venerdì 13 aprile 2012

Il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi e lo Stato Italiano responsabili di DISCRIMINAZIONI RAZZIALI contro la POPOLAZIONE ROM e gli IMMIGRATI

PORRAJMOS - OLOCAUSTO ROM




Stamani ( 13 aprile 2012) il quotidiano la Nazione di Pisa (pag. 4) riporta un articolo firmato dalla giornalista Antonia Casini sulle decisioni prese dal Consiglio Comunale di Pisa svoltosi a Palazzo Gambacorti  il 12 aprile 2012 dal titolo: "Tutti vogliono sicurezza. Ma alla fine i politici si dividono"

Nel centro dell'articolo una nota dal titolo: "Rom dal Sindaco tensione in Comune"


 Comune di Pisa - Piazza Gambacorti

Viene riportato uno stralcio del comunicato stampa emesso ieri dall'Associazione Nazione Rom dal titolo: "aggredita ed offesa la delegazione rom che chiedeva stamani al Sindaco Marco Filippeschi  la convocazione di un tavolo di inclusione"



L'articolo del quotidiano La Nazione di Pisa prosegue con  una dichiarazione del primo cittadino Marco Filippeschi: "nel documento siamo accusati di aver tenuto comportamenti razzisti". Il Sindaco annuncia anche possibili azioni legali. "la nostra politica è sempre stata quella dell'inclusione, semmai. Basta vedere il progetto Città Sottili che si prendeva in carico 550 rom"

Marco Filippeschi - Sindaco di Pisa

Nello stesso giorno il Quotidiano indipendente Pisa Notizie.it riporta il proseguo della affermazioni del Sindaco Marco Filippeschi: "sulla questione Rom abbiamo detto più volte a tutti che il limite di 550, stabilito dal Progetto Città Sottili, sia quello valido. Grazie ai nostri interventi da 1100 oggi siamo intorno alle 800 unità presenti nel territorio comunale, grazie anche ai 200 rimpatri assistiti"

http://pisanotizie.it/news/news_20120413_dibattito+_sicurezza_consiglio_comunale_pisa.html 

Il Progetto Città Sottili varato in accordo tra la Regione Toscana ed il Comune di Pisa prevede, secondo Marco Filippeschi, un limite alla presenza di cittadini di etnia Rom sul territorio amministrato dal Sindaco Marco Filippeschi  fissato in 550 unità.


Le dichiarazioni del Sindaco appaiono come gravissime espressioni di una politica razzista, antieuropea e di aperta violazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea

Il 18 febbraio 2000 sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee viene pubblicata la CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA (2000/C 364/01) sottoscritta dal Presidente del parlamento Europeo, dal Consiglio dell'Unione Europea e dalla Commissione Europea.

 PREAMBOLO

"I popoli europei nel creare tra loro un'unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato su valori comuni. Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l'Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l'Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell'Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. L'Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri e dell'ordinamento dei loro pubblici poteri a livello nazionale, regionale e locale; essa cerca di promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile e assicura la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali nonché la libertà di stabilimento.

A tal fine è necessario, rendendoli più visibili in una Carta, rafforzare la tutela dei diritti fondamentali alla luce dell'evoluzione della società, del progresso sociale e degli sviluppi scientifici e tecnologici.

La presente Carta riafferma, nel rispetto delle competenze e dei compiti della Comunità e dell'Unione e del principio di sussidiarietà, i diritti derivanti in particolare dalle tradizioni costituzionali e dagli obblighi internazionali comuni agli Stati membri, dal trattato sull'Unione europea e dai trattati comunitari, dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, dalle carte sociali adottate dalla Comunità e dal Consiglio d'Europa, nonché i diritti riconosciuti dalla giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee e da quella della Corte europea dei diritti dell'uomo. Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future"

CAPO I - DIGNITÀ

Articolo 1 - Dignità umana
La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.

Articolo 2 - Diritto alla vita
Ogni individuo ha diritto alla vita.

Articolo 6 -  Diritto alla libertà e alla sicurezza
Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza.

Articolo 15 -  Libertà professionale e diritto di lavorare
1. Ogni individuo ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata.
2. Ogni cittadino dell'Unione ha la libertà di cercare un lavoro, di lavorare, di stabilirsi o di prestare servizi in qualunque Stato membro.

Articolo 19 -  Protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione
1. Le espulsioni collettive sono vietate.


CAPO III - UGUAGLIANZA

Articolo 20 - Uguaglianza davanti alla legge
Tutte le persone sono uguali davanti alla legge.

Articolo 21 -  Non discriminazione
1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.


