sabato 4 febbraio 2012

Consiglio d'Europa - lo Stato Italiano condannato per violazione articolo 31 della Carta Sociale Europea - Rom e senza tetto hanno diritto ad un alloggio


Consiglio d’Europa
Comitato Europeo Diritti Sociali
arriva una nuova condanna per l’Italia.

di Paolo Pezzana
http://www.vita.it/news/view/117793

La condanna arriva, attraverso il  rapporto 2011 redatto dallo European Committee of Social Rights, per aver violato l’articolo 31 comma 2 della Carta sociale europea che recita:  

Per garantire l’effettivo esercizio del diritto all’abitazione, le Parti s’impegnano a prendere misure destinate a prevenire e ridurre lo status di "senza tetto" in vista di eliminarlo gradualmente”.

Il diritto alla casa, il diritto a vivere in un luogo dignitoso, che risponda ai requisiti di sicurezza, igiene, salubrità e che sia in tutto per tutto rispondente agli standard di accessibilità, equivale, secondo il Consiglio d'Europa, al diritto alla vita.

Il nostro paese – si ricorda in una nota della Fio.Psd - arranca sul terreno delle politiche abitative e sulle iniziative tese ad arginare e prevenire le situazioni di disagio, emarginazione sociale e homelessness.

La Federazione sostiene da tempo la necessità di riportare nell'agenda politica delle Istituzioni, a tutti i livelli, le politiche per la casa; ora una condanna internazionale importante e grave arriva a ricordare, molto più autorevolmente, la medesima necessità. 

Oltre a ripetere le condanne all'Italia sul tema del trattamento dei Rom e della loro esclusione sociale, già avvenute nel recente passato, il rapporto 2011 sottolinea il tema della prevenzione della homelessness attraverso politiche di housing efficaci, che nel nostro Paese risultano completamente assenti. 

I dati non confortano; pur riportando fonti governative non meglio specificate che danno numeri che non appaiono congruenti con la realtà, il rapporto evidenzia come siano negli ultimi anni in netta diminuzione le opportunità alloggiative dignitose offerte alle persone senza dimora in Italia.

Il rapporto ricorda che il diritto ad una casa adeguata deve essere garantito a tutti e che  rifugi e dormitori dovrebbero essere dei luoghi di stanziamento temporaneo, che devono corrispondere agli standard di sicurezza e igiene ed essere provvisti di tutti i beni di prima necessità; inoltre non deve essere richiesta la residenza per poter usufruire dei rifugi di emergenza, come invece spesso è accaduto in varie città italiane negli ultimi anni. 

E infine arrivano le condanne.


L'Italia è accusata di aver violato l'articolo 31 comma 2 sia "passivamente", per non aver predisposto servizi adeguati per gli homeless, giudicando il comitato insufficienti quelli esistenti, sia "attivamente", per aver condotto senza programmazione e con violenza lesiva della dignità umana le azioni
di sgombero dei Rom verificatesi negli anni scorsi in virtù del c.d. "patto per la sicurezza".

Per il presidente di Fio.Psd, Paolo Pezzana: «È una condanna grave sia nei suoi contenuti che nelle sue forme, e non può essere ignorata dalle istituzioni politiche e sociali, a nessun livello di responsabilità.

Inutile che continuiamo a sostenere a parole l'importanza dei diritti umani e della loro applicazione come segno di civiltà nel nostro Paese, se poi si ignorano i richiami di uno dei più importanti organismo internazionali per la loro salvaguardia, che l'Italia stessa ha contribuito a creare»

«È preoccupante che nessun organo di stampa abbia ripreso questa notizia, già emersa lunedì scorso, ma ancora più grave e scandaloso sarebbe se ad ignorarla fossero il Governo e le Istituzioni. Ci aspettiamo, a livello nazionale e regionale, l'apertura di tavoli di lavoro sul tema del diritto all'alloggio, come già avviene in Francia, Germania ed altri Paesi. Non ci si nasconda dietro l'alibi della mancanza delle risorse.

La letteratura e le buone prassi internazionali dimostrano che con delle politiche di housing sociale efficace si risparmia, e si contengono i costi dell'assistenza, non li si aumenta. È tempo di agire».


Strasgurgo 2 febbraio 2012
Comitato dei Ministri - Consiglio d'Europa
 

Il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa - che rappresenta i governi dei 47 Stati membri dell'organizzazione - esprime “profonda preoccupazione per l'aumento del razzismo contro gli zingari, la retorica anti-rom e gli attacchi violenti” contro questa minoranza in alcuni paesi.

Nella dichiarazione adottata il 2 febbraio 2012 su richiama gli impegni concordati dagli Stati membri nella Strasbourg Declaration on Roma (20 ottobre 2010)


Il Comitato dei ministri invita i governi ad astenersi “dal ricorrere alla retorica anti-rom, in particolare durante le campagne elettorali”, e a “condannare con forza, rapidamente e pubblicamente, tutti gli atti di violenza razzista contro” di loro, “comprese minacce, intimidazioni, e istigazioni all’odio”.

