Roma 30 marzo 2012
Caro sig. Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
presidenza.repubblica@quirinale.it
domanda di concessione di grazia e clemenza per l'anziano patriarca Rom Nita Ciuraro (Toma)
Toma Nita Ciuraro (al centro) Roberto Malini e la famiglia rom
Toma è un uomo coraggioso e pacifico e le sue condizioni di salute sono preoccupanti, tanto che temiamo per la sua vita, considerate le atroci condizioni del carcere in cui è stato rinchiuso. Chiediamo al Presidente Giorgio Napolitano di manifestare clemenza verso un uomo già colpito da persecuzione, intolleranza e crudeltà, sia in Romania che nel nostro paese.
Toma, figlio dell'Olocausto (i suoi genitori furono internati nei lager nazisti, mente molti familiari vennero assassinati nelle camere a gas) fuggì 15 anni fa dalla Romania ed ottenne asilo politico a Torino, dove fu riconosciuta la persecuzione subita dalla sua famiglia sia sotto il regime di Ceausescu che nel nuovo corso democratico.
La moglie è improvvisamente sola, perché i figli grandi sono in Romania.
Per Toma sarà davvero difficile sopravvivere a 9 mesi di prigione durissima ed è davvero difficile comprendere la decisione del giudice, nonostante un legale avesse chiesto da parte della corte un minimo atto di clemenza e la concessione di una soluzione alternativa alla prigione.
Nel mese di marzo, un giudice di Ancona ha processato Toma in seguito a una denuncia da parte di cittadini e all'intervento delle forze dell'ordine. L'anziano era stato visto discutere animatamente con alcuni familiari, brandendo il bastone - con cui si sostiene, essendo claudicante - davanti a uno di loro: un gesto tipico dei vecchi capifamiglia Rom, come del resto dei maestri Zen. Questo, però, il giudice di Ancona non lo sapeva e ha condannato Toma per rissa e aggressione con arma impropria.
Toma ha una alta moralità, ha mantenuto unita una grande famiglia, seppellendo le vittime della povertà e dell'esclusione, accompagnando i giovani ai matrimoni, guidando i bambini e tutta la sua famiglia.
Le invio la richiesta congiunta unitariamente al Gruppo Internazionale EveryOne di concedere la grazia all'anziano patriarca rom Nita Ciuraro (Toma) anima della comunità rom di Pesaro ingiustamente rinchiuso nel Casa Circondariale di Montacuto (Ancona) senza nessuna colpa.
in attesa di un suo riscontro
con cordiale sollecitudine
distinti saluti
Marcello Zuinisi
Educatore Professionale e
Legale Rappresentante
Associazione Nazione Rom
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
tel +39 3209489950 +39 3281962409
L'Appello è visibile sulla newsletter del sito dell'Unar
Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Presidenza del Consiglio dei Ministri
E' possibile sottoscrivere l'appello inviando il seguente testo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Domanda di grazia al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - da parte dei poeti per i diritti umani - per l'anziano Rom Toma Ciuraru, incarcerato senza colpa
di Roberto Malini - Patrizia Garofalo
Ancona, 29 marzo 2012.
Toma Ciuraru, l'anziano patriarca che da anni rappresenta l'anima della comunità Rom che vive a Pesaro e che ha subito innumerevoli atti di repressione sgomberi, aggressioni, abusi è stato condannato a nove mesi di carcere da un giudice del tribunale di Ancona. Toma, figlio dell'Olocausto (i suoi genitori furono internati nei lager nazisti, mente molti familiari vennero assassinati nelle camere a gas) fuggì 15 anni fa dalla Romania ed ottenne asilo politico a Torino, dove fu riconosciuta la persecuzione subita dalla sua famiglia sia sotto il regime di Ceausescu che nel nuovo corso democratico.
In patria, a Costanza, il vecchio Toma era stato capocantiere, mentre a Torino aveva lavorato nella nettezza urbana, nell'ambito di un progetto di integrazione rivolto ai rifugiati. Terminato il periodo previsto nel progetto della Città di Torino, Toma non riuscì più a trovare un'occupazione. Circondato da discriminazione e violenza, si trasferì a Milano, in un campo Rom, vivendo di elemosina. Ripetutamente sgomberato e colpito da denunce per occupazione abusiva di terreno pubblico, riparò a Pesaro con i familiari: la moglie Mia (malata di cancro) e i figli Ipat e Narcisa.
A Pesaro l'anziano Toma, che nel frattempo era caduto nell'alcolismo, non ha mai ricevuto alcuna forma di sostegno sociale, ma nuovamente è stato oggetto di denunce ed evacuazioni. Il fratello Mihai si è gravemente ammalato proprio a Pesaro, dove l'ostilità delle istituzioni e della gente l'hanno condotto a una morte prematura e tragica. Il coraggio di Toma e la sua completa dedizione alla famiglia costituiscono il nucleo di una poesia di Roberto Malini: "Orfeo e Toma", pubblicata nella raccolta "Il silenzio dei violini".
Il Gruppo EveryOne ha sostenuto a lungo la comunità Rom di Pesaro, consentendo a numerosi nuclei familiari - con bambini - di rientrare in Romania per evitare nuove persecuzioni e acquistando un terreno a Costanza, dove lentamente la famiglia di Toma sta costruendo un'abitazione. In questo mese di marzo, un giudice di Ancona ha processato Toma in seguito a una denuncia da parte di cittadini e all'intervento delle forze dell'ordine. L'anziano era stato visto discutere animatamente con alcuni familiari, brandendo il bastone - con cui si sostiene, essendo claudicante - davanti a uno di loro: un gesto tipico dei vecchi capifamiglia Rom, come del resto dei maestri Zen. Questo, però, il giudice di Ancona non lo sapeva e ha condannato Toma per rissa e aggressione con arma impropria.
