Bologna - Rasim Halilovic con sua moglie Jagoda ed i suoi figli
Bologna 21 gennaio 2013
COMUNICATO STAMPA
“Questione Rom” – La Polizia di Stato – Questura di Bologna aggredisce e picchia Rasim Halilovic nello
stabile dove vive con la sua famiglia in Via Protti n. 15
Alle ore 20.30 del 18
gennaio 2013, fatti sconcertanti e gravissimi, si sono verificati in Via Protti
n. 15, stabile all’interno del quale vive la famiglia Halilovic dall’1
settembre 2012.
Rasim Halilovic, nato il 1
gennaio 1960 e padri di cinque minori, è un uomo pacifico, generoso, con
origini bosniache. Le guerre nei balcani hanno costretto Rasim e sua giovane
moglie Jagoda ad abbandonare la terra natia e trasferirsi in Italia. In Bosnia
Erzegovina Rasim possedeva una casa e lavorava negli allevamenti di bovini
occupandosi della mungitura. Le guerre nei Balcani hanno costretto centinaia di
migliaia di persone a scappare per sfuggire a morte e distruzione. Tra loro
migliaia di cittadini di etnia rom arrivarono in Italia. Rasim Halilovic ha
visto la propria vita distrutta nei Balcani. Al suo arrivo in Italia ha trovato
soltanto ostilità e persecuzione. Un paese che ha iniziato a chiamarlo “nomade”
parola a lui sconosciuta, Rasim non è “nomade” è un cittadino rom.
Costretto alla durissima
vita di strada, nel tempo ha iniziato ad usare alcool, come moltissimi
italiani, come tanti esseri umani che si trovano in condizioni di assoluta
emarginazione. La sua famiglia è stata costantemente oggetto di tentativi di
frammentazione e disgregazione in conseguenza delle politiche sociali adottate
dal Comune di Bologna e dai Servizi Sociali. I suoi figli collocati in
comunità garantivano rendite mensili, alle strutture di accoglienza, stimate
intorno a 1200 euro. I figli di Rasim e Jagoda un ottimo “affare sociale” per i
Servizi Sociali. Attualmente sono cinque i figli minori dell’anziano bosniaco. Tenerli
in comunità muove un affare economico annuo di 54.000 euro. La famiglia
Halilovic non ha mai accettato tali politiche di frammentazione, i minori
collocati nelle comunità scappavano costantemente per tornare dai genitori.
L’inclusione scolastica ovviamente non veniva garantita da queste politiche
sociali.
Jagoda Halilovic, il piccolo Brain e l'Educatore Professionale Zuinisi Marcello
La famiglia Halilovic è stata, per anni, costretta ad essere divisa dalle concrete
politiche volute dai servizi sociali
Il 30 agosto 2012, Rasim
Halilovic riceve un’ ordine di espulsione e di allontanamento dal Comune di
Pianoro (Bo). Nell’ordine (protocollo ordinanza n. 204 con validità 08/010/1996
– 30/12/1996) viene intimato a Rasim “il
divieto di insediamento dei gruppi nomadi su tutto il territorio comunale”. Si
richiama l’ordine del Prefetto di Bologna con prot. 194/12 b del 18 gennaio
1991. e l’ordine del Regio Decreto datato 18 giugno 1931. Il caso finisce sui
giornali dopo le denunce dell’Associazione Nazione Rom che chiede il
rispetto delle disposizioni governative, della Strategia di inclusione per Rom,
Sinti e Camminanti varata dal Governo il 24 febbraio 2012 e la circolare della
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero dell’Integrazione e Cooperazione
Internazionale del 15 giugno 2012. (allegato)
L’Associazione Nazione Rom,
tramite il proprio legale rappresentante Marcello Zuinisi, firma il contratto
di affitto per l’appartamento di Via Protti n. 15. Nei primi di settembre la
famiglia Halilovic entra ad abitare nell’appartamento. I figli minorenni,
immediatamente iscritti nelle scuole, iniziano a frequentare con regolarità i
corsi di studio, Janko ottiene una borsa lavoro ed inizia la sua attività c/o
una pompa di benzina in Via Toscana. (allegato)
I dirigenti dei servizi
sociali, il Presidente del Quartiere Navile Andrea Cuzzani non è però contento.
L’”affare sociale” da 54.000 euro annui è andato in fumo. Gli accordi
inizialmente
sottoscritti dal dirigente
ai servizi sociali Domenico Pennizzotto e Marcello Zuinisi non
vengono mantenuti. Il
Presidente del Quartiere Navile Andrea Cuzzani ordina che i figli di Rasim
debbano di nuovo essere collocati in comunità. La famiglia Halilovic non
accetta
queste imposizioni, vuole
vivere unita, vuole vivere in una casa, i bambini vogliono vivere con il
proprio padre e al propria madre, vogliono crescere ed andare a scuola.