Soffermandosi quindi sulla situazione economica, l’organismo di Strasburgo esorta i governi e le istituzioni pubbliche a non utilizzare i rom come “facili bersagli e capri espiatori”.

Pieno sostegno a programmi per la loro integrazione sociale con “misure inclusive in materia di istruzione, sanità, occupazione e alloggio”.

La dichiarazione fa inoltre appello ai governi affinché conducano “indagini rapide ed efficaci su tutti i crimini commessi contro i rom” e “identifichino eventuali motivazioni razziste per tali atti, cosicché i colpevoli non restino impuniti e venga evitata un’escalation di tensioni etniche”.



Quale soluzione a questo dramma?

Case della pace e dell'accoglienza



L'Associazione Nazione Rom ha proposto in questi giorni una strategia di inclusione sociale al Governo Italiano denununciando azioni di persistenti discriminazioni razziali in numerosi Comuni Italiani ai danni di centinaia di famiglie rom.

     http://nazionerom.blogspot.com/2012/02/rom-discriminazioni-razziali.html

Suggeriamo al Governo, alle Regioni ed ai Comuni  le seguenti proposte costruttive per implementare una corretta strategia di inclusione sociale della società civile rom:

  1. Rendere autonomo l’Unar svincolandolo da compiti di Governo. Solo in questo modo l'Unar potrà essere il garante effettivo come Osservatorio sulle Discriminazioni Razziali in base alla direttiva 2000/43/Ce. In ogni Stato dell’Unione Europea i corrispettivi osservatori sulle discriminazioni sono autonomi ed hanno una effettiva indipendenza dai Governi. Attualmente l’Unar non sta pienamente svolgendo questa funzione nel rispetto delle direttive. Nessuna iniziativa di richiamo al rispetto delle direttive europee viene promossa dall’Unar nei confronti dei Sindaci responsabili delle violazioni. Gli sgomberi delle famiglie rom da parte dei sindaci delle città italiane sono stati più di mille nell’ultimo anno. Nei grandi centri metropolitani Roma, Firenze, Milano le azioni vessatorie anti rom delle Amministrazioni Comunali vanificano e rendono inutili ogni strategia di inclusione varata dal Governo Nazionale Centrale.

  1. Istituire un Consiglio Nazionale Rom (CNR) direttamente collegato al Consiglio dei Ministri. Il CNR composto da rappresentanti del Ministero degli Interni, del Lavoro e Politiche Sociali, della Giustizia, dell’Istruzione Università e Ricerca, delle Pari Opportunità, dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale, della Salute, della Conferenza Presidenti delle Regioni, dell’UPI, dell’ANCI, della Società Civile Rom, della Commissione Europea (rappresentanza in Italia) e del Consiglio d’Europa (Mediatori Interculturali – Romed) potrebbe rappresentare una garanzia per una effettiva e concreta implementazione della Strategia di Inclusione Sociale all’interno del quadro UE. In allegato lo statuto che proponiamo a tutte le federazioni ed organizzazioni.
  1. I mediatori interculturali (Romed) formati dal Consiglio d’Europa in base agli accordi sottoscritti dal nostro Stato il 20 ottobre 2010 nella riunione di alto livello convocata dal Consiglio d’Europa a Strasburgo per la condivisione di una strategia di inclusione sociale dovrebbero essere assunti direttamente dal Ministero dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale costituendo una importante e professionale mediazione e raccordo tra il Ministero, le famiglie rom, comunità locali e le Amministrazioni stesse.

  1. Ogni Amministrazione locale dovrebbe istituire un Consiglio Cittadino Romcomposto dai rappresentanti istituzionali locali, assistenti sociali, mediatori interculturali, educatori professionali, ed Associazioni Rom con il preciso compito di individuare i bisogni, le necessità e garantire la progettazione inclusiva. All’interno di questo organismo si dovrebbe garantire l’uso corretto e l’impiego dei Fondi Sociali Europei previsti dalla Commissione Europea.

  1. Creazione di Consigli Regionali Rom con il compito di indirizzo e coordinamento della progettazione inclusiva. Consiglio Nazionale, Regionale e Locale garantirebbero una effettiva strategia di inclusione sociale sui quattro piani concordati nell’accordo sottoscritto il 23-24 giugno 2011 tra lo Stato Italiano e la Commissione Europea: alloggio, lavoro, formazione ed educazione, protezione sanitaria.

