venerdì 28 settembre 2012

ROM VERSILIA - DEPORTAZIONI, RAZZISMO ED ILLEGALITA’ ANTI-ROM IN TOSCANA - LE BUGIE DI SILVANO TARTARINI (Berretti Bianchi Onlus) e degli Amministratori


 Raducan Elena e la sua famiglia. Deportata in Romania 
a Gruia è tornata in Italia nel Comune di Seravezza
Chiede un lavoro per dare da mangiare ai suoi bambini


28 settembre 2012  -  Seravezza - Lucca

Al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
All’Assessore al Welfare della Regione Toscana Salvatore Allocca
Alla Cabina di Regia Rom – Regione Toscana Matteo Giordano
Al Sindaco di Seravezza Ettore Neri
Al Sindaco di Forte dei Marmi
Al Sindaco di Pietrasanta
Al Sindaco di Stazzema

e p.c. alla Procura di Lucca

Al Governo Italiano
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero per l’Integrazione e la Cooperazione Internazionale
UNAR

Al Consiglio d'Europa
All'ECRI
Alla Commissione Europea
Alla F.R.A.
All’OHCHR


DEPORTAZIONI, RAZZISMO ED ILLEGALITA’ ANTI-ROM IN TOSCANA

CONTINUA e si AGGRAVA LA TRUFFA LEGALIZZATA CONTRO I ROM DI
GRUIA – ROMANIA e contro i Rom presenti in VERSILIA 


28 settembre 2012
nel Comune di Seravezza nasce un nuovo campo di baracchine e tende
costruito dalle famiglie deportate in Romania a Giugno 2012



LE BUGIE DI SILVANO TARTARINI (Berretti Bianchi Onlus) e degli Amministratori

In  un articolo pubblicato sul Quotidiano Il Tirreno il 14 settembre 2012 e dal titolo: "solo due famiglie rimaste a Querceta. Il resto è razzismo" viene pubblicata un intervista rilasciata da  Silvano Tartarini Responsabile Politico dei Berretti Bianchi.



 21 settembre 2012
Silvano Tartarini - Responsabile politico dei Berretti Bianchi
durante il convegno organizzato dalla Regione Toscana e 
Fondazione Michelucci a Firenze - Sant'Apollonia


Silvano Tartarini ed i Berretti Bianchi hanno ricevuto il 18 giugno 2012 la somma di 58.000 euro per “rimpatriare” le famiglie rom presenti sotto il cavalcavia dell’area di Querceta in Romania. Il denaro pubblico è stato stanziato dalla Regione Toscana con delibera 544 ed affidato al Sindaco di Seravezza Ettore Neri. Il Sindaco ha poi dato questi soldi all’Associazione Onlus Berretti Bianchi.

La Regione ToscanaCabina di Regia rom diretta da Matteo Giordano ha omesso nella delibera n. 544 le disposizioni governative ed europee impartite dal Governo Centrale il 15 giugno 2012. La stessa Regione Toscana ha organizzato una “giornata di studio” il 21 settembre 2012 a Firenze, una giornata sulla “questione rom”, una giornata a cui l’Associazione Nazione Rom non è stata invitata. 


21 settembre 2012 - Firenze - Sant'Apollonia
L'Associazione Nazione Rom era presente con decine di delegati
giunti da tutta la Toscana


Nel racconto fatto dai dirigenti della regione al Vice Prefetto del Governo Italiano Angelo Carbone, la Regione Toscana – Cabina di Regia rom ha omesso di raccontare il disastro causato il 15 giugno 2011 alla popolazione Rom di Quaracchi a Firenze. Anche in quel caso furono illecitamente usati fondi del Consiglio dei Ministri da utilizzare per integrare i cittadini Rom sul territorio per deportare 120 cittadini europei. Anche in quel caso i finanziamenti furono dati ad una Onlus, la Caritas Diocesana di Firenze. I fondi stanziati furono 400.000 euro con delibera 279 del 26 aprile 2011 – Regione Toscana. Il denaro pubblico venne dato dalla Regione Toscana ai Sindaci di Firenze – Matteo Renzi ed al Sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi e da questi al legale rappresentante della Caritas Andrea Gori il 16 giugno 2011. Nello stesso giorno le baracchine delle famiglie Rom a Quaracchi vennero rase al suolo. I cittadini Rom di Quaracchi (Firenze) furono ingannati: “andate in Romania, vi aiutetemo con il lavoro e potrete ristrutturare le vostre case” le parole usate dalla Caritas per convincere le famiglie Rom a lasciare la Toscana. Solo 80.000 euro furono realmente assegnati alle famiglie Rom, la restante parte (320.000 euro) sono spariti.

