sabato 30 luglio 2011

Rom a Firenze. Lettera aperta al Papa e alla Conferenza Episcopale Italiana



Lettera aperta a Papa Benedetto XVI e alla Conferenza Episcopale Italiana

Firenze, 29 luglio 2011

Sua Santità Papa Benedetto XVI, Vostre Eminenze Monsignor Mariano Crociata e Cardinale Angelo Bagnasco, illustri Monsignori,

chiediamo un vostro intervento diretto sulla Curia Fiorentina affinché anche questa Chiesa sappia ritrovare le origini e aprire le porte delle sue proprietà agli stranieri e ai Rom, come fecero Abramo e i Padri della Chiesa.

Chiediamo di mettere al centro delle politiche sociali il Rispetto per la Dignità Umana, per i bambini, le donne, gli anziani, i malati, gli uomini che si trovano in uno stato di completo abbandono ed emarginazione. A Firenze sono decine le famiglie costrette a nascondersi sotto i ponti, le aiuole dei giardini, in campi di fortuna.

Chiediamo di avviare Progetti di Inclusione Sociale in cui l’Educazione e la creazione di percorsi di completa autonomia siano la chiave per affrontare la povertà. Con il lavoro, ricostruendo il paese nella morale e nell’etica prima ancora che nelle case e nelle strutture.

I Rom possono rappresentare un fattore di ricchezza per tutta l’Italia.
La Comunità Europea riconosce questo problema ed è disposta ad aiutarci anche con cospicui finanziamenti.

Si deve però smettere di usare i finanziamenti in modo improprio, per arricchire questo o quel funzionario. Si devono usare i finanziamenti in modo corretto e onesto.

Rimettiamo la Cultura Umana al centro del mondo. L’essenza degli esseri umani è difendere ed affermare la vita. I Rom sono da sempre portatori di cultura, di musica, di teatro, di arte, di valori umani come il non abbandonare nessuno e proteggere tutti dalle persecuzioni.

I Rom hanno salvate molte vite umane dal Nazismo e dal Fascismo.
I Rom sono stati massacrati nei campi di concentramento, annientati nelle camere a Gas.
Nessun Tribunale Internazionale ha mai riconosciuto l’Olocausto Rom, il Porrajmos.

Iniziamo a processare le nostre coscienze perché ognuno di noi è responsabile.

Apriamo le nostre case, i nostri cuori e le nostre menti alla vita umana.
Nessun essere vivente può esserci estraneo, amiamo lo straniero, amiamo la vita umana.
Siamo tutti Rom.

In attesa di un vostro gradito riscontro, con sollecitudine

Cordiali Saluti

Marcello Zuinisi

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