lunedì 4 giugno 2012

Corte Suprema di Cassazione - rigettare ricorso Presidente del Consiglio Mario Monti avverso alla sentenza del Consiglio di Stato n. 6055 del 16 novembre 2011

Romnì - Comune di Firenze
Piazza della Signoria


Roma 4 giugno 2012

Corte Suprema di Cassazione
Palazzo di Giustizia
Piazza Cavour 00193 Roma

Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione della Repubblica Italiana
Ernesto Lupo

Procuratore generale della Corte suprema di Cassazione
Gianfranco Ciani

Alla Direzione Investigativa  Antimafia – DIA
Via Torre di Mezzavia, 9/121 - 00173 ROMA
tel:  0646532000
Capo Ufficio Stampa Capo Settore Stampa e R.E.
Alessandra Nanni

Alla Commissione Europea Giustizia
CHAP 04005(2010)

E p.c.
Al Presidente del Consiglio Mario Monti
Al Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri
Al Consiglio dei Ministri
Agli Enti locali, Provinciali e Regionali

Alla Società Civile


Oggetto: “questione rom” – lettera sui diritti umani della società civile rom

Richiesta di audizione alla signoria vostra in merito al ricorso avverso del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e del Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri alla sentenza 6050 del Consiglio di Stato del 16 novembre 2011 sulla illegittimità del decreto “emergenza nomadi” deliberato dal Governo dell’ex Presidente dei Consiglio Silvio Berlusconi ed ex Ministro degli Interni Roberto Maroni D.P.C.M 21 maggio 2008.

Consegna Dossier sulla condizione della popolazione Rom in Italia



Illustrissimo Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione dott. Ernesto Lupo
Illustrissimo Procuratore Generale dott. Gianfranco Ciani
Illustrissima Direzione Investigativa Antimafia
Illustrissima Commissione Europea Giustizia



Il 16 novembre 2011, il Consiglio di Stato, con sentenza 6050, ha accolto un ricorso presentato dai cittadini rom Herkules Sulejmanovic e Azra Ramovic e dalle Associazioni della società civile “21 luglio” ed ERRC – European Roma Rights Center decretando illegittimo il D.P.C.M. del 21 maggio 2008 “emergenza nomadi”  voluto dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dall’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni.

Il 15 febbraio 2012 il Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, le Prefetture Roma, Napoli e Milano, il Dipartimento della Protezione Civile, difesi dall’Avvocatura generale dello Stato, hanno presentato ricorso alla Corte Suprema di Cassazione, da voi rappresentata, chiedendo l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato 6055  “la sentenza del Consiglio di Stato non appare conforme a diritto nella parte in cui ha annullato il D.P.C.M. 21/05/2008 dichiarativo dello stato di emergenza e, di conseguenza, tutti gli atti adottati su quel presupposto.” I motivi dei ricorrenti sono da individuare nell’eccesso del potere giurisdizionale del Consiglio di Stato “per esercizio del sindacato di legittimità esteso alle valutazioni di merito riservate all’autorità amministrative”, in relazione agli articoli 111 della Costituzione e 110 del codice del processo amministrativo. Secondo i ricorrenti “la dichiarazione di emergenza è un atto di alta amministrazione”

Il decreto “emergenza nomadi” equiparò la vita di una intera etnia, quella del popolo Rom, ad un problema di “ordine pubblico” nominando Commissari con poteri speciali, cinque Prefetti del Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania. Per il Popolo Rom quel decreto significò una autentica odissea. Almeno 1500 sgomberi di insediamenti formali ed informali si sono susseguiti in tutta Italia dal 2008 ad oggi, di cui più di 900 nelle sole città di Milano e Roma.

Un autentico terremoto si è abbattuto sulla popolazione Rom dal 2008 ad oggi. Ogni giorno, per quattro anni, la terra ha tremato sotto i piedi delle famiglie rom, delle donne e madri, dei bambini, dei padri. Sotto i colpi delle ruspe abbattute senza indennizzo e senza alternative credibili migliaia di umili abitazioni di legno, lamiera e cartone.

