mercoledì 18 gennaio 2012

Torino - la voce delle donne rom vittime del pogrom razzista del 10 dicembre 2011

le donne rom del campo della Continassa

Torino 18 gennaio 2012



Torino, campo rom delle Vallette, un mese dopo l'assalto. 



A poche centinaia di metri dall'imponente Juventus Stadium, una stradina laterale si allontana dal traffico e dalle luci della periferia torinese. Si addentra tra gli alberi, che presto si diradano e lasciano il posto a un grande cascinale. La struttura, già sofferente di anni di incuria, mostra le pareti annerite, recenti ferite dell’incendio. Costeggiando l'edificio, basta superare le grosse chiazze nere impresse sul terreno e aggirare un cumulo di cavi elettrici e altre cianfrusaglie; ed ecco, ci si ritrova in quello che resta del campo della Continassa, un ampio spiazzo centrale su cui si affacciano poche baracche.

«Ci vivono una quindicina di persone, sono rom rumeni. 

Prima erano di più, la maggior parte è tornata in patria subito dopo l'attacco» spiega Vojislav Stojanovic, responsabile immigrazione di Rifondazione Comunista e consulente del consiglio regionale. Anche lui è rom, nato e cresciuto in Serbia, da 25 anni in Italia; la sua vicenda, tuttavia, è stata ben diversa da quella degli abitanti del campo: «Nel mio Paese, i rom, riconoscendo i propri doveri verso la società, si possono realizzare in campo lavorativo e anche istituzionale. Qui sono relegati in questi ghetti, costretti ad escludersi dal resto della società. È una vergogna che uno Stato democratico abbia portato queste persone a vivere in condizioni del genere: non c'è dignità».

Gli abitanti del campo parlano a stento l'italiano, solo una ragazza sulla trentina conosce abbastanza bene la lingua. Le sue parole sono cariche di rabbia: «Anche prima dell'incendio, venivano tutti qui, gente del Comune, dei servizi sociali, del ministero, a dirci che ci avrebbero aiutato, ma nessuno l'ha mai fatto. Viviamo di elemosina, cresciamo i nostri bambini tra l'immondizia e i topi. Non si può vivere così». 

La sua baracca è molto piccola, quasi interamente occupata dal letto, ma ben tenuta e riscaldata; sopra un tavolino, una candela illumina un piatto di polenta e uno di carne. La ragazza racconta cosa è successo il 10 dicembre: «Erano le sette di sera, stavo cucinando nella mia roulotte, quando ho sentito urlare “Venite fuori, zingari, che vi uccidiamo!”. Allora ho preso la mia bambina, sono uscita, ho sentito colpi di pistola e ho visto tante persone che lanciavano bottiglie incendiarie. Sono subito corsa a nascondermi nel bosco e ho chiamato due volte la polizia. Mi hanno risposto che sapevano tutto e stavano arrivando, ma quando sono intervenuti, ormai tutto era bruciato e i responsabili erano scappati». 



I rom parlano di un attacco durato a lungo, di un tardivo intervento delle forze dell’ordine e di pestaggi subiti dagli abitanti del campo. 

donna rom in lacrime dopo le violenze subite

Questa versione non coincide con quella del Comando Provinciale dei Carabinieri, secondo cui gli uomini dell’Arma sono intervenuti subito isolando il gruppo degli incendiari e arrestandone due, senza che i rom subissero alcuna violenza.

Per la Procura di Torino un muro di omertà protegge gli autori del Pogrom

Sta di fatto che a seguire il corteo c’erano diversi uomini e mezzi delle forze dell’ordine, tra Carabinieri, Polizia e Vigili Urbani, che non sono riusciti a impedire il raid né ad arrestare la maggior parte dei violenti, che le testimonianze quantificano in 30-40 persone.

