lunedì 7 gennaio 2013

Rom a Firenze: sostenere politiche di inclusione e garantire alternativa abitativa in attuazione direttiva 2000/43/Ce e strategia governativa prevenendo gli sgomberi e la discriminazione razziale

 Firenze 7 gennaio 2013 - la società civile rom organizzata
nel Consiglio Cittadino Rom chiede alle istituzioni un incontro urgente
(nella foto Mihai Ciungo e Stefan Nicuser abbracciano i propri bambini)


Firenze 7 gennaio 2013

Al Sindaco di Firenze Matteo Renzi
Al Sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi
Al Sindaco di Scandicci Simone Gheri
Al Sindaco di Campi Adriano Chini

Alla Provincia di Firenze
Presidente Andrea Barducci
Osservatorio antidiscriminazione provincia istituito con Unar

Alla Regione Toscana
Presidente Enrico Rossi
Assessore al Welfare Salvatore Allocca
Osservatorio Regione Toscana “questione rom” Fondazione Michelucci
Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza Grazia Sestini

Alla Prefettura di Firenze
Prefetto Luigi Marrazza
Segreteria Roberto Antonio Viola

All’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – UNAR
Direttore Marco de Giorgi

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale
Ministro Andrea Riccardi
Capo di Gabinetto – Prefetto Mario Morcone
Vice Prefetto Angelo Carbone

Alla Commissione Europea
Al Consiglio d’Europa
All’ECRI – Commissione Europea contro il Razzismo


Oggetto: “questione rom” – sostenere politiche di inclusione e garantire alternativa abitativa in attuazione direttiva 2000/43/Ce e strategia governativa prevenendo gli sgomberi e la discriminazione razziale.


Gentili Istituzioni,

questa lettera nasce nell’intento di mettervi al corrente della reale e concreta situazione di vita della comunità rom presente nei territori da voi amministrati, prevenendo sgomberi violenti ed in aperta violazione della direttiva Ue 2000/43/Ce, suggerendo l’adozione di politiche di inclusione in attuazione della strategia di inclusione per Rom, Sinti e Camminanti con Unar – Punto di Contatto Nazionale – Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’Associazione Nazione Rom è parte integrante della Strategia di inclusione per la popolazione Rom adottata dal Governo italiano il 24 febbraio 2012, collabora con le principali istituzioni europee per attuare la Strategia Ue e gli accordi sottoscritti da tutti gli Stati membri il 5 aprile 2011 a Bruxelles.

Su incarico dell’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali FRA abbiamo monitorato la reale e concreta situazione vissuta dalla popolazione Rom su tutta la Toscana. L’indagine qualitativa (casa, lavoro, scuola, condizioni igieniche e sanitarie, alimentazione, patologie) svolta nel 2011 è stata resa pubblica dallo stesso Vice Presidente della Commissione Europea il 21 maggio 2012. Relazioni periodiche vengono inviate direttamente alle istituzioni europee sia attraverso canali diretti costruiti nel tempo, sia attraverso agenzie formali istituite dalla stessa Commissione. Lo stesso ufficio governativo UNAR è costantemente aggiornato sulle reali e concrete condizioni di vita, discriminazioni in atto, violazioni dei diritti umani.

L’11 dicembre 2012, il Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Toscana, dott.sa Grazia Sestini, ha incontrato negli uffici di Via Cavour di Firenze una delegazione delle famiglie rom presenti nel territorio. Il Garante ha chiesto esplicitamente alla nostra associazione di monitorare le condizioni di vita dell’infanzia e dell’adolescenza rom presenti nella regione, condizioni di esclusioni e progetti esistenti nel territorio.


Firenze 11 dicembre 2012 - Il Garante dei Diritti dell'Infanzia
e dell'Adolescenza della Regione Toscana Grazia Sestini 
riceve in Via Cavour n. 4 una delegazione della società civile rom.
Nella foto Marcello Zuinisi - legale rappresentante dell'Associazione
Nazione Rom con la famiglia di Stefan (Seravezza - Lu) e Mihai Ciungo
(Quaracchi - Fi) del Consiglio Cittadino rom di Firenze

Nella Provincia di Firenze le condizioni di vita per la popolazione Rom, insediatesi nel territorio negli ultimi cinque anni sono drammatiche. Le già precarie condizioni di esistenza sono state ulteriormente peggiorate dalle politiche che gli enti regionali e locali hanno deciso di adottare sino ad oggi.