Il decreto “emergenza nomadi” autorizzò i Prefetti ed i Sindaci a considerare la presenza di cittadini di etnia Rom come un “problema di ordine pubblico”. Agli sgomberi illegittimi ed in aperta violazione della direttiva europea 2000/43/CE sono susseguite esplulsioni di  massa di cittadini comunitari in aperta violazione della direttiva europea 2004/38/CE.

Ad oggi sono numerosi i cittadini europei di etnia Rom che devono ricorrere ai Tribunali per chiedere l’annullamento delle espulsioni tramite i nostri avvocati. L’ultimo il ricorso presentato dal cittadino rumeno di etnia rom Wachloswka Iulian tramite l’Avv. Gianni Mannucci (ASGI)  espulso il 5 marzo 2012  dalla Questura di Firenze su ordine del Vice Prefetto Delegato di Firenze Rosa Milano il 18 novembre 2009.  

Iulian Wachoswka viene espulso perché  il “tenore di vita condotto e la sua propensione a vivere ai margini della società rappresentano un concreto e attuale pericolo per la sicurezza pubblica”  Prot. 236/2009 Cat. All. Com. –  Prefetto della Provincia di Firenze. Il cittadino europeo Iulian Wachoswka è stato costretto a lasciare il Territorio Italiano e non potrà rientrare prima di cinque anni. La presentazione del ricorso avverso l’espulsione non  sospende l’efficacia del decreto.  (allegato)

Per la Prefettura di Firenze è accertato che il cittadino europeo Iulian Wachoswka sia stato arrestato il 23 settembre 2009 per il reato di estorsione aggravata per fatti avvenuti in Campi Bisenzio il 23 settembre 2009.

La Prefettura di Firenze non accerta che il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze Leopoldo de Gregorio emette Decreto di Liberazione il 24 settembre 2009 per Iulian Wachoswka, Stefan Cornelia, Stefan Claudia, Cristea Oradia, Mihai Somna, Stefan Ferdi, Grancea Lucian.

La Prefettura di Firenze non accerta che il Giudice per le indagini preliminari (GIP) dott.sa Anna Maria Sacco con sentenza n. 542//10 delibera il 24 marzo 2010 il non luogo a procedere nei confronti degli imputati perché il fatto di cui sono accusati non sussiste.

La Prefettura di Firenze non accerta le decisioni dei Tribunali e dei Giudici e continua ad espellere dall’Italia cittadini comunitari di etnia rom per “concreto e attuale pericolo per la sicurezza pubblica”

Il 15 ottobre 2010 ci siamo rivolti alla Commissione Europea Giustizia, alla Camera dei Deputati, al Senato della Repubblica ed all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - UNAR chiedendo l’apertura di indagini per discriminazioni razziali ai danni dei cittadini europei di etnia Rom.

La Commissione  Europea ha aperto una indagine il 25 gennaio 2011 con protocollo CHAP 04005(2010) in relazione all’espulsione delle cittadine europee Stefan Claudia e Stefan Cornelia. Con successiva corrispondenza del 25 febbraio, 16 marzo, 2 e 10 maggio, 14, 20, 27, 28 e 30 giugno, 1, 6 e 29 luglio, 2,10,18, 23 e 26 agosto, 2, 8 16 e 23 settembre 2011, 5 ottobre, 24 ottobre, 25 novembre, 1 dicembre, 27 dicembre 2011 e successive nel corso del 2012.  (allegati)

Il 24 febbraio 2012 il tavolo interministeriale permanente del Consiglio dei Ministri approva la Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti in attuazione all’accordo quadro n. 173/2011 sottoscritto il 5 aprile 2011 dagli Stati membri in sede di Commissione Europea.
La strategia è esplicitamente rivolta al superamento dell’ “emergenza nomadi” ed alla implementazione di concrete prassi di inclusione su quattro assi indicati dall’UE: casa, lavoro, scuola, sanità. E’ lo stesso Ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero a ricordarlo il 15 maggio durante una audizione in Commissione Diritti umani – Senato.



