venerdì 1 aprile 2011

Fermiamo lo Sgombero del Campo Rom di Lamezia Terme

Rom – Lamezia Terme                                                                       1 aprile 2011

Tra 15 giorni a Lamezia Terme in Calabria avverrà lo sgombero dello storico campo dove risiedono
circa 800 cittadini Rom da 40 anni.
La Procura ha notificato, nei giorni scorsi, il provvedimento alla comunità Rom.
Da parte delle istituzioni locali, Regione Provincia e Comune nessuna ipotesi di inclusione sociale.
Sono stati convocate riunioni istituzionali per affrontare questa nuova emergenza che ancora una volta vede la totale esclusione della popolazione Rom.
Nonostante il Parlamento Europeo da Bruxelles abbia votato una importante risoluzione lo scorso 9 marzo 2011 nella quale si invita apertamente le autorità statali a dialogare con le rappresentanze politiche ed umane della Popolazione Rom.
Nonostante il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano abbia invitato le Istituzioni a ricercare percorsi inclusivi e di solidarietà che non criminalizzino il Popolo Rom.
Nonostante sia presente nel campo la “Cooperativa Ciarapani” che vede numerosi cittadini  attivi nel lavoro della rottamazione nessun rappresentante Rom è stato convocato in Consiglio Comunale o in Prefettura per affrontare questa emergenza.
Siamo di fronte all’ennesimo attacco razzista che produce esclusione.

                                                                   Opera Nomadi Toscana

giovedì 31 marzo 2011

ROM: BIMBA CIECA OPERATA AL BAMBIN GESÙ DI ROMA, ORA PUO' VEDERE

COMUNICATO STAMPA
29 marzo 2010
ROM: BIMBA CIECA OPERATA AL BAMBIN GESÙ DI ROMA, ORA PUO' VEDERE
Un’azione umanitaria congiunta che ha visto il Gruppo EveryOne, la Croce Rossa Italiana, l'Ospedale Bambin Gesù, il Comune di Roma e tanti volontari operare insieme per consentire a una bimba Rom di appena un anno, colpita da cecità, di acquistare la vista
Irina Cornelia, una bambina romena di etnia Rom, nata nel mese di marzo 2010 e residente a Galati, in Romania, era venuta alla luce senza il cristallino degli occhi e con cataratte. La sua patologia richiedeva due interventi - uno per occhio - a distanza di due mesi l'uno dall'altro. In Romania, i medici dei principali ospedali pediatrici avevano comunicato alla madre Marcela che non vi era speranza che la piccola potesse riacquistare la vista, e che eventuali interventi chirurgici riparativi non erano possibili per la mancanza di risorse e mezzi.
“Fortunatamente” spiegano i co-presidenti del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, “alcuni parenti della piccola fanno parte della comunità Rom di Pesaro, che assistiamo dal 2007, e nel dicembre scorso siamo venuti a conoscenza del caso umanitario. EveryOne si è immediatamente attivato con la Croce Rossa Italiana, grazie allo straordinario impegno del dottor Marco Squicciarini, responsabile nazionale CRI per le popolazioni Rom e i senza fissa dimora, e in pochi giorni una catena di solidarietà ha permesso il viaggio della bimba, accompagnata dalla mamma, nella capitale. Assieme al viaggio in Italia, è stata possibile la tempestiva organizzazione delle fasi degli esami clinici, di ben quattro interventi di chirurgia oftalmica pediatrica necessari alla piccola per acquistare la vista e dell'accoglienza per mamma e figlia per tutto il periodo di degenza in Italia”. 
"Il più grande riconoscimento va al dottor Michele Fortunato, chirurgo oftalmico: è lui il primo, generoso artefice di questo miracolo," dice con riconoscenza il dottor Marco Squicciarini. "Quindi, un grazie va ad Annamaria Pulzetti, delegata CRi Roma – Materno Infantile, che ha superato ogni difficoltà logistica. Il Commissario Gianfranco Amoroso e i suoi volontari di Roma Est hanno assistito mamma e figlia 24 ore su 24. La volontaria Grazia Passeri ha vestito e nutrito la piccola amorevolmente. Abbiamo ottenuto il sostegno del comune di Roma, che ci ha fornito un alloggio, mentre SalvaMamme ha donato un corredo per Irina. L'Ospedale Bambin Gesù si è messo a disposizione della bimba: è lì che è stata presa in carico e operata, attraverso delicatissimi interventi ricostruttivi grazie ai quali, come in un piccolo miracolo, può finalmente aprire gli occhi e vedere”.
“Ieri Irina e la mamma sono ripartite per la Romania, ad abbracciare il resto della famiglia, fra cui i tre fratellini della bimba” proseguono Malini, Pegoraro e Picciau. “Ci sentiamo di ringraziare tutti i volontari della CRI Roma e CRI Roma EST, oltre all’amico Marco Squicciarini, nonché tutti i sanitari del Bambin Gesù e tutte e tutti coloro che hanno dato il proprio contributo affinché questo sogno meraviglioso potesse concretizzarsi. Oltre al caso della piccola Irina,” sottolineano i rappresentanti dell’organizzazione umanitaria, "i nostri difensori dei diritti umani hanno consentito ad altri bambini Rom di Pesaro di ricevere cure essenziali per la sopravvivenza e a intere famiglie di ricostruirsi una vita. Sempre con l'aiuto di meravigliosi esseri umani che con il loro altruismo e sacrifici personali hanno reso possibili tanti piccoli miracoli che oggi consentono a queste persone di sperare in un futuro migliore”.
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406