(allegato)
Il Comune di Bologna affida
alla Fondazione Augusta Pini un “intervento territoriale” per i figli di Rasim e Pagoda. Soldi pubblici
per progetti evanescenti e di dubbia utilità vengono imposti con la forza. Le
scuole dove sono iscritti i minori non vedono nessuna presenza ne delle
Assistenti Sociali ne degli operatori della Augusta Pini. Gli unici rapporti
tra la famiglia Halilovic e la Scuola sono curati dall’Educatore Professionale
dell’Associazione Nazione Rom Marcello Zuinisi, come da relazione degli
insegnanti. (allegato)
Bologna - Quartiere di Navile - Gli uffici di direzione dei Servizi Sociali
Il Presidente del Quartiere Andrea Cuzzani ha messo in piedi una vera
e propria tratta sui bambini rom. violati i diritti umani ed il diritto di famiglia
Rasim Halilovic soffre per
problemi di alcolismo, nessun progetto viene adottato dai Servizi Sociali del
Comune di Bologna per aiutarlo ad uscire dalla dipendenza, nonostante gli
stessi servizi ne siano ben a conoscenza. Rasim a volte urla dopo aver bevuto.
Fa uscire la rabbia attraverso delle urla, la rabbia per venti anni di
ingiustizie e persecuzioni subite nei Balcani ed in Italia. Rasim, nonostante i
suoi problemi non abbandona i figli, li segue, si presenta nelle Questure di
Bologna se ci sono problemi relativi ai suoi bambini. (allegato)
Il 18 gennaio 2013 il dramma. Rasim rientra a casa verso le 20.30, i suoi
familiari sono già a letto. Rasim ha bevuto, suona alla porta di casa e chiede
di entrare, alza un po’ la voce, un urlo. Un vicino chiama il 113, arrivano due
pattuglie delle Polizia di Stato. Trovano Rasim sulle scale, lo ammanettano ed iniziano a picchiarlo selvaggiamente
senza motivo.
Bologna - Via Protti 15
La Polizia di Stato distrugge la porta di ingresso della casa
dove vive la famiglia Halilovic
Distruggono la porta di casa, minacciano i figli di Rasim. Se ne
vanno alle 21.30 lasciando Rasim da solo con la sua famiglia. Rasim Halilovic finisce all’Ospedale di
Sant’Orsola dove i sanitari certificano i danni subiti: frattura delle costole,
del cocige, edemi ed escoriazioni su tutto il corpo. Jagoda, su moglia dichiara: "Non
ho mai visto queste cose in Italia. Ho vissuto a Torino, a Roma, a Napoli, a
Prato ma quanto successo a Bologna è spaventoso. Quei poliziotti sembrano come i soldati quando
eravamo in Bosnia". I figli di Rasim hanno assistito alle violenze della
Polizia di Stato, hanno assistito al selvaggio pestaggio di Rasim, sono stati
accanto al padre in Ospedale, sconcertati dichiarano: “quegli agenti di
Polizia sembravano quelli dell’uno bianca”. Uno di loro, con un telefonino
è riuscito a registrare delle immagini. Abbiamo contattato le Agenzie di
Stampa, l’Ansa di Bologna, il Tg3 Nazionale. Il giornalista di Repubblica, Luigi
Spezia, è riuscito a parlare con i figli di Rasim ed ha visionato il telefonino
con le immagini.
le tracce del sangue di Rasim sui mobili all'interno dell'appartamento
di Via Protti 15 a Bologna. Le foto scattate dai suoi figli
L'Associazione Nazione Rom
ha immediatamente riferito via email, denunciando il comportamento degli agenti
della Polizia di Stato, alle Stazioni dei Carabinieri di Bologna, alla Procura
della Repubblica, all’Unar, ai Ministeri, al Comune di Bologna, al Garante dei
Diritti di Bologna e dell’Emilia Romagna, alla Commissione Europea, al
Consiglio d’Europa. Chiediamo alla Procura della Repubblica l'immediata
apertura di una inchiesta e la sospensione precauzionale dal servizi per gli
agenti di Polizia protagonisti del brutale pestaggio. Chiediamo di avviare un’inchiesta sul reale e concreto
comportamento dei Servizi Sociali del Comune di Bologna in relazione alla
famiglia Halilovic. Negli ultimi mesi una vera e propria persecuzione su
ogni componente di questa famiglia. Unar, dopo le
segnalazioni al Contact Center ha aperto un fascicolo
Il 13 giugno 2012 è Brenda Salkanovic, moglie di Ljubo Halilovic, uno
dei figli di Rasim, a
denunciare la violenza
sessuale subita nei Giardini di Via Torino e le violenza patite nella Questura
di Bologna, quando, invece di
accogliere le denunce di una giovane donna
vittima di stupro, una
agente di Polizia la prende a schiaffi. (allegato)
Sulla vicenda, il
comportamento degli agenti che, tra l’altro notificano a Ljubo, un ordine di
esplulsione, una interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni non
riceve risposta.