Dei 120 cittadini Rom una parte non è mai realmente partita perché non accettava di essere deportata ed una parte (circa 60 persone sono andate in Romania). Oggi tutti questi cittadini vivono a Firenze in località Quaracchi ed abitano in delle baracche identiche a quelle demolite dai Sindaci e dalla Prefettura il 15 giugno 2011. Nelle baracche non c’è acqua, elettricità, servizi igienici.


21 settembre 2012 - Firenze - Sant'Apollonia
 Il Vice Prefetto Angelo Morcone ascolta insieme
a Nanu Ghiocel - rappresentante delle famiglie Rom
di Piazza SS Annunziata le relazioni degli Amministratori
della Regione Toscana e dei Comuni


Nel recente incontro promosso a Firenze dalla Regione Toscana insieme alla Fondazione Michelucci il 21 settembre 2012 nessun rappresentante delle istituzioni ha minimamente accennato ai risultati del disastro commesso contro la popolazione Rom. All’incontro era presente il Vice Prefetto Angelo Carbone della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il dott. Carbone ha incontrato alcuni  Rom di Quaracchi e le decine di delegati dell’Associazione Nazione Rom presente all’incontro nonostante non fosse stata inviatata (altra violazione e non rispetto della Strategia di Inclusione varata dal Governo) che hanno denunciato al Vice-Prefetto le tremende condizioni di vita nelle quali si trovano le famiglie, le donne ed i bambini. Vi sono infezioni che colpiscono i neonati costretti all’esclusione sociale da politiche razziste, politiche di corruzione ed illegalità istituzionali.

Altri delegati e delegate dell’Associazione Nazione Rom hanno denunciato le truffe subite con i “rimpatri assistiti” nel 2009, anno in cui sono iniziate le DEPORTAZIONI ANTI-ROM.


 21 settembre 2012 - Firenze - Sant'Apollonia
 Il Vice Prefetto Angelo Carbone a colloquio
con Stefan Muries del Consiglio Direttivo
dell'Associazione Nazione Rom
La discussione verte sulla situazione dei 
cittadini Rom a Quaracchi - Fi


La Fondazione Michelucci riceve denaro dalla Regione Toscana come osservatorio sulle condizioni di vita dei Rom. Sfortunatamente agli osservatori della Fondazione Michelucci è calata una benda nera sugli occhi durante l’ultimo anno e non sono riusciti ad osservare, dalla prestigiosa villa con giardino nella quale lavorano a Fiesole, la realtà di Firenze e Sesto Fiorentino distante solo 5 chilometri dai prestigiosi studi fiesolani. Gli osservatori pagati dalla Regione Toscana non riescono ad osservare la vita dei rom a Firenze.  


 21 settembre 2012 - Firenze - Sant'Apollonia
Matteo Giordano Cabina di Regia Rom
 eSalvatore Allocca Assessore al Welfare della Regione Toscana
e Solimano Presidente della Fondazione Michelucci


E’ stata l’Associazione Nazione Rom che, su incarico ottenuto dall’Agenzia dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea ha monitorato le condizioni di vita delle famiglie rom escluse dai Sindaci. Gli studi, le drammatiche condizioni di vita della Popolazione Rom in Toscana sono stati resi pubblici dalla Commissione Europea il 21 maggio 2012, giorno in cui si chiedeva ai governi di applicare le strategie.

Sulla strada delle deportazioni, truffe ed inganni contro la Popolazione Rom di Quaracchi è stato quindi varato il progetto di DEPORTAZIONE dei Rom da SERAVEZZA a GRUIA in ROMANIA. “Apriremo una azienda agricola”, la promessa fatta ai Rom da Matteo Giordano, Ettore Neri e Silvano Tartarini.

Ad oggi, sono stati spesi 58.000 euro per aprire l’azienda agricola ma in Romania, a Gruia, nella azienda agricola non c’è neanche la corrente elettrica. I soldi nel frattempo sono finiti ed i bambini rom che vivono nella città di Gruia sono alla fame. Ai cittadini rom DEPORTATI in Romania è stato detto da Silvano Tartarini ed il capò Lupo Ion (detto Fiorello): “se tornate in Italia, se tornate a Seravezza in Toscana vi arrestano e vi mettono in carcere. Avete preso 700 euro e dovete rimanere a Gruia”.


Ma la fame non ascolta le minacce ed una donna coraggiosa, Elena Raducan decide di tornare a Seravezza insieme ai suoi parenti. Appena rientrata riceve immediatamente minacce: “vai via di qua, ti mangiamo le orecchie se non te ne vai”. Elena decide di rivolgersi ai Carabinieri supportata dall’Associazione Nazione Rom.