Nel territori di Firenze, Sesto Fiorentino, Scandicci e Campi Bisenzio vive una comunità di 205 cittadini rom provenienti dalla Romania. I cittadini rom in questione hanno costruito l’Associazione Nazione Rom e formato un Consiglio Cittadino Rom. La maggioranza delle famiglie sono state, negli ultimi anni sgombrati 4/5 volte dagli insediamenti informali realizzati attraverso la costruzione di baracchine o l’occupazione di alloggi dismessi e fatiscenti. Il 16 gennaio 2010, 185 tra noi, siamo stati sgombrati dall’insediamento Ex Osmatex in località Osmannoro su ordinanza del Sindaco di Sesto Gianni Gianassi, ordinanza attuata dalla Prefettura di Firenze. Alcune famiglie, 35 cittadini, si trasferirono a Firenze in Piazza Santissima Annunziata (sotto la sede Unicef) dove attualmente vivono. Gli altri, costruirono un nuovo insediamento sempre all’Osmannoro, distante poche centinaia di metri dall’Ex Osmatex, il località Quaracchi.

L’Amministrazione Regionale, il 26 aprile 2011, con delibera n. 279, approvò lo stanziamento di 400.000 euro affidandoli al Comune di Sesto Fiorentino (Asl locale) ed al Comune di Firenze. Sulla delibera approvata veniva imposto che “la totalità della somma in questione doveva essere usata per politiche di inclusione ed integrazione nel territorio, con particolare riferimento alla comunità rom di quaracchi.”. Le amministrazioni locali, violando le direttive impartite dalla stessa Regione approvarono un progetto di “rimpatrio assistito” in Romania per tutta la comunità rom presente nell’insediamento di quaracchi. 


 Firenze 21 settembre 2012 - La Cabina di Regia Rom della Regione Toscana
nella foto Matteo Giardano (Rifondazione Comunista - Lucca) Salvatore Allocca
Assessore al Welfare e Nicola Solimano della Fondazione Michelucci - Osservatorio 
della Regione Toscana sulla questione Rom


L’intera somma, 400.000 euro, fu affidata alla Caritas diocesana di Firenze ed al legale rappresentante Andrea Gori. Il progetto prevedeva il trasferimento delle famiglia in Romania e la creazione di condizioni abitative e lavorative nel territorio di provenienza delle stesse. Dei 120 cittadini rom sgombrati il 16 giugno 2011 da Quaracchi metà rifiutò esplicitamente di partire. L’atra metà, rimase alcune settimane in Romania e tornò nello stesso territorio di partenza: Firenze. L’Associazione Nazione Rom ha stimato che dei 400.000 euro ricevuti, la Caritas diocesana di Firenze abbia utilizzato soltanto 82.000 euro per i rimpatri, mentre, per i restanti 318.000 euro non sappiamo che utilizzo e fine sia stata realmente perseguita. Alle informazioni in nostro possesso, la Caritas diocesana di Firenze detiene questi soldi sui propri conti correnti.


I 120 cittadini rom che abitavano nell’insediamento di quaracchi si trovano tutti nel territorio della Provincia di Firenze. Soggetti a numerosi sgomberi, nei mesi successivi al 16 giugno 2011, sono stati sgombrati nel dicembre 2011 da sotto il Ponte all’Indiano a Firenze e da Piazza Santissima Annunziata, da abitazioni in disuso occupate a Scandicci in Via dei Ciliegi, a Firenze in Via Pistoiese, nella Piana di Castello tra Firenze e Sesto Fiorentino. Arrestati dalle forze dell’ordine per invasioni di terreni o abitazioni in disuso, liberati e scarcerati dai Giudici, espulsi dalla Prefettura sono stati costretti alla difesa legale nei Tribunali e Commissione Europea Giustizia. Il 25 gennaio 2011, l’Ue ha aperto una indagine in relazione alle espulsioni, alla violazione delle direttive europee 2000/43/Ce sulla non discriminazione e 2004/38/Ce sulla libertà di circolazione. L’indagine è stata chiusa dalla Commissione Europa il 21 maggio 2012, quando, il Vice Presidente della Commissione Europa Viviane Reading, ha chiesto a tutti gli Stati membri di applicare concretamente le strategie di inclusione adottate da tutti Governi europei.

