
La
storica giornata per la popolazione Rom in Italia si chiude con un
altra positiva notizia:
la
Procura di Firenze tramite il PM Christine Von Borrise ha chiesto la
chiusura ed i sigilli alla Radio Studio 54. La motivazione della
chiusura è incitamento all'odio razziale. Il GIP Antonio
Pezzuti ne ha disposto il sequestro preventivo. E' la prima volta che
un organo di informazione viene chiuso in ITALIA per RAZZISMO.
Per i
DIRITTI UMANI il 28 aprile 2012 è una giornata storica.
La
strada per affermare concretamente i principi fondamentali e la
difesa della vita umana è ancora lunga ed in salita. Con coraggio,
determinazione e fiducia nel genere umano continuiamo a camminare
GELEM
GELEM
ASSOCIAZIONE NAZIONE ROM
Via Ricortola 166, Marina di Massa
(Ms)
email nazione.rom@gmail.com
tel +39 3209489950
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