Silvano Tartarini non sa più che fare, il fallimento del progetto di DEPORTAZIONE angustia le sue notti. Dichiara di voler EDUCARE i ROM (i rom vivono uniti e sono solidali tra di loro ma la sua "educazione" è dividerli), lui gli insegnerà come devono vivere e cosa devono fare. Si comporta come il PADRONE dei ROM. Vende le roulotte alle famiglie Rom per 150 euro e poi attacca sul vetro delle finestrine delle stesse un cartello: “Associazione Berretti Bianchi Onlus – Silvano Tartarini ed Avvocato Massimo Focacci”. 

Silvano Tartarini vende le roulottes alle famiglie Rom al prezzo
di 150 euro e poi ci attacca un cartello con scritto
Associazione Berretti Bianchi Onlus - Gruppo Versilia Storica
un difensore dei diritti umani o un commerciante senza scrupoli?


Silvano Tartarini si rivolge al Quotidiano il Tirreno ed  afferma: "Riguardo la donna che è rientrata, Elisabetta Barca, la questione è complessa: ha insistito perchè le mettessimo la corrente elettrica, ma attualmente è una spesa che non possiamo fare. Da sola ha allora stipulato un contratto da 600 euro e pretende che noi la paghiamo, cosa che come già detto non possiamo fare. Per questo è ritornata in Italia, dove (altra notizia falsa data da Zuinisi) non ha familiari”

Le bugie di Silvano Tartarini hanno le gambe davvero corte.  Nella foto in allegato potete osservare la sig.ra  Raducan Elena Elisabetta con i propri familiari dopo essere rientrata in Italia. Elena come tutti i Rom di Seravezza ha numerose parentele con le famiglie Rom presenti nel territorio. 



Il Tirreno 25 settembre 2012
la replica dell'Associazione Nazione rom 
alle bugie di Silvano Tartarini


Elena ha subito violenze, intimidazioni e minacce denunciate da tempo ma non si arrende. Ha ricostruito delle nuove baracchine e piantato delle tende. Deve fare elemosina nelle strade per trovare qualche euro da mandare ai suoi figli che patiscono la fame in Romania. Elena spesso piange pensando alle terribili condizioni in cui sono costretti a vivere. Elena vuole far venire in Italia il marito ed i suoi bambini. Elena vuole un lavoro. Elena vuole rimanere viva, non vuole morire di fame.

In Toscana, nella zona della Versilia Storica esiste il razzismo, il 17 agosto 2012 si sono verificati lanci di bottiglie molotov e sassi contro i bambini e le famiglie Rom al culmine di tensioni e discriminazioni razziali su cui vari politi locali hanno cercato e cercano di costruire il proprio successo e consenso elettorale. Spesso è la politica delle istituzioni italiane ad alimentare il razzismo.


L’Assessore al Sociale Roberta Lombardi è intervenuta alla giornata di studio organizzata dalla Regione Toscana il 21 settembre. Dalle sue labbra non è mai uscita una parola di condanna per il vile razzismo della Versilia storica. I gravissimi episodi sui quali l’UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, la Polizia Postale ed i Carabinieri stanno indagando non sono stati nemmeno ricordati. Il suo intervento è stato totalmente incentrato sulla “qualità” del progetto di “rimpatrio assistito” esaltandosi quando Matteo Giordano a dichiarato che intende trasmettere i risultati del Progetto all’Unione Europea.

 21 luglio 2012 - Firenze - Sant'Apollonia
L'Assessore al Sociale del Comune di Seravezza 
e Matteo Giordano Cabina di Regia Rom della 
Regione Toscana


Probabilmente ne Matteo Giordano e l’Assessore al Sociale Roberta Lombardi sanno che il Consiglio d’Europa è impegnato a costruire una alleanza tra le città e le regioni che vogliono accogliere i Rom, non DEPORTARLI. Probabilmente le orecchie dell’Assessore non ascoltano ancora il pianto dei bambini Rom di Gruia che dicono alle proprie mamme: “ho fame”

Le famiglie presenti nel territorio sono state dislocate in vari punti della Versilia  tra cui quattro nel Comune di Seravezza in Via Lombardi n. 1314.


Il Comune di Seravezza e la Regione Toscana, nell’area dove sono state fatte parcheggiare le roulotte (kampine) delle famiglie Rom sono in corso importanti lavori di ristrutturazione di dodici edifici ad uso abitativo. 