Brenda Salkanovic e Ljubo
Halilovic sono nati in Italia. (allegato)
Il 31 ottobre 2012 altre violenze contro Brenda Salkanovic e Ljubo
Halilovic. Brenda, il 30 ottobre
2012 partorisce il proprio bambino, Zlatan Halilovic, nell’Ospedale di
Sant’Orsola. Ljubo ed il legale rappresentante dell’Associazione Nazione Rom,
Marcello Zuinisi sono accanto a lei. Nonostante Brenda sia una madre esemplare,
alcune assistenti sociali della Società Bolognese Aspirides cercano di
strapparle suo figlio dalle braccia. Ljubo Halilovic denuncia l’accaduto nella
Stazione dei Carabinieri di Bologna Centro il 4 novembre 2012. Il 7 novembre il
Tribunale dei Minori di Bologna dispone l’arresto di Brenda Salkanovic:
“l’accusa è di sequestro di persona”.La giovane madre avrebbe rubato il figlio
da lei partorito (allegato)
Il 15 novembre 2012, a Roma in sede Uniceff, viene interessato alla
vicenda il Ministro dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale Andrea
Riccardi. Si apre una indagine: la
Società Aspirides invia relazioni contenenti informazioni false sia al
Tribunale di Bologna che al Ministero dell’Integrazione. (allegato)
http://nazionerom.blogspot.it/2012/12/roma-bologna-milano-rendeteci-i-nostri.html
http://nazionerom.blogspot.it/2012/12/roma-bologna-milano-rendeteci-i-nostri.html
Roma - Unicef - 15 novembre 2012
L'appello al Ministro Andrea Riccardi di
Marcello Zuinisi legale rappresentante Associazione Nazione Rom
e Rebecca Covaciu pittrice rom e testimonial Unicef
"rendeteci i nostri bambini"
Il 4 dicembre 2012 il Comune di Bologna toglie la gestione di
Zlatan Salkanovic e Brenda Salkanovic alla Società Aspirides e la affida al
Servizio Sociale Quartiere di Savena (protocollo 145 7 gennaio 2013 Aspirides) Non
si interrompono però le relazioni tra Aspirides, il Quartiere Navile ed il
Quartiere di Savena. L’avvocato Rocco Cariglino, legale della giovane coppia
rom, presenta nel frattempo, istanza di liberazione per la giovane Brenda
Salkanovic al Tribunale dei Minori di Bologna. Marcello Zuinisi, legale
rappresentante dell’Associazione Nazione Rom, incontra il Giudice Anna Filocamo
su disposizione del Presidente del Tribunale dei Minori di Bologna, il dott.
Luigi Martello. (allegato)
Bologna - Palazzo Comunale
L'Assessore al Welfare Amelia Frascaroli discute con Jagoda Halilovic.
La richiesta al Comune è il rispetto del diritto di famiglia violato dai
servizi sociali di Aspirides e dal Quartiere di Navile
La mattina del 10 dicembre 2012 ancora violenza e persecuzione contro la famiglia Halilovic e l’Associazione Nazione Rom. La proprietaria dell’appartamento di Via Protti 15, Sandra Martelli, entra nella casa insieme a due uomini, mentre l’intera famiglia è uscita, aprendo la porta con le proprie chiavi. Al rientro Jagoda trova la porta chiusa dall’interno. Dentro Sandra Martelli getta tutti beni di nostra proprietà in terra. Vengono immediatamente chiamati carabinieri e polizia. Al nostro rientro nell’appartamento costatiamo la distruzione dei nostri beni e denunciamo ai Carabinieri, alle ore 14.11 la sparizione di beni di nostra proprietà. Nella denuncia vengono riportate le parole di minaccia, che Sandra Martelli ci rivolgeva nel periodo precedente: “dovete andare via da qui, mando i picchiatori la notte, metto il vostro sangue sulle scale”. La pattuglia di Polizia di Stato chiamata alle ore 11.30, da Marcello Zuinisi, legale rappresentante dell’ Associazione Nazione Rom, per constatare i danni ed i furti patiti, denuncia lo stesso per interruzione di pubblico servizio. (allegato)
Bologna 10 dicembre - Via Protti 15
Questa la targa della volante della Polizia di Stato intervenuta dopo
la richiesta di soccorso ed aiuto fatta alla Questura da parte di Marcello Zuinisi
Legale Rappresentante dell'Associazione Nazione Rom.
