giovedì 29 marzo 2012

Lettera alle Istituzioni ed alla Commissione Europa “questione rom” - Tutto è cambiato – Niente è cambiato

Roberto Malini e Toma Ciuraro

 
Lettera alle Istituzioni ed alla Commissione Europa
“questione rom”

Camera dei Deputati – Sala della Lupa – Roma 29 marzo 2012


Alla Vice-Presidente della Commissione Europea Viviane Reading
Al Presidente della Camera Gianfranco Fini
Al Ministro per l’Integrazione e la Cooperazione  Andrea Riccardi
Al Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Pietro Marcenaro


Tutto è cambiato – Niente è cambiato


Il 24 febbraio 2012 il Consiglio dei Ministri ha votato la strategia di inclusione sociale per i rom. Il documento ha voluto attuare la comunicazione della Commissione Europea n. 173/2011. E’ nato un tavolo interministeriale permanente ed una cabina di regia del Governo Italiano con Regioni ed Amministrazioni Locali per offrire risposte concrete: alloggio, lavoro, scuola e protezione sociale.

Tutto è cambiato dopo la bocciatura del Consiglio di Stato (sentenza 6055) sul “piano nomadi” deciso per decreto dall’ex  Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il Ministro degli Interni Roberto Maroni nel 2008. Il Consiglio di Stato ha decretato la fine dell’ “emergenza nomadi”

La società civile rom  ha creduto ad un reale e concreto cambiamento delle
politiche sociali  da parte delle istituzioni italiane. Nella realtà cosa è cambiato? Niente.

Ogni giorno in Italia la società civile rom continua a subire una politica di sgomberi forzati, violenza, razzismo, deportazioni,  umiliazioni, espulsioni illegittime di cittadini comunitari.

Nelle Amministrazioni Comunali di Roma, Milano, Firenze e molte altre le famiglie rom vengono cacciate, le umili abitazioni distrutte, non si offrono alternative.

Le Amministrazioni sostengono di offrire una alternativa ma questo non è vero: le uniche alternative offerte sono quelle di dividere le famiglie rom, le donne ed i bambini dai padri e dai mariti, separare le madri dai figli.

L’Olocausto Rom, il Porrajmos non è stato mai processato da nessun Tribunale Nazionale o Internazionale. Un crimine non processato è un crimine impunito. Il Porrajmos sta continuando ogni giorno. La società civile rom è esclusa concretamente dalle politiche dei Sindaci. La società civile rom vive senza acqua, luce, servizi igienici. In Italia le famiglie rom vivono come nel medioevo. Sono 30.000 i cittadini rom che vivono in Italia nella estrema marginalità.

Con questa lettera chiediamo una Commissione Internazionale composta da persone  integerrime ed incorruttibili che faccia piena luce sui crimini antirom commessi dallo  Stato Italiano ed in Europa dal 1930 ad oggi.

Chiediamo un Tribunale Internazionale che processi l’olocausto rom, i carnefici, i razzisti ed i nazisti. Chiediamo la fine del Porrajmos.  Chiediamo la difesa dei diritti umani.

Chiediamo alla Commissione Italiana Antimafia  una indagine sui legami tra le organizzazioni criminali mafia, camorra, indrangheta le Amministrazioni Locali ed il Governo Centrale. Nel 2008 a Napoli è stata la camorra ad organizzare i roghi dei campi rom a Ponticelli. Da quei fatti nacque il “piano emergenza nomadi” varato dall’Ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Chiediamo una indagine sul reale utilizzo dei Fondi Sociali Europei.
Decine di milioni di euro destinati alle famiglie rom sono spariti come neve al sole.

Chiediamo al Governo Italiano di aprire un dialogo continuo con la società civile rom sino ad oggi esclusa ed emarginata dalla strategia.

Chiediamo il riconoscimento del Consiglio Nazionale Rom.
http://nazionerom.blogspot.it/2012/01/consiglio-nazionale-rom-statuto.html 

Ogni famiglia rom deve essere l’interlocutore privilegiato per il Governo e gli Enti Locali.

Chiediamo il rispetto dell’unità della famiglia. In Italia, in alcuni Comuni come a Firenze è la stessa Chiesa Cattolica attraverso la Caritas ha gestire in cambio di ampi finanziamenti le strutture di accoglienza dove le famiglie vengono separate. Per un rom la famiglia è il centro della vita.

Chiediamo l’apertura immediata di case della pace e dell’accoglienza in ogni città italiana dove le famiglie rom possono trovare una protezione sociale, un tetto, una difesa dei diritti umani. Chiediamo agli Enti Locali di avviare Politiche di Housing Sociale seguendo gli esempi del Comune di Settimo Torinese (Dado) e Messina (Casa e/è Lavoro)

Chiediamo alla Commissione Europea la chiusura dell’indagine aperta il 25 gennaio 2011 con protocollo CHAP 04005 (2010) e l’apertura della procedura di infrazione. Il fine della richiesta è di carattere educativo verso le istituzioni italiane. Quando si sbaglia, quando si violano i diritti umani bisogna essere coraggiosi ed ammettere le proprie responsabilità. La mancanza di responsabilità produce solo una politica di immagine da fornire alle istituzioni mondiali ed europee, una politica di ipocrisia. Basta voltare la carta e dietro l’immagine la realtà e la verità.

Il Kris è il sistema giuridico rom basato sulla verità e sulla giustizia.

Chiediamo al sistema giuridico italiano di applicare il sistema della verità e della giustizia.

Con appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiediamo l’immediata libertà  per l’anziano patriarca  rom Toma Ciuraro, incarcerato senza colpa. http://www.dazebaonews.it/dazebao-news/societa/everyone-group-diritti-umani/item/9584-domanda-di-grazia-al-presidente-della-repubblica-giorgio-napolitano?tmpl=component&print=1

Toma Ciuraro da anni rappresenta l’anima della comunità rom di Pesaro.
I genitori di Toma furono internati nei lager nazisti, i suoi familiari assassinati nelle camere a gas. Si trova ora  rinchiuso nel carcere degli orrori di Montacuto (Ancona).

Toma è un uomo coraggioso e pacifico. Il suo bastone usato per sostenersi non è “un’arma impropria” ma, come per i maestri Zen, il simbolo di chi è depositario della verità delle cose.  Toma ha alzato il suo bastone per indicare la strada all’ educazione ed al  rispetto dei diritti.

Siamo tutti Rom  – Siamo tutti esseri umani


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