  1. Per affrontare le emergenza degli insediamenti spontanei proponiamo la costituzione di Case della Pace e dell'accoglienza in ogni città e quartiere. Le Case dovrebbero garantire immediatamente un luogo alle famiglie rom dove poter trovare una sistemazione provvisoria e garantire una immediata protezione sociale. Strutture messe a disposizioni dalle Amministrazioni Comunali, dalle Chiese locali, dalle Province dove ogni nucleo inizierebbe a percorre una strada di inserimento lavorativo per gli adulti ed inclusione scolastica per i bambini. Strutture anche da recuperare con il lavoro delle stesse famiglie rom recependo gli insegnamenti positivi di esperienza già in essere come il Dado di Torino.http://terradelfuoco.org/topos/ildado/ 

  1. Programmi ed iniziative educative, diffusione della culture rom rivolti alla popolazione maggioritaria e di minoritaria. Dibattiti pubblici, iniziative culturali, seminari, formazioni che vedano il coinvolgimento dell’Associazionismo Rom e pro Rom, della società civile e delle Istituzioni completerebbero una strategia di inclusione possibile. Troppo spesso molte amministratori usano il termine nomade nel riferirsi alla popolazione Rom. Le indagini ed i recenti rapporti elaborati da importanti istituzioni italiane come la Commissione Diritti Umani del Senato indicano nella percentuale dello 0,2% i rom con caratteristiche non sedentarie. Il linguaggio appropriato e la correttezza istituzionale nell’approcciarsi alla questione rom il presupposto di una valida e concreta strategia di inclusione sociale.

Livorno - 32 cittadini Rom nella morsa del gelo denunciano "La Caritas non ci ha mai preso in considerazione e nemmeno il Comune"

Il dramma di 32 rom nella morsa del gelo

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/02/03/news/il-dramma-di-32-rom-nella-morsa-del-gelo-1.3140756


Il freddo ha colpito impreparati i gruppi rom dei lavavetri. Gli stessi che fino a qualche mese fa erano sistemati nel campo adiacente ai cimiteri della Misericordia ora si trovano nell'area ai piedi del cavalcavia del Levante

In 32, in mezzo a una distesa di neve, alcuni scalzi. Rannicchiati in "grotte" ricavate da reti elettrosaldate usate come alloggio. Una quindicina di baracche di fortuna montate da un gruppo di romeni rom nell'area ai piedi del cavalcavia di via del Levante, dove prima c’era il circo. E sempre all'aperto, un tavolino con pentole e un braciere improvvisato. Attaccate a un albero - l'unico in quella che sembra un radura - ancora le lucine e i festoni rossi di Natale. Il freddo ha colpito impreparati i gruppi rom dei lavavetri.

Gli stessi che fino a qualche mese fa erano sistemati nel campo adiacente ai cimiteri della Misericordia. "Nessuno è venuto a darci una mano né a offrirci un pasto caldo - dice uno di loro - La Caritas non ci ha mai preso in considerazione e nemmeno il Comune. Intanto noi qui siamo al freddo e al gelo".

Ma di che vive questa gente? Alcuni fanno i lavavetri ai semafori, altri chiedono l'elemosina davanti ai supermercati. "Abbiamo solo poche coperte, ce le regala la gente quando ci vede infreddoliti ai semafori". All'interno del gruppo, in base a quanto da loro stessi dichiarato, ci sono 3-4 donne, ma non ci sarebbero bambini.

Quale soluzione a questo dramma?

Case della pace e dell'accoglienza

L'Associazione Nazione Rom ha proposto in questi giorni una strategia di inclusione sociale al Governo Italiano denununciando azioni di persistenti discriminazioni razziali in numerosi Comuni Italiani ai danni di centinaia di famiglie rom.
http://nazionerom.blogspot.com/2012/02/rom-discriminazioni-razziali.html

bandiera rom

Pisa - Violenze del Comune contro una donna rom - Lettera di don Agostino Rota: "Il cimitero della coscienza cittadina"


"Il cimitero della coscienza cittadina"
http://pisanotizie.it/news/news_20120203_polemiche_sfratto_rom_intervento_prc_padre_agostino.html

Pisa 2 febbraio 2012

Martedì mattina il comune ha mostrato per l'ennesima volta la sua prepotenza verso una famiglia Rom di Coltano. Con incredibile violenza viene sfrattata dalla sua abitazione, la mamma viene trascinata più volte con veemenza da agenti di polizia coadiuvati da vigili urbani, facendole sbattere la testa contro i muri..tutto di fronte agli occhi terrorizzati dei suoi figli e famigliari.

Una scena di violenza gratuita e che ha provocato la rabbia, la reazione e lo sdegno di tanti di noi e dei suoi familiari.Il Comune sceglie volutamente la giornata più fredda di questi 2 ultimi mesi per sbattere in strada la famiglia Rom, composta di 5 minori, l'ultima una neonata di meno di un anno, un altro di poco più di due anni, proprio nel giorno in cui il comune autorizza la chiusura di tutte le scuole cittadine a motivo del freddo e della neve..ma questa famiglia non merita un briciolo di considerazione e umanità.

 
Cosa ha fatto di tanto mostruoso questa famiglia Rom?

Forse, non paga le bollette di luce, di acqua, di gas, della spazzatura, dell'affitto, delle incalcolabili marche da bollo(180 €) che servono per rinnovare il contratto di affitto che scade ogni 6 mesi, o non manda i figli a scuola? Stranamente è tutto in regola! No niente di tutto questo, semplicemente non ha mai voluto arrendersi, non ha chinato la testa alla persecuzione (non trovo termine più appropriato!) di operatori e assistenti sociali che la volevano arrendevole e sottomessa.