Il 21 dicembre 2013 Radio Radicale intervista Marcello Zuinisi - legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom sulla situazione vissuta in Italia dai bambini rom con particolare riferimento alla situazione di Milano e Bologna. Siamo di fronte ad una vera e propria tratta organizzata dai Servizi Sociali e da Polizia locali compiacenti. Il caso di Zlatan Halilovic e quello dei cuginetti di Rebecca Covaciu, delle azioni dei Commissari come Franco Podini assumono tratti inquietanti che vanno denunciati, arrestati e processati.
http://www.radioradicale.it/scheda/369014/intervista-a-marcello-zuinisi-su-situazione-rom-in-particolare-dei-bambini-a-bologna
Il 3 gennaio 2013, viene presentata e protocollata richiesta di incontro urgente con il
Tribunale dei Minori di
Bologna che dovrà decidere sulla
richiesta di adattabilità e
sospensione della patria
podesta per Zlatan Halilovic, stabilita con decreto provvisorio
(prot. 8767 del 12 novembre 2012)
dai Giudici dott. Mirko Stifano, dott.sa Francesca
Salvadore, dott.sa M.C.
Zanini, dott. A. Nerozzi.
L’udienza avverrà il 30
gennaio 2013. Il decreto provvisorio è emesso sulla base di false
informazioni fornite dalla
Società Aspirides agli stessi Giudici.
Nel decreto, si legge che “dalle
informazioni pervenute dal Servizio”
“alcuno dei genitori aveva provveduto a riconoscere il minore”. (allegato)
Modena, gennaio 2013
Il Padre Ljubo Halilovic abbraccia suo figlio Zlatan Halilovic.
Suo figlio e sua moglie sono ancora rinchiusi in un centro di Modena.
Brenda Salkanovic accusata di aver voluto rubare suo figlio.
Aspirides ha fornito informazioni false al Tribunale dei Minori
L’8 novembre 2012, Ljubo Halilovic c/o il Comune di Bologna – Servizi Demografici, iscrive con atto portante numero 524 parte 1 seria A/1 anno 2012 suo figlio Zlatan Halilovic, nato a Bologna il 30 ottobre 2012 alle ore 16.46. L’atto è firmato dall’Ufficiale di Stato Civile Frida Forlani. (allegato)
Il 18 gennaio 2013, in un crescendo di violenze, minacce, illegalità
istituzionali, ricatti subiti dai Servizi Sociali di Bologna, una persecuzione
razziale, si arriva ai pestaggi. Il
capo-famiglia Rasim Halilovic viene massacrato di botte da quattro agenti della
Polizia di Stato. Il suo sangue è sparso su tre piani di scale all’interno
dell’appartamento di Via Protti n. 15, la porta e l’appartamento devastato
dalla Polizia di Stato.
Mentre in tutta Italia,
iniziano le celebrazionie della Giornata della Memoria, celebrazioni nelle
quali si ricorda la Shoa e lo sterminio degli Ebrei durante la seconda Guerra
Mondiale, l’Olocausto Rom, il Porrajmos continua
ogni giorno. Un crimine mai processato da nessun Tribunale è un crimine che
si riperpreta. I cittadini Rom vivono in Italia come in una dittatura. Quato
successo a Bologna, in Via Protti n. 15, quanto succede in ogni città d’Italia
ricorda tristemente i regimi e le dittature del Cile di Pinochet,
dell’Argentina di Videla, dell’Italia di Mussolini, della Germania di Hitler.
Il 15 gennaio 2013,
l’appello del Consiglio d’Europa allo Stato Italiano. Concedere la cittadinanza
agli oltre 15.000 cittadini rom figli dei profughi delle guerre dei Balcani.
Tra loro i figli ed i
parenti di Rasim e Jagoda Halilovic: Ljubo, Brenda, Janko, Davide, Manuela,
Walter, Braian, Zlatan.
Il 22 gennaio 2013, il Maresciallo D'Elia del Comando della Stazione dei Carabinieri di Lame, Via Cipriani 25 - Bologna trasmette gli atti e le denunce inviategli alla Procura della Repubblica - Tribunale di Bologna.
CHIEDIAMO VERITA’ E GIUSTIZIA
CHIEDIAMO LA FINE DELLE VIOLENZE E DELLE PERSECUZIONI
CHIEDIAMO LA FINE DEL RAZZISMO
CHIEDIAMO LA CITTADINANZA ITALIANA
CHIEDIAMO DI VIVERE IN PACE
ASSOCIAZIONE NAZIONE
ROM
Via Protti n. 15, Bologna
Email nazione.rom@gmail.com
tel +39 3209489950
+39 3281962409
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