giovedì 21 luglio 2011

Rom a Milano: Il Gruppo EveryOne scrive al sindaco Pisapia. Inclusione Sociale per tutti

Milano, 12 luglio 2011.

Dopo una serie di incontri con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e l'assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli, è stata riconosciuta la Consulta rom di Milano, organismo che si propone come "rappresentativo di Rom e Sinti degli insediamenti della città".

La Consulta, estensione del "Tavolo Rom" che dialogò con la precedente giunta di centro-destra, si pone quale interlocutrice della nuova amministrazione, ponendo l'accento su tre priorità: la sospensione degli sgomberi senza alternative sociali e senza assistenza, la ridiscussione del piano Maroni e la valorizzazione delle risorse umane delle comunità. E' importante che il lavoro già svolto da questa associazione cittadina prosegua, anche se è auspicabile che il Comune di Milano attivi ulteriori sinergie con realtà dotate di esperienza, competenze e risorse logistiche in grado di mettere in atto programmi di accoglienza, inserimento professionale, scolarizzazione efficaci, non limitandosi a mettere in campo una seppur lodevole buona volontà.

La maggior parte delle comunità Rom e Sinte che versano in condizioni di esclusione sociale ed indigenza, sempre a rischio di sgombero ed espulsione, chiedono piani effettivi di sostegno, diritto al lavoro come ogni altro cittadino, assistenza medica e legale di fronte alle continue emergenze. Se Milano vuole diventare battistrada di politiche solidali, in linea con il diritto europeo e i suggerimenti dell'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, deve dotarsi di strutture capaci di risolvere definitivamente tali legittime richieste e porre in essere sistemi di monitoraggio riguardo ai fondi che destinerà a tali emergenze, per sottrarsi alla cattiva gestione delle risorse che caratterizza, da sud a nord, il nostro paese.

Il Gruppo EveryOne, dopo aver notato una "corsa all'appuntamento" con il sindaco da parte di alcune associazioni antirazziste che operano a Milano, ha scelto una via differente.

Ieri abbiamo inviato una lettera al sindaco Giuliano Pisapia in cui, dopo aver lamentato come la condizione in cui vivono le comunità Rom non sia finora cambiata in seguito all'insediamento della nuova giunta, proponiamo l'adozione da parte dell'amministrazione di quelle politiche che negli ultimi anni hanno fornito risultati reali.

Già: risultati concreti e verificabili e non solo proclami di successi che non trovano riscontro in seno alla comunità Rom, la cui condizione di esclusione e precarietà rimane tragica. "Se nulla è cambiato nella prima fase del Suo mandato," abbiamo scritto al sindaco, "non pensiamo sia a causa di una Sua scelta non tollerante, ma di una notevole confusione che alcune realtà vicine al comune fanno, da tempo, su un'emergenza complessa e delicata. Da parte nostra, siamo in contatto da anni con le principali organizzazioni che si occupano efficacemente di politiche sui Rom e con le istituzioni internazionali che promuovono inclusione e pari diritti.

In Italia, purtroppo, non vi è né conoscenza delle fenomenologie sociali e umanitarie connesse alla presenza Rom, né preparazione per avviare programmi attuati su basi scientifiche, in vista di un futuro diverso dal passato, in cui la comunità Rom e Sinta entri realmente a far parte della popolazione del nostro paese, con identiche opportunità".

 Il Gruppo EveryOne ha messo la propria esperienza al servizio del nuovo sindaco, incondizionatamente, ma soprattutto ha segnalato alcune delle realtà - italiane e internazionali - in grado di operare con successo sulla via della realizzazione di un programma finalizzato a sostituire all'intolleranza o a procedure approssimative di solidarietà, una vera efficacia nel breve, medio e lungo termine (non indichiamo in questo articolo quali sono le organizzazioni da noi presentate al sindaco, data la necessità di operare con discrezione, nell'attuale clima scarsamente tollerante che aleggia sul capoluogo lombardo). "Se lei davvero vuole che si cambi strada e si inizino ad attuare progetti razionali e utili, già sperimentati," scrivono i fondatori del Gruppo EveryOne al primo ciittadino, "le chiediamo di entrare in contatto con i responsabili umanitari che possono dimostrare l'attuazione di progetti efficaci e che si sono già dimostrati capaci di salvare vite umane ed evitare tragedie umanitarie. E' importante che Lei decida quali politiche mettere in atto sotto il profilo dell'accoglienza, dell'integrazione professionale, della scolarizzazione, dell'assistenza sanitaria, dei servizi medici di emergenza o quotidiani, in base a progetti che si basino su risultati "storici" e non su ipotesi e promesse".

EveryOne ha fornito al nuovo sindaco i contatti necessari per avviare nuovi incontri e decidere come Milano si porrà di fronte alla sua più importante sfida di civiltà.

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