CAPO V -  CITTADINANZA

Articolo 45 -  Libertà di circolazione e di soggiorno
1. Ogni cittadino dell'Unione ha il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.


LA POPOLAZIONE DI ETNIA ROM, NELL'AMBITO DEL PROGETTO CITTA' SOTTILI - COMUNE DI PISA e REGIONE TOSCANA HA SUBITO UNA GRAVE VIOLAZIONE DEI PROPRI DIRITTI FODAMENTALI AVENDO L'AMMINISTRAZIONE LOCALE E REGIONALE STABILITO UN LIMITE MASSIMO ALLA LORO PRESENZA.

PISA 8 aprile 2012 - Famiglia Rom  - ex convento dei "Frati Bigi"


L'Associazione Nazione Rom con questo comunicato ribadisce e conferma le accuse di razzismo rivolte non solo al Comune della città della Torre Pendente ma a tutto lo Stato Italiano.

Il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi e lo Stato Italiano sono responsabili di politiche discriminatorie e di razzismo verso la popolazione Rom ed  Immigrata.

LA PRESENTE DENUNCIA VERRA' INOLTRATA, TRAMITE I NOSTRI LEGALI  ALLA 
CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA  DI STRASBURGO ED ALLA COMMISSIONE EUROPEA GIUSTIZIA PER INFRAZIONE DELLE DIRETTIVE EUROPEE 2000/43/CE e 2004/38/CE.

Lo Stato Italiano ha ricevuto, recentemente, numerose condanne da parte della Corte di Giustizia Europea di Strasburgo, dal Consiglio d'Europa, dalla Commissione Europea contro il Razzismo e l'Intolleranza ECRI, dal CERD Comitato per l'eliminazione  delle discriminazioni razziali - ONU oltre che dal Consiglio di Stato.

 Consiglio di Stato - Palazzo Spada

I6 novembre 2011  il Consiglio di Stato accoglie un ricorso presentato dalle Associazioni ERRC, 21 Luglio e due cittadini Rom. Con sentenza 6055 decreta come illegittimo il Decreto Legge “emergenza nomadi” emesso il 21 maggio 2008 dall’ex   Presidente  del Consiglio Silvio Berlusconi ed ex Ministro degli Interni Roberto Maroni. Da quel giorno, sulla base dell'Emergenza Rom sono stati almeno 1300 gli sgomberi senza inclusione sociale ed alternativa abitativa  attuati contro la popalazione rom in tutta la penisola.

Consiglio di Stato in Sede Giurisdizionale


Nel solo Comune di Pisa, nell'agosto 2011, il Sindaco Marco Filippeschi è stato protagonista di ben 13 sbomberi senza offrire una alternativa alle donne, ai bamini, agli anziani, agli uomini di etnia rom che abitavano nelle proprie umili abitazioni posti in insediamenti informali in aperta  violazione delle direttive europee 2000/43/Ce e 2004/38/Ce eseguiti dal Comune di Pisa e dalla Polizia Municipale.

Gli appelli rivolti al rispetto  della dignità umana dalle organizzazioni EveryOne, Nazione Rom, Africa Insieme, Partiti Politici, Centri Sociali, Sacerdoti e semplici cittadini  non vennero ascoltati.

Il 31 gennaio 2012  lo Stato Italiano è stato condannato dal Consiglio d’Europa per aver violato l’articolo 31 comma B della Carta dei Diritti Sociali  in relazione alla mancanza di politiche di inclusione sociale e diritto alla casa per homeless e famiglie rom.


Consiglio d'Europa - Strasburgo


Il 21 febbraio 2012  lo Stato Italiano è stato condannato dalla Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza – ECRI (IV rapporto)  per i trattamenti disumani ai quali sono state sottoposte le famiglie Rom, gli immigrati e tutte le categorie vulnerabili fino al 22 giugno 2011.


14 aprile 2011 - Marcello Zuinisi dell'Associazione Nazione Rom
ricevuto nella sede dell'ECRI -  AGORA' - CONSIGLIO D'EUROPA


Il 24 febbraio 2012 lo Stato Italiano è stato condannato dalla Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo per respingimenti ed espulsioni di  massa commesse nel 2009.  La sentenza definitiva è per aver violato il diritto degli esseri umani a non essere sottoposti a tortura o trattamenti umani degradanti.
In 60 anni di vita è la seconda volta che uno Stato membro del Consiglio d’Europa viene condannato per questa violazione.