E’ del 29 marzo 2012 l’incontro in Sala della Lupa – Camera dei Deputati tra la società civile rom, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Governo Italiano e la Vice-Presidente della Commissione Europea Viviane Reading. In quella occasione il Presidente della Camera richiamò l’intero corpo dello Stato al rispetto della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. (30.3.2010 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea)


In quella occasione l’Associazione Nazione Rom, con una lettera indirizzata alle Istituzioni Europee e Nazionali chiese una Commissione Internazionale composta da persone
integerrime ed incorruttibili per fare piena luce sui crimini antirom commessi dallo Stato Italiano ed in Europa dal 1930 ad oggi. Un Tribunale Internazionale che processi l’olocausto rom, i carnefici, i razzisti ed i nazisti. La fine del Porrajmos (olocausto rom), la difesa ed affermazione  dei diritti umani.

Le organizzazioni dei diritti umani e della società civile rom Associazione “21 luglio”, ERRC, Gruppo Internazionale EveryOne, Associazione Nazione Rom, ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione), Amnesty International hanno richiesto in queste ultime settimane al Presidente del Consiglio Mario Monti di ritirare il ricorso presentato alla Corte suprema di Cassazione ed avviare concretamente la Strategia di Inclusione varata dal Tavolo Interministeriale Permanente – UNAR - Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il 9 maggio 2012, in Salone dei Cinquecento di Firenze, all’interno della conferenza europea  State of the Union, la richiesta è stata consegnata allo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti alla presenza del Presidente della Commissione Europea Manuel Josè Barroso. L’inclusione della popolazione Rom in Europa porterà vantaggi e ricchezza economica e fiscale sia per la popolazione Rom che per le popolazioni autoctone.

(video intervento - ore 16.13)



Il 23 maggio 2012 la Commissione Europea, attraverso il Vice Presidente della Commissione Europea Viviane Reading, dopo una attenta valutazione delle strategie di inclusione varate dagli Stati membri chiama i Governi ad applicare concretamente i piani nazionali di inclusione per la popolazione rom e decide di chiudere l’indagine aperta nei confronti dello Stato Italiano il 25 gennaio 2011 CHAP 04005 su denuncia del 15 ottobre 2009. (allegato)

L’8 giugno del 1938 Ministero degli Interni italiano, con una circolare diramata a tutte le prefetture, stabiliva l'istituzione di campi di concentramento destinati a persone italiane o straniere ritenute asociali dalle autorità preposte alla tutela dell'ordine pubblico. Lo stesso giorno ebbero inizio le retate e le conseguenti deportazioni di famiglie Rom: di fatto, iniziò il Porrajmos (olocausto del popolo Rom) in Italia. Lo ricorderà il poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini a Genova l’8 giugno 2012, 74 anni dopo, durante la presentazione del libro di poesie “il silenzio dei violini” al Festival Internazionale di Poesia di Genova.


Con la presente chiediamo alla Direzione  Italiana Antimafia  una indagine sui legami tra le organizzazioni criminali mafia, camorra, indrangheta le Amministrazioni Locali ed il Governo Centrale dal 2008 ad oggi. Nel 2008 a Napoli è stata la camorra ad organizzare i roghi dei campi rom a Ponticelli. Da quei fatti nacque il “piano emergenza nomadi” varato dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una indagine sul reale utilizzo dei Fondi Sociali Europei: decine di milioni di euro destinati alle famiglie rom sono spariti come neve al sole negli ultimi 4 anni.

L'articolo 65 dell'ordinamento giudiziario (regio decreto 30 gennaio 1941, n° 12) definisce il compito della Cassazione in questo modo: « La corte suprema di cassazione assicura l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge, l'unità del diritto oggettivo nazionale, il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni; regola i conflitti di competenza e di attribuzioni ed adempie gli altri compiti ad essa conferiti dalla legge

Non giudica sul fatto ma sul diritto: è giudice di legittimità. Ciò significa che non può occuparsi di riesaminare le prove, bensì può solo verificare che sia stata applicata correttamente la legge e che il processo nei gradi precedenti si sia svolto secondo le regole (vale a dire che sia stata correttamente applicata la legge processuale, anche in relazione alla formazione e valutazione della prova, oltre che quella del merito della causa).