Scandicci Ipercoop - le donne Rom vivono su tutto il territorio della Provincia di Firenze
Centinaia di anni fa le famglie rom erano nomadi e si spostavano con i carri.
Oggi i rom non sono più nomadi, con i carri giocattolo giocano i bambini 
mentre le loro madri affermano il diritto alla casa, al lavoro, ai diritti umani


La Prefettura di Firenze, ha ritirato nel settembre 2012, dopo le istanze avanzate dall’Associazione Nazione Rom e dagli avvocati dell’Asgi – Associazione Studi Giuridici Immigrazione, alcune espulsioni, notificate ai nostri aderenti dal 2009 e successivi anni. Nel mese di dicembre 2012, un nostro aderente, Vasile Copalea, cittadino rom con origini rumene, cittadino europeo, da tre anni in Piazza Santissima Annunziata è stato invece tradotto nel Carcere di Firenze dalle autorità di polizia per aver violato un ordine di espulsione commissionato dalla stessa Prefettura di Firenze nel 2007. A Firenze, le direttive comunitarie, la libertà di circolazione, principio di costituzione e cardine della vita dell’Unione Europea continuano quindi ad essere violate e negate.


il 24 settembre 2012 la Prefettura di Firenze e la Questura ritirano l'espulsione
del nostro con cittadino Iulian Wachloswka espulso il 18 novembre 2009.
Una grande vittoria per Associazione Nazione Rom ed Asgi


Ogni richiesta di residenza, avanzata ai Comuni ed Enti Locali è stata negata. Le istanze di opposizione presentate alle pubbliche amministrazioni ed agli uffici preposti sono svanite nel nulla.

Ad oggi, nessun atto formale è stato preso dalla Regione Toscana, dalle Province, dagli Enti Locali per attuare e concretizzare la Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti varata dal Governo Italiano, nessuna politica di superamento dei campi, nessuna alternativa offerta nel caso di sgomberi di insediamenti informali.

Il 21 settembre 2012, la Regione Toscana ha organizzato un giornata di studio sulla Strategia di inclusione per Rom, Sinti e Camminanti alla quale è stato invitato lo stesso Governo italiano rappresentato dal Vice Prefetto Angelo Carbone. La giornata aperta dall’Assessore al Welfare Salvatore Allocca, dal Presidente Enrico rossi, dal Prefetto di Firenze ha visto la partecipazione di numerose Amministrazioni Locali. La Fondazione Michelucci co-organizzatrice dell’evento e Associazioni vicine alla amministrazioni regionali e locali hanno illustrato i “progetti” in corso.


 Nanu Ghiocel rappresentante del Comitato Rom di Santissima Annunziata
 ed il Vice Prefetto Angelo Carbone ascoltano gli interventi delle istituzioni 
durante la giornata di studio sulle questione rom organizzata dalla Regione Toscana


Emblematica la presenza dei cittadini Rom alla giornata di studio. Nessuna organizzazione Rom è stata ufficialmente invitata alla giornata di studio. Solo la forte determinazione dell’Associazione Nazione Rom, la mobilitazione dei propri aderenti ha permesso a circa 50 cittadini rom di partecipare all’evento ed intervenire in chiusura. Emblematica la relazione della Fondazione Michelucci finanziata dalla Regione Toscana come proprio osservatorio ufficiale. I Rom della Provincia di Firenze, i Rom di Quaracchi, i Rom dell’Ex Osmatex, non sono stati nominati da nessun intervento ufficiale, da nessuna relazione. Gli Assessori intervenuti, i referenti delle Associazioni aderenti alle Politiche delle Amministrazioni locali intervenivano senza mai nominarli, eppure, quei rom erano li davanti ai lori occhi. Nessuna autocritica ne formale ne informale.