 Corte Europea dei Diritti Umani


Il 16 marzo 2012  lo Stato Italiano è stato condannato dal  CERD Comitato per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali – ONU  Le maggiori e più puntuali osservazioni e raccomandazioni del  Comitato ONU sono state rivolte alla grave situazione di discriminazione e segregazione
cui sono vittime gli appartenenti ai gruppi etnici Rom e Sinti.



CERD Comitato per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali – ONU

Il 30 marzo 2012 il Ministro all’Integrazione e Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi ha descritto il Popolo Rom, nel suo discorso tenuto alla Camera  dei Deputati, di fronte alla Commissione Europea (Vice Presidente Commissione Europea Giustizia Viviane Reading) ed alla Società Civile Rom, come il più
perseguitato in Europa dalle politiche razziste.

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha affermato ''La condizione dei Rom e' un banco di prova  imprescindibile del reale rispetto del divieto di ogni  discriminazione etnica, razziale o religiosa che costituisce un principio fondamentale dell'Unione europea, espressamente richiamato nella Carta europea dei
diritti fondamentali''


Presidente della Camera dei Deputati - Gianfranco Fini

L'Italia è un paese razzista ed intollerante. L'Italia è responsabile della morte di migliaia di immigrati. Uomini, Donne e Bambini che cercavano di  raggiungere il nostro paese per salvarsi da guerre e massacri. L'Italia è responsabile della distruzione di interi paesi africani tra cui la Somalia, l'Etiopia e l'Eritrea. L'Italia ha stretto accordi con CRIMINALI di GUERRA come Gheddafi per impedire l'arrivo dei profughi.

L'Italia, al pari di altri paesi Europei è responsabile dell'Olocausto della Popolazione Rom: il Porrajmos. La nostra etnia al pari della popolazione ebraica è stata  vittima di un tentativo di sterminio etnico da parte del Nazismo e dello stesso Fascismo Italiano.  Ad oggi, ne lo Stato Italiano ne alcun Tribunale Internazionale
ha mai condannato e processato questa atrocità ne risarcito in alcun modo il nostro popolo per il male subito,  per l’annientamento dei nostri nonni, per le umiliazioni,  le offese, le violenze, il razzismo.


Il PORRAJMOS è una VERGOGNA per l’intera umanità.


Porrajmos - Olocausto Rom


Il 12 aprile 2012 una  delegazione della Nazione Rom si è recata negli uffici di segreteria del Sindaco Marco Filippeschi chiedendo una data per l’apertura del tavolo previsto nella concreta applicazione della Strategia di inclusione per Rom, Sinti e Camminanti varata dal Consiglio dei Ministri il 24 febbraio 2012.

Con protocollo n.° 14895 del 12/04/2012 l’Associazione  Nazione Rom attraverso il legale rappresentante Marcello Zuinisi chiedeva  la SOSPENSIONE SGOMBERO FAMIGLIE ROM EX CONVENTO FRATI BIGI E LA CONVOCAZIONE  DI UN TAVOLO REGIONALE E LOCALE PER LA POPOLAZIONE ROM.


12 aprile 2012  (mosaico di Madonna con Gesù Bambino - di M. Rosi 1954)
delegazione del Consiglio Famiglie Rom di Pisa “Frate Bigi” 
e dell’Associazione Nazione Rom sotto il Comune di Pisa


Nel mentre la delegazione aspettava una risposta del primo cittadino, è passata nei corridoi posti davanti alla segreteria del Sindaco l’Assessore al Sociale Maria Paola Ciccone accompagnata da un addetto dello stesso Comune. L'unica parola rivolta dalla delegazione Rom all'Assessore è stata: "buongiorno". L'addetto del Comune, appena l’Assessore Ciccone voltava l’angolo tornava indietro ed aggrediva verbalmente la delegazione rom:


“l'Assessore Ciccone ha da fare..  dovete andare via..  
..faccio chiamare i Vigili Urbani.. 
..e che ora Pisa è diventata la città dei Rom..”

Con queste parole la nostra delegazione veniva aggredita ed offesa. Le parole dell’uomo, che rifiutava di identificarsi con nome e cognome alla nostra richiesta  di accertarci della sua identità, venivano udite dalla sua stessa segretaria.

Immediatamente abbiamo contattato il CONTACT CENTER UNAR – dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziali all’800901010 segnalando il grave episodio di intolleranza avvenuto all’interno di una  Amministrazione Locale. La delegazione rom in modo assolutamente pacifico e seguendo gli opportuni e previsti canali  istituzionali stava semplicemente chiedendo ed affermando i diritti umani fondamentali della principale minoranza etnica dell’Unione Europea.