Nei giorni seguenti alle violenza in molti riferivano alla stampa ed ai giornalisti che gli autori materiali erano tifosi della Juventus. Nessuno si è pero presentato in Procura a verbalizzare


Ad oggi solo il Presidente del Quartiere 5 di Torino Paola Bragantini (responsabile provinciale Pd) si è recata in Procura dal Pm Laura Longo per dare una  testimonianza e riscontri alla Pm Laura Longo. 


Paola Bragantini segretaria provinciale del Pd (Torino)

Per i rom della Continassa, i guai non sono finiti con l’incendio del campo. La ragazza continua il suo racconto: «La maggior parte di noi è scappata il giorno dopo l'attacco. Ora abbiamo paura che qualcuno torni per farci del male. Rimanere qui per noi è un rischio, ma sono costretta a farlo per mandare denaro ai miei figli in Romania. Noi che siamo rimasti abbiamo perso le nostre roulotte e dobbiamo vivere in queste baracchine; sono andati bruciati i miei documenti e la spesa che volevo mandare a casa. Vorremmo una casa normale, un lavoro normale per i nostri uomini. Si vedono offrire al massimo 100 o 200 euro al mese, nessuno li vuole assumere: penso che abbiano paura di noi».

Sulla questione interviene Vojislav Stojanovic: «In altri Paesi la faccenda è affrontata in modo diverso. In Spagna, le cooperative che si occupano di rom devono avere almeno il 30% di lavoratori rom, non solo come manodopera ma anche come figure professionali. Questo per loro significa crescita, professionalità, responsabilità. In Italia, invece, abbiamo cooperative che lavorano per i rom, ma non con i rom: questo è assistenzialismo; se i rom stessi non si responsabilizzano, è tutto inutile».

Torino: Rom ricostruiscono sulle macerie della barbarie razzista. L'amore per la vita è più forte della violenza e della distruzione.





Rom Rumeno al lavoro nel Campo Rom di Cascina della Continassa (To)


Dopo  poche ore dal gravissimo Pogrum razzista che ha colpito la popolazione rom del Campo della  Cascina della Continassa a Torino e le famiglie sono già al lavoro per ricostruire sulle macerie della barbarie razzista.

L'Italia intera si vergogna di fronte al mondo per il più grave attentato subito dalla minoranza rom nella Storia Repubblicana. Le parole di dura condanna del Ministro all'Integrazione ed alla Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi,del Sindaco di Torino Fassinodel Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri



rimbalzano ancora sulle agenzie di stampa di tutta l'Europa: l'attentato dimostra come l'intero paese deve affrontare un problema mai superato ed affrontato profondamente. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-11/raid-roghi-campo-torino-153803.shtml?uuid=Aa4LOLTE

E' il problema del razzismo, del nazismo e fascismo, dell'olocausto di un popolo che non ha mai ricevuto giustizia da nessun Tribunale. E' l'olocausto rom, il Porrajmos.
 http://nazionerom.blogspot.com/2011/10/rom-porrajmos-storia-di-un-popolo-e-di.html

Un crimine mai processato e condannato è un crimine che si riperpreta costantemente. Da tempo chiediamo insieme al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek, al Consiglio d'Europa ed alla Commissione Europea un giusto processo.http://nazionerom.blogspot.com/2011/08/riconoscere-ufficialmente-il-genocidio.html


Esponenti politici italiani si permettono attacchi violenti e razzisti nei confronti della Popolazione Rom. Lega Nord, esponenti di Forza Nuova, esponenti del Pdl esprimono un linguaggio e comportamenti di incitamento all'odio razziale.
http://frontierenews.it/2011/12/cavallotto-lega-nord-a-torino-lemergenza-rom-e-una-piaga-sociale/

Politici irresponsabili nascondono le loro incapacità di affrontare la crisi
economica e morale che ha travolto l'intero paese accusando la popolazione rom di essere la causa di tutti i mali, mentono in sede di Parlamento Europeo a Strasburgo attaccando i Rom di Quaracchi http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=113&ID_articolo=1097&ID_sezione=242