giovedì 24 marzo 2011

Consiglio d’Europa Strasburgo: Vertice dei sindaci sulla situazione dei Rom

 
 
Giovedì 24 Marzo 2011 12:23

                              Un Vertice dei sindaci sulla situazione dei Rom    versione testuale
 
               Lo annuncia il Congresso del Consiglio d’Europa Strasburgo 
 
Nel corso della 20ª Sessione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa si è svolto ieri un dibattito sulle iniziative concrete destinate a migliorare la situazione dei rom in Europa. Un Vertice dei sindaci, previsto nell’autunno 2011, costituirà la priorità dell’agenda politica del Congresso sulla questione. Sarà organizzato con la partecipazione di città e di reti di collettività locali impegnate a promuovere l’integrazione dei rom, e riunirà amministratori eletti a livello territoriale dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa e in particolare eletti rom. Inoltre, in occasione della sessione del Congresso di ottobre 2011, sarà assegnato il premio Dosta! del Congresso, destinato ai comuni che mettono in atto politiche innovative a favore dei rom.
 
Il relatore del Congresso sulle questioni relative ai rom, John Warmisham, ha commentato i provvedimenti destinati a facilitare l’integrazione delle popolazioni rom. Ha invitato i membri del Congresso e gli amministratori locali e regionali europei a impegnarsi attivamente a favore dell’integrazione dei rom in settori quali l’alloggio, la sanità e l’occupazione. “Dobbiamo fornire – ha detto - ai rom i mezzi necessari perché possano partecipare pienamente alla vita della società. È a livello territoriale che i provvedimenti possono essere applicati nel modo più efficace ed è inoltre a tale livello che i cittadini possono avere un accesso più facile e diretto ai decisori politici e ai loro diritti”.
 
“Il Consiglio d’Europa si rivolge al Congresso invitandolo a imprimere una nuova dinamica alle iniziative a favore dell’integrazione dei rom a livello locale e regionale” ha dichiarato Jeroen Schokkenbroek, rappresentante speciale del Segretario generale del Consiglio d’Europa per le questioni relative ai rom. “Il posto ideale che occupa il Congresso gli consente di svolgere un ruolo di primissimo piano in tale contesto” ha sottolineato, illustrando le recenti iniziative condotte dal Consiglio d’Europa presso i governi e in particolare la Dichiarazione di Strasburgo, adottata a conclusione dell’incontro di alto livello sui rom, svoltosi il 20 ottobre 2010.
 