Ha osato pazientare e confidare nella giustizia italiana: perchè spetta solo alla Giustizia condannare o assolvere una persona di fronte a qualsiasi accusa e che di fronte ad una condanna di colpevolezza la pena è sempre individuale. Lo dice la nostra Costituzione, e sono proprio dei Rom che lottano per difenderla e farla ricordare, anche a chi avrebbe il dovere di promuoverla.Lo sfratto è stato un lavoro sporco, ne erano consapevoli gran parte dei protagonisti, ed è per questo si è impedito ai giornalisti di raggiungere il campo, solo a quelli "embedded" è stato acconsentito, puntuali a fotografare la spazzatura del campo.. un fotografo attraverso i boschi è riuscito a forare l'isolamento e documentare quello che stava accadendo, ben più nauseabondo della spazzatura!

Come definire i calci, le botte, gli insulti, l'umiliazione subita di fronte ai suoi figli? Ieri la signora, anche su mia insistenza dopo averla vista piegata dal dolore, si è presentata al Pronto Soccorso per farsi visitare, dove le è stato diagnosticato un forte trauma cervicale e dorsale.Cosa risponde l'assessore Ciccone, è forse questa la competenza mostrata nell'operazione sfratto di cui parla alla sua stampa? La Sig.ra Rom quelle contusioni, se li è forse procurate da sola? Sta forse recitando? Se li è giustamente meritate?

Risponda ai fatti, se ne ha il coraggio e soprattutto se ne è competente!Alla signora è stata offerta la possibilità di una temporanea sistemazione alla condizione di separarsi dai suoi figli, da destinarsi in luoghi diversi. Purtroppo è una prassi dei Servizi Sociali di Pisa, sopratutto verso soggetti Rom, che si ripete spesso in questi ultimi anni, ma che ha una triste e poi non tanto lontana origine, quella nei lager nazisti: era infatti una prassi consolidata e ben collaudata, quella di separare i genitori dai loro figli, per meglio controllare e sottomettere.

E dire che abbiamo appena celebrato il Giorno della Memoria e non sono certo mancati convegni in città. Come non sono mancati l'anno scorso in occasione della commemorazione del triste ricordo delle Legge Razziali, istituite nel 1938, proprio nella nostra città. "Pisa non dimentica" le leggi razziali, era il titolo della giornata dedicata e istituita dal comune lo scorso 5 Settembre nella tenuta di San Rossore.

"Combattere l'oblio e l'indifferenza quindi - ha concluso - non rappresenta soltanto un giusto tributo alla memoria delle vittime, ma l'antidoto più efficace contro ogni intolleranza, odio razziale o paura della diversità, contro i veleni sottili che innervano le nostre società in tempi di cambiamenti accelerati, di tante incertezze e di crisi ormai conclamata di modelli di sviluppo". (sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, 5 Settembre 2011)Come non condividere? Ma i veleni contro i Rom sono ancora ben annidati e ho l'impressione che spesso e volentieri, chi proclama di snidarli a voce, nella pratica invece, ha l'interesse a diffonderli.. contribuendo ad innalzare il cimitero della coscienza cittadina.

Don Agostino Rota Martir

Don Agostino Rota Martir che da anni vive e lavora con i rom al villaggio di Coltano


L'Associazione Nazione Rom ha proposto in questi giorni una strategia di inclusione sociale al Governo Italiano denununciando azioni di persistenti discriminazioni razziali in numerosi Comuni Italiani ai danni di centinaia di famiglie rom.
http://nazionerom.blogspot.com/2012/02/rom-discriminazioni-razziali.html


bandiera rom

mercoledì 1 febbraio 2012

Rom - Discriminazioni razziali persistenti nei Comuni italiani

A Roma il  6 febbraio 2011 quattro piccoli bambini rom
muoiono bruciati vivi nel rogo della baracca dove vivevano con
la loro madre ed il padre.

Il dolore per questa perdita sono lacrime nei nostro occhi ed il
dramma di chi quei bambini li amava da sempre.

Elena Moldovan è la loro madre
Erdea Mircea è il loro padre
Raul, Fernando, Sebastian, Patrizia i loro nomi



Roma 2 febbraio 2012

Presidente del Consiglio dei Ministri
Ministro Economia e Finanze
Sig. Mario Monti
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma - Italy
tel. (+39) 0667791

Segretario del Consiglio dei Ministri

Segretario Generale
Sig. Manlio Strano

Capo dell'Ufficio
Cons. Sig.ra Anna Lucia Esposito
tel. 06 67793206
fax. 06 6795807 


Tavolo Interministeriale Permanente

questione rom


Ministro Sviluppo Economico
Sig. Corrado Passera
Gabinetto del Ministro - Via Molise, 2 - 00187 ROMA
tel: (+39) 06.42043486 -06.420434000
fax: (+39) 06.47887964
Ufficio stampa: (+39) 06.420434315 - 47887859 - fax (+39) 06.47887878 
segreteria.ministro@sviluppoeconomico.gov.it

Ministro Affari Europei
Sig. Enzo Moavero Milanesi
Dipartimento per gli affari europei (PCM)
Piazza Nicosia, 20- 00186 ROMA
Tel: (+39) 06.67795191
Fax (+39) 06.6779.5342/5326
info@politichecomunitarie.it 