Le Kampine in Via Lombardi n. 1314
Comune di Seravezza

Vorremmo tanto chiedere al Sindaco Ettore Neri se quattro di queste abitazioni sono destinate alle famiglie Rom. Lo vorremmo chiedere insieme alle donne ed ai loro figli. Uno di loro, piccolissimo, si trova da due mesi all’Ospedale Pediatrico della Versilia per curare una brutta malattia. Tra qualche giorno, se tutto va bene, dovrebbe uscire. 

i lavori in corso in Via Lombardi n. 1314
Comune di Seravezza


Sarebbe bello per lui, la sua giovane mamma ed il papà avere una casa dove trascorrere l’autunno e l’inverno al riparo di quattro mura invece di una gelida kampina chiusa tra le montagne di Seravezza. Chissà se il suo pianto e la sua voce arriveranno alle orecchie dell’Assessore al Sociale Roberta Lombardi.

L’Associazione Nazione Rom, nel frattempo ha stretto legami di fiducia e rispetto reciproco con le famiglie Rom di Gruia. Il primo di settembre il Professor Simon docente di lingua romanì a Gruia nella comunità rom composta da circa 900 cittadini di etnia rom dell’Unione Europea scriveva una lettera a Marcello Zuinisi dell’Associazione Nazione Rom, denunciando con un breve ma significativo testo  l'attuale situazione di disperazione e fame vissuta dai Rom a Gruia ed una secolare discriminazione razziale, ricordando l’OLOCAUSTO ROM mai riconosciuto: il PORRAJMOS.  La lettera del Prof. Simon è contenuta nella denuncia presentata ai Carabinieri di Seravezza il 10 settembre 2012 e pubblicata sul sito di Migrantes della Chiesa Cattolica Italiana.

http://www.siti.chiesacattolica.it/siti/allegati/9504/denuncia%20cc%2010%20settembre%202012%20allegato%20C.pdf

Silvano Tartarini, tra le bugie raccontate ai giornali ha detto però una verità dichiarando  alla stampa che nella casa di Raducan Elena non c'è la corrente elettrica. La situazione nelle altre case è analoga. Ci chiediamo: “come è possibile avviare una azienda agricola senza avere elettricità?”

La reale dimensione del Progetto per i Rom di Gruia si svela nella sua cruda realtà. L'unico obiettivo concreto e reale ricercato dalle autorità locali e dalle Amministrazioni è quello di allontanare quanti più rom possibile dal territorio, svelando la reale natura dell'operazione: DEPORTAZIONE ETNICA.

Il progetto varato dai berretti Bianchi con il Comune di Seravezza e la Regione Toscana ha assunto il carattere di una truffa legalizzata, dove, oltre agli abusi istituzionali sulla mancata applicazione della direttiva governativa indirizzata alla Regione Toscana ed al Comune di Seravezza il 15 giugno 2012 vi sono stati altre attività illegali ed illeciti di varie natura su cui la Magistratura Inquirente sta indagando.

Alle denunce presentate dall'Associazione Nazione Rom alla Magistratura Ordinaria in relazione agli illeciti contestati: 2 luglio 2012, 23 agosto 2012, il 10 settembre 2012 oltre alle sommarie informazioni rilasciate alla Stazione dei Carabinieri di Viareggio nella metà di Luglio 2012 si è aggiunta una denuncia politica letta e notificata alla Commissione Europea nell’incontro di Bruxelles del 26 settembre 2012 ed al Governo italiano nell’incontro di Firenze del 21 settembre 2012.

Gli di atti di natura illegale stanno inoltre continuano come le bugie dei politici, come dimostra il recente finanziamento del Comune di Forte dei Marmi di 10.000 euro dati al Comune di Seravezza e da questi al Responsabile Politico dei Berretti Bianchi Silvano Tartarini.

Il finanziamento doveva servire a dare una casa alle famiglie Rom rimaste sul territorio. La somma di 3.500 euro è stata invece data al sig. Lupu Ion (soprannominato "Fiorello") che con la sua macchina si è recato tre giorni fa a Gruia in Romania per "pagare" i lavoratori della fantomatica azienda agricola aperta dai Berretti Bianchi e quindi rientrare immediatamente in Italia. Ad oggi i lavoratori rom di Gruia non hanno ricevuto alcuno stipendio da Lupo Ion: “difficoltà con le banche è stata la sua giustificazione”. Probabilmente anche Fiorello non vede le lacrime dei bambini ne ascolta i loro lamenti. Ci sono persone che ascoltano solo una parola: DENARO.

