venerdì 22 aprile 2011

Grave situazione umanitaria al campo Rom di Quaracchi, tra Sesto Fiorentino e Firenze: Appello Every One al Presidente della Camera




Lettera aperta 
al Presidente della Camera dei Deputati
on. Gianfranco Fini
Firenze, 22 aprile 2011
OGGETTO: Grave situazione umanitaria al campo Rom di Quaracchi, tra Sesto Fiorentino e Firenze 
Egregio Presidente Fini, 
Le scriviamo con sconcerto e preoccupazione per sottoporle una situazione oramai divenuta ingestibile nel territorio di Ponte di Quaracchi a Sesto Fiorentino, comune al confine con la città di Firenze, dove 98 romeni di etnia Rom non trovano assistenza da parte della Istituzioni, mentre la autorità non riescono, nonostante gli impegni e le promesse, ad affrontare la loro condizione di povertà ed emarginazione come una sfida umanitaria - in linea con la Costituzione e la Carta dei diritti fondamentali nell'Ue -,  ma hanno scelto di eliminare il problema insieme alla presenza stessa delle famiglie, trasformandolo in un'operazione di sicurezza. 
Le famiglie Rom di Quaracchi presentano gravi sintomi da precarietà, sia sotto l'aspetto sociale che sotto quello sanitario, ma non ricevono alcuna forma di assistenza socio-sanitaria né di un’alternativa alloggiativa. Vi sono casi di tubercolosi, di handicap, di patologie che pongono soggetti fragili a rischio di vita e vi sono giovani donne gravide, ma chi chiede disperatamente aiuto alle strutture pubbliche e alle autorità politiche riceve intimidazioni e forme di repressione istituzionale, come è accaduto all'attivista Marcello Zuinisi, che, mentre viene ricevuto da Commissione e Consiglio d'Europa, viene perseguito dalle autorità a Firenze.
Ai Rom di Firenze, siano essi bambini, donne, malati, è negato il diritto fondamentale alla salute. Si tratta di una comunità che ha volontà di integrarsi e lavorare sul territorio fiorentino e toscano, fuggita dalla crisi in Romania, e che tuttavia ha incontrato a Firenze un clima di chiusura e ostilità che l’ha presto isolata dal resto della società civile. Anche un incendio frettolosamente archiviato come incidente ha recentemente messo in pericolo la vita delle famiglie rifugiatesi a Quaracchi, distruggendo un capannone. Solo alcune associazioni umanitarie locali hanno continuato ad assistere i Rom, stanziati prima all’ex Osmatex, fabbrica in disuso da cui sono stati sgomberati nel gennaio del 2009, e poi su un terreno privato, in via del Ponte di Quaracchi, sempre a Sesto Fiorentino. Il loro essere considerati "abusivi" non ha senso, perché non hanno altro posto dove ripararsi e sopravvivere e hanno già sofferto drammi umanitari gravi a causa delle operazioni anti degrado e di "bonifica umana". 
Da allora, la nostra organizzazione e altri difensori per i diritti umani a livello locale si sono appellati innumerevoli volte alle istituzioni comunali, provinciali e regionali, ricevendo però fermi rifiuti a ogni richiesta d’incontro e perentori avvisi di non continuare a richiedere appuntamenti con l’assessorato alle politiche sociali della Regione Toscana o con il Prefetto di Firenze, pena l’avvio di procedimenti  giudiziari di natura penale nei nostri confronti.
Le ricordiamo, Presidente, che i nostri difensori dei diritti umani sono già stati oggetto di persecuzione poliziesca e giudiziaria in casi recenti che hanno richiamato, per fortuna, a favore degli stessi, l'opera di sostegno dell'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, delo Speciial Rapposrteur Onu sui difensori dei Diritti Umani, della Commissione europea, di Front Line e recentemente dell'Observatory for the protection of human rights defenders.
Ma abbiamo scelto di difendere la vita, di impegnarci per evitare persecuzioni e la nostra missione ci impone di subire tali forme di repressione senza esitare, senza fermarci, procedendo nelle istanze e nelle campagne umanitarie. Gli individui più fragili della comunità sono continuamente sottoposti alle intemperie, privi di ogni tutela dal punto di vista sociale e sanitario. Uno di loro è deceduto, lo scorso gennaio, in seguito a complicazioni per una pregressa polmonite, nell’indifferenza generale di istituzioni e autorità fiorentine, nonostante gli accorati appelli atti a istituire un presidio di emergenza in loco con l’ausilio della Protezione Civile e la manifesta disponibilità della Croce Rossa Italiana.
Nei giorni scorsi, una nuova, ennesima ipotesi di sgombero senza alternativa di alloggio si è prospettata al campo di Quaracchi. Numerosi agenti della Polizia di Stato (15 auto, per una comunità formata da esseri umani allo stremo delle forze!) hanno notificato ai Rom più di 30 denunce per l’occupazione abusiva di terreno privato (ex art. 633 c.p.), intimando alla comunità di andarsene. A sei uomini è stato notificato anche un ordine di espulsione, nonostante si tratti di cittadini comunitari, cui prontamente proporremo - grazie all'impegno che è ormai eroico di Marcello Zuinisi, sempre accanto a queste famiglie martoriate - ricorso in Tribunale. Altri Rom sono stati condotti in questura e trattenuti per ore, mentre una donna si è sentita male ed è stata trasportata in ospedale.
Ci appelliamo a lei, Presidente, al suo senso di solidarietà, legalità e giustizia sociale, certi che vorrà aiutarci, certi che vorrà evitare un'ingiustizia drammatica e cercherà di attivare - secondo le Sue funzioni e il margine di intervento che Le è concesso in questo periodo durissimo per chi si impegna per i diritti umani - le procedure atte a scongiurare una nuova operazione di sgombero. 
Bisogna convincere chi non conosce le norme e lo spirito umanitario necessari per proteggere i deboli, bisogna persuadere le autorità della Regione Toscana, dei Comuni di Firenze e Sesto Fiorentino e della Provincia di Firenze ad abbandonare politiche di sicurezza che nulla hanno a che vedere con un'emergenza umanitaria. Bisogna istituire un dialogo costruttivo con le famiglie Rom e con le organizzazioni per i diritti umani che le assistono in un clima terribile. 
Ci rendiamo conto che è una via difficile da percorrere anche per Lei, che ha un ruolo di grande importanza all'interno delle istituzioni democratiche, ma dopo aver bussato invano a ogni porta, non ci resta che sperare ancora nei pochi che non hanno fatto dell'intolleranza una chiave per il successo politico.
Con osservanza,
Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau
Co-Presidenti Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406

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