Nel suo discorso dinanzi ai membri del Congresso, Rudolf Sarközy, presidente del Consiglio consultivo della minoranza nazionale rom in Austria, ha espresso soddisfazione per questa cooperazione a livello europeo. Ha ricordato il difficile percorso delle comunità rom nei vari paesi europei “Mai come ora i rom hanno suscitato una tale attenzione. È ormai giunta l’ora che occupino il loro posto nella società” ha esortato.
 
 

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NAZIONE ROM


GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NAZIONE ROM

Consiglio Comunale

 C I T T À  D I  T O R I N O

                Approvata dal Consiglio Comunale in data 3 marzo 2011
OGGETTO: GIORNATA  INTERNAZIONALE DELLA NAZIONE ROM.  

          Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE

-        l'8 aprile si celebra in tutto il mondo il "Romano Dives", la Giornata internazio...nale della nazione Rom, in ricordo di quell'8 aprile del 1971 quando a Londra si riunì il primo Congresso internazionale del popolo Rom e si costituì la Romani Union, la prima organizzazione mondiale dei Rom riconosciuta dall'ONU nel 1979;
-        tale giornata è un momento importante per il popolo Rom e per l'umanità intera che può dirsi civile soltanto se a tutti i popoli è riconosciuta la pari dignità;

                                              RICONOSCE E FA PROPRIA

la ricorrenza dell'8 aprile, impegnandosi a diffonderne il valore e il significato alle istituzioni e alla cittadinanza attraverso tutti i mezzi a sua disposizione;

                                                                IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta a:
1)      attivarsi affinché venga divulgata, al di là dei pregiudizi, la conoscenza della storia e della cultura di Rom e Sinti;
2)      vegliare affinché questa parità venga fattivamente realizzata e non rimanga un mero proclama, avviando politiche attive anche per il superamento della ghettizzazione nei campi, per il contrasto di ogni forma di xenofobia e per il miglioramento della coesione e dell'inclusione sociale.
 
http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti/cc/vol/VotazioniDettaglio.asp?riunione=04639&Arg=4&Voto=0

mercoledì 23 marzo 2011

DROIT DE L'HOMME: Comité d'Action pour la Reconnaissance du Génocide Tzigane



A l'attention de Monsieur le président de l'Assemblée nationale française
L'article 2 de la Convention pour la prévention et la répression du crime de génocide, adoptée par l'assemblée générale des Nations unies, le 9 décembre 1948, affirme :

« Dans la présente Convention, le génocide s'entend de l'un quelconque des actes ci-après commis dans l'intention de détruire, en tout ou en partie, un groupe national, ethnique, racial ou religieux, comme tel :

a)Meurtre de membres du groupe ;

b)Atteinte grave à l'intégrité physique ou mentale de membres du groupe ;

c)Soumission intentionnelle du groupe à des conditions d'existence devant
entraîner sa destruction physique totale ou partielle ;

d)Mesures visant à entraver les naissances au sein du groupe ;

e)Transfert forcé d'enfants du groupe à un autre groupe.

Le 02 février 2011, le Parlement Européen a rendu hommage aux victimes tziganes massacrées par le régime nazi lors de la commémoration de la libération du camp d’extermination d’Auschwitz.

Le Président du Parlement, Jerzy Buzek a souligné qu’« un tiers des personnes détenues à Auschwitz était Rrom, mais la plupart des Européens l’ignorent », évoquant également que « le moment est venu de dire à tout le monde que les Rrom ont vécu le traumatisme du génocide (…) et « que seuls quelques Etats européens ont reconnu officiellement le génocide des Rrom».