Il denaro speso dal Comune di Forte dei Marmi per sostenere le DEPORTAZIONI. E’ il Vice Sindaco
 Michele Molino, vantandosi apertamente del proprio razzismo anti-rom a dichiarare alla stampa: “abbiamo dato 10.000 euro al Comune di Seravezza non avendo spazi idonei per accogliere queste persone 
 Michele Mulino dichiara ai giornali che nessun rom stazionerà sul territorio
di Forte dei Marmi. La Carta dei diritti Fondamentali dell'Unione Europea
afferma che ogni cittadino è libero di stazionare dove sceglie di insediarsi

Il Vice Sindaco dichiara: "nessun Rom è presente nella nostra amministrazione”

http://www.painforma.it/lu/forte-marmi/2012/08/22/contributo-rimpatrio-rom


28 settembre 2012
Comune di Forte dei Marmi
Strada Provinciale 54 - Via Sipe
accanto al Camping Internazionale Versilia 
Quale sicurezza per i cittadini Rom?
Vivere su una strada per essere attaccati dai razzisti
con le bottiglie incendiarie?


Fortunatamente per Forte dei Marmi ed i cittadini cha amano la cultura e gli esseri umani non è cosi. Due famiglie rom vivono a Forte dei Marmi nelle Kampine acquistate con i propri soldi e pagate 150 euro a Silvano Tartarini dei Berretti Bianchi. Visto che la collocazione è in questo territorio, con la presente annunciamo la nostra intenzione di chiedere il trasferimento di residenza, per queste famiglie, da Gruia in Romania a Forte dei Marmi in Toscana. 


Un caffe sulla Statale Provinciale 54
Comune di Forte dei Marmi - Via Sipe
le famiglie rom sono state cacciate dal cavalcavia
di Seravezza e vivono senza acqua, luce e servizi igienici
costo dell'operazione: 68.000 euro (58.000 euro Regione 
Toscana + 10.000 euro Comune di Forte dei Marmi)
DOVE SONO FINITI I SOLDI?


Dopo il nostro fratello Rom Andrea Pirlo che nel Comune di Forte ha acquistato un appartamento siamo felici di annunciare l’ingresso di nuovi vicini di casa con cui fare amicizia e crescere  nel rispetto della dignità umana e delle leggi italiane ed europee, cominciando dalla concreta applicazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sottoscritta dallo Stato Italiano.

L'azienda agricola è in realtà inesistente e tra poco arriverà l'inverno. Saranno decine i cittadini Rom di Gruia che torneranno in Toscana ed a Seravezza spinta dalla necessità di non morire di fame e di freddo. Una azienda frutto della vendita della pelle dei Rom “al miglior prezzo possibile”, come affermato dal referente della REGIONE TOSCANA e Consigliere Nazionale di AIZO  Angelo Gandolfi nella lettera da lui  inviata il 27 giugno 2012 all’Associazione Nazione Rom al termine di un viaggio compiuto insieme a Lupo Ion a Gruia e di cui pubblichiamo uno stralcio: “Tuttavia, mi sento anche di non potermi porre come vincente a tutti i costi quando non lo sono. Pertanto, nel momento in cui viene posto un certo prezzo per quello che può essere un passo avanti, cerco di vendere la pelle al prezzo più caro possibile. E' la logica del "meno peggio", ma non mi pare abbiamo alternative.


21 settembre 2012 - Firenze - Sant'Apollonia
Angelo Gandolfi - consigliere nazionale di AIZO
ha venduto la pelle dei Rom al prezzo più alto possibile
UN NUOVO SCHIAVISTA?

La pelle in vendita non è chiaramente quella di Angelo Gandolfi, è la pelle dei cittadini Rom. Le parole scritte da Angelo Gandolfi ricordano più le parole dei commercianti di schiavi che quelle dei difensori dei diritti umani.

Questa comunicazione verrà trasmessa puntualmente alla Regione Toscana ed i suoi dirigenti, partendo da Giovanni Lattarulo che nel corso dell’incontro del 21 settembre a Firenze si è  appartato con il Responsabile Politico dei Berretti Bianchi Silvano Tartarini. Ecco la consegna tra Tartarini e Lattarulo delle foto che “provano” l’esistenza di una azienda agricola a Gruia. Una azienda vedibile solo in foto, una AZIENDA di DENARO dove i bambini hanno la pancia vuota ed i CAPO’ le tasche piene.