Ora il patriarca dei Rom di Pesaro è rinchiuso nel carcere degli orrori di Montacuto
(http://www.radicali.it/20120321/carceri-marche-tour-degli-orrori), nonostante le sue precarie condizioni di salute (Toma è cardiopatico).
La moglie è improvvisamente sola, perché i figli grandi sono in Romania. Per Toma sarà davvero difficile sopravvivere a 9 mesi di prigione durissima ed è davvero difficile comprendere la decisione del giudice, nonostante un legale avesse chiesto da parte della corte un minimo atto di clemenza e la concessione di una soluzione alternativa alla prigione.
Su iniziativa dei poeti Roberto Malini (che è anche co-presidente del Gruppo EveryOne) e Patrizia Garofalo, alcuni poeti italiani hanno firmato per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una domanda di grazia urgente, affinché l'anziano Toma sia liberato dalla prigione di Montacuto e possa rientrare in famiglia.
"Toma è un uomo coraggioso e pacifico," spiegano i poeti nel loro appello, "e le sue condizioni di salute sono preoccupanti, tanto che temiamo per la sua vita, considerate le atroci condizioni in cui si trovano i detenuti in quella famigerata prigione. Chiediamo al presidente Napolitano di manifestare clemenza verso un uomo già colpito da persecuzione, intolleranza e crudeltà, sia in Romania che nel nostro paese".
Qui di seguito, i primi firmatari della domanda di grazia:
Roberto Malini, Patrizia Garofalo, Paul Polansky, Paola Sarcià, Matteo Bianchi, Massimo Bevilacqua, Gianni Sassaroli, Marco Dalla Torre, Alfred Breitman, Margherita Gadènz, Angelo Andreotti, Eugenio Rebecchi, Sergio Soldani, Rita Montanari, Elisabetta Andreoli, Matteo Pazzi, Alberto Masala, Giuseppe Samperi, Roberto Dall'Olio, Edoardo Penoncini, Anna Ruotolo, Emanuela Niada, Dario Picciau, Rebecca Covaciu, Steed Gamero, Matteo Pegoraro, Gianmario Lucini, Attilio Mauro Caproni, Alessandra Giordano, Luisa Ranieri,Enrico Proserpio, Marcello Zuinisi, Union Romani, Associazione Nazione Rom
La poesia trova la sua origine proprio nella verità delle cose, nella loro profonda e dolorosa sofferenza , nell'essere sempre ed ovunque "combattente" e a fianco di coloro il cui percorso nella vita continua a significare crocifissione senza risorgenza. Roberto Malini riferirà del fatto a Radio Popolare oggi, 29 marzo, durante la trasmissione "Interferenze Rom" (alle 12.45) e risponderà alla mail roberto.malini@everyonegroup.com
La poesia trova la sua origine proprio nella verità delle cose, nella loro profonda e dolorosa sofferenza , nell'essere sempre ed ovunque "combattente" e a fianco di coloro il cui percorso nella vita continua a significare crocifissione senza risorgenza. Roberto Malini riferirà del fatto a Radio Popolare oggi, 29 marzo, durante la trasmissione "Interferenze Rom" (alle 12.45) e risponderà alla mail roberto.malini@everyonegroup.com
per tutti coloro che vorranno aderire all'iniziativa.
Nella foto di Steed Gamero, Roberto Malini con Toma Ciuraru
MI CREDA, caro Presidente: provo ogni giorno che passa un grande malessere nel sapere che il vecchio Toma, nello stato di salute tragico in cui si trova, è tenuto dietro le sbarre del carcere di Montacuto. L'ho soccorso tante volte, nel 2008 e nel 2009, quando vivevo a Pesaro - praticamente vivevo con loro, i Rom del posto - per i suoi cedimenti fisici. Moralmente, non ha mai ceduto e ha mantenuta unita una grande famiglia, seppellendo le vittime della povertà e dell'esclusione, accompagnando i giovani ai matrimoni, guidando i bambini e tutta la sua famiglia... Non è giusto, davvero, quello che sta passando ancora il povero Toma. Nel mio libro "Il silenzio dei violini" c'è una poesia dedicata a lui, che rappresenta la sua vita; mi permetto di copiarla qui di seguito:
Orfeo e Toma
Se il consiglio di Orfeo
e il suo canto demiurgico
avevano ispirato gli Argonauti
diretti alla ricerca
del vello d'oro,
il buon senso di Toma
e la sua fisarmonica
guidavano la famiglia Ciuraru
nell’impresa altrettanto difficile
di sopravvivere.
Giasone e i suoi compagni
erano eroi, ma il figlio di Calliope godeva del favore
di tutti gli immortali, un privilegio
he rendeva invincibile
il suo gruppo.
Nessun dio invece
sembrava interessarsi
al vecchio Toma,
se si esclude una luna
gelida e immota,
che assisteva distratta
alla sua vita
senza muovere un dito.
All’anziano, però, bastava quella luna
perché era convinto
che anche una divinità indifferente
verso i suoi figli
fosse meglio che niente.
Augurandomi di ricevere via email un'adesione da parte Sua e con la speranza che Lei voglia perorare questa istanza di umanità presso il Presidente Napolitano, Le porgo i migliori saluti.
Roberto Malini - Gruppo EveryOne
Gruppo EveryOne
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