Nonostante questo clima, nonostante il razzismo, nonostante gli sgomberi incessanti che amministrazioni di destra e sinistra impongono alle famiglie rom, nonostante le costanti violazioni delle direttive comunitarie come la 2000/43/CE, nonostante si continui a negare ogni tipo di dialogo e costruzione (basti ricordare le recenti azioni dell'Amministrazione Fiorentina di Matteo Renzi - Pd Firenze)
http://nazionerom.blogspot.com/2011/06/le-bugie-di-stefania-saccardi-abuso-del.html

Le famiglie rom continuano a ricercare una strada di vita e di costruzione di civiltà. Lo fanno con pazienza e perseverenza quotidiana. Lo fanno perchè sostenute da un amore per la vita da cui le famiglie italiane dovrebbero solo imparare, imparare l'amore, imparare a prendersi cura l'uno dell'altro.


Con la Commissione Europea ed il Consiglio d'Europa abbiamo recentemente incontrato il Governo Italiano a Roma nell'incontro tenutosi al Senato della Repubblica il 6 dicembre 2011.
Firenze - Discriminazioni Razziali: Intere famiglie con numerosi bambini a rischio di vita. Chiediamo incontro urgente con Responsabili Istituzionali‏ 

Con le famiglie rom, le Associazioni Rom, le Associazioni che difendono in modo impagabile i Diritti Umani come EveryOne continuiamo a chiedere di rispettare gli accordi presi dallo Stato Italiano in sede Comunitaria.http://nazionerom.blogspot.com/2011/11/presidente-del-consiglio-mario-monti.html

Finalmente, dopo anni di denunce cadute nel silenzio un Magistrato di  Torino Laura Longo trova il coraggio di spezzare una spirale di razzismo ed il procedimento penale aperto dalla Procura accusa apertamente di razzismo gli autori del vile attentato anti rom. 

Il Capo Procuratore di Torino  Giancarlo Caselli denuncia come un gravissimo il Pogrom antirom scatenato dalle barbarie razzista. Mai nella sua vita ha dovuto affrontare questo tipo di violenza http://torino.repubblica.it/dettaglio-news/13:44/4082678

Nel mentre è la stessa Magistratura Torinese ad accusare di Razzismo gli autori del Pogrom l'illegittimo Presidente di Opera Nomadi Nazionale Massimo Converso minimizza e dichiara che in Italia non c'è razzismo ma solo indifferenza.

Invitiamo il Sindaco di Torino Fassino ad incontrare le organizzazioni dei diritti umani. Vogliamo aiutare l'Amministrazione torinese a voltare pagina, a trasformare una sconfitta in una vittoria dei Diritti Umani ricostruendo la Dignità Umana profondamente violata. Tendiamo una mano e camminiamo insieme verso la Civiltà. Facciamolo insieme al Consiglio d'Europa ed alla Commissione Europea Giustizia. Facciamolo insieme alle famiglie rom vittime dell'odio etnico ed alla parte sana del paese.



I Rom vogliono ricostruire l'Italia, gli immigrati hanno salvato le pensioni degli italiani con le loro continue rimesse, ora sta alla popolazione maggioritaria. Raccogliere una sfida di responsabilità civile, morale e materiale. Solo partendo dagli ultimi, dai più poveri potremo costruire la ricchezza per tutti.
 http://nazionerom.blogspot.com/2011/04/rom-la-scuola-di-alfabetizzazione.html

L'alternativa alla costruzione di civiltà e diritti per tutti, nessuno escluso è davanti agli occhi di tutti. Sono le barbarie razziste, sono i pogrom, è il nazismo. L'alternativa è una scelta tra la difesa ed affermazione della vita o la morte.

                    Noi abbiamo scelto: vita, rispetto, amore, libertà.

                 Siamo tutti rom

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