Da segnalare anche le parole pronunciate dalla stessa Assessore Maria Paola Ciccone al quotidiano la Nazione di Pisa (11 aprile 2012) che interpellata dalla giornalista Antonia  Casini sulla situazione dei Rom presenti nell’ex-convento dei Frati Bigi affermava: “queste persone non sono in carico ai nostri servizi e quindi non sono state censite.  Per ora hanno rifiutato il nostro intervento. Questo è un problema di ordine pubblico


L’Assessore Ciccone afferma con la sua dichiarazione cose esattamente opposte a quanto dichiarato ad un Tv locale il 7 aprile 2012 dal funzionario Asl Simone Consani del Progetto Città Sottili il quale durante lo sgombero delle famiglie dalla struttura dichiarava: “questi cittadini e queste famiglie sono seguite dai nostri servizi sociali”.  Nella stesso video trasmesso dall’emittente locale un rappresentante Rom dichiarava di non aver avuto nessun tipo di aiuto ed assistenza da parte del Comune e denunciava violenze subite da donne e bambini.


PISA  7 aprile 2012 - le famiglie Rom sgombrate dalla Asl di Via Rosellini


La grave situazione di marginalità ed esclusione sociale della popolazione rom a Pisa, in Toscana ed in tutto il paese necessita una applicazione concreta e pratica della  strategia varata dal  La richiesta della Società Civile Rom, del Consiglio Famiglie Rom di Pisa “Frate Bigi” e dell’Associazione Nazione Rom è quella di avviare un Tavolo  Permanete di Inclusione Sociale con il Comune di Pisa e la Regione Toscana auspicando la presenza dell’UNAR ai lavori ed ai progetti condivisi.

La grave aggressione verbale subita oggi dalla delegazione rom davanti agli uffici di Marco Filippeschi dovrebbe essere stigmatizzata e censurata dalle istituzioni italiane, dall'UNAR, dallo stesso Sindaco e da tutta l'Amministrazione Locale alla luce delle violenze continue e quotidiane subite dalla popolazione Rom.

Ricordiamo che pochi giorni indietro, il 4 aprile 2012 a Milano un campo Rom è stato violentemente distrutto dalle fiamme e l’appello internazionale lanciato dal  Gruppo Internazionale EveryOne e dalla stessa Nazione Rom ha raccolto ampi consensi e solidarietà in tutta Europa.

http://www.dazebaonews.it/dazebao-news/societa/everyone-group-diritti-umani/item/9812-rom-a-milano-appello-internazionale-per-le-famiglie-colpite-dal-rogo-di-via-bonfadini 



Milano 4 aprile 2012 - distrutto dalle fiamme il Campo Rom di Via Sacile - Bonfadini


Il 21 novembre 2011 la Regione Toscana ha affidato al Comune di Pisa con delibera n.1009 la cifra di 400.000 europer interventi a favore del popolo rom e sinto”.

L’Assessore al Welfare della Regione Salvatore Allocca ha condiviso nella Conferenza di Pisa (9 novembre 2011) con l’Assessore al Sociale del Comune di Pisa Maria  Paola Ciccone la strutturazione di una Cabina di Regia per avviare progetti di inclusione per la popolazione rom.

Concretamente, le famiglie rom in questi mesi non hanno ricevuto nessun tipo di sostegno ne dal Comune di Pisa ne dalla Regione Toscana.  Alcune furono obbligate ad accettare il piano di “rimpatri assistiti”. L’esperienza di Quaracchi a Sesto Fiorentino ha dimostrato essere politica ampiamente fallimentare.
Altre trovarono riparo nel Comune di San Giuliano Terme.

Il 6 febbraio 2011 a Roma in via Appia un rogo in un Campo Rom uccide e strappa dalle braccia della loro madre Elena Moldovan quattro piccoli bambini.

 Il Presidente della Repubblica Girogio Napolitano abbraccia Elena Moldovan

L'8 febbraio 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbraccia i genitori dei bambini Rom e lancia un duro monito ai Sindaci ed alle Amministrazioni Locali di tutto il paese:  Debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi”, afferma il Capo dello Stato . E lancia il suo monito alle “autorità locali e nazionali”, che “non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema così grave in termini umani e civili”.

http://www.unmondoditaliani.com/fratellini-morti-a-roma-il-dolore-di-napolitano-servono-alloggi-sicuri-e-dignitosi.htm 

Il 10 febbraio 2011 il Sindaco Marco Filippeschi non rispetta la dignità umana e non ascolta neanche il Capo dello Stato. E' il primo Sindaco di una città italiana ha sgombrare nuovamente le famiglie rom da Pisa inerite nel Progetto Città Sottili: il progetto di APARTHEID e VIOLENZA RAZZISTA.


http://nazionerom.blogspot.it/2011/02/allindomani-della-tragedia-di-roma-il.html

CONSIGLIO NAZIONALE ROM - PISA

Il CONSIGLIO ROM ha emanato questo appello e la proposta di apertura di un Tavolo Comunale per l’Inclusione Sociale della Popolazione nella Città di Pisa richiesto con  determinazione alle Istituzioni (Provincia, Comune, Prefettura, Questura, Regione e Governo).

