mercoledì 13 giugno 2012

Rom a Bologna: Violenza brutale e disumana contro una coppia di giovani sposi nel centro della città.


Bologna 13 giugno 2012
Comunicato Stampa

Violenza brutale e disumana contro una coppia
di giovani Rom nel centro della città.

Questa mattina, nelle prime ore della giornata, a Bologna si è consumata una terribile violenza contro una giovane coppia di origine Rom. Nelle primissime ore della mattina, Ljubo Halilovic e sua moglie Brenda Salcanovic dormivano in un giardino di Via Torino all’angolo con Via Firenze. La coppia costretta a vivere in strada dalle politiche di esclusione sociale, di emarginazione e di razzismo contro la popolazione di etnia Rom attuate sino ad oggi dal Comune di Bologna  e dallo Stato italiano è stata brutalmente aggredita da sei cittadini comunitari. Gli aggressori si sono prima accertati della nazionalità dei giovani Rom per poi sferrare contro di loro la violenza più brutale e disumana.

Presi a calci e pugni, derubati dei loro averi sono stati per diversi minuti in balia della violenza razzista e sessista, una violenza cieca e di vera e proprie barbarie. Brenda, incinta di un bambino, è stata presa a calci e pugni e poi violentata da due degli aggressori davanti agli occhi del giovane marito. Ljubo ha riportato la frattura del setto nasale e 60 giorni di prognosi. Entrambi sono ricoverati all’Ospedale di S. Orsola.

E’ stato Ljubo a dare l’allarme alle forza di polizia, suonando ad una porta di una abitazione e chiedendo di chiamare il 113 intorno alle ore 02.00. La giovane coppia è stata portata in Ospedale per le cure necessarie. Dalle prime indagini diagnostiche fatte dal reparto di ginecologia la gravidanza non sarebbe a rischio. La violenza e l’incubo vissuto dalla giovane coppia Rom si è protratta nel corso dell’intera giornata. Intorno alle 7.00 Ljubo, giovane cittadino Rom di venti anni, nato in Italia, è stato prelevato dalla Polizia dall’Ospedale di S Orsola e portato con sua moglie nella Questura centrale di Bologna.

Ljubo ha raccontato le violenza subite al Maresciallo della Questura di nome Giacomo. Questi avrebbe raccolto la sua testimonianza e messo a verbale la denuncia che il giovane ha firmato. Poi Ljubo è stato messo in una cella di sicurezza perché l’ufficio immigrati stava preparando per lui un ordine di espulsione. Il giovane, nato in Italia è senza il permesso di soggiorno.  La Questura di Bologna ed  il Ministero degli Interni di Annamaria Cancellieri hanno quindi notificato a Ljubo l’espulsione dal territorio italiano. Il giovane dovrebbe lasciare il territorio dello Stato italiano nei prossimi 7 giorni per tornare in un paese che non ha mai visto. E’ la Bosnia Erzagovina dove sono nati sua madre Jagoda e suo padre Rasim.

Un anno fa, sua madre e suo padre sono stati espulsi dall’Italia ma grazia all’intervento ed alla difesa presentata dall’Avv. Immacolata Tropiano un Giudice del Tribunale di Bologna ha accolto il ricorso e l’espulsione annullata. La madre del giovane Ljubo, Jagoda Halilovic non ha però il permesso di soggiorno, perché una relazione dell’assistente sociale del Comune di Bologna Isabella Ansuini ha bloccato le pratiche istituite dall’Avvocatessa Tropiano.

La famiglia di Jagoda Halilovic e di suo marito Rasim da anni subisce vere e proprie ingiustizie, razzismo, espropri di beni e proprietà da parte del Comune. La sua storia, gli inganni e le illegalità commesse dal Comune di Bologna e dall’ex Sindaco Cofferrati furono denunciate ad ottobre dall’ Associazione Nazione Rom durante un convegno organizzato c/o l’Unicef di Roma il dall’Associazione “21 luglio” e dalla Fondazione Migrantes. Il convegno intitolato “Rom, ladri di bambini?” raccontava la verità: non sono i Rom a rubare i bambini ma è lo Stato italiano che continua a rubare i bambini alle madri Rom. La storia di Jagoda, raccontata da Zuinisi Marcello, legale rappresentante dell’Associazione Nazione Rom, fu ascoltata con grande attenzione da Monsignor Giancarlo Perego che tenne la conclusione dell’incontro.



Da quasi un anno, l’Associazione Nazione Rom, attraverso lettere, email, telefonate chiede un incontro con i responsabili dell’Amministrazione prospettando la necessità dell’apertura di una casa della pace e dell’accoglienza che possa accogliere la famiglia di Jagoda e di Rasim. 


