Romnì - Comune di Firenze
Piazza della Signoria
Roma 4 giugno 2012
Corte Suprema di Cassazione
Palazzo di Giustizia
Piazza Cavour 00193 Roma
Primo Presidente della Corte
Suprema di Cassazione della Repubblica Italiana
Ernesto
Lupo
Procuratore
generale della Corte suprema di Cassazione
Gianfranco Ciani
Alla Direzione
Investigativa Antimafia – DIA
Via
Torre di Mezzavia, 9/121 - 00173 ROMA
tel: 0646532000
Capo Ufficio Stampa Capo
Settore Stampa e R.E.
Alessandra Nanni
email: stampa@dia-net.it info@interno.it
Alla Commissione
Europea Giustizia
CHAP 04005(2010)
E p.c.
Al Presidente
del Consiglio Mario Monti
Al Ministro
degli Interni Anna Maria Cancellieri
Al Consiglio dei
Ministri
Agli Enti
locali, Provinciali e Regionali
Alla Società
Civile
Oggetto:
“questione rom” – lettera sui diritti umani della società civile rom
Richiesta di audizione alla signoria vostra in merito al ricorso avverso del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e del Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri alla sentenza 6050 del Consiglio di Stato del 16 novembre 2011 sulla illegittimità del decreto “emergenza nomadi” deliberato dal Governo dell’ex Presidente dei Consiglio Silvio Berlusconi ed ex Ministro degli Interni Roberto Maroni D.P.C.M 21 maggio 2008.
Consegna Dossier sulla condizione della popolazione Rom in Italia
Illustrissimo
Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione dott. Ernesto Lupo
Illustrissimo
Procuratore Generale dott. Gianfranco Ciani
Illustrissima
Direzione Investigativa Antimafia
Illustrissima
Commissione Europea Giustizia
Il 16 novembre
2011, il Consiglio di Stato, con sentenza 6050, ha accolto un
ricorso presentato dai cittadini rom Herkules Sulejmanovic e Azra Ramovic e
dalle Associazioni della società civile “21 luglio” ed ERRC – European Roma
Rights Center decretando illegittimo il D.P.C.M. del 21 maggio 2008 “emergenza
nomadi” voluto dall’ex Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi e dall’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni.
Il 15 febbraio
2012 il Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministro degli Interni Anna
Maria Cancellieri, le Prefetture Roma, Napoli e Milano, il Dipartimento della
Protezione Civile, difesi dall’Avvocatura generale dello Stato, hanno
presentato ricorso alla Corte Suprema di Cassazione, da voi rappresentata,
chiedendo l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato 6055 “la sentenza del Consiglio di Stato non
appare conforme a diritto nella parte in cui ha annullato il D.P.C.M.
21/05/2008 dichiarativo dello stato di emergenza e, di conseguenza, tutti gli
atti adottati su quel presupposto.” I motivi dei ricorrenti sono da individuare
nell’eccesso del potere giurisdizionale del Consiglio di Stato “per esercizio
del sindacato di legittimità esteso alle valutazioni di merito riservate
all’autorità amministrative”, in relazione agli articoli 111 della Costituzione
e 110 del codice del processo amministrativo. Secondo i ricorrenti “la dichiarazione di emergenza è un atto di
alta amministrazione”
Il decreto
“emergenza nomadi” equiparò la vita di una intera etnia, quella del popolo Rom,
ad un problema di “ordine pubblico” nominando Commissari con poteri speciali,
cinque Prefetti del Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania. Per il
Popolo Rom quel decreto significò una autentica odissea. Almeno 1500 sgomberi
di insediamenti formali ed informali si sono susseguiti in tutta Italia dal
2008 ad oggi, di cui più di 900 nelle sole città di Milano e Roma.
Un autentico
terremoto si è abbattuto sulla popolazione Rom dal 2008 ad oggi. Ogni giorno,
per quattro anni, la terra ha tremato sotto i piedi delle famiglie rom, delle
donne e madri, dei bambini, dei padri. Sotto i colpi delle ruspe abbattute
senza indennizzo e senza alternative credibili migliaia di umili abitazioni di
legno, lamiera e cartone.