Ministero degli Interni
Sig.ra Anna Maria Cancellieri
info@interno.it; ufficiocomunicazioni@interno.it; segreteriaufficiostampa@interno.it

Ministero del Lavoro , Politiche Sociali, Pari Opportunità
Sig.ra Elsa Fornero
Via Veneto 56 - 00187 ROMA
Tel: (+39) 06 46831
Ufficio stampa: (+39) 06.48161451-2
ufficiostampa@lavoro.gov.it

Ministero della Giustizia
Sig.ra Paola Severino Di Benedetto

Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca
Sig.ra Francesca Profumo
Ministero dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale
Sig. Andrea Riccardi
Largo Chigi, 19 - 00187 ROMA
Tel: (+39) 06.67794670 - Fax: (+39) 06.67794719
segreteria.ministroriccardi@palazzochigi.it

Ministero della Salute
Sig. Renato Balduzzi

Conferenza Presidenti delle Regioni
Presidente Vasco Errani

UPI
Presidente Giuseppe Castiglioni

Direttore Generale
Sig. Piero Antonelli

ANCI
Presidente Graziano Del Rio

UNAR
Direttore Massimiliano Monnanni

COMMISSIONE DIRITTI UMANI – Senato della Repubblica
Presidente Pietro Marcenaro



oggetto:  Richiesta di incontro 
               Discriminazioni razziali anti rom persistenti nei Comuni italiani
                

Il 24 gennaio si è  si riunito a Roma un tavolo  dedicato alle comunità Rom, Sinti e Camminanti, presso gli uffici del Ministro della Cooeperazione Internazionale ed Integrazione.

Si è costituito il  tavolo interministeriale permanente al quale  hanno partecipato i ministri per la Cooperazione e l'Integrazione Andrea Riccardi, dell'Interno Anna Maria Cancellieri, del Welfare Elsa Fornero, i sottosegretari al Lavoro e alle Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra e all'Istruzione Marco Rossi Doria. Presenti anche tecnici dei dicasteri della Giustizia e della Salute ed un rappresentente della Conferenza Stato-Regioni
http://www.asca.it/news-Rom__nasce_Tavolo_permanente_interministriale__Un_Piano_entro_febbraio-1117021-FOT.html

Lo scopo della riunione è stata quella di elaborare una strategia di integrazione basata sulla lotta alla povertà ed all’esclusione sociale e mantenere fede agli accordi sottoscritti in sede comunitaria il 23-24 giugno. Lo Stato Italiano doveva approntare una strategia nazionale di inclusione sociale della popolazione rom entro il 31 dicembre 2011 (come specificato nella lettera del Capo Unità Lina Papamichalopoulou – Commissione Europea Unità D4 il 24 ottobre 2011 con protocollo JUST/D4 – In/st/ Ares (2011) 1133029 nel rispetto del quadro Ue adottato il 5 aprile 2011 e le conclusioni del Consiglio del 19 maggio 2011). allegato

Il Consiglio Europeo in una nota ha prorogato il tempo concesso allo Stato Italiano al 28 febbraio 2012. Al termine della riunione i rappresentanti istituzionali italiani hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

"È stata una riunione importante nella quale, a differenza del passato, si è affrontato il tema con un approccio che guarda oltre l'emergenza, avanzando una risposta strutturale. D'altronde, l'approccio commissariale ha evidenziato tutti i suoi limiti in questi ultimi anni. Soltanto una strategia che tenga insieme dicasteri, Regioni ed enti locali, tra cui i Comuni che registrano la maggiore presenza di Rom e Sinti, può condurci a trovare soluzioni a una questione che, purtroppo, ci trasciniamo da anni". Lo ha dichiarato l'assessore del Lazio Aldo Forte in rappresentanza della Conferenza Stato-Regioni, a margine del tavolo convocato dal ministro dell'Integrazione Andrea Riccardi per discutere dell'integrazione di Rom e Sinti in Italia, alla presenza anche dei ministri del Welfare Elsa Fornero e dell'Interno Anna Maria Cancellieri.

Il Ministro Andrea Riccardi ha ricordato gli impegni dell'Italia verso l'Europa - c'è una delibera del Consiglio d'Europa che invita i Paesi membri a presentare entro febbraio piani e strategie nazionali per l'integrazione dei rom. L'obiettivo finale, ha spiegato il ministro, è l'integrazione dei rom in una cornice strutturata di lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Proprio oggi, il Consiglio d'Europa ha pubblicato un rapporto nel quale si afferma che l'Italia non ha attuato tutte le politiche necessarie per assicurare alcuni diritti agli immigrati e alle comunità rom e sinti.

http://www.justicetv.it/index.php/news/1829-consiglio-ue-razzismo-italia-rispetti-carta-sociale-europea

“Per quanto ci riguarda sarà l'ultima volta che ci viene fatto un richiamo del genere", ha assicurato il ministro. Riccardi ha ricordato che in Italia ci sono circa 150mila rom, di cui 70mila sono cittadini italiani, e che nel nostro Paese non c'è una normativa per proteggere questa minoranza. "Occorre uscire - ha sottolineato Riccardi - dalla logica emergenziale ed entrare in una fase di integrazione, utilizzando anche i fondi europei. È la prima volta nella storia italiana che ministri ed enti locali si incontrano su questo tema, e questo tavolo diventerà permanente".