Ad oggi, i cittadini Rom vengono quindi considerati come un “fenomeno da studiare” e non come cittadini con cui istaurare un dialogo tra pari. Il Tavolo Regionale Rom istituito dalla Regione Toscana non ha mai ne invitato, ne consentito la partecipazione diretta dei cittadini Rom, delle proprie Associazioni Auto-Costruite alla progettualità del Tavolo stesso. Il Tavolo Ragionale Rom non ha mai applicato ne menzionato in nessun atto ufficiale la Strategia di Inclusione varata dal Governo e consegnata alla Commissione Europea il 24 febbraio 2012. 


 8 novembre 2012, una delegazione dell'Associazione Nazione 
Rom si è recata a Roma in Largo Chigi n. 19 dove si sono svolti incontri 
con l'Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed il 
Ministero dell'Integrazione e Cooperazione Internazionale.
Nella foto i delegati (Marcello Zuinisi, Victor Lacatus, Elena Raducan,
Samir Aljia, Gheorghes Copalea e Giovanni)


Negli ultimi ventidue mesi, sono stati bel 1.368.000 euro i finanziamenti pubblici utilizzati dalla Regione Toscana per le Politiche di Esclusione Sociale dei Cittadini Rom: denaro utilizzato per deportare, sgombrare, espellere, cacciare le famiglie Rom dalle città. Gli osservatori ufficiali non osservano, le Associazioni complici delle Politiche Razziste.

La vicenda dei Rom di Quaracchi è stata emplematica. Dopo lo sgombero del 16 giugno 2011 e 400.000 euro di finanziamenti pubblici sulla stampa, organi di informazione, televisioni e radio tutti gli Amministratori negavano la presenza dei Rom sul territorio. 


ottobre 2012 - Quaracchi (Fi) - Le famiglie rom vengono sgombrate
il 16 giugno 2011. Violate le direttive della Regione Toscana.
Lo stanziamento di 400.000 euro provenienti dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri servivano ad integrare i cittadini rom nel territorio.
Distrutte decine di baracchine. I resti dell'operazione sono ancora
ben documentabili ed a disposizione di chi vuole vedere.

L’Assessore al Sociale di Firenze Stefania Saccardi è arrivata a sostenere che “nessuna famiglia dorme sulle strade, tutti sono seguiti dai servizi sociali e dalla Caritas diocesana di Firenze”. La stessa Caritas, convocata dagli Amministratori in occasione degli sgomberi sosteneva pubblicamente che le famiglie rom rifiutavano qualsiasi offerta di inclusione.

LA REALTA’

A Quaracchi, nel territorio a metà tra il Comune di Firenze e quello di Sesto Fiorentino, accanto all’Ikea, vivono 80 cittadini Rom in baracchine auto-costruite. Manca acqua, servizi igienici. La corrente elettrica garantita da generatori comprati dalle stesse famiglie. Il riscaldamento da stufe auto-costruite e dotate di sistemi di sicurezza. Si tratta di 15 famiglie, con donne, anziani, bambini ed adolescenti. I minori sono venti. I bambini frequentano tutti le scuole nelle vicinanze. Le condizioni sanitarie auto monitorate dalle stesse famiglie che ricorrono alle strutture ospedaliere in caso di bisogno. Alcuni degli adulti Rom lavorano in una vicina discoteca dove garantiscono la pulizia dei locali, il controllo degli stessi, gli allestimenti quando si svolgono le feste. Altri prestano il loro operato ai clienti dell’Ikea, altri costretti ancora all’elemosina. Il terreno sulle quali sono state costruite le baracche è di un privato cittadino che ne sta richiedendo lo 
sgombero.



ottobre 2012 - immagini dal campo di Quaracchi sgombrato il 16 giugno 2011 
dalle istituzioni fiorentine. Dopo un anno e mezzo, intere montagne di rifiuti non sono 
stati rimossi dalle istituzioni. Solo le famiglie rom sono state sgombrate.
I rifiuti rimangono. I diritti umani violati.