Il decreto
“emergenza nomadi” autorizzò i Prefetti ed i Sindaci a considerare la presenza
di cittadini di etnia Rom come un “problema di ordine pubblico”. Agli sgomberi
illegittimi ed in aperta violazione della direttiva europea 2000/43/CE sono
susseguite esplulsioni di massa di cittadini
comunitari in aperta violazione della direttiva europea 2004/38/CE.
Ad oggi sono
numerosi i cittadini europei di etnia Rom che devono ricorrere ai Tribunali per
chiedere l’annullamento delle espulsioni tramite i nostri avvocati. L’ultimo il
ricorso presentato dal cittadino rumeno di etnia rom Wachloswka Iulian tramite
l’Avv. Gianni Mannucci (ASGI) espulso il
5 marzo 2012 dalla Questura di Firenze
su ordine del Vice Prefetto Delegato di Firenze Rosa Milano il 18 novembre
2009.
Iulian Wachoswka
viene espulso perché il “tenore di vita
condotto e la sua propensione a vivere ai margini della società rappresentano
un concreto e attuale pericolo per la sicurezza pubblica” Prot. 236/2009 Cat. All. Com. – Prefetto
della Provincia di Firenze. Il cittadino europeo Iulian Wachoswka è stato
costretto a lasciare il Territorio Italiano e non potrà rientrare prima di
cinque anni. La presentazione del ricorso avverso l’espulsione non sospende l’efficacia del decreto. (allegato)
Per la Prefettura di Firenze è
accertato che il cittadino europeo Iulian Wachoswka sia stato arrestato il 23
settembre 2009 per il reato di estorsione aggravata per fatti avvenuti in Campi
Bisenzio il 23 settembre 2009.
La Prefettura di Firenze non accerta che il
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze Leopoldo de
Gregorio emette Decreto di Liberazione il 24 settembre 2009 per Iulian
Wachoswka, Stefan Cornelia, Stefan Claudia, Cristea Oradia, Mihai Somna, Stefan
Ferdi, Grancea Lucian.
La Prefettura di Firenze non accerta che il Giudice
per le indagini preliminari (GIP) dott.sa Anna Maria Sacco con sentenza n.
542//10 delibera il 24 marzo 2010 il non luogo a procedere nei confronti degli
imputati perché il fatto di cui sono accusati non sussiste.
La Prefettura di Firenze non accerta le decisioni dei
Tribunali e dei Giudici e continua ad espellere dall’Italia cittadini
comunitari di etnia rom per “concreto e attuale pericolo per la sicurezza
pubblica”
Il 15 ottobre
2010 ci siamo rivolti alla Commissione Europea Giustizia, alla Camera dei
Deputati, al Senato della Repubblica ed all’Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali - UNAR chiedendo l’apertura di indagini per
discriminazioni razziali ai danni dei cittadini europei di etnia Rom.
La Commissione Europea ha aperto una indagine il 25 gennaio
2011 con protocollo CHAP 04005(2010) in relazione all’espulsione delle
cittadine europee Stefan Claudia e Stefan Cornelia. Con successiva
corrispondenza del 25 febbraio, 16 marzo, 2 e 10 maggio, 14, 20, 27, 28 e 30
giugno, 1, 6 e 29 luglio, 2,10,18, 23 e 26 agosto, 2, 8 16 e 23 settembre 2011,
5 ottobre, 24 ottobre, 25 novembre, 1 dicembre, 27 dicembre 2011 e successive nel corso del 2012. (allegati)
Il 24 febbraio 2012 il tavolo
interministeriale permanente del Consiglio dei Ministri approva la Strategia di Inclusione
per Rom, Sinti e Camminanti in attuazione all’accordo quadro n. 173/2011
sottoscritto il 5 aprile 2011 dagli
Stati membri in sede di Commissione Europea.
La strategia è esplicitamente rivolta al
superamento dell’ “emergenza nomadi” ed alla implementazione di concrete prassi
di inclusione su quattro assi indicati dall’UE: casa, lavoro, scuola, sanità.
E’ lo stesso Ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero a ricordarlo il 15
maggio durante una audizione in Commissione Diritti umani – Senato.