 Silvano Tartarini Responsabile Politica dei Berretti bianchi
consegna le "foto" a Giovanni Lattarulo dirigente della Regione Toscana

La presente comunicazione verrà trasmessa anche all' Assessorato al Welfare di Salvatore Allocca, alla cabina di Regia Rom di Matteo Giordano,  al Governo Italiano, all'Unar, alla Magistratura, al Consiglio d'Europa, all'Ecri, alla Commissione Europea edall'Agenzia Europea dei Diritti  Fondamentali FRA..

http://nazionerom.blogspot.it/2012/08/rom-di-seravezza-lucca-non-solo-sassi.html

Per i motivi  espressi in questa lettera siamo a richiedere con la presente al Quotidiano il
Tirreno di esercitare il diritto di replica in base all'ordinamento e codice deontologico della stampa e dei giornalisti chiedendo il rispetto della Carta di Roma sottoscritto dalla Federazione Nazionale dei Giornalisti. Sulla carta il diritto di replica è stato concesso il 25 settembre 2012. l’articolo pubblicato sul Tirreno portato alla Commissione Europea. Ora non resta al Quotidiano il Tirreno di concedere il diritto di replica sul sito web dove, nell’articolo pubblicato on-line il 14 settembre 2012, il legale rappresentante dell’Associazione Nazione Rom Marcello Zuinisi viene calunniato da chi ha interesse a coprire le operazione di DEPORTAZIONI ETNICHE ANTI-ROM  in ATTO nella TOSCANA del RAZZISMO.

25 settembre 2012 - Bruxelles - Commissione Europea
l'articolo uscito sul Tirreno per il diritto di replica concesso 
a Marcello Zuinisi dell'Associazione Nazione Rom


I Comuni della Toscana e della Versilia dovrebbero iniziare ad imparare da un loro collega. Il 15 settembre il Sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto ha consegnato un prestigioso premio letterario al poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini per il suo libro “il Silenzio dei Violini” nell’ambito del XXIV Festival letterario di Lido di Camaiore.



  Il Sindaco di Camaiore ha appena consegnato il Premio e Mensione Speciale
a Roberto Malini per il libro di poesie "Il Silenzio dei Violini"
Siamo tutti Uguali - Siamo tutti Rom

E’ ora che la cultura entri nelle case di tutti i toscani, è ora di affermare la dignità umana, è ora di rispettare le direttive europee 2000/43/Ce e 2004/38/Ce. E’ ora di rispettare la Strategia di Inclusione per la popolazione rom varata dal Governo Italiano il 24 febbraio 2012. E’ ora di uscire dalla crisi. E’ ora di costruire una Toscana in cui nessuno sia escluso. E’ ora di aprire le case della pace e dell’accoglienza.



Associazione Nazione Rom
Via Ricortola 166, 54100 Marina di Massa (Ms) - Italy
Mob:  +39 3281962409   +39 3209489950

martedì 25 settembre 2012

Nazione Rom e Commissione Europea: "la strategia europa di inclusione per le famiglie rom – pratiche politiche regionali e locali”


25 settembre 2012 -  Marcello Zuinisi legale rappresentante 
dell'  Associazione Nazione Rom a Bruxelles per incontrare 
la Commissione Europea


Bruxelles  25 settembre 2012

Alla Commissione Europea
Miss Viviane Reading
Miss Dora Husz
Mr Michel Verschraegen
Mr Godard Xavier
Miss Annemie Bourgeois
Miss Karin De Kelver
Mr Andor Urmos

Al Consiglio d’Europa

Al Governo Italiano
Ministero Integrazione e Cooperazione Internazionale
Ministro Andrea Riccardi
Prefetto Mario Morcone
Vice Prefetto Angelo Carbone

All’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – UNAR
Direttore Marco de Giorgi

Alle Regioni, Province e Comuni

Alla Società Civile Rom


25 settembre 2012 - Bruxelles 
Commissione Europea e Nazione Rom 
discutono sulle politiche e strategie di
inclusione per la popolazione Rom


L’Associazione Nazione Rom é volata in Belgio dove domani mattina incontrerà la Commissione Europea e la società civile rom nella conferenza organizzata negli uffici della Vleva in Avenue Kortenberglaan 71 – Bruxelles. Il programma della conferenza è:
Rom: la strategia europa  – pratiche politiche regionali e locali


Avenue Kortenberglaan 71 – Bruxelles


Il 24 febbraio 2012 il Consiglio dei Ministri Italiano ha votato la strategia di inclusione sociale per i cittadini rom. Il documento ha voluto attuare la comunicazione della Commissione Europea n. 173/2011. E’ nato un tavolo interministeriale permanente ed una cabina di regia del Governo Italiano con Regioni ed Amministrazioni Locali per offrire risposte concrete: alloggio, lavoro, scuola e protezione sociale.

Il 6 luglio 2012 il Governo Italiano ha deciso di licenziare il direttore dell’Unar Massimiliano Monnanni e ridurre drasticamente il personale a soli 4 funzionari. L’Unar in base alla direttiva europea 2000/43/Ce dovrebbe essere un organismo indipêndente dallo stesso Governo come sottolineato recentemente dal Commissario Europeo per i Diritti Umani Nils Misk e dal 4° rapporto sull’Italia sottoscritto dall’ECRI alla fine di giugno 2012.