A Scandicci, vivono 40 cittadini Rom, 8 famiglie. Le famiglie vivono in due stabili abbandonati da molto tempo. Le abitazioni, prive di acqua corrente e servizi igienici sono state interamente ripulite dalla sporcizia e rese abitabili grazie al lavoro delle famiglie rom. La corrente elettrica garantita da generatori comprate dalle stesse famiglie. Il riscaldamento garantito da stufe auto costruite. Alcuni uomini hanno trovato lavoro con regolare contratto, altri vendono i giornali di fuori binario. I bambini in età scolare vanno tutti a scuola, i più piccoli accuditi dalle proprie mamme e dai nonni. I terreni su cui si trovano le abitazioni sono stati recentemente oggetto di una ordinanza di sgombero firmata dal Sindaco. Nessuna alternativa è stata predisposta.


ottobre 2012 - Quaracchi (Fi). I resti dello sgombero ordinato dalle istituzioni locali
il 16 giugno 2011. Montagne di rifiuti. Intere famiglie private dell'unica abitazione.
Questa è l'immagine reale e concreta di Firenze e Sesto Fiorentino. Una brutta cartolina
da esibire davanti agli occhi del mondo intero. Una cartolina che fotografa la realtà.


A Campi vivono altri 30 cittadini rom. Le famiglie vivono in baracche auto costruite con le stesse modalità degli altri insediamenti. I bambini sono accompagnati a scuola dalle madri e dai padri. Nessun sgombero è stato, a nostra conoscenza ordinato dall’Amministrazione Comunale.

A Firenze, in Piazza Santissima Annunziata vivono 35 cittadini. Privi di ogni avere difendono la propria vita dormendo la notte, sotto i portici accanto alla porta di entrata dell’Unicef locale. Le coperte sono elemento essenziale per non morire di freddo nelle gelide notti fiorentine. L’Amministrazione di Matteo Renzi ha sottratto, numerosissime volte, le coperte ai nostri concittadini. Le spese sostenute dalla nostra Associazione per garantire ogni notte delle coperte sono ingenti. 


dicembre 2012 - La Polizia Municipale sequestra le coperte e
multa di 160 euro a testa i rom di Santissima Annunziata. La
loro colpa dormire in terra davanti al portone dell'Unicef a 
poche decine di metri dalla sede della Caritas. Per loro 
nessun progetto di inclusione ma solo violazioni sistematiche
dei diritti umani. L'Associazione Nazione Rom è in
mobilitazione permanente per cercare e fornire coperte
agli eroici rom della piazza. Siamo a poche decine di metri dal 
Duomo di Firenze, ma il rinascimento si è spento.
Nella città di Firenze viviamo nel Medioevo.


Paradossale che alcune coperte sono state fornite dalla Caritas diocesana di Firenze, sequestrate dal Comune di Firenze e probabilmente riaffidate alla stessa Caritas. I rappresentanti della comunità rom di Santissima Annunziata hanno partecipato alla giornata di studio promossa dalla Regione Toscana il 21 settembre 2012 a Firenze. Alcuni di loro, hanno contribuito al restauro del Cimitero degli Inglesi, patrimonio Unesco, nel centro della città. Altri rappresentanti Rom sono stati recentemente a Roma per incontrare il Governo italiano.

I 185 cittadini rom (80 a Quaracchi, 40 a Scandicci, 30 a Campi, 35 a Piazza Santissima Annunziata) sono gli stessi identici cittadini sgombrati dal Sindaco Gianni Gianassi il 16 gennaio 2010.



Cittadini Rom presenti nella piana di castello a Firenze.
La società civile rom, organizzatasi nell'Associazione Nazione Rom 
ha costruito il Consiglio Cittadino Rom e chiede di 
aprire un dialogo tra pari con le istituzioni locali.