Siamo coscienti e consapevoli di occupare attualmente una struttura dismessa di proprietà privata. L’occupazione è la conseguenza della distruzione con le ruspe delle nostre abitazioni da parte dell’Amministrazione comunale nel mese di agosto.

Abbiamo numerosi bambini e bambine a cui il nostro dovere di genitori obbliga di assicurare una abitazione per proteggere dal freddo, dalla pioggia, dalla violenza,  dal razzismo nell’affermare dei DIRITTI UMANI.
Con questa lettera portiamo a conoscenza l’Amministrazione ed il Sindaco Aldo Filippeschi di essere genitori, cittadini responsabili e lavoratori.

Molti di noi, al pari di molti cittadini italiani svolgono lavori saltuari e precari ed il nostro salario non ci consente al momento, di acquistare un appartamento, accedere  ad un mutuo o pagare un affitto esoso.
Siamo disponibili ad aprire un dialogo tra pari con la vostra Amministrazione nella ricerca di un percorso
di cittadinanza attiva, inclusione abitativa, scolastica, lavorativa e di protezione sanitaria.

Alcuni Comuni italiani attraverso politiche abitative di housing sociale hanno avviato buone prassi riconosciute ed apprezzate a livello europeo.  A Messina attraverso il progetto casa e/è lavoro ed a Settimo Torinese (To) attraverso il progetto Dado.  Questi progetti garantiscono un alto livello di inclusione e spese ridotte per le Amministrazione con risultati durevoli e stabili nel tempo.

Suggeriamo all’Amministrazione di adottare questa concreta politica di inclusione abitativa per le famiglie rom, per le famiglie extracomunitarie e per le famiglie italiane.

SIAMO A RICORDARE che il paventato sgombero dall’attuale abitazione con la mancanza di una alternativa abitativa che garantisca l’unità familiare ad ognuno di noi  è una violazione della direttiva europea sulla non discriminazione 2000/43/Ce.

Siamo a ricordare inoltre di appartenere al genere umano. Ognuno di noi ha diritto ad una abitazione. I nostri bambini non sono animali che possono adattarsi a vivere in un bosco, sulle sponde di un fiume senza un tetto sulla testa.

LA SOCIETA' CIVILE ROM SI UNISCE E CHIEDE SICUREZZA

Le nostre famiglie stanno subendo insieme alle famiglie di lavoratori extracomunitari ed alle famiglie italiane una grave crisi morale, economica ed umana della politica italiana. La società civile si unisce e chiede sicurezza, rispetto della dignità, affermazione concreta dei diritti umani. Nessuno deve essere abbandonato. Nessuno deve essere lasciato solo. Sono questi i presupposti e la base morale per ricostruire il paese. La crisi in atto prima che economica è umana. Gli esseri umani possono risolverla.

Con la presente siamo a richiedere urgentemente la convocazione di un Tavolo Regionale e Locale di inclusione per la popolazione rom con il coinvolgimento dell’UNAR Ufficio  Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (referente per la Regione Toscana – Unar dott. Matteo Dottorini) e della Società Civile Rom in rispetto del quadro Ue come da lettera ricevuta   dal Capo Unità Lina Papamichalopoulou – Commissione Europea Unità D4 il 24 ottobre 2011 con protocollo JUST/D4 – In/st/ Ares (2011) 1133029

La presente lettera sarà inoltrata alle Autorità Nazionali, Europee ed Internazionali: Commissione Europea Giustizia, Consiglio d’Europa, Commissione Europea contro il Razzismo  e l’Intolleranza ECRI, CERD – Onu, UNAR, Consiglio dei Ministri, Regione Toscana, Procura, Prefettura, Provincia e Comune di Pisa.

In attesa delle vostre considerazioni e decisioni porgiamo rispettosamente distinti saluti.

Consiglio Famiglie Rom di Pisa “Frate Bigi”  Petriu Traian Iulian 
Associazione Nazione Rom legale rappresentante Marcello Zuinisi


ASSOCIAZIONE NAZIONE ROM Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
email
nazione.rom@gmail.com
tel +39 3209489950 +39 3281962409

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