En titrant « L’Europe doit reconnaître le génocide Tzigane » le 03 février, le journal Le Monde revient sur le douloureux travail de mémoire qu’il reste à faire dans de nombreux Etats membres.

Certains pays ont été plus aptes à appréhender la question tzigane : « ce génocide sera reconnu en Allemagne en 1982, en Hongrie, un musée consacré à ce génocide est construit en 1998. Ce pays commémore chaque année, depuis 2001, le souvenir des Tziganes victimes de ce génocide auxquels il consacre un cours d’histoire dispensé à tous les adolescents ».

En France, le génocide tzigane n’est toujours pas reconnu.

Tout au long de son histoire, la France s’est trouvée à la tête des combats pour les droits de l'homme.

C’est au nom de ces valeurs universelles et de leur rayonnement, et sans vouloir donner de leçon à qui que ce soit, que nous avons la responsabilité de faciliter activement l'expression du devoir de mémoire à travers le monde, sans aucune exclusive et sans se voiler la face dans notre pays.

Le Parlement européen a montré la voie en honorant la mémoire de près d’un million de personnes trop longtemps oubliées dans la mémoire collective et ne compte pas en rester là.

Cette initiative voulue de longue date par les familles des victimes et les associations tziganes est un acte de reconnaissance historique à l’échelle européenne.

L'histoire de chaque peuple est une partie de l'histoire de l'humanité. À l'époque de la mondialisation, nous devons œuvrer à une compréhension mutuelle de l'histoire de chaque peuple et ainsi faire en sorte que le respect de l'autre soit le ciment d'un monde libre qui assume son passé.

Tout comme nous avons reconnu la Shoah, reconnaissons le génocide tzigane.

Je m’engage dans le Comité d’Action pour la Reconnaissance du Génocide Tzigane.

sabato 19 marzo 2011

Sgombero di 250 Rom. Emergenza umanitaria a Tivoli. BASTA CON LE PERSECUZIONI

Sgombero di 250 Rom a Tivoli. Emergenza umanitaria

Tivoli (Roma), 15 marzo 2011. Da ieri mattina le ruspe sono in azione nel campo Rom di Stacchini. Numerose abitazioni in cui erano rifugiate le famiglie Rom sono state distrutte, mentre le operazioni proseguono, nonostante le proteste della Caritas Diocesana di Tivoli e delle ong locali, che da tempo si adoperavano con ottimi risultati per l'assistenza umanitaria e un progetto di inclusione sociale. Lo sgombero è condotto dalla Polizia di Tivoli e dalla Questura di Roma, coadiuvate da polizia locale e protezione civile. L'area in cui si svolge l'evacuazione, nonostante i numerosi casi umanitari, è interdetta ai difensori dei diritti umani, mentre il Comune di Tivoli non ha diramato alcun comunicato in merito all'azione poliziesca contro la comunità Rom, che conta circa 250 persone, con bambini, donne incinte e malati. Agenti di polizia locale hanno affermato che le baracche distrutte erano abbandonate da tempo, ma i Rom di Tivoli testimoniano il contrario e spiegano che alcune famiglie si sono allontanate spontaneamente prima dell'arrivo delle ruspe, dopo essere state informate dello sgombero dalla polizia locale, per timore di essere denunciate per occupazione abusiva, con il rischio di perdere la patria potestà sui bambini. Secondo fonti locali, le autorità proporranno alle famiglie ospitalità per donne e bambini presso il centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, mentre nessuna alternativa umanitaria riguarderà gli uomini e i ragazzi maggiorenni. Poiché le donne Rom quando si sposano secondo il loro rito, giurano di non separarsi dai familiari, neanche nella malasorte, è prevedibile che - come di consueto - il "piano accoglienza" sarà rifiutato. Il Gruppo EveryOne, dopo aver appreso dello sgombero, ha allertato la rete per i diritti umani del Lazio con l'obiettivo di recuperare le tracce di alcuni bambini portatori di gravi patologie, nonché di pazienti oncologici che ricevevano cure necessarie alla sopravvivenza.