Nella Piana di Castello vivono altri venti cittadini rom, provenienti dalla Romania. Dormono in case abbandonate a poche centinaia di metri dall’ex campo rom dell’Olmatello, abbattuto nel luglio del 2012, dal Sindaco di Firenze Matteo Renzi. I conteiner abbattute avevano ospitato, per venti anni, alcune famiglie rom provenienti dall’ex jugoslavia. Costati milioni di euro alle precedenti amministrazioni (vedi accesso agli atti Comune di Firenze – campi rom del Poderaccio e dell’Olmatello) potevano ospitare queste famiglie senza una abitazione decorosa, sono stati distrutti dal sindaco fiorentino per far posto ad un parcheggio proprio di fronte alla caserma dei carabinieri in costruzione nella piana. La caserma dei carabinieri è famosa per le indagini condotte dalla Procura di Firenze, indagini che hanno portato al rinvio a giudizio per importanti e famosi politici cittadini e nazionali tra cui Denis Verdini – coordinatore nazionale del Pdl.


PREVENIRE GLI SGOMBERI – COSTRUIRE INCLUSIONE SOCIALE

La prevenzione degli sgomberi, assicurare una alternativa alloggiativa decorosa, applicare la Strategia di inclusione per Rom, Sinti e Camminanti è compiti costitutivo per l’Associazione Nazione Rom. Attraverso una propria strategia che prevede la nascita di Consigli Cittadini Rom in tutte le città italiane sviluppiamo il nostro programma di autodeterminazione, interculturalità e liberazione dal razzismo. Il razzismo rappresenta il principale ostacolo alla crescita economica ed umana degli Stati in Europa. Lo stato Italiano è attraversato da una crisi che affonda le sue radici nel 1938, quando, il Ministero degli Interni emanò le leggi razziali. 



Roma - Piazza del Popolo. dicembre 2012.
Manifestazione contro l'Apartheid del Popolo Rom
nellla foto Chiriac Tiberiu Paul, Marco Brazzoduro e Marcello Zuinisi.
La società civile vuole la fine del razzismo.
Il programma di liberazione dal razzismo vive nella
costruzione del Consiglio Nazionale Rom e nel
percorso di autodeterminazione ed interculturalità
che ogni essere umano può intraprendere se lo sceglie.


Per la popolazione Rom iniziò un periodo drammatico ed oscuro, durante il quale lo Stato italiano e lo Stato tedesco cercarono lo sterminio e l’annientamento di una intera etnia. Nazismo e Fascismo rappresentarono questo tentativo. Ad oggi l’Olocausto rom, il Porrajoms, è stato riconosciuto dal solo stato tedesco (1984) mentre lo Stato italiano, persevera in politiche di persecuzione, discriminazione, razzismo. La strategia di inclusione per rom, sinti e camminanti rappresenta un tentativo di uscita da questa crisi. La strategia è il risultato di un lungo e laborioso cammino fatto dalla società civile rom insieme alle istituzione dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa negli ultimi trenta anni. La Banca Centrale Europea – BCE è disposta ad investire 84 miliardi di euro sino al 2020 per permettere alla prima minoranza etnica dell’unione di uscire dalla marginalità e persecuzione. I finanziamenti sono a disposizione degli stati solo garantendo al piena applicazione delle strategie nazionali.

La proposta dell’Associazione Nazione Rom al Governo italiano ed agli Enti Locali e Regionali è l’apertura di Case della Pace e dell’Accoglienza. Si tratta si ristrutturare stabili abbandonati, ex fattorie, attraverso politiche europee di housing sociale dove avviare attività economiche produttive che garantirebbero l’autodeterminazione economica ed indipendenza. Le Case della Pace e dell’Accoglienza permetterebbero entrate fiscali per lo Stato e gli Enti Locali, entrate fondamentali allo sviluppo economico, al pareggio di bilancio, all’erogazione di servizi sanitari.