E’ del 29 marzo 2012 l’incontro in Sala
della Lupa – Camera dei Deputati tra la società civile rom, il Presidente della
Camera Gianfranco Fini, il Governo Italiano e la Vice-Presidente
della Commissione Europea Viviane Reading. In quella occasione il Presidente
della Camera richiamò l’intero corpo dello Stato al rispetto della Carta dei
Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. (30.3.2010 Gazzetta ufficiale
dell’Unione europea)
In quella occasione l’Associazione
Nazione Rom, con una lettera indirizzata alle Istituzioni Europee e Nazionali
chiese una Commissione Internazionale composta da persone
integerrime ed
incorruttibili per fare piena luce sui crimini antirom commessi dallo Stato Italiano ed in Europa dal 1930 ad oggi. Un Tribunale
Internazionale che processi l’olocausto rom, i carnefici, i razzisti ed i
nazisti. La fine del Porrajmos
(olocausto rom), la difesa ed affermazione
dei diritti umani.
Le organizzazioni dei
diritti umani e della società civile rom Associazione “21 luglio”, ERRC, Gruppo
Internazionale EveryOne, Associazione Nazione Rom, ASGI (Associazione Studi
Giuridici Immigrazione), Amnesty International hanno richiesto in queste ultime settimane al
Presidente del Consiglio Mario Monti di ritirare il ricorso presentato alla
Corte suprema di Cassazione ed avviare concretamente la Strategia di Inclusione
varata dal Tavolo Interministeriale Permanente – UNAR - Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
Il 9 maggio 2012, in Salone dei
Cinquecento di Firenze, all’interno della conferenza europea State of the Union, la richiesta è stata
consegnata allo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti alla presenza del
Presidente della Commissione Europea Manuel Josè Barroso. L’inclusione della
popolazione Rom in Europa porterà vantaggi e ricchezza economica e fiscale sia
per la popolazione Rom che per le popolazioni autoctone.
(video intervento - ore
16.13)
Il 23 maggio 2012 la Commissione Europea,
attraverso il Vice Presidente della Commissione Europea Viviane Reading, dopo
una attenta valutazione delle strategie di inclusione varate dagli Stati membri
chiama i Governi ad applicare concretamente i piani nazionali di inclusione per
la popolazione rom e decide di chiudere l’indagine aperta nei confronti dello
Stato Italiano il 25 gennaio 2011 CHAP 04005 su denuncia del 15 ottobre 2009.
(allegato)
L’8 giugno del
1938 Ministero degli Interni italiano,
con una circolare diramata a tutte le prefetture, stabiliva l'istituzione di
campi di concentramento destinati a persone italiane o straniere ritenute
asociali dalle autorità preposte alla tutela dell'ordine pubblico. Lo stesso
giorno ebbero inizio le retate e le conseguenti deportazioni di famiglie Rom:
di fatto, iniziò il Porrajmos
(olocausto del popolo Rom) in Italia. Lo ricorderà il poeta e difensore dei
diritti umani Roberto Malini a Genova l’8 giugno 2012, 74 anni dopo, durante la
presentazione del libro di poesie “il silenzio dei violini” al Festival
Internazionale di Poesia di Genova.
Con la presente chiediamo
alla Direzione Italiana Antimafia una indagine sui legami tra le organizzazioni
criminali mafia, camorra, indrangheta le Amministrazioni Locali ed il Governo
Centrale dal 2008 ad oggi. Nel 2008
a Napoli è stata la camorra ad organizzare i roghi dei
campi rom a Ponticelli. Da quei fatti nacque il “piano emergenza nomadi” varato
dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una indagine sul reale
utilizzo dei Fondi Sociali Europei: decine di milioni di euro destinati alle
famiglie rom sono spariti come neve al sole negli ultimi 4 anni.
Non giudica sul fatto ma sul
diritto: è giudice di legittimità. Ciò significa che non può occuparsi
di riesaminare le prove, bensì può solo verificare che sia stata applicata
correttamente la legge e che il processo nei gradi precedenti si sia svolto
secondo le regole (vale a dire che sia stata correttamente applicata la legge
processuale, anche in relazione alla formazione e valutazione della prova,
oltre che quella del merito della causa).