In Italia, attualmente esiste un dualismo di potere tra chi vuole concretamente affermare i diritti umani ed i vantaggi dell’inclusione e chi, nei fatti, continua ad affermare logiche razziste, di segregazione e di vero e proprio apartheid della popolazione Rom. I risultati ed i prodotto del razzismo, del fascismo e del nazismo portarono nella seconda metà del XX secolo ad una immane tragedia mondiale, campi di sterminio e di segregazione, 60 milioni di morti, intere generazioni letteralmente bruciate ed annientate nei forni crematori.

Considerando essenziale un accesso facilitato alla giurisprudenza della Corte per un'effettiva applicazione della Convenzione a livello nazionale, per garantire la conformità delle decisioni nazionali a tale giurisprudenza e per prevenirne le violazioni; (adottata dal Comitato dei Ministri il 18 dicembre 2002,  nella 822° riunione dei Delegati dei Ministri)

Avuto riguardo all'importanza della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo (di seguito denominata "la Convenzione") quale strumento costituzionale dell'ordine pubblico europeo ed, in particolare, all'importanza della giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo


Con la presente chiediamo alla Alta Corte Costituzionale di rigettare il ricorso presentato contro la sentenza del Consiglio di Stato 6055 del 16 novembre 2011.

Chiediamo alle autorità istituzionali di applicare concretamente la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea nella vita quotidiana delle Amministrazioni Locali e Regionali, nei Ministeri, nelle Prefetture, nelle Questure ed alla società civili tutta di rispettarne l’ordinamento, i valori ed i principi.

Chiediamo alle autorità istituzionali di accogliere positivamente le osservazioni prodotte negli ultimi mesi dalla Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza ECRI (IV rapporto sull’Italia, dalla Commissione Economica e Sociale Europea, dal CERD – Onu, dalla Commissione Europea Giustizia, dal Parlamento Europao, dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, applicando la Strategia di Inclusione per il popolo Rom prodotta dal Tavolo Interministeriale Pemanente – UNAR. (allegato)

Il “decreto emergenza nomadi” del 21 maggio 2008 emanato dal Governo di Silvio Berlusconi e Roberto Maroni non è una “atto di alta amministrazione” ma un atto contrario e lesivo del diritto Europeo e Nazionale. Un atto che ha riproposto in Italia una legge discriminatoria e razzista paragonabile alle leggi razziali degli anni ’30 e ’40.

La popolazione di etnia Rom è composta da cittadini italiani, comunitari e dell’intero pianeta. Questi cittadini vengono definiti “nomadi” dal D.P.C.M del 21 maggio 2008.

La Strategia di inclusione per Rom, Sinti e Camminanti varata dal Tavolo Interministeriale Pemanente il 24 febbraio 2012 non usa mai il termine “nomadi” nel riferirsi ai cittadini Rom. Lo stesso Parlamento Europeo, con risoluzione approvata a larghissima maggioranza il 9 marzo 2011 invita ogni Stato ed ogni cittadino ad abbandonare i termini linguistici “nomadi” e “zingari” per indicare i cittadini della prima minoranza etnica dell’unione Europea: il Popolo Rom in quanto lesivi della dignità e dell’origine storica, della lingua e della cultura.

Un atto di alta amministrazione è l’applicazione dell’articolo 3 dei Principi Fondamentali della Costituzione Italiana: “Tutti i cittadini hanno la stessa dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua,  di religione, d’opinione politica, di condizione personale e sociale. Compito della Repubblica è quello di rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, promuovendo il pieno riconoscimento della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”.



Cordiali saluti


Marcello Zuinisi
Legale Rappresentante
Associazione Nazione Rom



Associazione Nazione Rom
Via Ricortola 166, 54100 Marina di Massa (Ms) - Italy
Mob: +39 3281962409  +39 3209489950

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