Firenze 21 settembre 2012. Durante il convegno promosso dalla
Regione Toscana e dalla Fondazione Michelucci in Via San Gallo.
l'Associazione Nazione Rom dialoga con il Governo Italiano.
nella foto Mures Stefan - Consiglio direttivo dell'Associazione 
Nazione Rom spiega al Vice Prefetto Angelo Carbone - Presidenza
del Consiglio dei Ministri le reali e concrete condizioni delle famiglie
rom nella Provincia di Firenze. I bambini crescono in un territorio
che nega i diritti umani fondamentali, il diritto alla casa, il diritto al lavoro.


LA PIANA DI CASTELLO

A Firenze, nella piana di castello, tra l’aeroporto e la Scuola dei Carabinieri in costruzione sorgono delle fattorie abbandonate circondate da campi incolti ed abbandonati. La piana di Castello è motivo di scontro istituzionale tra Regione e Comune di Firenze, Sesto, Campi Bisenzio. Importanti gruppi industriali vorrebbero ampliare l’attuale aereoporto per permettere l’arrivo di aerei di notevoli dimensioni. Il territorio mal si presta a questa ipotesi produttiva. La piana di castello è stretta tra Monte Morello, la città di Sesto con la zona Universitaria e l’autostrada. Circondata da abitazioni e zone densamente abitate dalla popolazione locale. In tutte le città europee gli aeroporti si trovano lontani dai centri abitati per ovvie esigenze di sicurezza.



Piana di Castello - queste gli edifici da ristrutturare ed il 
terreno su cui potrebbe nascere una fattoria agricola.
Un progetto di crescita economica e sviluppo della zona.
Un progetto in coerenza con le determinazioni europee 
e con la Strategia di Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti
varata dal Governo Italiano il 24 febbraio 2012.
All'interno delle fattorie da ristrutturare vivono già alcune 
famiglie rom, donne, uomini, anziani e bambini.

La piana di castello potrebbe essere restituita al suo naturale utilizzo. Ampi terreni dove le mucche di razza frisona potrebbero pascolare e produrre del latte. I risultati di aziende eco-compatibili e biologiche come la Emilio Sereni a Borgo San Lorenzo sono un esempio lungimirante da riprodurre nella piana. Le famiglie rom che si occuperebbero dell’azienda posseggono già queste capacità lavorative. In Romania, prima della crisi economica che ha portato all’emigrazione, numerosi rom allevavano bestiame e lavoravano la terra. Altri cittadini rom posseggono doti importanti come carpentieri e muratori. Con i fondi in mano alla Caritas (318.000) euro, attraverso lungimiranti politiche di housing sociale potrebbero essere ristrutturate le ex fattorie e garantire l’apertura di azienda di produzione agricola. La somma di 318.000 euro, garantirebbe la creazione di circa 150 posti letto nelle fattorie suddivisi in camere ed appartamenti autonomi, l’acquisto delle attrezzature per avviare l’azienda agricola, il bestiame le sementi e la creazione di circa 35/40 posti di lavoro. I terreni potrebbero essere ceduti in comodato gratuito d’uso con una percentuale annuale di rendita per i proprietari degli stessi.

La compartecipazione degli Enti Locali alla nascita di aziende di produzione preserverebbe l’ambiente, garantirebbe la salute pubblica, aiuterebbe l’economia locale partendo dai cittadini più discriminati ed esclusi. I cittadini italiani, gli studenti di agraria, potrebbero trovare uno sbocco lavorativo grazie alla nascita di impresa locale.

Crediamo sia fondamentale spezzare il vortice che non permette allo Stato italiano ed alle famiglie di uscire dalla crisi, immaginando e realizzando una strada di concreta uscita dalla crisi in atto.

Con queste premesse, attraverso la presente chiediamo un incontro urgente con la vostra autorità al fine di condividere la progettualità espressa.

Cordiali saluti

Il legale rappresentante
dell’Associazione Nazione Rom
Marcello Zuinisi


Associazione Nazione Rom
Via Ricortola 166, 54100 Marina di Massa (Ms) - Italy
Mob: +39 3281962409  +39 3209489950
Email: nazione.rom@gmail.com






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