Le motovazioni del ridimensionamento dell’Unar e della sua non-indipendenza sono da ricercare nella reale e concreta situazione dello Stato Italiano e della Politica che sino ad oggi ha governato l’intero paese, le regioni e gli enti locali. L’Italia è ancora un paese profondamente razzista, la vita della popolazione rom è quotidianamente e drammaticamente sottoposta a sgomberi, violenze; espulsioni, attentati razzisti con lancio di molotov contro umili baracchine di legno e cartone, pogroom, veri e propri sequestri di bambini rom sottratti dalle autorità ai propri genitori, deportazioni. Decine di bambini rom sono morti negli ultimi anni negli incendi causati dai razziti. Migliaia di Rom provenienti dalla Romania hanno subito deportazioni e tentativi di deportazione.

La società civile Rom non ha accettatto in silenzio le politiche razziste. Si é organizzata, ha costruito proprie associazioni, denunciato alla Magistratura italiana le illegalità; gli abusi, le violenze, il razzismo. Dopo le dimissioni del Governo di Silvio Berlusconi e Roberto Maroni, principali responsabili delle politiche xenofobe, razziste ed anti-rom la situazione non é migliorata.


Aprile 2012 - l'Associazione Nazione Rom davanti al Tribunale di Firenze
per difendere ed affermare i Diritti umani


Il Governo italiano ha deciso di nominare, nella strategia presentata alla Commissione Europea,  l'UNAR come Punto di Contatto Nazionale. La sinergia costruita negli ultimi mesi  tra la società civile rom, le organizzazioni realmente presenti nella vita quotidiana delle famiglie più povere ed escluse, l’Unar ed il Direttore Massimiliano Monnanni, il Conctact Center UNAR,  il Ministero dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale ha permesso di contrastare il razzismo diffuso nelle istituzioni italiane e nella società civile.

Il razzismo italiano è testimoniato dall’aumento esponenziale delle pratiche istituite dallo stesso ufficio antidiscriminazioni, dalla morte di centinaia di esseri umani provenienti dall’Africa respinti alle frontiere e non accolti dallo Stato Italiano. La crisi economica vissuta in Italia ed in Europa è direttamente collegata alla incapacità (ad oggi) di accogliere Rom ed immigrati costruendo benessere e ricchezza diffusa. Ogni morte nei mari, nei lager italiani (CIE), ogni bambino rom abbandonato nell’indifferenza e nella miseria insieme alla propria famiglia, ogni Rom deportato fuori dall’Itala è un duro colpo all’economia ed alla crescita. Lo sviluppo economico in Italia ed in Europa dipende dalla capacità di accogliere, costruire benessere per tutti, nessuno escluso. Non é solo l’Associazione Nazione Rom ad affermarlo ma gli stessi economisti della Banca Centrale Europea.

Solo ieri il Consiglio dei Ministri ha nominato il nuovo direttore dell’Unar, il dott Marco De Giorgi al quale abbiamo immediatamente mandato il nostro augurio di buon lavoro. 

Venerdi 21 settembre la nostra associazione e la società civile rom ha incontrato, durante una giornata di studio organizzata a Firenze dagli Enti Regionali e Locali della Toscana il Governo italiano rappresentato dal Vice Prefetto Angelo Carbone della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero all’Integrazione e Cooperazione Internazionale.



Il Vice Prefetto Angelo Carbone della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero all’Integrazione e Cooperazione Internazionale dialoga con 
Stefan Muries del Consiglio Nazionale dell'Associazione Nazione Rom 
durante l'incontro organizzato dalla Regione Toscana a Firenze


L’Associazione Nazione Rom ha concluso la giornata di studio condannando tutte quelle politiche che continuano a sprecare denaro pubblico con politiche di speculazione e deportazione. Il 18 Giugno 2012 la Regione Toscana ha varato l’ennesima operazione di DEPORTAZIONE di 46 cittadini Rom dal Comune di Seravezza – Lucca. I cittadini illusi con l’ennesimo inganno e bugie hanno “accettato” di tornare a Gruia in Romania. Settecento euro a persona e la promessa di costruire una azienda agricola.  Ad oggi sono stati spesi per questo progetto ben 68.000 euro stanziati dalla Regione Toscana e dal Comune di Forte dei Marmi. 