Nella foto, il campo Rom di Tivoli

Gruppo EveryOne
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giovedì 10 marzo 2011

In memoria di Eva, Danchiu, Mengji, Tutsa, Raul, Fernando, Sebastian, Patrizia e per Giulia che ancora vive.

                        
Consiglio Provinciale di Potenza del 9 marzo 2011



In memoria di Eva, Danchiu, Mengji, Tutsa, Raul, Fernando, Sebastian, Patrizia e per Giulia che ancora vive.

Nella notte fra il 10 e l’11 agosto del 2007, quattro bambini, Eva (10 anni), Danchiu (8 anni) e Mengji (4 anni) e Lenuca “Tutsa” (6 anni), bruciarono vivi sotto un cavalcavia alla periferia di Livorno. Eva e Mengji erano sordomuti. Si disse mai più.

Domenica 6 febbraio 2011, quattro bambini, Raul (4 anni), Fernando (5 anni), Sebastian (11 anni) e Patrizia (8 anni), perdevano la vita nel tragico incendio di uno dei tanti “non luoghi” della periferia romana. Raul e Fernando erano sordomuti.

Sono molti i bambini Rom, presenti sul territorio italiano che, giorno dopo giorno, rischiano la vita per il freddo, gli incendi e le malattie, e rischiano il proprio futuro, come Giulia (6 anni), che ogni volta che vede un Vigile si fa la pipì addosso, che negli ultimi mesi a Milano ha subito 15 sgomberi, ed oggi vive “nascosta” ma non ha rinunciato alla Scuola, l’unico luogo che le consente di sentirsi “bambina”.

Nell’Italia dei nostri giorni, la “disperazione” si è fatta “uomo”, la “povertà” è divenuta “clandestina” e sopravvive nelle miserie dei campi Rom.

Tutto ciò premesso

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

nel ricordare la tragica morte di Eva, Danchiu, Mengji, Tutsa, Raul, Fernando, Sebastian, Patrizia e per Giulia che ancora vive

DELIBERA

di dare mandato al Presidente della Provincia ed all’Assessore alle Politiche Sociali, Pace ed Immigrazione, affinché si rendano portavoce presso la Presidenza della Repubblica, del profondo sconcerto di questo Consiglio Provinciale;

- per sollecitare reali politiche di sostegno alla povertà, ripartendo dalle miserie dei campi Rom, dando voce e speranza a queste persone, che oggi non hanno rappresentanza;

- per l’attuazione di un Piano Nazionale, che superi gli egoismi locali, la cui gestione non potrà essere
demandata alle sole Amministrazioni Comunali né, tantomeno, delegata al variegato mondo del “volontariato”, ritrovando il sano protagonismo delle Istituzioni attraverso l’attivazione, su base provinciale, di strumenti di concertazione tra Università, Scuole di ogni ordine e grado, Presidi Sanitari, Consultori Familiari, Uffici del lavoro, al lato delle Famiglie, tutti insieme, per superare la triste logica dei “campi”;

- per ricordare nella “Giornata della Memoria”, istituita ai sensi della Legge 20 luglio 2000, n. 211, la persecuzione su base razziale, il Porrajmos (divoramento), subita dai Cittadini italiani e stranieri appartenenti alle minoranze Sinte e Rom;

- per sostenere l’inclusione della lingua “Sinta e Romanes”, in tutte le sue accezioni, nel patrimonio di tutela delle minoranze linguistiche storiche ai sensi della Legge 15 dicembre 1999, n. 482;

- per riconoscere i diritti negati ai profughi dei Balcani e per dare cittadinanza alle migliaia di minori nati in Italia;

- per ridare luce alla nostra Costituzione, laddove riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e stabilisce che, noi tutti, abbiamo pari dignità sociale senza distinzioni di sesso, religione o razza, nel caldo delle nostre case o al freddo di un accampamento Rom.