Il Ministro Fornero ha sottolineato i limiti temporali del Governo e il momento economico che non permette troppe spese; tuttavia, ha aggiunto, "è intenzione del Governo dare un segnale, un instradamento a chi verrà dopo". Sia Fornero che Cancellieri sono intervenute sull'emergenza dei campi rom, definendo la situazione "non tollerabile". Bene il Piano per l'integrazione, hanno detto entrambe, ma nel frattempo occorre intervenire sul problema dei campi e dell'istruzione dei minori.

L’Associazione Nazione Rom (opera nomadi toscana) ritiene la nascita del tavolo interministeriale permanente un importante passo per rispettare gli impegni sottoscritti in sede comunitaria. Questi accordi devono portare lo Stato Italiano (Governo Nazionale, Regionale, Comuni) a sviluppare una strategia di inclusione sociale sui quattro grandi temi: alloggio, lavoro, istruzione e protezione sociale.

L’Associazione Nazione Rom è costretta a denunciare alla Commissione Europea che l’azione concreta dei Sindaci delle città di Roma, Firenze, Bologna, Milano, Latina, continua nella violazione delle direttive  2000/43/Ce e 2004/38/Ce sulla non discriminazione e libertà di circolazione. Le violenze antirom ed anti immigrati, le discriminazioni razziali, la persecuzione avvengono ogni giorno in ogni città.

Questi i dati registrati nell’ultima settimana:

Roma

Il 30 gennaio 2012 il Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha ordinato due sgomberi senza soluzioni alternative concesse alle famiglie rom che hanno perso ogni loro bene ed avere.

Il primo nella zona Millevoi

Il secondo nella zona Olimpico
L’azione avviene dopo che il 18 gennaio 2012 il Presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori aveva dichiarato sul sito web del Comune di Roma: “ Il Piano nomadi deve essere completato senza ulteriori indugi, fermare gli sgomberi  è uno schiaffo alle leggi e ai cittadini onesti, ma per completare il Piano servono le espulsioni e il rimpatrio coatto dei cittadini comunitari, senza arrendersi ad un’overdose fatale di tolleranza inutile e a senso unico”.

Firenze

Il 23 gennaio 2012 sono state sgombrate  8 famiglie rom dallo stabile di Via del Cantone a Sesto Fiorentino (Fi). Lo comunica in una nota del 23/01/2012 la stessa Questura di Firenze precisando di aver denunciato 14 persone, “tutte adulte di nazionalità rumena e di etnia rom” per invasione di edifici e danneggiamento. http://questure.poliziadistato.it/Firenze/articolo-6-181-38329-1.htm

Il 24 gennaio 2012, all’alba altre 20 famiglie di nazionalità rumena ed etnia rom sono state sgombrate dal Comune di Firenze nell’area di San Piero a Quaracchi (Fi). Le baracche distrutte e rase al suolo.

I due sgomberi delle famiglie rom rumene si aggiungono ad altri due molto recenti effettuati dal Comune di Firenze il 1 e 5 dicembre 2011 da Piazza SS Annunziata e Ponte all’Indiano.

Tutte le famiglie, con numerosi bambini piccoli si trovano attualmente sulla strada mentre l’Italia è attraversata da una corrente di maltempo con temperature al di sotto dei 10 gradi centigradi.
Le famiglie rom non ricevono nessuna accoglienza dalle istituzioni e rischiano di morire per il gelo.

Le operazioni di polizia contro la comunità rom rumena di Firenze sono incessanti e senza sosta.
Si tratta delle medesime famiglie che sono state sgombrate il 16 gennaio 2010 dall’area ex-osmatex di Sesto Fiorentino, 185 cittadini rom a cui sono state distrutte le abitazioni consistenti in baracche e messe sulla strada. Le famiglie trovarono riparo nell’area di Quaracchi, Via Ponte a Quaracchi 72. Il nuovo insediamento venne nuovamente distrutto e raso al suolo il 16 giugno 2011.

L’unico progetto elaborato dalle Amministrazioni di Firenze e Sesto è consistito in una operazione di deportazione dei nuclei familiari in Romania, attraverso l’utilizzo di risorse economiche pubbliche del Ministero del Lavoro che la Regione Toscana aveva offerto ai Comuni per politiche di integrazione sul territorio attraverso la delibera 279 del 26/4/2011 (in allegato). I fondi furono usati illecitamente per “percorsi di rientro assistito” come specificato nell’atto dirigenziale del Comune di Firenze 2011/DD/05263 del 16 giugno 2011 (in allegato). L’abuso è stato denunciato alla Questura di Firenze il 5 luglio 2011 (in allegato). http://nazionerom.blogspot.com/2011/06/le-bugie-di-stefania-saccardi-abuso-dl.html

Il 25 gennaio 2012 l’Assessore al Sociale di Firenze Stefania Saccardi è stata denunciata alla Procura della Repubblica sulla questione rom, per illeciti ed abusi istituzionali.