In Italia, attualmente
esiste un dualismo di potere tra chi vuole concretamente affermare i diritti
umani ed i vantaggi dell’inclusione e chi, nei fatti, continua ad affermare
logiche razziste, di segregazione e di vero e proprio apartheid della
popolazione Rom. I risultati ed i prodotto del razzismo, del fascismo e del
nazismo portarono nella seconda metà del XX secolo ad una immane tragedia
mondiale, campi di sterminio e di segregazione, 60 milioni di morti, intere
generazioni letteralmente bruciate ed annientate nei forni crematori.
Considerando
essenziale un accesso facilitato alla giurisprudenza della Corte per
un'effettiva applicazione della Convenzione a livello nazionale, per garantire
la conformità delle decisioni nazionali a tale giurisprudenza e per prevenirne
le violazioni; (adottata dal Comitato dei Ministri il 18 dicembre 2002, nella 822° riunione dei Delegati dei
Ministri)
Avuto riguardo
all'importanza della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo (di seguito
denominata "la
Convenzione") quale strumento costituzionale dell'ordine
pubblico europeo ed, in particolare, all'importanza della giurisprudenza della
Corte europea dei Diritti dell'Uomo
Con la presente chiediamo alla Alta Corte
Costituzionale di rigettare il ricorso presentato contro la sentenza del
Consiglio di Stato 6055 del 16 novembre 2011.
Chiediamo alle autorità istituzionali di
applicare concretamente la Carta
dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea nella vita quotidiana delle
Amministrazioni Locali e Regionali, nei Ministeri, nelle Prefetture, nelle
Questure ed alla società civili tutta di rispettarne l’ordinamento, i valori ed
i principi.
Chiediamo alle autorità istituzionali di
accogliere positivamente le osservazioni prodotte negli ultimi mesi dalla
Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza ECRI (IV rapporto
sull’Italia, dalla Commissione Economica e Sociale Europea, dal CERD – Onu,
dalla Commissione Europea Giustizia, dal Parlamento Europao, dal Presidente
della Camera Gianfranco Fini, applicando la Strategia di Inclusione
per il popolo Rom prodotta dal Tavolo Interministeriale Pemanente – UNAR.
(allegato)
Il “decreto emergenza nomadi” del 21
maggio 2008 emanato dal Governo di Silvio Berlusconi e Roberto Maroni non è una
“atto di alta amministrazione” ma un atto contrario e lesivo del diritto
Europeo e Nazionale. Un atto che ha riproposto in Italia una legge
discriminatoria e razzista paragonabile alle leggi razziali degli anni ’30 e
’40.
La popolazione di etnia Rom è composta da
cittadini italiani, comunitari e dell’intero pianeta. Questi cittadini vengono
definiti “nomadi” dal D.P.C.M del 21 maggio 2008.
La
Strategia
di inclusione per Rom, Sinti e Camminanti varata dal Tavolo Interministeriale
Pemanente il 24 febbraio 2012 non usa mai il termine “nomadi” nel riferirsi ai
cittadini Rom. Lo stesso Parlamento Europeo, con risoluzione approvata a
larghissima maggioranza il 9 marzo 2011 invita ogni Stato ed ogni cittadino ad
abbandonare i termini linguistici “nomadi” e “zingari” per indicare i cittadini
della prima minoranza etnica dell’unione Europea: il Popolo Rom in quanto
lesivi della dignità e dell’origine storica, della lingua e della cultura.
Un atto di alta amministrazione è
l’applicazione dell’articolo 3 dei Principi Fondamentali della Costituzione
Italiana: “Tutti i cittadini hanno la stessa dignità sociale e sono uguali di
fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, d’opinione politica, di
condizione personale e sociale. Compito della Repubblica è quello di rimuovere
ogni ostacolo di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e
l’uguaglianza dei cittadini, promuovendo il pieno riconoscimento della persona
umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del paese”.
Cordiali saluti
Marcello Zuinisi
Legale Rappresentante
Associazione Nazione Rom
Associazione Nazione Rom
Via
Ricortola 166, 54100 Marina di Massa (Ms) - Italy
Mob:
+39 3281962409 +39 3209489950
Email: nazione.rom@gmail.com
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