 Una casa per la famiglie di Jagoda Halilovic, di Ljubo e di Brenda
Il dipinto ed il sogno di Rebecca Covaciu e di ogni Romnì

Una casa dove i suoi figli possano vivere sottraedosi dalla pericolosa vita trascorsa nelle strade e nelle piazze. Ad oggi non solo questa richiesta non è stata accolta ma il nucleo familiare è costretto a rimanere diviso. Jagoda con tre bambini nella Casa mamma/bambino gestita dall’Associazione Mondo Donna di Bologna. Manuele, uno dei suoi figli costretto a vivere nel Centro Mercedes di Firenze, Davide in una altra casa per minori. Il marito Rasim costretto a vivere separato dalla moglie e dormire per la strada insieme ad un altro figlio.

Ogni mese lo Stato italiano ed il Comune di Bologna spendono più di 4.000 euro per tenere il nucleo familiare di Jagoda Halilovic diviso e separato. Chiediamo di spendere meno di un quarto di questi soldi per affittare un appartamento e tenere un padre, una madre ed i loro figli uniti sotto lo stesso tetto. Jagoda è parte dell’Associazione Nazione Rom, ne è socia e costruttrice, ne è protagonista e dirigente, con coraggio e determinazione ammirevoli difende la sua famiglie ed i suoi figli.

Vivere e dormire all’aperto, nei giardini sottopone le persone, i giovani, gli anziani, le donne ed i bambini, i disabili e gli uomini a pericoli e minacce. Stanotte questi pericoli si sono concretizzati in una brutale aggressione. L’Associazione Nazione Rom, si stringe intorno alla famiglia di Jagoda e dei suoi figli, a Ljubo e Brenda, chiedendo giustizia e rispetto dei diritti umani. L’Avvocato Immacolata Tropiano preparerà immediatamente un ricorso contro l’ennesima ed  l’illegittima espulsione di un cittadino di etnia Rom.

Stigmatizziamo e condanniamo il comportante della Questura di Bologna che invece di mettersi immediatamente sulle tracce degli stupratori e degli aggressori ha prelevato il giovane Rom dall’Ospedale di S Orsola per rinchiuderlo in una cella e notificargli un ordine di espulsione. Invece di proteggere i giovani rom, vittime di stupro e violenza razzista, chiude in cella gli aggrediti e lascia liberi gli aggressori.

Non è la prima volta che la Polizia di Bologna è responsabile di comportamenti illegali contro rom ed immigrati. Quattro poliziotti furono poco tempo fa incarcerati su ordine della Procura per le violenze ed i furti commesse contro alcuni cittadini.


Non è la prima volta che nella Questura di Bologna avvengono fatti sconcertanti


Al Comune di Bologna chiediamo un incontro con carattere di urgenza con la esplicità richiesta di aprire immediatamente una casa della pace e dell’accoglienza che sottragga i nuclei familiari alla violenza razzista e sessista. Alla società civile chiediamo di unirsi nel sostegno ad una giovane donna ed un giovane uomo di origine rom colpiti dalla violenza e dalla barbarie. Di unirsi a Brenda, a Ljubo, alla famiglia Halilovic ed a tutti i Rom che in stato di povertà ed assoluta emarginazione e privazione chiedono solo una speranza di vita, di dignità e di valori umani.

All’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - Unar chiediamo di aprire una procedura di indagine sulla Questura di Bologna, sul comportamento dei funzionari di questo ufficio dello Stato, sul Ministero degli Interni che sta continuando a sostenere comportamenti  di violazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, esclusione, emarginazione e sostegno alle leggi razziste come il decreto emergenza nomadi del 21 maggio 2008 voluto dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dall’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni, annullato dal Consiglio di Stato il 16 novembre 2011 con la sentenza 6055.




Associazione Nazione Rom
Via Ricortola 166, 54100 Marina di Massa (Ms) - Italy
Mob: +39 3281962409  +39 3209489950

2 commenti:

  1. Buongiorno. Ho riportato la notizia anche sul mio blog e mi sono permesso di linkare il vostro articolo per chi volesse sapere di più. Inoltre ho aggiunto il vostro blog tra i link utili sul mio. Se la cosa non vi fosse gradita contattatemi e lo toglierò subito.

    La mia mail è enricoproserpio@gmail.com

    Il mio blog è: http://attualizzando.wordpress.com/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Enrico per aver riportato questa notizia sul tuo blog e per la tua solidarietà con Brenda e Ljubo

      Elimina