Il 27 gennaio 2012 il cittadino marocchino Ahmed Sauri muore il circostanze molto sospette all’interno della Questura di Firenze. Una testimonianza viene inviata alla Procura delle Repubblica.


Prato

Altre famiglie sono al freddo ed al gelo senza riscaldamento, acqua, servizi igienici, protezione sociale.

Da tempo segnaliamo alle istituzioni comunali la richiesta di supporto senza ricevere nessuna risposta positiva. La situazione è stata segnalata da mesi all’Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale (Presidenza del Consiglio dei Ministri) senza ricevere nessun tipo di risposta. http://nazionerom.blogspot.com/2011/05/rom-prato-il-caso-dunja-verra-segnalato.html

Pisa

Dopo tredici sgomberi avvenuti nel mese di agosto ai danni di decine di famiglie rom rumene l'Amministrazione Pisana ed il suo Assessore al Sociale mette sulla strada una famiglia rom composta da una madre e cinque bambini. L'operazione illegittima ed illegale avviene il 31 gennaio nel mentre il gelo e temperature al di sotto dello zero termico espongono la famiglie rom al richio di morte per assideramento. La brutalità e le violenza vengono denunciate denunciata da Don Agostino Rota Martin
http://pisanotizie.it/news/news_20120203_polemiche_sfratto_rom_intervento_prc_padre_agostino.html


Livorno

Interi nuclei familiari abbandonati sotto la neve ed al gelo. Sono famiglie rom rumene, 32 cittadini. La denuncia e le parole dei rom livornesi contro la Caritas locale: "non ci ha mai preso  in considerazione e neppure il Comune, ed intanto noi siamo qui al freddo ed al gelo"
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/02/03/news/il-dramma-di-32-rom-nella-morsa-del-gelo-1.3140756


Livorno 2 febbraio 2012 - Rom Rumeni abbandonati sotto la neve

Bologna

Nuclei familiari con numerosi bambini vivono senza nessuna protezione sociale e sanitaria. Esposti al freddo, alla neve ed al gelo rischiano la vita per assideramento. Il Comune al quale abbiamo segnalato la necessità di un intervento di protezione sociale non fornisce nessun riscontro positivo.

Milano

Famiglie rom vittime di discriminazioni razziali e mancata inclusione sociale

Condizioni sanitarie allarmanti e nessuna protezione sociale e sanitaria
http://www.mixamag.it/in-primo-piano/80/La_vita_indecente_dei_rom_a_Milano

Le bassissime temperature espongono le famiglie ad un altissimo rischio di vita. Vengono attuati rimpatri assistiti ad alcuni nuclei familiari senza concedere alternative.

Napoli

Il 30 gennaio 2012 ed il 28 gennaio 2012 due incendi di probabile origine dolosa distruggono completamente un campo rom nella periferia nord della città. Centinaia di persone di etnia rom perdono ogni loro avere e non ricevono nessun tipo di supporto dalle istituzioni locali. Tra loro almeno 60 bambini costretti ad interrompere la scuola.

Latina

Famiglie vittime di soprusi, violenze e persecuzioni

Le famiglie costrette ad accettare rimpatri assistiti.



Richiesta alla Commissione Europea  di apertura  infrazione contro lo Stato Italiano

Gli esempi sopra riportati rappresentano solo gli ultimi gravi atti di discriminazione che la società civile rom vive all’interno dello Stato italiano. L’Associazione che legalmente rappresento è costretta a denunciare costantemente alle autorità preposte gli abusi che quotidianamente si verificano sul territorio dello Stato Italiano.

Come già comunicatovi, in data 27 dicembre 2011 e successive, chiediamo alla Commissione Europea di procedere con avvio di procedura di infrazione vs Stato Italiano per non corretta applicazione delle direttive comunitarie 2000/43/Ce e 2004/38/Ce precisando che la richiesta è volta al raggiungimento di una effettiva implementazione della strategia di inclusione sociale per la popolazione rom presente all’interno dello Stato Italiano e non prefigge nel suo scopo un carattere punitivo ma semplicemente educativo.

Le azioni di rimpatrio assistito attuate dai Comuni appaiono come gravi violazioni della libertà di circolazione perché costrette da un clima generale di violenza, razzismo, persecuzioni e non come una libera scelta delle famiglie rom.

Richiesta di incontro con le Istituzioni Italiane

Continuiamo a richiedere al Governo Nazionale, alle Regioni ed ai Comuni incontri urgenti al fine di
attuare una corretta strategia di inclusione sociale per la popolazione rom e sinti rispettosa degli accordi sottoscritti in sede europea.