  25 settembre 2012 - articolo stampa quotidiano il Tirreno
la denuncia delle politice di deportazioni sottoposta 
alla Commissione Europea ed alla pubblica opinione


Ad oggi a Gruia, non c’è neanche l’energia elettrica per alimentare l’azienda promessa. L’inverno é alle porte ed i cittadini di Gruia sono alla fame pronti a ritornare in Italia. 


l'articolo stampa sul quotidiano il Tirreno - 25 settembre 2012
L'operazioni di "rimpatrio assistito" fatte dai governi regionali 
e locali sono solo tentativi di allontanare i rom dai territori, 
sono deportazioni etniche


Lo scorso anno altri 400.000 euro stanziati dal Consiglio dei Ministri vennero usati dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana per cacciare e deportare in Romania 120 cittadini Rom. Ad oggi i soldi sono spariti ed i cittadini Rom deportati, spinti dalla fame sono tornati tutti a Firenze in località Quaracchi dove continua la loro odissea. Le famiglie Rom vivono di nuovo in umili baracche di legno e cartone, baracche identiche a quelle abbattute dalle Amministrazioni il 16 giugno 2011. Per loro non c’è acqua, luce, servizi igienici. 


Matteo Giordano della cabina di regia rom della Regione Toscana
tutor del progetto di "rimpatrio assisitito" dei cittadini Rom a Gruia
con Salvatore Allocca Assessore al Welfare della Regione Toscana
e Nicola Solimano  Presidente della Fondazione Michelucci
durante la giornata di studio a Firenze il 21 giugno 2012


L’Associazione Nazione Rom chiede alla Commissione Europea Giustizia ed al Consiglio d’Europa di rafforzare la vigilanza ed il monotoraggio sul Governo italiano regionale e locale. Non possiamo continuare a sprecare denaro per progetti che non garantiscono nessun miglioramento effettivo delle condizioni di vita per le famiglie rom e soprattutto non generano ricchezza. L’Associazione Nazione Rom chiede di destinare le risorse economiche in primo luogo per le politiche che garantiscono una casa ad ogni famiglia e per politiche economiche di crescita e sviluppo. Il 16 novembre 2011 giorno in cui il prof. Mario Monti é stato nominato Presidente del Consiglio dei Ministri abbiamo proposto al Governo italiano l’apertura di casa della pace e dell’accoglienza.



 Marcello Zuinisi e Mohamed Adzovic del Consiglio Direttivo
dell'Associazione Nazione Rom durante la giornata di studio
del 21 settembre a Firenze

Il Progetto  "Casa della Pace e dell'Accoglienza": é progetto-pilota, sostenuto con convinzione anche dal Gruppo Internazionale EveryOne, dall’Associazionismo  e dalla società civile rom che è in grado di risolvere contemporaneamente i quattro punti fondamentali della Strategia nazionale - casa, scuola, lavoro e salute - grazie alla creazione di  fattorie biologiche in località Fosdinovo (Massa Carrara).

Victor Lacatus e sua moglie Elena in visita nel Comune di Fosdinovo (Ms)
con Marcello Zuinisi ed Antonio. L'Associazione Nazione Rom ha chiesto il sostegno
al piccolo Comune della Toscana per il progetto "Case della Pace e dell'Accoglienza"

"Il progetto 'Casa della Pace e dell'Accoglienza' valorizza le professionalità dei Rom e consente alle famiglie di lavorare insieme, consentendo ai bambini di frequentare le scuole e alla comunità Rom di contribuire allo sviluppo economico locale, preservando contemporaneamente le proprie tradizioni. E'  fondamentale, tuttavia, che le istituzioni sostengano quest'iniziativa finanziando l’avvio dell’attività economica e ristrutturazione  delle abitazioni presenti sull'area (housing sociale) che i Rom hanno già ottenuto in concessione gratuita da un privato. Bisogna interrompere gli sprechi di denaro pubblico e iniziare una strada virtuosa, che metta finalmente in atto ciò che la Strategia nazionale indica con chiarezza". 

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 L'Associazione Nazione Rom in visita nella frazione di Marciaso
accanto ai terreni su cui potrebbe nasce la prima casa della 
Pace e dell'Accoglienza. Una vera azienda di agricoltura biologica
e di allevamento in grado di produrre ricchezza e benessere.

La Casa della Pace e dell’Accoglienza nel Comune di Fosdinovo località Marciaso (Ms) nascerà su un terreno agricolo e boschivo di 240.000 metri quadrati e 615 metri quadrati di abitazioni. L’investimento di 120 .000 euro per  questo progetto porterà ad un entrata fiscale per lo stato Italiano di 50 .000 euro annui, la creazione di 25 posti di lavoro a tempo intedeterminato, la creazione di 12 appartamenti per una comunità di 60 cittadini. Una proposta concreta di alloggio, lavoro, scuola e protezione sociale

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