In base alle considerazioni sopra riportate suggeriamo al Governo Italiano, alle Regioni ed ai Comuni  le seguenti proposte costruttive per implementare una corretta strategia di inclusione sociale della società civile rom:

  1. Rendere autonomo l’Unar svincolandolo da compiti di Governo. Solo in questo modo l'Unar potrà essere il garante effettivo come Osservatorio sulle Discriminazioni Razziali in base alla direttiva 2000/43/Ce. In ogni Stato dell’Unione Europea i corrispettivi osservatori sulle discriminazioni sono autonomi ed hanno una effettiva indipendenza dai Governi. Attualmente l’Unar non sta pienamente svolgendo questa funzione nel rispetto delle direttive. Nessuna iniziativa di richiamo al rispetto delle direttive europee viene promossa dall’Unar nei confronti dei Sindaci responsabili delle violazioni. Gli sgomberi delle famiglie rom da parte dei sindaci delle città italiane sono stati più di mille nell’ultimo anno. Nei grandi centri metropolitani Roma, Firenze, Milano le azioni vessatorie anti rom delle Amministrazioni Comunali vanificano e rendono inutili ogni strategia di inclusione varata dal Governo Nazionale Centrale.

  1. Istituire un Consiglio Nazionale Rom (CNR) direttamente collegato al Consiglio dei Ministri. Il CNR composto da rappresentanti del Ministero degli Interni, del Lavoro e Politiche Sociali, della Giustizia, dell’Istruzione Università e Ricerca, delle Pari Opportunità, dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale, della Salute, della Conferenza Presidenti delle Regioni, dell’UPI, dell’ANCI, della Società Civile Rom, della Commissione Europea (rappresentanza in Italia) e del Consiglio d’Europa (Mediatori Interculturali – Romed) potrebbe rappresentare una garanzia per una effettiva e concreta implementazione della Strategia di Inclusione Sociale all’interno del quadro UE. In allegato lo statuto che proponiamo a tutte le federazioni ed organizzazioni.
  1. I mediatori interculturali (Romed) formati dal Consiglio d’Europa in base agli accordi sottoscritti dal nostro Stato il 20 ottobre 2010 nella riunione di alto livello convocata dal Consiglio d’Europa a Strasburgo per la condivisione di una strategia di inclusione sociale dovrebbero essere assunti direttamente dal Ministero dell’Integrazione e Cooperazione Internazionale costituendo una importante e professionale mediazione e raccordo tra il Ministero, le famiglie rom, comunità locali e le Amministrazioni stesse.

  1. Ogni Amministrazione locale dovrebbe istituire un Consiglio Cittadino Romcomposto dai rappresentanti istituzionali locali, assistenti sociali, mediatori interculturali, educatori professionali, ed Associazioni Rom con il preciso compito di individuare i bisogni, le necessità e garantire la progettazione inclusiva. All’interno di questo organismo si dovrebbe garantire l’uso corretto e l’impiego dei Fondi Sociali Europei previsti dalla Commissione Europea.

  1. Creazione di Consigli Regionali Rom con il compito di indirizzo e coordinamento della progettazione inclusiva. Consiglio Nazionale, Regionale e Locale garantirebbero una effettiva strategia di inclusione sociale sui quattro piani concordati nell’accordo sottoscritto il 23-24 giugno 2011 tra lo Stato Italiano e la Commissione Europea: alloggio, lavoro, formazione ed educazione, protezione sanitaria.

  1. Per affrontare le emergenza degli insediamenti spontanei proponiamo la costituzione di Case della Pace e dell'accoglienza in ogni città e quartiere. Le Case dovrebbero garantire immediatamente un luogo alle famiglie rom ed ai senza fissa dimora dove poter trovare una sistemazione provvisoria e garantire una immediata protezione sociale. Strutture messe a disposizioni dalle Amministrazioni Comunali, dalle Chiese locali, dalle Province dove ogni nucleo inizierebbe a percorre una strada di inserimento lavorativo per gli adulti ed inclusione scolastica per i bambini. Strutture anche da recuperare con il lavoro delle stesse famiglie rom recependo gli insegnamenti positivi di esperienza già in essere come il Dado di Torino.http://terradelfuoco.org/topos/ildado/ 

  1. Programmi ed iniziative educative, diffusione della culture rom rivolti alla popolazione maggioritaria e di minoritaria. Dibattiti pubblici, iniziative culturali, seminari, formazioni che vedano il coinvolgimento dell’Associazionismo Rom e pro Rom, della società civile e delle Istituzioni completerebbero una strategia di inclusione possibile. Troppo spesso molte amministratori usano il termine nomade nel riferirsi alla popolazione Rom. Le indagini ed i recenti rapporti elaborati da importanti istituzioni italiane come la Commissione Diritti Umani del Senato indicano nella percentuale dello 0,2% i rom con caratteristiche non sedentarie. Il linguaggio appropriato e la correttezza istituzionale nell’approcciarsi alla questione rom il presupposto di una valida e concreta strategia di inclusione sociale.

Con cordiale sollecitudine ed in attesa di vostre comunicazioni


Distinti Saluti

Marcello Zuinisi
Educatore Professionale
Legale rappresentante Associazione Nazione Rom
(opera nomadi toscana)
Via Ricortola 166, Marina di Massa (Ms)
Tel: +39 3209489950